epistolario iii/3 - S.Maddalena di Canossa

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aggiunge che era fissata lunedì un'ora col detto avvocato Gazzaniga per parlare sul proposito. Mi lusingo che Gaspari verificherà lui. Riguardo poi all'affare del Signor Pievano dei Tolentini 10 potete credere mia Cara Figlia quanto io desidero di servire detto Pievano che tanto stimo oltre che come benissimo riflettete, ne avremo sommo bisogno. Se fosse altra persona che si potesse dubitare che al momento di cominciar l’opera la casa una volta che sia impedita sì facilmente non resterà in libertà sarebbe da farsi i suoi riflessi ma il Pievano non ci mancherà di parola certamente. Ritenuto dunque questo impegno, e tutte le qualità che asserisce il Piovano avere detto Religioso non mi pare vi debbano essere difficoltà e se la casa fosse mia nell’attuale situazione di cose io direi subito di sì con tutto il piacere, ma siccome la mettà della casa è del Signor Arciprete Albrizzi, e l’altra metà del Signor Padenghe e che ambedue sono desiderosi di darmela ma ancora non me l’hanno data attese le circostanze perciò è necessario che raccontiate tutto al Signor Francesco Padenghe, che sarebbe meglio e poi fare che il Signor Padenghe se la intenda col Signor Piovano che già sono amici. Se mai poi il Signor Pievano venisse da voi prima che potesse riuscir di parlar a Padenghe ditegli che colle rettissime condizioni ch'egli mi domanda tal cosa per parte mia sarebbe del maggior piacere di servirlo ma che mi permetta prima di verificare se la casa è mia, o nò. Prima di parlare all'uno, e all'altro sia Padenghe, sia il Signor Pievano consegnate al degnissimo Padre Stefani il piccolo vigliettino sigillato che troverete in questa mia leggetegli quanto a questo proposito vi scrivo e fatte liberamente quanto egli vi dirà avuto riguardo alla volontà del Signor Padenghe padron della casa. E' superfluo che vi dica che se Monsignor Traversi vi favorisce, gli mostriate tutto il gradimento, gli diate un'idea del nostro numero costì, gli raccontiate anche lo stato della casa delle Convalescenti, in somma colla dovuta prudenza gli facciate conoscere che lo trattate da Superiore. Continuate a raccomandarmi al Signore. La mia salute è sufficiente. Ebbi bisogno di un salasso i giorni addietro, avendo un po’ di tosse che non mi ha ancora lasciata. E' però di buona qualità, non già come quella di questo estate, di modo che a Dio piacendo mercoledì conto di andare a Verona, da dove vi manderò un pò di danaro più presto che potrò. Vi abbraccio di vero cuore, e vi lascio con tutte le Care Compagne nel Cuor Santissimo di Maria. Di Voi Carissima Figlia Bergamo li 17 novembre 1827 Tua Aff.ma Madre Maddalena 11 Figlia della Carità Se nol sapete per regola vi dico che Monsignor Traversi è penitente del Piovano di S. Gerernia 12 . (Timbro partenza) BERGAMO (Timbro arrivo) VENEZIA 19 NOV(embre) Alla Signora La Signora Giuseppa Terragnoli Figlia della Carità Convento Santa Lucia V E N E Z I A 10 Canonico Cattullo Giuliano, confessore della chiesa dei Tolentini (Ep. III/2, lett. 1393, n. 9, pag, 813) 11 NB. Firma e poscritto autografi della Canossa. 12 Don PIETRO DE MATTIA. Nel 1815 la Canossa indica come Rettore della parrocchia di S. Geremia Don Giacomo De Mattia. A Venezia i volumetti dello Stato del clero risalgono, il primo al 1823, il secondo al 1840. In entrambi il Rettore di quella parrocchia è, come indicato sopra, Don Pietro De Mattia. (Ep. III/3, lett. 1844, n. 11, pag. 1783)

A GIUSEPPA TERRAGNOLI 1845(Verona#1827.11.25) Maddalena fa sapere che a Verona, la Madonna ha fatto guarire prodigiosamente la Roggia, la Bragato e la Prudenza Biadego. Desidera pure che nella novena dell'Immacolata si aggiunga qualche preghiera di ringraziamento e si aumenti la fiducia nella Vergine Santa. V.G. e M. Carissima Sorella Ho ricevuto la gradita sua lettera, nella quale rilevai ch'Ella, e tutte codeste buone Compagne di salute se la passano bene, io pure, e tutte le mie Compagne grazie al Signore continuano a passarsela bene. Ricevei il canape, e le immagini stampate, che anzi di queste la ringrazio moltissimo. La prego poi di sapermi dire se le immagine di seta sono tutte della Saibante 1 , così pure, se di quella robba di Chiesa, ch'Ella ha fatto stampare, è tutta di tela per non confondermi con quelle che appartengono alle ragazze, perché tutta quella robba che le avea mandato era appunto per le medesime. Di più se Ella intende di donarmeli nulla le dico; se poi devo pagarli, la prego di sapermi dire quanto costano. Il trisol 2 subito che sarà fatto, alla prima occasione che avrò, glielo farò, avere, così pure le cordelle. Mi raccomando alle sue orazioni, ch'io pure la tengo presente nelle mie. Le voglio raccontare una grazia che la nostra carissima Madre, Maria Santissima si è degnata di farle alla Teodora 3 ed eccomi in breve a raccontargliele. La medesima era due mesi circa, se le aveva abbassata la voce in modo, che ultimamente appena si poteva intenderla quando parlava, ed inoltre aveva debolezza di stomaco grandissima fino che tratto tratto andava in affanno. Io mercoledì le feci incominciare senza sua saputa una novena alla Gran Madre di Dio, e le ho fatto prende(re) un po della polverina composta dei fiori della Madonna della scuola grande, che portano le ragazze il mese di maggio. Senta il prodigio. La terza volta che la Teodora prese la detta polverina, unitamente alle orazioni delle buone mie Compagne, accompagnata da una fiducia ben grande, si sentì la medesima più fortificata, ed a poco, a poco, venire sù la voce. Finalmente nel tempo delle solite commemorazioni del Terzo e Quarto Dolore, rispose ancor essa con voce chiara, e forte. Si può immaginare mia cara Sorella, la mia consolazione ed il giubilo di tutte le Compagne, e da quel tempo in poi, sempre le sono rimasta la voce. La supplico dunque di sempre più far dilatare la divozione a Maria Santissima e perciò le faccia fare dalle ragazze di scuola, ed a tutte quelle persone ch’Ella potrà, un triduo in ringraziamento de' doni e grazie concesse a Maria Santissima, ed inoltre pregare la Madre del bel Amore acciò, che tanto la Teodora, come ciascheduna di noi, non mettiamo impedimento con le nostre ingratitudini, a quella perfezione che il Signore richiede da ciascheduna di noi., m'anziche corrispondiamo generosamente, e perseverantemente fino alla morte. Sarà circa otto giorni che le ho spedito col mezzo del fratello della Signora Ellena Bernardi 4 un sacco di sorgo turco 5 . Desidererei per mia quiete sapere, s'Ella, la ricevuto. Carissima Figlia Trovo questa lettera mezza scritta ed io vi aggiungo che sono arrivata felicemente da Bergamo giovedì sera. Vi occludo la fede della Salterini 6 , e starò in traccia da potervi mandare un po di danaro, e Panello. Mia Cara Figlia Maria Santissima oltre la Teodora ha guarito collo stesso mezzo ed in quei giorni l’Angelina 7 che aveva male in bocca che con difficoltà parlava e mangiava, e la 1 Saibante Rosa, nella Casa di Verona (Ep. III/2, lett. 1545, n. 4, pag. 1136). 2 Trisol, da trèssol, cascame per fare le coperte (Ep. III/2, pag. 1442). 3 Roggia Teodora, nella Casa di Verona (Ep. II/2, lett. 571, n. 6, pag. 410) 4 Tommaso Bernardi, fratello di Elena Bernardi (Ep. III/1, lett. 982, n. 4, pag. 20). 5 SORGO TURCO, o Grano di Siria, o anche SAGGINA, nome di grandi graminacee, i cui semi servono soprattutto al pollame e talora anche all'uomo (Migliorini, Vocabolario). 6 Salterini Domenica, nella Casa di Verona (Ep. III/1, lett. 1345, n. 1, pag. 689). 7 Bragato Angela, superiora di Verona (Ep. I, lett. 339, n. 4, pag. 529).

A GIUSEPPA TERRAGNOLI<br />

1845(Verona#1827.11.25)<br />

<strong>Maddalena</strong> fa sapere che a Verona, la Madonna ha fatto guarire pro<strong>di</strong>giosamente la Roggia, la Bragato e<br />

la Prudenza Biadego. Desidera pure che nella novena dell'Immacolata si aggiunga qualche preghiera <strong>di</strong><br />

ringraziamento e si aumenti la fiducia nella Vergine Santa.<br />

V.G. e M. Carissima Sorella<br />

Ho ricevuto la gra<strong>di</strong>ta sua lettera, nella quale rilevai ch'Ella, e tutte codeste buone Compagne<br />

<strong>di</strong> salute se la passano bene, io pure, e tutte le mie Compagne grazie al Signore continuano a<br />

passarsela bene. Ricevei il canape, e le immagini stampate, che anzi <strong>di</strong> queste la ringrazio<br />

moltissimo. La prego poi <strong>di</strong> sapermi <strong>di</strong>re se le immagine <strong>di</strong> seta sono tutte della Saibante 1 , così<br />

pure, se <strong>di</strong> quella robba <strong>di</strong> Chiesa, ch'Ella ha fatto stampare, è tutta <strong>di</strong> tela per non confondermi con<br />

quelle che appartengono alle ragazze, perché tutta quella robba che le avea mandato era appunto per<br />

le medesime.<br />

Di più se Ella intende <strong>di</strong> donarmeli nulla le <strong>di</strong>co; se poi devo pagarli, la prego <strong>di</strong> sapermi <strong>di</strong>re<br />

quanto costano. Il trisol 2 subito che sarà fatto, alla prima occasione che avrò, glielo farò, avere, così<br />

pure le cordelle. Mi raccomando alle sue orazioni, ch'io pure la tengo presente nelle mie.<br />

Le voglio raccontare una grazia che la nostra carissima Madre, Maria Santissima si è degnata<br />

<strong>di</strong> farle alla Teodora 3 ed eccomi in breve a raccontargliele. La medesima era due mesi circa, se le<br />

aveva abbassata la voce in modo, che ultimamente appena si poteva intenderla quando parlava, ed<br />

inoltre aveva debolezza <strong>di</strong> stomaco gran<strong>di</strong>ssima fino che tratto tratto andava in affanno.<br />

Io mercoledì le feci incominciare senza sua saputa una novena alla Gran Madre <strong>di</strong> Dio, e le ho<br />

fatto prende(re) un po della polverina composta dei fiori della Madonna della scuola grande, che<br />

portano le ragazze il mese <strong>di</strong> maggio. Senta il pro<strong>di</strong>gio. La terza volta che la Teodora prese la detta<br />

polverina, unitamente alle orazioni delle buone mie Compagne, accompagnata da una fiducia ben<br />

grande, si sentì la medesima più fortificata, ed a poco, a poco, venire sù la voce. Finalmente nel<br />

tempo delle solite commemorazioni del Terzo e Quarto Dolore, rispose ancor essa con voce chiara,<br />

e forte. Si può immaginare mia cara Sorella, la mia consolazione ed il giubilo <strong>di</strong> tutte le Compagne,<br />

e da quel tempo in poi, sempre le sono rimasta la voce. La supplico dunque <strong>di</strong> sempre più far<br />

<strong>di</strong>latare la <strong>di</strong>vozione a Maria Santissima e perciò le faccia fare dalle ragazze <strong>di</strong> scuola, ed a tutte<br />

quelle persone ch’Ella potrà, un triduo in ringraziamento de' doni e grazie concesse a Maria<br />

Santissima, ed inoltre pregare la Madre del bel Amore acciò, che tanto la Teodora, come<br />

ciascheduna <strong>di</strong> noi, non mettiamo impe<strong>di</strong>mento con le nostre ingratitu<strong>di</strong>ni, a quella perfezione che il<br />

Signore richiede da ciascheduna <strong>di</strong> noi., m'anziche corrispon<strong>di</strong>amo generosamente, e<br />

perseverantemente fino alla morte.<br />

Sarà circa otto giorni che le ho spe<strong>di</strong>to col mezzo del fratello della Signora Ellena Bernar<strong>di</strong> 4<br />

un sacco <strong>di</strong> sorgo turco 5 . Desidererei per mia quiete sapere, s'Ella, la ricevuto.<br />

Carissima Figlia<br />

Trovo questa lettera mezza scritta ed io vi aggiungo che sono arrivata felicemente da Bergamo<br />

giovedì sera. Vi occludo la fede della Salterini 6 , e starò in traccia da potervi mandare un po <strong>di</strong><br />

danaro, e Panello. Mia Cara Figlia Maria Santissima oltre la Teodora ha guarito collo stesso mezzo<br />

ed in quei giorni l’Angelina 7 che aveva male in bocca che con <strong>di</strong>fficoltà parlava e mangiava, e la<br />

1 Saibante Rosa, nella Casa <strong>di</strong> Verona (Ep. III/2, lett. 1545, n. 4, pag. 1136).<br />

2 Trisol, da trèssol, cascame per fare le coperte (Ep. III/2, pag. 1442).<br />

3 Roggia Teodora, nella Casa <strong>di</strong> Verona (Ep. II/2, lett. 571, n. 6, pag. 410)<br />

4 Tommaso Bernar<strong>di</strong>, fratello <strong>di</strong> Elena Bernar<strong>di</strong> (Ep. III/1, lett. 982, n. 4, pag. 20).<br />

5 SORGO TURCO, o Grano <strong>di</strong> Siria, o anche SAGGINA, nome <strong>di</strong> gran<strong>di</strong> graminacee, i cui semi servono soprattutto al<br />

pollame e talora anche all'uomo (Migliorini, Vocabolario).<br />

6 Salterini Domenica, nella Casa <strong>di</strong> Verona (Ep. III/1, lett. 1345, n. 1, pag. 689).<br />

7 Bragato Angela, superiora <strong>di</strong> Verona (Ep. I, lett. 339, n. 4, pag. 529).

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