epistolario iii/3 - S.Maddalena di Canossa

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A ELENA BERNARDI 1831(Bergamo#1827.10.24) Il ricordo della morte prematura della Olivieri fa trepida la Canossa per certi sintomi di malattia di una giovane di Milano e dà consigli per una cura che scongiuri il danno maggiore. V.G. e M. Carissima Figlia Dal Cavalier del Sole 1 Ella avrà ricevuto mia Cara Figlia le notizie del felicissimo nostro viaggio unitamente ai più cordiali miei saluti. Non vedo l'ora di sapere le loro notizie ma singolarmente quelle della Beppina Caffù 2 che mi sta sommamente a cuore. Anzi sappia, che avendomi prima della mia partenza da Verona perduta la voce la nostra Teodora 3 ma però un giorno non l'aveva, ed un altro parlava chiaro, ed eravi un raffreddore, nondimeno essendo state scotate colla povera Beatrice 4 stavammo con pena. Mi scrisse ultimamente la Superiora di Verona 5 , che il nostro medico avendolo giudicato effetto nervale le ordinò alcuni boconcini mediante l'uso dei quali le ritornò la voce pienamente. Scrissi dunque alla Superiora: di mandarmi la ricetta che le invierò affinche la mostri al medico o al Signor Cantoni per vedere se potesse essere a proposito anche per la Beppina. Mia Cara Figlia ti ringrazio tanto della mia Cara Maddonna che mi hai mandato, ma mi dispiace che ne sei restata priva. Ti ringrazio pure dei bei Bambini 6 che mi mandaste, ma ebbi dispiacere del disturbo, che tra tante occupazioni necessariamente avrete dovuto avere per farli. Oggi inaspettatamente ebbi il piacere di ricevere la tua lettera del giorno 22. Rapporto al tuo timore del ferro del cauterio 7 sta quieta che per quanto ho potuto capire nessuna vi diede abbado gia ci intendiamo. Sento con molto piacere che la Cara Beppina abbia ricuperato la voce nondimeno quando avrò la ricetta te la manderò. Ti dirò che la Cara Beatrice perduta la voce una volta non la ricuperò mai più. Speriamo dunque in bene di Beppina. Non ti feci dire che il Superiore di Venezia 8 sia morto ma, che lo raccomandi al Signore per essere gravemente ammalato. Quando ne avrò notizie te le darò. Abbracciandoti di vero cuore unitamente a tutte le care compagne ti lascio nel Cuor santissimo di Maria. Di Te Carissima Figlia Al Signor Giovan Battista Baselli ho parlato io per i letti Bergamo li 24 ottobre 1827 Non voler far troppo a proposito del tuo braccio 1 Soprannome del vetturale. 2 Caffù Giuseppina, nella Casa di Milano (Ep. III, lett. 1475, n. 9, pag. 991). 3 Roggia Teodora, nella Casa di Verona (Ep. II/2, lett. 571, n. 6, pag. 410) 4 Olivieri Beatrice, morta l’8 luglio 1827 (Ep. I, lett. 339, n. 5, pag. 529). 5 Bragato Angela, superiora di Verona (Ep. I, lett. 339, n. 4, pag. 529). 6 I piccoli Bambin Gesù di cera. 7 Cauterio, ferro con cui si procurava una suppurazione (Ep. III/1, pag. 370). 8 P. Marino da Cadore, gravemente ammalato (Ep. I, lett. 533, n 3, pag. 557) 9 NB. Firma autografa della Canossa. Tua Aff.ma Madre Maddalena Figlia della Carità 9

La gran Domenica 10 , che ti conserva il più vivo attaccamento ti riverisce, e ti abbraccia unitamente a tutte le Care Compagne. Non è ancora istallata superiora provvisoria perche stanno le Compagne facendo un po' di giorni di ritiro coi quali sarà loro meno amara la separazione della buona Rosa 11 che pure ti è obbligatissima, e ti abbraccia. Alla Signora La Signora Elena Bernardi Figlia della Carità Contrada della Signora MILANO 10 Faccioli Domenica, nuova superiora a Bergamo (Ep. I, lett. 360, n. 1, pag. 568). 11 Dabalà Rosa, ex superiora di Bergamo (Ep.II/1, lett. 585, n. 4, pag. 442)

A ELENA BERNARDI<br />

1831(Bergamo#1827.10.24)<br />

Il ricordo della morte prematura della Olivieri fa trepida la <strong>Canossa</strong> per certi sintomi <strong>di</strong> malattia <strong>di</strong> una<br />

giovane <strong>di</strong> Milano e dà consigli per una cura che scongiuri il danno maggiore.<br />

V.G. e M. Carissima Figlia<br />

Dal Cavalier del Sole 1 Ella avrà ricevuto mia Cara Figlia le notizie del felicissimo nostro<br />

viaggio unitamente ai più cor<strong>di</strong>ali miei saluti. Non vedo l'ora <strong>di</strong> sapere le loro notizie ma<br />

singolarmente quelle della Beppina Caffù 2 che mi sta sommamente a cuore. Anzi sappia, che<br />

avendomi prima della mia partenza da Verona perduta la voce la nostra Teodora 3 ma però un giorno<br />

non l'aveva, ed un altro parlava chiaro, ed eravi un raffreddore, non<strong>di</strong>meno essendo state scotate<br />

colla povera Beatrice 4 stavammo con pena. Mi scrisse ultimamente la Superiora <strong>di</strong> Verona 5 , che il<br />

nostro me<strong>di</strong>co avendolo giu<strong>di</strong>cato effetto nervale le or<strong>di</strong>nò alcuni boconcini me<strong>di</strong>ante l'uso dei quali<br />

le ritornò la voce pienamente.<br />

Scrissi dunque alla Superiora: <strong>di</strong> mandarmi la ricetta che le invierò affinche la mostri al<br />

me<strong>di</strong>co o al Signor Cantoni per vedere se potesse essere a proposito anche per la Beppina.<br />

Mia Cara Figlia ti ringrazio tanto della mia Cara Maddonna che mi hai mandato, ma mi<br />

<strong>di</strong>spiace che ne sei restata priva. Ti ringrazio pure dei bei Bambini 6 che mi mandaste, ma ebbi<br />

<strong>di</strong>spiacere del <strong>di</strong>sturbo, che tra tante occupazioni necessariamente avrete dovuto avere per farli.<br />

Oggi inaspettatamente ebbi il piacere <strong>di</strong> ricevere la tua lettera del giorno 22. Rapporto al tuo<br />

timore del ferro del cauterio 7 sta quieta che per quanto ho potuto capire nessuna vi <strong>di</strong>ede abbado gia<br />

ci inten<strong>di</strong>amo.<br />

Sento con molto piacere che la Cara Beppina abbia ricuperato la voce non<strong>di</strong>meno quando<br />

avrò la ricetta te la manderò. Ti <strong>di</strong>rò che la Cara Beatrice perduta la voce una volta non la ricuperò<br />

mai più. Speriamo dunque in bene <strong>di</strong> Beppina.<br />

Non ti feci <strong>di</strong>re che il Superiore <strong>di</strong> Venezia 8 sia morto ma, che lo raccoman<strong>di</strong> al Signore per<br />

essere gravemente ammalato.<br />

Quando ne avrò notizie te le darò. Abbracciandoti <strong>di</strong> vero cuore unitamente a tutte le care<br />

compagne ti lascio nel Cuor santissimo <strong>di</strong> Maria.<br />

Di Te Carissima Figlia<br />

Al Signor Giovan Battista Baselli ho parlato io per i letti<br />

Bergamo li 24 ottobre 1827<br />

Non voler far troppo a proposito del tuo braccio<br />

1 Soprannome del vetturale.<br />

2 Caffù Giuseppina, nella Casa <strong>di</strong> Milano (Ep. III, lett. 1475, n. 9, pag. 991).<br />

3 Roggia Teodora, nella Casa <strong>di</strong> Verona (Ep. II/2, lett. 571, n. 6, pag. 410)<br />

4 Olivieri Beatrice, morta l’8 luglio 1827 (Ep. I, lett. 339, n. 5, pag. 529).<br />

5 Bragato Angela, superiora <strong>di</strong> Verona (Ep. I, lett. 339, n. 4, pag. 529).<br />

6 I piccoli Bambin Gesù <strong>di</strong> cera.<br />

7 Cauterio, ferro con cui si procurava una suppurazione (Ep. III/1, pag. 370).<br />

8 P. Marino da Cadore, gravemente ammalato (Ep. I, lett. 533, n 3, pag. 557)<br />

9 NB. Firma autografa della <strong>Canossa</strong>.<br />

Tua Aff.ma Madre<br />

<strong>Maddalena</strong> Figlia della Carità 9

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