epistolario iii/3 - S.Maddalena di Canossa

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A GIUSEPPA TERRAGNOLI 1838(Bergamo#1827.11.07) La Canossa, che sente il peso delle difficoltà economiche e che potrebbe sistemarle in parte coll'eredità Guizzetti, avverte un forte divario tra un duplice credito che, a tale riguardo, le competerebbe e quanto invece risulta dall’atto notarile. Poiché primo intermediario era stato l'Alessandri, che ora, oberato da una situazione fallimentare, non può certo avere la necessaria attenzione nello sviluppo della causa, chiede alla Terragnoli di far interessare l’avvocato Gasperi, cosi da poter arrivare ad una conclusione equa e soddisfacente. V.G. e M. Carissima Figlia Quantunque vi abbia appena scritto sabato non posso però a meno di non riscontrare subito la Carissima vostra lettera del giorno 3 novembre da me oggi ricevuta. Prima di tutto vi dirò che avete fatto molto bene, e vi ringrazio che siete stata dal Padre Biasiuti 1 . Il primo momento che potrò scriverò alla Cara Durini 2 e già io le aveva detto all'incirca di quanto ci scrivete, ma si persuaderà molto più sentendo le medesime cose da quel degno Padre. Voi facilmente indovinerete il motivo per cui si prestamente vi scrivo. Con somma sorpresa intesi non essere stato insinuato che un credito solo, e vi confesso col più vivo dispiacere. Mia Cara Figlia che volete che dica, potrebbe essere che tra le tante mie cure non avessi più presente la cosa. Potrebbe essere che ci fosse stato un motivo per non insinuare il Credito della Comunità che è il legato annuo delle 200 lire italiane per qualche ragione governativa, e potrebbe essere che al momento non me ne ricordassi. Il fatto si è, che la cosa mi arrivò affatto nuova, e con gran giudizio, sarà vero che non ci sarà più tempo, ma conviene che sappiamo la cosa com'è. Prima di tutto vi dirò la storia di tutto quello che mi ricordo, e poi penseremo al rimedio. In tutto l’affare Guizzetti 3 , ha sempre operato il buon Signor Giuseppe Alessandri 4 , e questo deve aver parlato con un giovane avvocato pieno di talento di lui amico. Non vorrei che ambidue si fossero imbrogliati, e che nell’insinuare il legato delle 200 lire annue che per quanto mi ricordo il testamento della buona Signora Teresina, che potete incontrare, parlando dei 200 lire italiane annue perpetue, obbliga i suoi eredi a passarle alla Superiora pro tempore della Casa di Santa Lucia di Venezia. Non vorrei dico, che sapendo esser io la Superiora dell'Istituto avessero creduto insinuando a diritura il mio credito in massima sul totale della facoltà fossero stati compresi ambedue i legati senza spiegarli. il punto sta di poter prima conoscere chiaramente la cosa, e come si fa a saperla da una persona piena d'angustie, e d’imbarazzi come è il buon Signor Giuseppe. Sentite cosa a me pare. Io direi che mandaste a pregare il Signor Giacometto Gasperi 5 , e gli confidate tutta la cosa e poi pregatelo a dirvi il nome del giovane avvocato amico del Signor Giuseppe, per quanto ho potuto comprendere piuttosto ha dell'estro. Sentite dal medesimo Signor Giacometto cosa mi consiglierebbe. Per me non saprei trovar altro mezzo, che consultare col Signor Avvocato Gasperi 6 quantunque vi converrà spendere due bavare 7 .Vedete se anche il Signor Giacometto avrebbe difficoltà di pregarlo di venir da voi, e che gli raccontaste tutto perché possa verificare senza affliggere ed angustiare il buon Signor Giuseppe con tutta la destrezza. E per farlo delicatamente nella lettera di riscontro a quella che l’avocato mi scrisse io gli accennerò l'affare, e lo pregherò d’informarsi col di lui amico Signor Giuseppe Alessandri che sin'ora mi favorì per vedere l’impianto della cosa, e veder anche se sia, o non sia rimediabile. 1 Padre Giambattista Biasiuti, parroco della Fava a Venezia (Ep. II/1, lett. 670, n. 2, pag. 651). 2 Contessa Carolina Durini, amica di Maddalena (Ep. I, lett. 2, pag. 6). 3 Guizzetti Teresina, benefattrice (Ep. I, lett. 412, pag. 676). 4 Alessandri Giuseppe, procuratore di Maddalena a Venezia (Ep. I, lett. 257, n. 1, pag. 380) . 5 Giacomo Gaspari, chirurgo (Ep.III/2, lett. 1434, n. 3, pag. 899). 6 Il fratello di Gasperi Giacomo, chirurgo. 7 Monete, Bavara, moneta d’oro del Regno di Baviera (Ep. III/3, lett. 1785, n. 2, pag. 1642).

Approposito mi pare che i salari per l’avvocato Gaspari siano tre ogni consulta già vi ricorderete... Oh! che boccone amaro, il povero danaro si vede in fumo andar. E’ meglio però spendere tre bavare per cercar di ricuperare il boccon più grosso. Già troverete occlusa la lettera del Signor Avvocato. Messo all'ordine Gaspari, allora potete mandar a pregare il buon Signor Alessandri di venir da voi, e dirgli a mio nome aver io penetrato che nella eredità Guizzetti non pensano di darmi che una parte di un solo dei due legati della povera Signora Teresina, perché mi viene detto pretendono non essere stato insinuato che un credito solo. Che dunque avendomi egli favorito di trovarmi quella degnissima persona qual'è il Signor Avvocato Gaspari siccome mi trovava in dovere di riscontrare una di lui lettera che favorì scrivermi, relativamente alla lite del Re Pipino 8 , così lo pregai essendo suo amico di farsi da lui raccontare ogni cosa, e vedere se esso avvocato Gasperi vi trovasse un qualche rimedio. Non so se il testamento della povera Signora Teresa l'avete voi, o se l’abbiate dato al Padre Biasiuti. In questo ultimo caso, occorrendo il testamento come non dubito potrà forse farvelo imprestare il Padre Priore degli Scalzi, essendo necessaria molta cautella, e secretezza. Se il Signor Giacometto non volesse per delicatezza verso il Signor Giuseppe pregare il Signor avvocato Gasperi di venire da voi, vedete se sia meglio pregare di farlo o il Signor Don Francesco Luzzo 9 , o la buona Dama Priuli 10 , o qualche altra persona che forse vi potrà indicare la carità del Padre Stefani. Ma io credo che letto che abbia il Signor Giacometto per Gasperi non avrà difficoltà di pregarlo a venir da voi dicendogli voi che già suplite all'avvocato. Non posso a meno di rimarcarvi di nuovo di sottoporre all'avvocato Gasperi il mio dubbio che ambedue i legati della somma a me lasciata e delle duecento lire italiane siano stati insinuati unitamente come credito mio senza spiegazione, e se nel caso si verificasse non esservi per ora rimedio se si potrà far valere la nostra ragione al momento della rascossione. Vi dò un bell'imbarazzo ma cosa volete, essendo qui non posso far altro che ajutare con le lettere. Intesi mia Cara Figlia col più vivo dispiacere il peggioramento del santo nostro Provinciale 11 , come pure del paziente Arciprete Albrizzi 12 , e si dell'uno, che dell'altro sto attendendo con desiderio grande le loro notizie. Abbracciandovi unitamente a tutte le altre. Mi raccomando alle vostre orazioni lasciandovi nel Cuor Santissimo di Maria Di Voi Carissima Figlia Bergamo li 7 novembre 1827 Vostra Aff.ma Madre Maddalena 13 Figlia della Carità PS. Per alcuni impedimenti che non è niente di male, converrà che mi trattenga qui tutta la prossima settimana ve lo dico per vostra regola. Alla Signora La Signora Giuseppa Terragnoli Figlia della Carità Santa Lucia V E N E Z I A 8 Lite per i feudi di Re Pepino (Ep.III/3, lett. 1796, n. 4, pag. 1662). 9 Don Francesco Luzzo, inizia il primo oratorio dei Figli della Carità (Ep. I, lett. 412, n. 4, pag. 676). 10 Dama Loredana Priuli, benefattrice (Ep. I, lett. 397, pag. 646). 11 P. Marino da Cadore, gravissimo (Ep. I, lett. 533, n 3, pag. 557) . 12 Mons. Albrizzi Giuseppe, ammalato (Ep. II/1, lett. A 37, n. 1, pag. 226). 13 NB. Firma autografa della Canossa.

Approposito mi pare che i salari per l’avvocato Gaspari siano tre ogni consulta già vi<br />

ricorderete... Oh! che boccone amaro, il povero danaro si vede in fumo andar. E’ meglio però<br />

spendere tre bavare per cercar <strong>di</strong> ricuperare il boccon più grosso. Già troverete occlusa la lettera del<br />

Signor Avvocato.<br />

Messo all'or<strong>di</strong>ne Gaspari, allora potete mandar a pregare il buon Signor Alessandri <strong>di</strong> venir da<br />

voi, e <strong>di</strong>rgli a mio nome aver io penetrato che nella ere<strong>di</strong>tà Guizzetti non pensano <strong>di</strong> darmi che una<br />

parte <strong>di</strong> un solo dei due legati della povera Signora Teresina, perché mi viene detto pretendono non<br />

essere stato insinuato che un cre<strong>di</strong>to solo. Che dunque avendomi egli favorito <strong>di</strong> trovarmi quella<br />

degnissima persona qual'è il Signor Avvocato Gaspari siccome mi trovava in dovere <strong>di</strong> riscontrare<br />

una <strong>di</strong> lui lettera che favorì scrivermi, relativamente alla lite del Re Pipino 8 , così lo pregai essendo<br />

suo amico <strong>di</strong> farsi da lui raccontare ogni cosa, e vedere se esso avvocato Gasperi vi trovasse un<br />

qualche rime<strong>di</strong>o.<br />

Non so se il testamento della povera Signora Teresa l'avete voi, o se l’abbiate dato al Padre<br />

Biasiuti. In questo ultimo caso, occorrendo il testamento come non dubito potrà forse farvelo<br />

imprestare il Padre Priore degli Scalzi, essendo necessaria molta cautella, e secretezza. Se il Signor<br />

Giacometto non volesse per delicatezza verso il Signor Giuseppe pregare il Signor avvocato<br />

Gasperi <strong>di</strong> venire da voi, vedete se sia meglio pregare <strong>di</strong> farlo o il Signor Don Francesco Luzzo 9 , o<br />

la buona Dama Priuli 10 , o qualche altra persona che forse vi potrà in<strong>di</strong>care la carità del Padre<br />

Stefani.<br />

Ma io credo che letto che abbia il Signor Giacometto per Gasperi non avrà <strong>di</strong>fficoltà <strong>di</strong><br />

pregarlo a venir da voi <strong>di</strong>cendogli voi che già suplite all'avvocato.<br />

Non posso a meno <strong>di</strong> rimarcarvi <strong>di</strong> nuovo <strong>di</strong> sottoporre all'avvocato Gasperi il mio dubbio che<br />

ambedue i legati della somma a me lasciata e delle duecento lire italiane siano stati insinuati unitamente<br />

come cre<strong>di</strong>to mio senza spiegazione, e se nel caso si verificasse non esservi per ora rime<strong>di</strong>o<br />

se si potrà far valere la nostra ragione al momento della rascossione.<br />

Vi dò un bell'imbarazzo ma cosa volete, essendo qui non posso far altro che ajutare con le<br />

lettere. Intesi mia Cara Figlia col più vivo <strong>di</strong>spiacere il peggioramento del santo nostro<br />

Provinciale 11 , come pure del paziente Arciprete Albrizzi 12 , e si dell'uno, che dell'altro sto<br />

attendendo con desiderio grande le loro notizie.<br />

Abbracciandovi unitamente a tutte le altre. Mi raccomando alle vostre orazioni lasciandovi nel<br />

Cuor Santissimo <strong>di</strong> Maria<br />

Di Voi Carissima Figlia<br />

Bergamo li 7 novembre 1827<br />

Vostra Aff.ma Madre <strong>Maddalena</strong> 13<br />

Figlia della Carità<br />

PS. Per alcuni impe<strong>di</strong>menti che non è niente <strong>di</strong> male, converrà che mi trattenga qui tutta la<br />

prossima settimana ve lo <strong>di</strong>co per vostra regola.<br />

Alla Signora<br />

La Signora Giuseppa Terragnoli<br />

Figlia della Carità<br />

Santa Lucia<br />

V E N E Z I A<br />

8 Lite per i feu<strong>di</strong> <strong>di</strong> Re Pepino (Ep.III/3, lett. 1796, n. 4, pag. 1662).<br />

9 Don Francesco Luzzo, inizia il primo oratorio dei Figli della Carità (Ep. I, lett. 412, n. 4, pag. 676).<br />

10 Dama Loredana Priuli, benefattrice (Ep. I, lett. 397, pag. 646).<br />

11 P. Marino da Cadore, gravissimo (Ep. I, lett. 533, n 3, pag. 557) .<br />

12 Mons. Albrizzi Giuseppe, ammalato (Ep. II/1, lett. A 37, n. 1, pag. 226).<br />

13 NB. Firma autografa della <strong>Canossa</strong>.

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