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teatro<br />

NTWK gennaio<br />

6<br />

Spettacoli | La Redazione<br />

Trieste | Teatro Rossetti<br />

dal 27 al 31 gennaio | www.ilrossetti.it<br />

We will rock you<br />

Arriva a Trieste il musical che ancora oggi spopola al West End di Londra<br />

Al Dominion di Londra è apparso nel<br />

2002, ma già pochi anni dopo la morte<br />

di Freddy Mercury i suoi compagni di<br />

strada, Roger Taylor e Bryan May, insieme<br />

con il manager Jim Beach, avevano<br />

pensato al progetto. Del resto, data l’età<br />

del gruppo si potevano ancora sfruttare<br />

l’immagine per tanti anni. Nasce così We<br />

will rock you, un musical la cui trama è un<br />

pretesto per ascoltare alcune delle più famose<br />

canzoni del gruppo inglese. Fra nomi<br />

di personaggi e situazioni che richiamano i<br />

testi di Mercury, il gruppo sul palcoscenico<br />

e i cantanti-attori si prodigano di continuo<br />

nei grandi successi, dall’inizio degli anni ’70 all’inizio degli<br />

anni ’90: anche se gli omaggi ad altri cantanti e altri stili non<br />

mancano nei nomi dei personaggi, da Ozzy Osbourne a Briney<br />

Spears e perfino Paris Hilton. Ben Elton, autore del libretto, ha<br />

scelto una storia molto semplice ma con un singolare sfondo<br />

sociale: in un mondo del futuro dominato dal conformismo, il<br />

rock, evidentemente come forma di individualismo eccessivo, è<br />

Gorizia | Teatro Comunale Giuseppe Verdi<br />

20 gennaio | www.comune.gorizia.it<br />

Cirque eloize<br />

Rain. Acrobazie sotto la pioggia<br />

A Gorizia c’è la ghiotta occasione per vedere uno di quegli<br />

spettacoli che riscattano definitivamente il circo da certi<br />

caratteri ormai eccessivi per la sensibilità generale, legati alla<br />

presenza degli animali. Il Cirque Éloize ha già rappresentato<br />

Rain circa 500 volte in oltre 30 Paesi, conquistando il titolo<br />

di show-rivelazione nel 2005 a Broadway, dove ha messo<br />

d’accordo il pubblico e la sofisticata critica american. In Rain è<br />

tutto acrobazia, puro spettacolo umano, arricchito da una trama<br />

narrativa che arricchisce assai lo spettacolo e ne sta facendo la<br />

fortuna in tutto il mondo. Scritto e diretto da Daniele Finzi Pasca,<br />

Rain è il secondo spettacolo di una trilogia composta anche<br />

da Nomade e da Nebbia. Qualità fisiche che da sempre sembrano<br />

soprannaturali, forza, equilibrio, acrobazie, non esauriscono il<br />

prodotto di questo gruppo di Montreal: c’è malinconia, dramma,<br />

e anche uno spiccato senso del comico, che<br />

accompagna buona parte della serata.<br />

Un vero intrattenimento circense,<br />

dunque, ma più raffinato, nel quale il<br />

gesto tecnico di prima qualità si unisce<br />

alla sensibilità estetica e drammatica,<br />

su uno sfondo che, come dice il titolo, è la<br />

pioggia, evocatrice di sogni fanciulleschi e<br />

di poesia.<br />

bandito: nel corso dello spettacolo alcuni<br />

personaggi si uniscono per recuperare<br />

al mondo la loro musica preferita e, con<br />

essa, una specie di libertà.<br />

Il tutto si conclude a Wembley, dove<br />

le note suonate dall’ultima chitarra<br />

rimasta sul pianeta, quella ‘fatta in casa’<br />

dal giovanissimo Bryan May, annientano<br />

gli oppressori. Il vero May e il vero<br />

Taylor hanno detto la loro anche sul<br />

cast che è giunto a Milano il mese scorso<br />

e che ora arriva al Rossetti, con dialoghi<br />

in italiano e canzoni in inglese. Sembra<br />

opportuno aver ambientato il musical in<br />

un mondo irreale, senza scomodare i veri protagonisti del gruppo<br />

e soprattutto senza inventarsi un personaggio di nome Freddy<br />

Mercury, che probabilmente avrebbe preteso troppo dal cantante<br />

di turno e che non avrebbe potuto riprodurre l’esuberante e spiccatissima<br />

presenza scenica del frontman afro-indo-inglese.<br />

Il successo del musical, a Londra, non è ancora terminato.<br />

Trieste | Teatro Rossetti<br />

dal 14 al 17 gennaio | www.ilrossetti.it<br />

Pippi Calzelunghe<br />

Con la supervisione di Gigi Proietti<br />

La cosa più bella è il nome, quello<br />

completo: Pippilotta Viktualia Rullgardina<br />

Succiamenta Efraisilla Calzelunghe.<br />

Ossia, Pippi. La ragazzina solitaria,<br />

forzuta, una specie di essere ingenuo<br />

caduto sul mondo da un altro tempo, è<br />

stata portata al grande successo, per la<br />

generazione degli adulti di oggi, dalla<br />

serie televisiva degli anni ’70, svedese<br />

come l’autrice del romanzo. Astrid Lindgren<br />

lo compose negli anni ’40: come i<br />

grandi balletti di Cajkovskji, nacque per caso, raccontando delle<br />

storie a sua figlia. Ne venne fuori un personaggio molto attraente,<br />

protagonista di una serie potenzialmente infinita, accompagnata<br />

da alcuni tipi altrettanto strani: un cavallo, una scimmia e altri<br />

due ragazzini. C’è anche un padre, altrettanto misterioso, perduto<br />

nei mari del sud. Vicenda ideale per farci una serie tv, che aveva<br />

anche ben due precedenti cinematografici del 1970. Il musical è<br />

tutto italiano, nato proprio nel 2009 all’Argentina di Roma,<br />

sotto l’occhio esperto di Gigi Proietti, esperto in ogni forma<br />

di varietà. Musica, danze, avventure guidate dalla protagonista<br />

Eleonora Tata, ventiquattrenne già allieva dell’Accademia Silvio<br />

D’Amico, molto brillante e bambinesca al punto giusto.

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