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epistolario iii/3 - S.Maddalena di Canossa

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A GIUSEPPA TERRAGNOLI<br />

1875(Bergamo#1828.02.20)<br />

Tre le tante complicanze, c'é anche un problema per le galline del vicinato della casa della Guarnieri, alla<br />

quale la <strong>Canossa</strong> chiede i documenti per risolvere, senza contrasti e secondo i <strong>di</strong>ritti <strong>di</strong> ciascuno, un caso<br />

che, in ultima analisi, la fa ridere <strong>di</strong> gusto. Non sa invece come decidere per l'arredamento dei vari reparti<br />

dell'Ospedale delle Convalescenti. <strong>Maddalena</strong> è convinta che la Francesconi,essendo sul posto, può essere<br />

più competente.<br />

Carissima Figlia<br />

Comincio per darvi mia Cara Figlia le nuove del mio viaggio, e vi <strong>di</strong>rò dunque che jeri alle<br />

ore quattro circa giunsi felicemente a Bergamo dove trovai tutte le Compagne in buona salute. Qui<br />

dunque potete per ora in<strong>di</strong>rizzare le vostre lettere, e quando sarò per partire per recarmi a Milano vi<br />

avvertirò.<br />

Vi scrivo con tanta fretta per quiete della Cara Angioletta che sento essersi messa in pena<br />

relativamente alle carte per cui teme possa esservi qualche imbroglio. Ditele che l'abbraccio <strong>di</strong><br />

cuore, e che l'imbroglio unico è questo. Come la medesima sa la corte della casa è promiscua colla<br />

casa vicina. Le galline della casa vicina si prendono la libertà <strong>di</strong> andare a licite nella casa<br />

dell'Angioletta 1 . Quelle beate donne non vogliono tale impertinenza, e volevano tirare il collo alle<br />

galline.<br />

Io mi opposi temendo che la morte delle galline facesse fare da galetto ai patroni. Esse fecero<br />

ricorso dal Marchese Sagramoso 2 che ando sopraluogo a giu<strong>di</strong>care i <strong>di</strong>ritti gallineschi ma senza<br />

carte non si può decidere pretendendo le nostre affittuali, che gli altri devono tenere le galline nel<br />

pollaio, e rispondendosi dagli altri che tenghino chiuse le finestre.<br />

Già potete credere il ridere che ho fatto io non<strong>di</strong>meno giacche il marchese Carlo Sagramoso é<br />

quello che fà gli affari dell'altra casa, e che questo Signore è un angelo così se con qualche buona, e<br />

sicura occasione l'Angioletta vuol mandarmi le carte della casa essendo quelle, che occorrono al<br />

mio ritorno a Verona vedrei <strong>di</strong> terminare anche questa non gia per le galline, che in fine una ramata<br />

che facessi mettere sulle finestre chiuderebbe per esse l'ingresso, ma seriamente parlando per la<br />

pace, perche ogn'uno abbia il <strong>di</strong>ritto suo.<br />

Rapporto poi a quanto desidera sapere l'ottimo Signor Francesco Padenghe 3 relativamente a<br />

fare i tavolini, e le casse alle camere delle convalescenti vi confesso, che non so cosa risolvere<br />

neppur io perche per una parte non mi sembra opportuno si tengano le convalescenti la propria<br />

roggo 4 in camera quantunque in cassa aperta, e dall'altra parte andrebbe anche bene si avezzassero a<br />

tenere con proprietà i loro stracci.<br />

Sentite su <strong>di</strong> ciò a mio nome anche Marianna 5 alla quale non mi è possibile oggi <strong>di</strong> scrivere.<br />

Se Marianna vivesse sempre, e vivendo dovesse sempre stare sino al giorno del giu<strong>di</strong>zio dalle<br />

convalescenti 6 sapendo la sua viggilanza non avrei <strong>di</strong>fficoltà <strong>di</strong> accettare le casse ma con una meno<br />

viggilante trovo più sicuro una tavolino senza calto 7 .<br />

Rapporto ai custo<strong>di</strong> vorrei sapere se la Pierina Vecchiato 8 proposta dalla Signora Marianna<br />

dall'Angelo abiti ora col marito in Venezia o in campagna.<br />

Quando mi scriverete sull'affare Guizzetti 9 farò tutto quello che mi sarà mai possibile.<br />

1<br />

Guarnieri Angioletta, nella Casa <strong>di</strong> Venezia (Ep. I, lett. 276, n. 3, pag. 408).<br />

2<br />

Marchese Carlo Sagramoso (Ep. I, lett. 253, n. 4, pag. 374).<br />

3<br />

Padenghe Francesco, procuratore <strong>di</strong> <strong>Maddalena</strong> a Venezia (Ep. I, lett. 352, n. 1, pag. 555).<br />

4<br />

ROGGO, espressione <strong>di</strong>alettale per in<strong>di</strong>care ciò che possiedono.<br />

5<br />

Francesconi Marianna, nella Casa <strong>di</strong> Venezia (Ep. III/1, lett. 1095, n. 6, pag. 223).<br />

6<br />

Ospedale delle Convalescenti (Ep. II/2, lett. 1590, n. 5, pag. 1224).<br />

7<br />

Per cassetto.<br />

8<br />

Can<strong>di</strong>data alla portineria dell'Ospedale delle Convalescenti.<br />

9<br />

Guizzetti Teresa, benefattrice (Ep. I, lett. 412, pag. 676).

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