epistolario iii/3 - S.Maddalena di Canossa

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AD ANGELA BRAGATO 1843(Bergamo#1827.11.17) Finalmente può mandare a prendere la Canossa, che ritorna a Verona con la Rosa Dabalà in qualità di vice superiora. Ne tesse l’elogio, sicura che farà un gran bene, come ha fatto a Bergarno con la sua umiltà sorprendente. Carissima Figlia Già mi figuro che avrai tutto combinato per mandarmi a prendere lunedì pure con queste due righette mia cara figlia ti confirmo di nuovo di mandarmi pure lunedì a prendere. Ricevetti la polenta ed il frumento ogni cosa ando con suo ordine, te lo dico per tua quiete, come in voce sentirai dal fratello della Deodata 1 .Mi dispiace sentirti col male di gola. Ti raccornando di governarti quanto puoi, e di non fare tante conferenze. Anche la Cara Teodora 2 mi stà sommamante a cuore. Te la raccomando quanto posso. Non vedo l’ora di abbracciarti. Vedrai mia Cara Figlia, che il Signore colla buona Rosa 3 che ti conduco ti vuol dare ora un poco di ajuto. Ti assicuro che è una gran donna. Ha veramente un umiltà, che sorprende, e spero, che a Verona farà del gran bene. Saluta tanto e poi tanto la mia Cara Amica Metilde 4 . Dile, che quì tutto va bene, e che spero che anche questa casa;andrà coll’assistenza di Maria Santissima quantunque levi da qui un gran soggetto col levare la Rosa pure spero, ch'abbia d'andar bene. Riservandomi a dirti di più in voce ti abbraccio unitamente, a tutte e ti lascio nel Cuor Santissimo di Maria. Di Te Carissima Figlia Bergamo Ii 17 novembre 1827 La Tua Aff.ma Madre Maddalena Figlia della Carità 5 Già te lo scrissi ma pel santo Provinciale 6 farai fare per otto giorni la Via Crucis, ed applicare per altro tanto tempo le Comunioni che tutte farete. La Beppa di Venezia 7 ti prega più presto che puoi di mandarle la fede della Salterini 8 perchè ha bisogno di danaro. (Timbro partenza) BERGAMO Alla Signora La Signora Angelina Bragato Superiora delle Fighe della Carità San Giuseppe VERONA 1 Mazzi Paolo, fratello di Adeodata Mazzi (Ep. I, lett. 336, n. 2, pag. 523). 2 Roggia Teodora (Ep. II/2, lett. 571, n. 6, pag. 410) 3 Dabalà Rosa (Ep.II/1, lett. 585, n. 4, pag. 442) 4 Bunioli Metilde (Ep. III/2, lett. 1612, n. 1, pag. 1267). 5 NB. La firma è autografa 6 P. Marino di Cadore (Ep. I, lett. 533, n 3, pag. 557). 7 Terragnoli Giuseppa, superiora di Venezia (Ep. I, lett. 398, n. 2, pag. 649) 8 Saltarini Domenica, nella Casa di Venezia (Ep. III/1, lett. 1345, n. 1, pag. 689).

A GIUSEPPA TERRAGNOLI 1844(Bergamo#1827.11.17) La morte del Superiore, P. Marino, ha addolorata profondamente la Canossa che ora desidera un suo ricordo, anche solo una poverissima immagine. Ella chiede, alla Terragnoli, che se andasse da lei il nuovo Superiore, Mons. Traversi, gli dica tutto quanto gli compete e lo assicuri del suo contento per avere un cosi valido sostituto. V.G. e M. Carissima Figlia Non posso negarvi mia Cara Figlia che per quanto fossi preparata alla gravissima perdita che abbiamo fatto del santo nostro Superiore 1 . Peraltro io sono contentissima di tutto ciò che fa il Signore, e vivo certissima che continuerà Dio ad assisterci come ha sempre fatto e quell'anima santa non dubito un momento che non sia in Paradiso, e che non preghi per noi. Se mai vi fosse possibile dal padre Vettore 2 avere una qualche immagine di carta la più povera ma che fosse stata a di lui uso per di lui memoria attesa la grande opinione che io ho della sua santità mi fareste un grande piacere. Se vedete detto Padre Vettore, o aveste occasione per esempio dal Signor Giacometto Gaspari 3 , o dalla Dama Priuli 4 da farlo riverire, e di farle domandare detta immagine, assicuratelo che come è mio dovere quantunque creda che non ne abbia bisogno non ho mancato in tutte le Case dell’Istituto che gli facciano tutti que’ suffragi che farebbero per una delle nostre Superiore, e che qui pure in Bergamo da quei Padri Cappuccini quantunque sopressi che ho potuto gli proccurai orazioni, e lo feci fare anche dalle ragazze, pregando esso pure Padre Vettore di ricordarsi di noi presso Dio. Non mi sorprende, che spirasse in atteggiamento angelico, e che anche nel cattaletto avesse la faccia ridente. Se sapeste qualche altra particolarità di questo Santo Padre scrivetemela per mia consolazione. Vi occludo una lettera pel novello nostro Superiore Monsignor Traversi 5 . Non è per me un piccolo conforto che questo abbia accettato come sapete quando era io a Venezia dopo essere stata assicurata come pure sapete, che egli era quello che il Provinciale voleva per suo successore. Ve la lascio aperta perché la leggiate per vostra norma. e poi gliela facciate tenere, sigillandola prima già s'intende. Per fargliela consegnare potete servirvi, o del Signor Giacometto Gasperi il quale tanto volentieri va dal Provveditore, o da chi credete meglio, come sarebbe dal buon Signore Padenghe 6 che mi scrive Alessandri 7 che questa settimana doveva egli ritornare. Già siamo intesi raccontate tutto al degnissimo nostro Padre Stefani e leggetegli anche la lettera che vi occluso di Monsignor Traversi se vi è possibile. Presentando al medesimo i miei riveriti rispetti. Per i veli scrissi sin dall'ultimo ordinario a Verona perché ve ne spediscano dodici braccia come mi avete scritto a primo incontro di quelli che avevamo di riserva preparati per Trento temendo che da Milano non mi giungessero in tempo. Prima della mia partenza da qui. Per la fede della Salterini 8 scrissi oggi a Verona che ve la mandino subito. Rapporto poi all'affare Guizzetti 9 vi siete regolata eccellentemente. Mi scrisse jeri il povero Alessandri che il Signor avvocato Gasperi gli fece vedere la mia lettera, e che l’altro avvocato che si chiama Gazzaniga ha per certo insinuato tutto quello che mi competeva pel testamento Guizzetti. Ciò mi conferma nel mio timore che non abbia insinuato il legato della Superiora di Santa Lucia. Mi 1 P. Marino da Cadore, morto il 13.11.1827 (Ep. I, lett. 533, n 3, pag. 557). 2 Padre Vettore, Cappuccino (Ep. III/2, lett. 1625, n. 4, pag. 1293). 3 Giacomo Gasperi, chirurgo (Ep.III/2, lett. 1434, n. 3, pag. 899 ). 4 Donna Loredana Priuli, benefattrice (Ep. I, lett. 397, pag. 646). 5 Antonio Maria Traversi (Ep. II/1, lett. 489, pag. 165 - Cf. la risposta di Mons. Traversi (Ep. II/1, lett. A 50, pag, 246). 6 Padenghe Francesco, procuratore di Maddalena aVenezia (Ep. I, lett. 352, n. 1, pag. 555). 7 Alessandri Giuseppe, procuratore di Maddalena a Venezia (Ep. I, lett. 257, n. 1, pag. 380) 8 Salterini Domenica, nella Casa di Verona (Ep. III/1, lett. 1345, n. 1, pag. 689). 9 Defunta Teresa Guizzetti, benefattrice (Ep. I, lett. 412, pag. 676).

AD ANGELA BRAGATO<br />

1843(Bergamo#1827.11.17)<br />

Finalmente può mandare a prendere la <strong>Canossa</strong>, che ritorna a Verona con la Rosa Dabalà in qualità <strong>di</strong> vice<br />

superiora. Ne tesse l’elogio, sicura che farà un gran bene, come ha fatto a Bergarno con la sua umiltà<br />

sorprendente.<br />

Carissima Figlia<br />

Già mi figuro che avrai tutto combinato per mandarmi a prendere lunedì pure con queste due<br />

righette mia cara figlia ti confirmo <strong>di</strong> nuovo <strong>di</strong> mandarmi pure lunedì a prendere.<br />

Ricevetti la polenta ed il frumento ogni cosa ando con suo or<strong>di</strong>ne, te lo <strong>di</strong>co per tua quiete,<br />

come in voce sentirai dal fratello della Deodata 1 .Mi <strong>di</strong>spiace sentirti col male <strong>di</strong> gola. Ti<br />

raccornando <strong>di</strong> governarti quanto puoi, e <strong>di</strong> non fare tante conferenze.<br />

Anche la Cara Teodora 2 mi stà sommamante a cuore. Te la raccomando quanto posso. Non<br />

vedo l’ora <strong>di</strong> abbracciarti. Vedrai mia Cara Figlia, che il Signore colla buona Rosa 3 che ti conduco<br />

ti vuol dare ora un poco <strong>di</strong> ajuto. Ti assicuro che è una gran donna. Ha veramente un umiltà, che<br />

sorprende, e spero, che a Verona farà del gran bene.<br />

Saluta tanto e poi tanto la mia Cara Amica Metilde 4 . Dile, che quì tutto va bene, e che spero<br />

che anche questa casa;andrà coll’assistenza <strong>di</strong> Maria Santissima quantunque levi da qui un gran<br />

soggetto col levare la Rosa pure spero, ch'abbia d'andar bene.<br />

Riservandomi a <strong>di</strong>rti <strong>di</strong> più in voce ti abbraccio unitamente, a tutte e ti lascio nel Cuor<br />

Santissimo <strong>di</strong> Maria.<br />

Di Te Carissima Figlia<br />

Bergamo Ii 17 novembre 1827<br />

La Tua Aff.ma Madre<br />

<strong>Maddalena</strong> Figlia della Carità 5<br />

Già te lo scrissi ma pel santo Provinciale 6 farai fare per otto giorni la Via Crucis, ed applicare per<br />

altro tanto tempo le Comunioni che tutte farete. La Beppa <strong>di</strong> Venezia 7 ti prega più presto che puoi<br />

<strong>di</strong> mandarle la fede della Salterini 8 perchè ha bisogno <strong>di</strong> danaro.<br />

(Timbro partenza) BERGAMO<br />

Alla Signora<br />

La Signora Angelina Bragato<br />

Superiora delle Fighe della Carità<br />

San Giuseppe<br />

VERONA<br />

1 Mazzi Paolo, fratello <strong>di</strong> Adeodata Mazzi (Ep. I, lett. 336, n. 2, pag. 523).<br />

2 Roggia Teodora (Ep. II/2, lett. 571, n. 6, pag. 410)<br />

3 Dabalà Rosa (Ep.II/1, lett. 585, n. 4, pag. 442)<br />

4 Bunioli Metilde (Ep. III/2, lett. 1612, n. 1, pag. 1267).<br />

5 NB. La firma è autografa<br />

6 P. Marino <strong>di</strong> Cadore (Ep. I, lett. 533, n 3, pag. 557).<br />

7 Terragnoli Giuseppa, superiora <strong>di</strong> Venezia (Ep. I, lett. 398, n. 2, pag. 649)<br />

8 Saltarini Domenica, nella Casa <strong>di</strong> Venezia (Ep. III/1, lett. 1345, n. 1, pag. 689).

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