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epistolario iii/3 - S.Maddalena di Canossa

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A ELENA BERNARDI<br />

1850(Verona#1827.12.04)<br />

Prima la <strong>Canossa</strong> le espone le richieste <strong>di</strong> suo fratello per sistemare gli affari, poi ritorna, con stupore e<br />

ammirazione, sui nuovi pro<strong>di</strong>gi che la vergine Santa ha compiuto, quasi istantaneamente, per altre due<br />

consorelle, per cui manda anche a lei un po' <strong>di</strong> cenere dei fiori del piccolo altare perchè, con alcune<br />

preghiere, la faccia prendere alla Caffù e propaghi insieme tanta devozione alla Madonna.<br />

V.G. e M. Carissima Figlia<br />

Verona li 4 <strong>di</strong>cembre 1827<br />

Per quanto abbia fatto per iscriverle coll'or<strong>di</strong>nario <strong>di</strong> domenica mi riuscì affatto impossibile.<br />

Lo faccio dunque oggi riscontrando la carissima <strong>di</strong> lei lettera del 1 <strong>di</strong>cembre.<br />

Prima <strong>di</strong> tutto le <strong>di</strong>rò che oggi la buona sua nipotina che come le <strong>di</strong>ssi viene solo adesso l'ora<br />

dell'istruzione mi <strong>di</strong>sse <strong>di</strong> salutarla avendo questa bambina amicizia con me. Suo fratello 1 fù a<br />

trovarmi varie volte dopo il suo ritorno, ed una volta venne anche sua cognata la quale trovai molto<br />

migliorata, e <strong>di</strong> buonissimo umore. Compresi però che si affatica molto attese le circostanze ristrette<br />

della famiglia. Sono però <strong>di</strong> buona armonia, e pace.<br />

In una delle volte che venne suo fratello solo, mi raccontò in parte i trattati fatti con Lei e se<br />

non ho sbagliato a intendere egli vorrebbe pagarle 40 crocioni 2 cioè trecento lire <strong>di</strong> Milano annue<br />

come in acconto senza pregiu<strong>di</strong>zio degli arettrati. Mi <strong>di</strong>sse che lei scriverà a me, ed a mio fratello 3<br />

avendole proposto tale progetto. A me pare che senza pregiu<strong>di</strong>zio del passato anche se fosse un<br />

crocione all'anno sarà sempre meglio <strong>di</strong> niente.<br />

Del calcolo approssimativo niente mi parlò ed io pure non mostrai ch'Ella me lo avesse<br />

scritto. Ciò glielo <strong>di</strong>co per sua regola.<br />

Adesso <strong>di</strong>ciamo una parola prima <strong>di</strong> tutto della <strong>di</strong> Lei salute mia Cara Figlia mi creda, che se<br />

non andrà con riguardo, e quelle certe cosette, che ci inten<strong>di</strong>amo lasciarle da una parte altrimenti<br />

cre<strong>di</strong> mia Cara Figlia che tu ritorni ad aver bisogno <strong>di</strong> tutta la cura <strong>di</strong> prima. Chi sa quanti spropositi<br />

mi farrai quest'Avento. Dabrava senza scrupolo prova a <strong>di</strong>re schiettamente le cose, ed i tuoi bisogni<br />

al Signor Preposto 4 o al confessore. Se hai <strong>di</strong>fficoltà puoi <strong>di</strong>r loro che sono stata io che te l'ho<br />

scritto, e quando ti <strong>di</strong>cono quello che hai da fare non ribattere per angustie ma governati.<br />

Mi <strong>di</strong>spiace sentire come la Cara Beppina 5 abbia nuovamente perduto la voce. Ti occludo<br />

una cartina <strong>di</strong> quella polvere dei fiori che furono innanzi alla nostra miracolosa immagine <strong>di</strong> Maria<br />

Santissima Addolorata <strong>di</strong> quella polvere che presero anche le nostre compagne. E segnatamente la<br />

Teodora 6 alla quale ringraziando la protezione <strong>di</strong> Maria, continua sempre la voce, quasi <strong>di</strong>rei più<br />

chiara <strong>di</strong> prima, che la prendesse.<br />

Di questa polverina ne faccia tre parti e faccia che prima <strong>di</strong> tutte venga pregata Maria<br />

Santissima ringraziando prima con tre Gloria la Santissima Trinità dè privilegj concessi a Maria<br />

Santissima, e poi recitino sette Ave ai sette Dolori, ed il Magnificat, e faccia poi prendere la<br />

polverina alla Beppina in un po d'acqua, e confi<strong>di</strong>amo in Maria.<br />

Santa mia Cara Figlia cosa qui <strong>di</strong> nuovo jeri successe. Giorni sono a ricreazione la Pierina 7<br />

parlando io credo, perchè io non c'era presente delle grazie che si ottengono con questi fiori <strong>di</strong>sse,<br />

che se fosse venuto male anche ad un <strong>di</strong>to, ad<strong>di</strong>ttando il <strong>di</strong>to grosso cioè il pollice, si sarebbe<br />

applicati i fiori per poter lavorare. Una compagna rispose, che per un <strong>di</strong>to non avrebbe incomodato<br />

essa la Vergine Santa. Ma lo <strong>di</strong>sse come mi raccontò con ogni semplicità, e <strong>di</strong>vozione.<br />

1 Tommaso Bernar<strong>di</strong>, fratello <strong>di</strong> Elena Bernar<strong>di</strong> (Ep. III/1, lett. 982, n. 4, pag. 20).<br />

2 Moneta crocione, moneta austriaca d’argento (Ep. III/1, lett. 1045, n. 9, pag. 134).<br />

3 March. Bonifacio <strong>Canossa</strong>, fratello <strong>di</strong> <strong>Maddalena</strong> (Ep. I, lett. 351, pag. 553).<br />

4 Don Burocco Bernar<strong>di</strong>no, superiore della Casa <strong>di</strong> Milano (Ep. II/1, lett. 524, n 1, pag. 302).<br />

5 Caffù Giuseppina, nella Casa <strong>di</strong> Milano (Ep. III/2, lett. 1475, n. 9, pag. 991).<br />

6 Roggia Teodora, nella Casa <strong>di</strong> Verona (Ep. II/2, lett. 571, n. 6, pag. 410)<br />

7 Moro Pierina, nella Casa <strong>di</strong> Verona (Ep. II/1, lett. 465, pag. 116).

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