28.05.2013 Views

FREE PRESS - ntwk

FREE PRESS - ntwk

FREE PRESS - ntwk

SHOW MORE
SHOW LESS

You also want an ePaper? Increase the reach of your titles

YUMPU automatically turns print PDFs into web optimized ePapers that Google loves.

teatro<br />

NTWK gennaio<br />

8<br />

Trieste, Udine e Pordenone | Teatri<br />

dal 19/1 al 2/2 | www.comune.gorizia.it<br />

Orson<br />

Welles<br />

Protagonista il<br />

friulano Battiston<br />

C’è una certa somiglianza fisica<br />

tra Giuseppe Battiston e Orson Welles.<br />

Forse anche per questo l’attore italiano ha<br />

deciso di proporre, insieme con Michele<br />

De Veita Conti, un Roast immaginario<br />

di Orson Welles, ossia una celebrazione<br />

Battiston<br />

negativa che noti personaggi<br />

pubblici subiscono, con ironia, per occasioni<br />

speciali. Il grande attore americano<br />

non peccava certamente di ironia, di cose<br />

da raccontare ne avrebbe molte e, tra<br />

queste cose, quelle soggette al vilipendio<br />

non sono poche. Come ha detto lo<br />

stesso Battiston, “Welles è sicuramente<br />

finito in Paradiso: il buon Dio ha buon<br />

gusto e poi, con lui, sicuramente non<br />

si annoia”. Il friulano Battiston girerà<br />

la nostra regione nel dettaglio: dal 19 al<br />

24 al Rossetti di Trieste, al Palamostre di<br />

Udine 29 e 30, il giorno dopo a Codroipo,<br />

al Verdi di Pordenone 1 e 2/2. Battiston ha<br />

intrecciato stralci di interviste di Orson<br />

Welles e invenzioni proprie, cercando<br />

di imitarne l’infallibile buon gusto, la<br />

potenza provocatoria e il fascino personale,<br />

che dalla fine degli anni ’30 ha<br />

prima scosso, poi conquistato l’America.<br />

Critico sottilissimo della società, era<br />

un intrattenitore nato. Battiston lo<br />

porta in scena da solo, avvolto da un<br />

accappatoio bianco, gigante, col sigaro<br />

in mano, pieno di sé. L’attore, forte di<br />

numerosi premi del cinema italiano ma<br />

anche, come è bene che sia, da sempre<br />

dedito al teatro: tra verve comico-satirica<br />

e qualità drammaturgia, il protagonista<br />

ideale per il monologo di uno dei più<br />

ricchi e conturbanti personaggi dello<br />

spettacolo americano del ‘900.<br />

Trieste | Teatro Rossetti<br />

dal 19 al 24 gennaio | www.ilrossetti.it<br />

Il capolavoro di Cechov arriva al<br />

Rossetti dal Teatro Carignano di Torino:<br />

spettacolo di fortune alterne, finora,<br />

in tournèe da alcuni mesi. Tutt’altro<br />

che facile da mettere in scena bene,<br />

essendo teatro statico, di dialoghi,<br />

pieno di malinconia e di disagio, il<br />

Vanja tuttavia ha una forza interiore,<br />

una profondità nella visione del mondo,<br />

che sembra infallibile: il testo basta a se<br />

stesso. Necessarie sono solo l’eleganza<br />

e la sobrietà, perché Cechov ne è<br />

rappresentante, e ogni volgarizzamento<br />

è fuori luogo più che in altri autori.<br />

L’adattamento e la messa in scena<br />

di Gabriele Vacis mettono in risalto<br />

proprio la staticità della pigra vita della<br />

provincia russa, in cui si intrecciano<br />

le vite di Vanja, della nipote Sonja, del<br />

padre di lei, proprietario della tenuta<br />

e, di fatto, della vita fallimentare di<br />

Vanja stesso. C’è anche Elena, bella e<br />

Due anni fa il regista Francesco<br />

Rosi e l’attore Luca De Filippo, figlio di<br />

Eduardo, portarono a Trieste una bella<br />

edizione di Le voci di dentro. Ora i due<br />

tornano, stavolta a Udine e poi a Pordenone,<br />

con un testo di poco precedente,<br />

dell’immediato dopoguerra, e che a<br />

Spettacoli | La Redazione<br />

Zio Vanja Culmine del teatro moderno<br />

Sastri e De Filippo<br />

annoiata compagna del padrone, oggetto<br />

di attenzioni anche di Vanja e di<br />

Astrov, l’uomo nuovo che riconosce in<br />

questa vita piccolo borghese un totale<br />

fallimento. Il monologo finale di Sonja<br />

riassume, in pochi minuti sublimi, il<br />

significato di questa meditazione sulla<br />

meschina esistenza moderna, in cui<br />

viviamo anche noi.<br />

Udine e Pordenone | Teatri vari<br />

7, 9, 10; 15, 16, 17 gennaio | info varie<br />

Marturano<br />

con Luca De Filippo<br />

tutt’oggi rappresenta il più noto<br />

capolavoro di De Filippo: Filumena<br />

Marturano. Il dramma fu scritto per la<br />

sorella Titina, che fu la prima e forse la<br />

più straordinaria Filumena: oggi arriva<br />

Lina Sastri, affiancata appunto da<br />

De Filippo, in una produzione che gira<br />

già da più di un anno. La commedia<br />

mette in rilievo alcuni temi sociali che,<br />

negli anni ‘40, erano al centro dell’attenzione<br />

di Eduardo: la prostituzione, i<br />

figli illegittimi; ma è anche una grande<br />

occasione per creare un profondo<br />

evento drammatico, consumato nelle<br />

mura di casa da una famiglia, o meglio<br />

un’aspirante famiglia, in cui il pater,<br />

Don Mimì Soriano, deve fare i conti<br />

con Filumena, da 25 anni compagna<br />

ma non moglie, passionale, esigente,<br />

onesta. La borghesia opportunista è<br />

messa alle strette dalla forza di una<br />

madre. La Compagnia è la Elledieffe,<br />

cioè L.D.F.: come il padre, Luca ama<br />

lavorare con i suoi fidi, della più pura<br />

scuola napoletana.

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!