epistolario iii/3 - S.Maddalena di Canossa

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A DOMENICA FACCIOLI 1874(Verona#1828.02.14) La neve sta ostacolando la partenza della Canossa per Bergamo, ma altre ragioni gliela impediscano. Decida tutto lei per gli Esercizi delle signore, poiché, per il momento, oberata come è da tanti affari, né può organizzare, né essere presente se non nella prima settimana di quaresima. Le condurrà in aiuto una novizia, che riproduce al vivo la figura da San Luigi. V.G. e M. Carissima Figlia Vi lascio queste due righe per dirvi che è cessato di nevicare ma ancora la neve non è consumata. Perciò io aveva intenzionato di. partire lunedì prossimo cioè l'ultimo del carnovale per essere poi costì il martedì, ma però ancora non sono certa. Rapporto a quello mi dite per gli Esercizj delle signore mercanti, vi dico intanto di dire tutto al Signor Don Giovanni 1 cioè tutto quello che vi disse la Signora Salvi 2 , l'oratore che si hanno stabilito di prendere, e poi alla mia venuta concluderemo tutto. Perche io non ho un momento di respiro, avendo tutto il tempo sino all'agosto talmente ligato, tra una cosa, e l'altra che non posso disponere di niente. Onde se le signore di costì desiderano di fare gli Esercizj, convien che si addattino di farli la prima settimana di Quaresima altrimenti io non posso in altro tempo sicuramente. Probabilmente vi condurrò intanto per ajuto la Cara Lazzaroni 3 che vi assicuro, è tale che, è venerata da tutta la comunità, ed io mi vergogno di stare vicina ricordandomi sempre San Luigi 4 in noviziato. Pregate molto per me, tutte in somma fretta vi abbracio, e vi lascio tutte nel Cuor Santissimo di Maria. Se mai lunedì non potesse partire, non mi aspettate perchè non potrò partire se non la prima settimana lunga di Quaresima, avendo riguardo di mettermi in viaggio li giorni di olio perchè mi pregiudicherebbe molto il mio petto. La Metilde 5 oggi ha fatto la Santissima Comunione. Di Voi Carissima Figlia Verona li 14 febbrajo 1828 I miei rispetti al Signor Don Giovanni Alla Signora La Signora Domenica Faccioli Figlia della Carità Santa Croce in Rocchetta BERGAMO Vostra Aff.ma Madre Maddalena Figlia della Carità 6 1 Don Zanetti Giovanni, superiore e confessore della Casa di Bergamo (Ep. II/1, lett. 570, n 1, pag. 407). 2 Signora SALVI, l'organizzatrice degli Esercizi delle mercanti 3 Lazzaroni Domenica della Casa di Verona (Ep. III/2, lett. 1585, n. 7, pag. 1215). 4 San LUIGI GONZAGA (1568-1591. (Cf. Biblioteca Sanctorum, vol. VIII, pag. 348-357). 5 Bunioli Metilde (Ep. III/1, lett. 1612, n. 1, pag. 1267). 6 NB. Firma autografa della Canossa. Molti gli errori d'ortografia.

A GIUSEPPA TERRAGNOLI 1875(Bergamo#1828.02.20) Tre le tante complicanze, c'é anche un problema per le galline del vicinato della casa della Guarnieri, alla quale la Canossa chiede i documenti per risolvere, senza contrasti e secondo i diritti di ciascuno, un caso che, in ultima analisi, la fa ridere di gusto. Non sa invece come decidere per l'arredamento dei vari reparti dell'Ospedale delle Convalescenti. Maddalena è convinta che la Francesconi,essendo sul posto, può essere più competente. Carissima Figlia Comincio per darvi mia Cara Figlia le nuove del mio viaggio, e vi dirò dunque che jeri alle ore quattro circa giunsi felicemente a Bergamo dove trovai tutte le Compagne in buona salute. Qui dunque potete per ora indirizzare le vostre lettere, e quando sarò per partire per recarmi a Milano vi avvertirò. Vi scrivo con tanta fretta per quiete della Cara Angioletta che sento essersi messa in pena relativamente alle carte per cui teme possa esservi qualche imbroglio. Ditele che l'abbraccio di cuore, e che l'imbroglio unico è questo. Come la medesima sa la corte della casa è promiscua colla casa vicina. Le galline della casa vicina si prendono la libertà di andare a licite nella casa dell'Angioletta 1 . Quelle beate donne non vogliono tale impertinenza, e volevano tirare il collo alle galline. Io mi opposi temendo che la morte delle galline facesse fare da galetto ai patroni. Esse fecero ricorso dal Marchese Sagramoso 2 che ando sopraluogo a giudicare i diritti gallineschi ma senza carte non si può decidere pretendendo le nostre affittuali, che gli altri devono tenere le galline nel pollaio, e rispondendosi dagli altri che tenghino chiuse le finestre. Già potete credere il ridere che ho fatto io nondimeno giacche il marchese Carlo Sagramoso é quello che fà gli affari dell'altra casa, e che questo Signore è un angelo così se con qualche buona, e sicura occasione l'Angioletta vuol mandarmi le carte della casa essendo quelle, che occorrono al mio ritorno a Verona vedrei di terminare anche questa non gia per le galline, che in fine una ramata che facessi mettere sulle finestre chiuderebbe per esse l'ingresso, ma seriamente parlando per la pace, perche ogn'uno abbia il diritto suo. Rapporto poi a quanto desidera sapere l'ottimo Signor Francesco Padenghe 3 relativamente a fare i tavolini, e le casse alle camere delle convalescenti vi confesso, che non so cosa risolvere neppur io perche per una parte non mi sembra opportuno si tengano le convalescenti la propria roggo 4 in camera quantunque in cassa aperta, e dall'altra parte andrebbe anche bene si avezzassero a tenere con proprietà i loro stracci. Sentite su di ciò a mio nome anche Marianna 5 alla quale non mi è possibile oggi di scrivere. Se Marianna vivesse sempre, e vivendo dovesse sempre stare sino al giorno del giudizio dalle convalescenti 6 sapendo la sua viggilanza non avrei difficoltà di accettare le casse ma con una meno viggilante trovo più sicuro una tavolino senza calto 7 . Rapporto ai custodi vorrei sapere se la Pierina Vecchiato 8 proposta dalla Signora Marianna dall'Angelo abiti ora col marito in Venezia o in campagna. Quando mi scriverete sull'affare Guizzetti 9 farò tutto quello che mi sarà mai possibile. 1 Guarnieri Angioletta, nella Casa di Venezia (Ep. I, lett. 276, n. 3, pag. 408). 2 Marchese Carlo Sagramoso (Ep. I, lett. 253, n. 4, pag. 374). 3 Padenghe Francesco, procuratore di Maddalena a Venezia (Ep. I, lett. 352, n. 1, pag. 555). 4 ROGGO, espressione dialettale per indicare ciò che possiedono. 5 Francesconi Marianna, nella Casa di Venezia (Ep. III/1, lett. 1095, n. 6, pag. 223). 6 Ospedale delle Convalescenti (Ep. II/2, lett. 1590, n. 5, pag. 1224). 7 Per cassetto. 8 Candidata alla portineria dell'Ospedale delle Convalescenti. 9 Guizzetti Teresa, benefattrice (Ep. I, lett. 412, pag. 676).

A DOMENICA FACCIOLI<br />

1874(Verona#1828.02.14)<br />

La neve sta ostacolando la partenza della <strong>Canossa</strong> per Bergamo, ma altre ragioni gliela impe<strong>di</strong>scano.<br />

Decida tutto lei per gli Esercizi delle signore, poiché, per il momento, oberata come è da tanti affari, né può<br />

organizzare, né essere presente se non nella prima settimana <strong>di</strong> quaresima. Le condurrà in aiuto una<br />

novizia, che riproduce al vivo la figura da San Luigi.<br />

V.G. e M. Carissima Figlia<br />

Vi lascio queste due righe per <strong>di</strong>rvi che è cessato <strong>di</strong> nevicare ma ancora la neve non è consumata.<br />

Perciò io aveva intenzionato <strong>di</strong>. partire lunedì prossimo cioè l'ultimo del carnovale per essere poi<br />

costì il martedì, ma però ancora non sono certa.<br />

Rapporto a quello mi <strong>di</strong>te per gli Esercizj delle signore mercanti, vi <strong>di</strong>co intanto <strong>di</strong> <strong>di</strong>re tutto<br />

al Signor Don Giovanni 1 cioè tutto quello che vi <strong>di</strong>sse la Signora Salvi 2 , l'oratore che si hanno<br />

stabilito <strong>di</strong> prendere, e poi alla mia venuta concluderemo tutto.<br />

Perche io non ho un momento <strong>di</strong> respiro, avendo tutto il tempo sino all'agosto talmente<br />

ligato, tra una cosa, e l'altra che non posso <strong>di</strong>sponere <strong>di</strong> niente. Onde se le signore <strong>di</strong> costì<br />

desiderano <strong>di</strong> fare gli Esercizj, convien che si addattino <strong>di</strong> farli la prima settimana <strong>di</strong> Quaresima<br />

altrimenti io non posso in altro tempo sicuramente.<br />

Probabilmente vi condurrò intanto per ajuto la Cara Lazzaroni 3 che vi assicuro, è tale che, è<br />

venerata da tutta la comunità, ed io mi vergogno <strong>di</strong> stare vicina ricordandomi sempre San Luigi 4 in<br />

noviziato.<br />

Pregate molto per me, tutte in somma fretta vi abbracio, e vi lascio tutte nel Cuor Santissimo <strong>di</strong><br />

Maria. Se mai lunedì non potesse partire, non mi aspettate perchè non potrò partire se non la prima<br />

settimana lunga <strong>di</strong> Quaresima, avendo riguardo <strong>di</strong> mettermi in viaggio li giorni <strong>di</strong> olio perchè mi<br />

pregiu<strong>di</strong>cherebbe molto il mio petto. La Metilde 5 oggi ha fatto la Santissima Comunione.<br />

Di Voi Carissima Figlia<br />

Verona li 14 febbrajo 1828<br />

I miei rispetti al Signor Don Giovanni<br />

Alla Signora<br />

La Signora Domenica Faccioli<br />

Figlia della Carità<br />

Santa Croce in Rocchetta<br />

BERGAMO<br />

Vostra Aff.ma Madre<br />

<strong>Maddalena</strong> Figlia della Carità 6<br />

1 Don Zanetti Giovanni, superiore e confessore della Casa <strong>di</strong> Bergamo (Ep. II/1, lett. 570, n 1, pag. 407).<br />

2 Signora SALVI, l'organizzatrice degli Esercizi delle mercanti<br />

3 Lazzaroni Domenica della Casa <strong>di</strong> Verona (Ep. III/2, lett. 1585, n. 7, pag. 1215).<br />

4 San LUIGI GONZAGA (1568-1591. (Cf. Biblioteca Sanctorum, vol. VIII, pag. 348-357).<br />

5 Bunioli Metilde (Ep. III/1, lett. 1612, n. 1, pag. 1267).<br />

6 NB. Firma autografa della <strong>Canossa</strong>. Molti gli errori d'ortografia.

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