epistolario iii/3 - S.Maddalena di Canossa
epistolario iii/3 - S.Maddalena di Canossa epistolario iii/3 - S.Maddalena di Canossa
scriva alla mia coerede Metilde Bugnioli 8 . Se mai dunque la Fansago scrivesse per qualche cosa dirà ella a questa che si combini con lei ed unitamente se occorre un qualche consiglio parlino col nostro Superiore 9 , ed anche con Mezari 10 indi operino pure come crederanno meglio liberamente, e poi mi scriveranno per regola l'andamento della cosa. Avverti però mia cara Figlia di mandare le lettere a buon ora alla posta piuttosto mandile il giorno prima perchè mi giungano sicure avendo ricevuto un ordinario dopo anche l'ultima tua con quella di Padova e forse un tale ritardo può essere nocivo all'affare. Dopo aver scritto sin quì ricevetti oggi giorno 5 la di lei lettera in data I° marzo. Chi sa a che ora fù portata alla posta. Per la prima volta che mi scrive faccia domandare a mio fratello 11 lo stato esato del suo bambino giacchè quando ricevetti da lei la notizia, che questo era nato appunto per questi ritardi di posta aveva io già risposto a mio fratello, che me lo aveva significato, ed anche mi aveva detto la disgrazia del bambino, che già non mi dispiace come, può credere che vada in Paradiso ma mi fa pena sentirlo a patire. Rapporto alle due famose giovani sento, che sono fuori dal loro convento. Il Signore voglia che faccino bene. Per quella giovane che ruppe la bottiglia aspettino ancora un po di tempo a farla venire quando vengano le altre. Per la ricreazione delle maestre con libertà manda chi ti pare. Alla Biadego 12 dì pure che per la Beppina non occorre altro, e la ringrazi a nome di Cristina che in voce le dirà il perchè. A Marietta scriverà oggi se potrà due righe. Tanto io che Cristina ci siamo molto consolate nel sentire i progressi delle maestre. Ho piacere che si sieno accomodate col Signor Arciprete 13 , e và tutto benissimo. Ti dico il vero che provo una vera consolazione nel vedere, che questo Ramo. 14 Si stabilisce cosi bene in cotesta nostra Casa perchè Dio sarà molto servito. Da Coriano 15 ebbi nuove, e siamo sullo stesso piede. Ti assicuro che patisco veramente a non potere rispondere subito ma come puoi credere non ho un momento. Quelle che vengono agli Esercizj sono di molto più di cento, e per iscrivere questa lettera dovetti farlo a pezzetti nel tempo della predica interotta sempre dovendo pensare a tutto. I miei doveri a Don Francesco 16 , ed a Don Battistino 17 . Mi raccomando orazione. Alla Cara Teodora 18 risponderò quando potrò. Ti lascio con tutte nel Cuor Santissimo di Maria Governati Tua Aff.ma Madre Maddalena Figlia della Carità 8 Grafia errata per Bunioli ( Ep. III, lett. 1612, n. 1, pag. 1267). 9 Mons. Ruzzenenti Vincenzo, superiore della Casa di Verona (Ep. II/1, lett. 490, n. 1, pag. 166). 10 Mezzari, legale che assisteva spesso Maddalena di Canossa (Ep. III/3, lett. 1835, n. 8, pag. 1758). 11 March. Bonifacio di Canossa, fratello di Maddalena (Ep. I, lett. 351, pag. 553). 12 Biadgo Prudenza, nella Casa di Verona (Ep. III/2, lett. 1622, n. 8, pag. 1288). 13 Don Castellani Giuseppe, arciprete di Sandrà, Verona (Ep. III/3, lett. 1869, n. 1, pag. 1833). 14 Rarno delle maestre di campagna. 15 Coriano, centro importante della Romagna (Ep. I, lett. 339, n. 3, pag. 528) 16 Don Brugnoli Francesco, confessore della comunità di Verona (Ep. II/1, lett. 496, n. 2, pag. 177). 17 Don Bajetta Giambattista (Ep. III/1, lett. 1092, n. 3, pag. 216). 18 Roggia Teodora, nella Casa di Verona (Ep. II/2, lett. 571, n. 6, pag. 410)
A GIUSEPPA TERRAGNOLI 1882(Bergamo#1828.03.08) Le partecipanti agli Esercizi di Bergamo sono più di centocinquanta. La Canossa é felice, ma non può scrivere che pochissimo. Espone, in un biglietto a parte, i suoi dubbi sulla accettazione di una candidata portinaia per l'Ospedale delle Convalescenti. V.G. e M. Carissima Figlia Vi scrivo due sole righe mia Cara Figlia perche non istiate in pena se non vedete mie lettere sul mio silenzio, ma oggi non mi posso estendere terminandosi lunedì mattina i santi Esercizj ai quali concorsero da più di cento, e cinquanta persone. Vi potete facilmente figurare quanta sia la nostra occupazione. La Marchetti 1 portò il fagottino che le avete dato e si trovo contenta fuori di modo del nostro caro Ospitale 2 . Mi dispiace sommamente la malattia grave del Santo Padre Partesana 3 . Continuatemene le notizie. Rapporto la Vecchiato 4 i miei dubbi ve li scriverò in un pezzetto di carta di mio proprio pugno e ve l'occludero in questa lettera affinche consultiate il degno nostro Superiore 5 e poi liberamente fatte quanto egli giudichera. Vi lascio tutte nel Cuor Santissimo di Maria Di Voi 8 marzo [1828] Bergamo Vostra Aff.ma Madre Maddalena Figlia della Carità 6 Il mio dubbio se sia opportuna la Vecchiato, è perche non fu un fallo, ma per un po' di tempo temo vivesse pubblicamente male, e fosse donna di mala vita. Tornando a Venezia non vorrei tornasse nei pericoli. Dopo convertita fù alle Penitenti, e poi maritata fuor di Venezia. Prima di parlare al degnissimo Superiore informatevi colla Marianna all'Anzolo 7 , oppure raccontate al Superiore i miei dubbj, e sentite da lui se dovete verificare la cosa all'Anzolo e fate poi tutto quello ch'egli vi dirà. (Timbro partenza) BERGAMO (Timbro arrivo) VENEZIA 10 MAR(zo) Alla Signora La Signora Giuseppa Terragnoli Figlia della Carità Santa Lucia VENEZIA 1 Signora Marchetti Elena (Cf. Ep. III/3, lett. 1871). 2 Ospedale delle Convalescenti (Ep. II/2, lett. 1590, n. 5, pag. 1224). 3 Padre Pertesana, superiore dei Filippini a Venezia (Ep. II/2, lett. 783, n. 1, pag. 956). 4 VECCHIATO, candidata ad essere portinaia dell'Ospedale delle Convalescenti. 5 Mons. Traversi Antonio, superiore della Casa di Venezia (Ep. II/1, lett. 489, n 2, pag. 165). 6 NB. Firma autografa della Canossa. Su un quadratino di carta allegato alla lettera, la Canossa scrive di proprio pugno quanto è stampato nella pagina seguente. 7 Convento dell'Angelo (Ep. II/1, lett. 652, n. 1, pag. 610).
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scriva alla mia coerede Metilde Bugnioli 8 . Se mai dunque la Fansago scrivesse per qualche cosa<br />
<strong>di</strong>rà ella a questa che si combini con lei ed unitamente se occorre un qualche consiglio parlino col<br />
nostro Superiore 9 , ed anche con Mezari 10 in<strong>di</strong> operino pure come crederanno meglio liberamente, e<br />
poi mi scriveranno per regola l'andamento della cosa.<br />
Avverti però mia cara Figlia <strong>di</strong> mandare le lettere a buon ora alla posta piuttosto man<strong>di</strong>le il<br />
giorno prima perchè mi giungano sicure avendo ricevuto un or<strong>di</strong>nario dopo anche l'ultima tua con<br />
quella <strong>di</strong> Padova e forse un tale ritardo può essere nocivo all'affare. Dopo aver scritto sin quì<br />
ricevetti oggi giorno 5 la <strong>di</strong> lei lettera in data I° marzo. Chi sa a che ora fù portata alla posta.<br />
Per la prima volta che mi scrive faccia domandare a mio fratello 11 lo stato esato del suo<br />
bambino giacchè quando ricevetti da lei la notizia, che questo era nato appunto per questi ritar<strong>di</strong> <strong>di</strong><br />
posta aveva io già risposto a mio fratello, che me lo aveva significato, ed anche mi aveva detto la<br />
<strong>di</strong>sgrazia del bambino, che già non mi <strong>di</strong>spiace come, può credere che vada in Para<strong>di</strong>so ma mi fa<br />
pena sentirlo a patire.<br />
Rapporto alle due famose giovani sento, che sono fuori dal loro convento. Il Signore voglia<br />
che faccino bene. Per quella giovane che ruppe la bottiglia aspettino ancora un po <strong>di</strong> tempo a farla<br />
venire quando vengano le altre.<br />
Per la ricreazione delle maestre con libertà manda chi ti pare. Alla Biadego 12 dì pure che per<br />
la Beppina non occorre altro, e la ringrazi a nome <strong>di</strong> Cristina che in voce le <strong>di</strong>rà il perchè. A<br />
Marietta scriverà oggi se potrà due righe.<br />
Tanto io che Cristina ci siamo molto consolate nel sentire i progressi delle maestre. Ho<br />
piacere che si sieno accomodate col Signor Arciprete 13 , e và tutto benissimo. Ti <strong>di</strong>co il vero che<br />
provo una vera consolazione nel vedere, che questo Ramo. 14 Si stabilisce cosi bene in cotesta<br />
nostra Casa perchè Dio sarà molto servito.<br />
Da Coriano 15 ebbi nuove, e siamo sullo stesso piede. Ti assicuro che patisco veramente a non<br />
potere rispondere subito ma come puoi credere non ho un momento.<br />
Quelle che vengono agli Esercizj sono <strong>di</strong> molto più <strong>di</strong> cento, e per iscrivere questa lettera<br />
dovetti farlo a pezzetti nel tempo della pre<strong>di</strong>ca interotta sempre dovendo pensare a tutto.<br />
I miei doveri a Don Francesco 16 , ed a Don Battistino 17 . Mi raccomando orazione.<br />
Alla Cara Teodora 18 risponderò quando potrò.<br />
Ti lascio con tutte nel Cuor Santissimo <strong>di</strong> Maria<br />
Governati<br />
Tua Aff.ma Madre <strong>Maddalena</strong><br />
Figlia della Carità<br />
8 Grafia errata per Bunioli ( Ep. III, lett. 1612, n. 1, pag. 1267).<br />
9 Mons. Ruzzenenti Vincenzo, superiore della Casa <strong>di</strong> Verona (Ep. II/1, lett. 490, n. 1, pag. 166).<br />
10 Mezzari, legale che assisteva spesso <strong>Maddalena</strong> <strong>di</strong> <strong>Canossa</strong> (Ep. III/3, lett. 1835, n. 8, pag. 1758).<br />
11 March. Bonifacio <strong>di</strong> <strong>Canossa</strong>, fratello <strong>di</strong> <strong>Maddalena</strong> (Ep. I, lett. 351, pag. 553).<br />
12 Biadgo Prudenza, nella Casa <strong>di</strong> Verona (Ep. III/2, lett. 1622, n. 8, pag. 1288).<br />
13 Don Castellani Giuseppe, arciprete <strong>di</strong> Sandrà, Verona (Ep. III/3, lett. 1869, n. 1, pag. 1833).<br />
14 Rarno delle maestre <strong>di</strong> campagna.<br />
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Coriano, centro importante della Romagna (Ep. I, lett. 339, n. 3, pag. 528)<br />
16 Don Brugnoli Francesco, confessore della comunità <strong>di</strong> Verona (Ep. II/1, lett. 496, n. 2, pag. 177).<br />
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Don Bajetta Giambattista (Ep. III/1, lett. 1092, n. 3, pag. 216).<br />
18 Roggia Teodora, nella Casa <strong>di</strong> Verona (Ep. II/2, lett. 571, n. 6, pag. 410)