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epistolario iii/3 - S.Maddalena di Canossa

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A ELENA BERNARDI<br />

1775(Verona#1827.02.11)<br />

Permane qualche dubbio sulla destinataria perché la <strong>Canossa</strong> le sottolinea il suo prossimo viaggio a<br />

Bergamo, ma Giovanna <strong>di</strong> Brembio è novizia nella capitale lombarda. In tutti i casi, <strong>di</strong> rilievo nella lettera,<br />

c'è solo la gioiosa constatazione che il Ramo delle maestre <strong>di</strong> campagna a Verona si svolge assai bene.<br />

V.G. e M. Carissima Figlia<br />

Non le scrissi giovedì mia Cara Figlia, per i tanti miei imbarazzi, e perché anche non aveva<br />

oggetti particolari.<br />

Voglio oggi darle le nostre notizie, le quali grazie al Signore in pieno sono buone, eccettuati<br />

le garelle le quali in questa stagione fredda e <strong>di</strong> neve abbondano.<br />

La Cara nostra Metilde 1 và lentamente migliorando, e comincia a darci fondata lusinga che<br />

tra alcuni mesi però ritornerà come prima. Mi teneva certa questa settimana <strong>di</strong> venire a Bergamo, ed<br />

i tanti impegni che dopo Pasqua da queste parti mi attendono lo renderebbero necessario, ma le<br />

molteplici cose che qui pure in questi giorno m'impegnano, temo non mi lascino si presto come<br />

vorrei <strong>di</strong> quì partire.<br />

Insomma ancora non so precisare il giorno <strong>di</strong> mia partenza. Mi spiace ma preveddo che assai<br />

brevemente potrò fermarmi a Bergamo e solo il puro necessario anche a Milano.<br />

Mi consola tanto il sentire che la Cara Giovannina <strong>di</strong> Brembi 2 si sia rimessa, ma caldamente<br />

raccomando a lei <strong>di</strong> aversi tutta la cura, massima con questi cru<strong>di</strong> e tempi critici pei suoi incomo<strong>di</strong>.<br />

Si riguar<strong>di</strong> quanto può, e proccuri insomma <strong>di</strong> sostentarsi come abbisogna.<br />

Le mie undeci maestre <strong>di</strong> campagna vanno progredendo ne' loro studj, con copiosa<br />

bene<strong>di</strong>zione del Signore, e Cristina 3 se la passa benino, ad onta della grande fatica e peso che<br />

sostiene, ma Dio al solito la fortifica Lui. La prego però mia Cara Figli(a) <strong>di</strong> continuare l'orazione<br />

per questo Ramo, acciò si compia in ogni parte, e si perfezioni colle celesti <strong>di</strong>vine bene<strong>di</strong>zioni.<br />

La mia Damina 4 riminese si porta benissimo e dà le più gran<strong>di</strong> speranze per l'Istituto, cioè <strong>di</strong><br />

una riuscita la migliore. In voce le conterò poi tutto, e tante altre cose che il tempo oggi non mi permette.<br />

Le abbraccio tutte <strong>di</strong> vero cuore e le lascio nel Cuor Santissimo <strong>di</strong> Maria.<br />

Verona San Giuseppe 11 febbrajo 1827<br />

Di Lei Carissima Figlia<br />

Dopo la malattia <strong>di</strong>rei quasi <strong>di</strong> due anni sofferta con ammirabile rassegnazione, e pazienza morì il<br />

signor Guizzetti 5 . Lo raccomando alla carità delle loro orazioni.<br />

Aff.ma Madre <strong>Maddalena</strong> 6<br />

Figlia della Carità<br />

1 Giarola Metilde, nella Casa <strong>di</strong> Verona (Ep. I, lett. 41, n 3, pag. 86).<br />

2 BIGATTI GIOVANNA <strong>di</strong> Brembio, comune <strong>di</strong> Milano. Brembi, grafia errata. Entrata nel 1823, morì nel 1855. Nel<br />

1828 viene elencata come cuciniera.<br />

3 Pilotti Cristina (Ep. I, lett. 297, n. 7, pag. 454).<br />

4 Isabella Ferrari, nella Casa <strong>di</strong> Verona (Ep. I, lett. 347, n. 5, pag. 542).<br />

5 Morte <strong>di</strong> Domenico Guizzetti, benefattore (Ep. I, pag. 675).<br />

6 NB. Firma autografa della <strong>Canossa</strong>.

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