epistolario iii/3 - S.Maddalena di Canossa

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Prudenza Biadego 8 che dopo i dolori articolari non poteva muoversi che con due Compagne ora cammina sola e quella pure come la Teodora in istantaneamente e tutto in un tempo. Perciò in questa novena dell'Immacolata unitevi a tutte le Compagne di tutte l’altre Case a cui scrissi lo stesso, ed oltre le preghiere solite e qualche esercizio particolare di virtù unite tre Gloria, ed il Si queris a Sant'Antonio di Padova 9 secondo la mia intenzione. Fatemi il piacere di mandare a quel Signore che vi mandò quel plico di carte perch'io impegnassi Sua Altezza Imperiale la Vice Regina perche tenesse a Cresima sua Figlia di mandarle indietro tutte le carte con quel mezzo che l’avete avute, ch'egli mi scrive di nuovo che è un Religioso dei Tolentini sulla qual parocchia egli abita perché non mi tempesta altro di lettere. In somma fretta vi lascio nel Cuor Santissimo di Maria Di Voi Carissima Figlia [Verona] San Giuseppe li 25 novembre 1827 (Timbro partenza) VERONA (Timbro arrivo) VENEZIA 26 NOV(embre) Alla Signora La Signora Giuseppa Terragnoli Figlia della Carità Convento Santa Lucia V E N E Z I A Vostra Madre Maddalena di Canossa 10 Figlia della Carità. 8 Biadego Prudenza, nella Casa di Verona (Ep. III/2, lett. 1622, n. 8, pag. 1288). 9 Santuario a Padova del Santo (Ep. I, lett. 313, n. 8, pag. 484). 10 NB. Firma autografa della Canossa. Per la prima volta la destinataria è chiamata sorella. Molti gli errori d’ortografia.

A ELENA BERNARDI 1846(Bergamo#1827.11.25) Anche a lei il felice annuncio della ricuperata salute di tre consorelle di Verona in seguito all'ingestione di cenere, ricavata dalla combustione di fiori messi ai piedi della statua della Vergine. E «si governi... con un po' di giudizio». Carissima Figlia Riscontro la Cara di Lei lettera mia Cara Figlia, e prima di tutto le dirò, che la mia salute va bene, come quella di tutte le Compagne di questa nostra Casa. Sappia mia Cara Figlia, che Maria Santissima nostra buona Madre si è degnata miracolosamente guarire tre nostre compagne da un momento all'altro. Nella novena della Presentazione, trovavassi la buona Angelina 1 con un male serio sulla lingua, il quale le aveva gonfiata la lingua in modo, che non poteva quasi più prendere cibo. La Teodora 2 continuava ad essere senza voce, a grado tale, che a stento poteva farsi intendere, e la Prudenza Biadego 3 per la malattia sofferta dei dolori articolari trovavassi tutt'ora tanto in mal'essere, che non poteva reggersi in piedi, se non era sostenuta da due Compagne. La Pierina 4 che come sai è divota di Maria Santissima, esortò l'Angelina a prendere un poco di cenere cosa affatto contraria per se stessa al male della lingua, cavata dai fiori, che il mese di maggio le ragazze di scuola mettono innanzi all'immagine di Maria Addolorata, e l'esortò ad aver fede. L'Angelina prese dunque detta cenere, ed appena, che l'ebbe presa si sentì a stare subito meglio, e poco dopo si trovò perfettamente guarita. Il giorno dopo la Teodora mentre era in coro a recitare la quarta commemorazione si sentì ricuperare la voce, ed infatti la ricuperò intieramente, con stupore del medico, il quale dice, che umanamente non era possibile. A tali grazie ricevute dalla nostra cara Madre intenerita la comunità tutta, andarono in iscuola tutte le compagne a ringraziare Maria Santissima Addolorata. Mentre recitavano il Magnificat in ringraziamento l'infermiera a stento condusse anche la buona Biadego, la quale si appoggiò ad una sedia, e poi dopo un po' di tempo disse, che si sentiva, che le sue gambe stavano bene, e da se sola si gitò in ginocchio in terra. Poi si alzò, e fece tre volte da se sola la scala. Le Compagne erano fuori di se, ed io stessa restai al mio arrivo quella sera, e tutto il giorno dopo sbalordita. Ti prego mia Cara Figlia di fare ringraziare la Santissima Trinità dei doni e privilegi concessi a Maria Santissima con qualche piccola divozione, e poi mi raccomando, che tutte voi altre vi uniate a tutte noi, ed alle altre Case a cui scrivo lo stesso nell'entrante novena di Maria Santissima Immacolata, e che recitiate ogni giorno insieme colla Novena tre Gloria ed il Siqueris a Sant'Antonio, che in voce dirò poi il perché. La suseguente mattina al mio arrivo a Verona, cioè jeri mattina, tuo fratello 5 venne per parlarmi di ritorno da Milano, che non era ancora stato a casa. Ma io sul punto non potei servirlo, e mandai la Metilde 6 , e siccome egli aveva fretta, disse di ritornare il lunedì. Intesi, e ritengo quanto mi hai scritto del Signor Preposto. Sentirò cosa il medesimo ha dirmi, e poi ti scriverò tutto. Lessi poi mia Cara Figlia la lettera del santo sacerdote bergamasco. Io non come santa, ma come tua Madre ti confermo di governarti, e di avere vorrei dire un po' di giudizio, ma dirò meglio, un po' di riguardo. Già ci intendiamo. Senti che anche quel santo te lo dice. Spero nei meriti di Gesù Cristo, e nell'intercessione di Maria Santissima, che tutto si adempirà, come di vero cuore ti desidero, scrisse a me pure che mi governi dovendo star al mondo. 1 Bragato Angela, superiora di Verona (Ep. I, lett. 339, n. 4, pag. 529). 2 Roggia Teodora, nella Casa di Verona (Ep. II/2, lett. 571, n. 6, pag. 410) 3 Biadego Prudenza, nella Casa di Verona (Ep. III/2, lett. 1622, n. 8, pag. 1288). 4 Moro Pierina, nella Casa di Verona (Ep. II/1, lett. 465, pag. 116). 5 Tommaso Bernardi, fratello di Elena Bernardi (Ep. III/1, lett. 982, n. 4, pag. 20). 6 Bunioli Metilde, nella Casa di Verona (Ep. I, lett. 339, pag. 529).

A ELENA BERNARDI<br />

1846(Bergamo#1827.11.25)<br />

Anche a lei il felice annuncio della ricuperata salute <strong>di</strong> tre consorelle <strong>di</strong> Verona in seguito all'ingestione <strong>di</strong><br />

cenere, ricavata dalla combustione <strong>di</strong> fiori messi ai pie<strong>di</strong> della statua della Vergine. E «si governi... con un<br />

po' <strong>di</strong> giu<strong>di</strong>zio».<br />

Carissima Figlia<br />

Riscontro la Cara <strong>di</strong> Lei lettera mia Cara Figlia, e prima <strong>di</strong> tutto le <strong>di</strong>rò, che la mia salute va<br />

bene, come quella <strong>di</strong> tutte le Compagne <strong>di</strong> questa nostra Casa.<br />

Sappia mia Cara Figlia, che Maria Santissima nostra buona Madre si è degnata<br />

miracolosamente guarire tre nostre compagne da un momento all'altro.<br />

Nella novena della Presentazione, trovavassi la buona Angelina 1 con un male serio sulla<br />

lingua, il quale le aveva gonfiata la lingua in modo, che non poteva quasi più prendere cibo. La<br />

Teodora 2 continuava ad essere senza voce, a grado tale, che a stento poteva farsi intendere, e la<br />

Prudenza Biadego 3 per la malattia sofferta dei dolori articolari trovavassi tutt'ora tanto in mal'essere,<br />

che non poteva reggersi in pie<strong>di</strong>, se non era sostenuta da due Compagne. La Pierina 4 che come sai è<br />

<strong>di</strong>vota <strong>di</strong> Maria Santissima, esortò l'Angelina a prendere un poco <strong>di</strong> cenere cosa affatto contraria per<br />

se stessa al male della lingua, cavata dai fiori, che il mese <strong>di</strong> maggio le ragazze <strong>di</strong> scuola mettono<br />

innanzi all'immagine <strong>di</strong> Maria Addolorata, e l'esortò ad aver fede.<br />

L'Angelina prese dunque detta cenere, ed appena, che l'ebbe presa si sentì a stare subito<br />

meglio, e poco dopo si trovò perfettamente guarita.<br />

Il giorno dopo la Teodora mentre era in coro a recitare la quarta commemorazione si sentì<br />

ricuperare la voce, ed infatti la ricuperò intieramente, con stupore del me<strong>di</strong>co, il quale <strong>di</strong>ce, che<br />

umanamente non era possibile. A tali grazie ricevute dalla nostra cara Madre intenerita la comunità<br />

tutta, andarono in iscuola tutte le compagne a ringraziare Maria Santissima Addolorata.<br />

Mentre recitavano il Magnificat in ringraziamento l'infermiera a stento condusse anche la<br />

buona Biadego, la quale si appoggiò ad una se<strong>di</strong>a, e poi dopo un po' <strong>di</strong> tempo <strong>di</strong>sse, che si sentiva,<br />

che le sue gambe stavano bene, e da se sola si gitò in ginocchio in terra. Poi si alzò, e fece tre volte<br />

da se sola la scala.<br />

Le Compagne erano fuori <strong>di</strong> se, ed io stessa restai al mio arrivo quella sera, e tutto il giorno<br />

dopo sbalor<strong>di</strong>ta.<br />

Ti prego mia Cara Figlia <strong>di</strong> fare ringraziare la Santissima Trinità dei doni e privilegi<br />

concessi a Maria Santissima con qualche piccola <strong>di</strong>vozione, e poi mi raccomando, che tutte voi altre<br />

vi uniate a tutte noi, ed alle altre Case a cui scrivo lo stesso nell'entrante novena <strong>di</strong> Maria Santissima<br />

Immacolata, e che recitiate ogni giorno insieme colla Novena tre Gloria ed il Siqueris a<br />

Sant'Antonio, che in voce <strong>di</strong>rò poi il perché.<br />

La suseguente mattina al mio arrivo a Verona, cioè jeri mattina, tuo fratello 5 venne per<br />

parlarmi <strong>di</strong> ritorno da Milano, che non era ancora stato a casa. Ma io sul punto non potei servirlo, e<br />

mandai la Metilde 6 , e siccome egli aveva fretta, <strong>di</strong>sse <strong>di</strong> ritornare il lunedì. Intesi, e ritengo quanto<br />

mi hai scritto del Signor Preposto. Sentirò cosa il medesimo ha <strong>di</strong>rmi, e poi ti scriverò tutto. Lessi<br />

poi mia Cara Figlia la lettera del santo sacerdote bergamasco.<br />

Io non come santa, ma come tua Madre ti confermo <strong>di</strong> governarti, e <strong>di</strong> avere vorrei <strong>di</strong>re un<br />

po' <strong>di</strong> giu<strong>di</strong>zio, ma <strong>di</strong>rò meglio, un po' <strong>di</strong> riguardo. Già ci inten<strong>di</strong>amo. Senti che anche quel santo te<br />

lo <strong>di</strong>ce. Spero nei meriti <strong>di</strong> Gesù Cristo, e nell'intercessione <strong>di</strong> Maria Santissima, che tutto si<br />

adempirà, come <strong>di</strong> vero cuore ti desidero, scrisse a me pure che mi governi dovendo star al mondo.<br />

1 Bragato Angela, superiora <strong>di</strong> Verona (Ep. I, lett. 339, n. 4, pag. 529).<br />

2 Roggia Teodora, nella Casa <strong>di</strong> Verona (Ep. II/2, lett. 571, n. 6, pag. 410)<br />

3 Biadego Prudenza, nella Casa <strong>di</strong> Verona (Ep. III/2, lett. 1622, n. 8, pag. 1288).<br />

4 Moro Pierina, nella Casa <strong>di</strong> Verona (Ep. II/1, lett. 465, pag. 116).<br />

5 Tommaso Bernar<strong>di</strong>, fratello <strong>di</strong> Elena Bernar<strong>di</strong> (Ep. III/1, lett. 982, n. 4, pag. 20).<br />

6 Bunioli Metilde, nella Casa <strong>di</strong> Verona (Ep. I, lett. 339, pag. 529).

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