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copertina<br />
NTWK gennaio<br />
4<br />
Rassegna | Ufficio Stampa<br />
Trieste | Teatro Miela, Cinema Ariston<br />
Dal 21 al 28 gennaio | www.triestefilmfestival.it<br />
Arrivato alla ventunesima edizione, il Trieste Film Festival,<br />
nel riconfermarsi il più importante appuntamento italiano con il<br />
cinema dell’Europa centro-orientale, propone nei giorni dal 21<br />
al 28 gennaio una miriade di eventi e di incontri con personaggi<br />
amatissimi. A partire da Fanny Ardant, musa del cinema francese,<br />
che sarà presente a Trieste con il suo primo film da regista,<br />
Cendres et sang, coproduzione franco-rumena di cui ha scritto<br />
anche la sceneggiatura, storia di una donna (l’attrice israeliana<br />
Ronit Elkabetz) che cresce da sola i tre figli dopo l’assassinio del<br />
marito.<br />
Dalla Grecia<br />
Ma al festival diretto da Annamaria Percavassi ci sarà<br />
anche il maestro del cinema greco Theo Anghelopoulos (di cui<br />
si ricorda il fruttuoso sodalizio con Tonino Guerra), autore di<br />
film come Alessandro il Grande (1980), Il volo (1986), Paesaggio<br />
nella nebbia (1988, Leone d’argento), Lo sguardo di Ulisse (1995),<br />
con cui vinse il Gran premio della giuria a Cannes e L’eternità e un<br />
giorno, (Palma d’Oro a Cannes nel ‘98, l’unica ad un regista gre-<br />
co). A Trieste porterà il premiatis-<br />
Devil’s Town<br />
simo Viaggio a Citera , con Giulio<br />
Brogi, del 1984, mai uscito nelle<br />
sale in Italia), e in anteprima italiana<br />
l’ultimo lungometraggio La polvere<br />
del tempo (presentato fuori concorso<br />
alla Berlinale nel 2009, secondo<br />
episodio della trilogia/saga storica<br />
iniziata con La sorgente del fiume,<br />
che ha nel cast nomi importanti<br />
come Willem Dafoe, Bruno Ganz,<br />
Michel Piccoli.<br />
A proposito di cinema greco,<br />
continua l’omaggio a questa cinematografia,<br />
dopo aver indagato lo scorso anno le migliori produzioni<br />
degli ultimi dieci anni. Ora la ricerca prosegue a ritroso, agli<br />
Zingsniai<br />
Triestefilmfest<br />
Ancora un’edizione ricca di os<br />
albori di quel movimento nato a cavallo tra gli anni Sessanta e<br />
Settanta e capitanato proprio da Anghelopoulos, il “Nuovo Cinema<br />
Greco”, un momento felice<br />
che si è affermato subito dopo la<br />
caduta del regime dei Colonnelli.<br />
L’attenzione si concentrerà quindi<br />
sugli anni ‘80, altro momento positivo<br />
e vivace che ha trovato linfa nel<br />
clima politico (è del 21 ottobre 1981<br />
l’elezione a Primo Ministro di Papandreou)<br />
e nella nascita del Greek Film<br />
Centre.<br />
Concorsi<br />
Spina dorsale del festival è come<br />
sempre la parte riservata ai concorsi.<br />
Da quello per lungometraggi di fiction : 12, in anteprima italiana,<br />
scelti tra le opere più significative delle ultime due annate, tra<br />
questi anche Kynodontas, vittorioso a Cannes nella sezione Un<br />
Certain Regard. Per i cortometraggi sono una ventina le opere<br />
proposte in pellicola e video prodotte negli ultimi due anni<br />
nell’area dell’Europa centro-orientale. Buona anche la sezione<br />
documentari. Tra le opere in concorso anche il doc My beautiful<br />
Dacia di Julio Soto e Stefan Constantinescu, un surreale e ironico<br />
ritratto dell’evoluzione della Romania e della sua transizione dal<br />
comunismo al capitalismo visto attraverso il più emblematico dei<br />
suoi simboli, l’automobile Dacia.<br />
Muri del Suono<br />
Si arriva poi alla coinvolgente seconda puntata di Muri del<br />
Suono, viaggio musicale attraverso l’Europa centro-orientale, centrato<br />
quest’anno sull’esplorazione di esperienze individuali, attraverso<br />
racconti biografici e autobiografici, sul ruolo della musica<br />
come ragione e motore di vita, fonte di speranze e delusioni, sul<br />
legame fra luoghi ed espressione artistica, fra musica e identità. E<br />
tra le molte chicche della sezione How the Beatles Rocked the