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epistolario iii/3 - S.Maddalena di Canossa

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A DOMENICA FACCIOLI<br />

1866(Verona#1828.02.03)<br />

C'è <strong>di</strong>sparere tra il consulente Legrenzi e il legale <strong>di</strong> Verona per la sua procura. La <strong>Canossa</strong> le spiega che<br />

essa è stata fatta da un competente e che non è che una richiesta <strong>di</strong> attesa. Le <strong>di</strong>chiara anche che non potrà<br />

andare presto a Bergamo perché Bunioli e Bragato, per la loro salute, non sono atte ad affrontare le fatiche<br />

del carnevale, come non lo è la Dabalà ancora no sufficientemente pratica.<br />

V.G.M. e G. Mia cara Figlia<br />

Riscontro la carissima vostra lettera dalla quale rilevai con piacere che la cara Rosina 1 stia<br />

meglio. Stimo superfluo il raccomandarvi che facciate che si governi, poiché già son certa il fate;<br />

piuttosto a voi raccomando <strong>di</strong> aver cura della vostra salute e <strong>di</strong> trattarvi come conviensi, per questo<br />

se a Dio piace siccome spero, ristabilirvi in essa. Riguardo alla procura per la cittasione, per quanto<br />

rispetti il Signor Legrenzi 2 , non posso però a meno <strong>di</strong> non farvi osservare, ch'essa è stata fatta qui da<br />

un bravissimo legale, e che poi finalmente non si tratta <strong>di</strong> altro se non che <strong>di</strong> sospendere per ora<br />

l'accettazione dell'ere<strong>di</strong>tà, affinché io abbia campo <strong>di</strong> poter combinare alla meglio la cosa.<br />

Rapporto poi alla mia venuta costì non posso ancora precisarla, a motivo che la mia cara<br />

Metilde 3 va ristabilendosi assai lentamente, talché un giorno è in piè, e l'altro a letto; e perciò questa<br />

<strong>di</strong>pende in parte da detta buona Figlia, ed anche poi il venerdì de' gnochi è per me un altro pensiere<br />

che debbo aver <strong>di</strong> mira, essendocché la salute della mia Angelina 4 Superiora è assai meschina, e la<br />

buona Rosa 5 sottosuperiora, che cor<strong>di</strong>almente vi abbraccia, non ha ancora pratica bastantemente per<br />

poter acu<strong>di</strong>re essa sola a detta funzione. Perciò pregate il Signore, ad illuminarmi a far quello che<br />

sarà il meglio.<br />

Sento che bramereste l'ajuto <strong>di</strong> due compagne, ed io ben <strong>di</strong> cuore potete credere come<br />

volentieri le darei; ma già sapete quanto v'ho detto; e perciò non posso aggiungervi altro anche su<br />

ciò se non che facciate orazione, perché il Signore illumini a seguire quel che sarà la sua santissima<br />

volontà. Tutte vi salutano, ed io abbraccio voi e tutte, lasciandovi nel Cuore addolorato <strong>di</strong> Maria<br />

Santissima nostra carissima Madre<br />

Di Voi Carissima Figlia<br />

Vostra Aff.ma Madre<br />

<strong>Maddalena</strong> Figlia della Carità 6<br />

Verona 3 febbraio 1828<br />

Intendetemi per la procura. La formula che vi mandai fatta da un bravo legale è per<br />

domandar tempo ad accettare l'ere<strong>di</strong>tà, sinché io tratti amichevolmente. Se viene la citazione fate<br />

ciò capire al Signor Legrenzi. I miei rispetti al Signor Don Giovanni 7 .<br />

Alla Signora<br />

La Signora Domenica Faccioli<br />

Figlia della Carità<br />

In Rocchetta nel Convento <strong>di</strong> Santa Croce<br />

BERGAMO<br />

1 Masina Rosa della Comunità <strong>di</strong> Bergamo (Ep.III/3, lett. 1959, n. 4, pag. 2029).<br />

2 Legrenzi, famiglia facoltosa veneta (Ep.III/2, lett. 1737, n. 3, pag. 1507).<br />

3 Bunioli Metilde (Ep. I, lett. 339, pag. 529).<br />

4 Bragato Angela, superiora della Casa <strong>di</strong> Verona (Ep. I, lett. 339, n. 4, pag. 529).<br />

5 Dabalà Rosa (Ep.II/1, lett. 585, n. 4, pag. 442)<br />

6 NB. Firma autografa della <strong>Canossa</strong>.<br />

7 Don Zanetti Giovanni, superiore e confessore della Casa <strong>di</strong> Bergamo (Ep. II/1, lett. 570, n 1, pag. 407).

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