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Intervista | Roberto Vidali<br />

Luigi Merola e l’assemblaggio<br />

Metalli arrugginiti, materiali scartati<br />

dal ciclo della vita, oggetti di recupero:<br />

questo è il marmo che tra le mani di Luigi<br />

Merola viene amalgamato, impastato,<br />

stratificato con il colore, formalizzato nella<br />

struttura compositiva. In breve, questa<br />

è la poetica a cui risponde il suo lavoro.<br />

Con l’autore, in occasione della sua<br />

personale, che inaugurerà al Twins Club<br />

di via Economo 6, a Trieste, sabato 16<br />

gennaio, alle ore 20, con in mano un bicchiere<br />

di Pinot Grigio della VINI VITAS<br />

di Strassoldo, nell’Officina/Laboratorio<br />

di via San Michele, scambiamo quattro<br />

chiacchiere amichevoli.<br />

La tua opera è una rivisitazione<br />

abbastanza palese delle esperienze<br />

neodadaiste inclini alla declinazione<br />

pop; concordi con questo assunto?<br />

“Se proprio debbo riconoscermi in<br />

una specifica corrente artistica, mi inserirei<br />

nel movimento così detto dell’Arte<br />

Povera, movimento che, in maniera<br />

polemica e concettuale, si contrappone<br />

all’arte tradizionale, della quale rifiuta<br />

tecniche e supporti, per fare ricorso a materiali<br />

diversi, poveri, in qualche modo, e<br />

che nel mio caso diventano terra, legno,<br />

ferro, stracci, scarti industriali, e tutto ciò<br />

che la mia fantasia cerca di evocare risalendo<br />

fino alle strutture primordiali del<br />

linguaggio espressivo. Dopo averne corroso<br />

abitudini e conformismi semantici,<br />

cerco, in definitiva, di ridurre ai minimi<br />

termini il senso del segno espressivo, per<br />

riportarlo al suo archetipo originario”.<br />

Anche l’uso del colore mi pare<br />

abbastanza contenuto...<br />

“Come dicevo prima, nei miei lavori,<br />

rispettando le caratteristiche fondamentali<br />

dell’Arte Povera, le tecniche di<br />

colorazione passano non dico in secondo<br />

piano, ma quasi. Il mio scopo principale è<br />

quello di raggiungere un risultato estetico<br />

e significativo con tutti gli oggetti messi a<br />

disposizione dalla nostra società, raccogliendo,<br />

scovando nelle discariche e nelle<br />

immondizie, le cose che le altre persone<br />

gettano e decretano morte e defunte. Poi<br />

assemblo queste scoperte e le riporto a<br />

nuova vita, dando loro una dignità anche<br />

grazie a delle piccole nicchie di colore,<br />

secondo me essenziali per la completezza<br />

del lavoro”.<br />

Ci sono autori che ritieni affini?<br />

“Maestri come Jannis Kounellis, Pierpaolo<br />

Calzolari, Michelangelo Pistoletto<br />

e Guilem Nadal a cui io molto, ma molto<br />

umilmente cerco di avvicinarmi”.<br />

Curiosamente, nel cercare le tue<br />

radici, non fai il nome di Schwitters,<br />

uno dei padri del dadaismo...<br />

“Ma nel caso di Schiwtters siamo già<br />

dentro la storia dell’arte, mentre i miei<br />

riferimenti diretti sono in una fascia<br />

temporale a me più vicina”.<br />

E in generale con il mondo dell’arte,<br />

quali sono i tuoi intrecci e le tue<br />

collaborazioni?<br />

“Il mio lavoro si è svolto prevalentemente<br />

a Trieste e si è sviluppato grazie<br />

al Gruppo 78, un sodalizio che, sotto la<br />

guida del suo deux ex machina, Maria<br />

Campitelli, è riuscito a organizzare una<br />

serie clamorosa di eventi, anche di livello<br />

internazionale; non ultima è la realizzazione<br />

della manifestazione Public Art,<br />

di cui da poco è uscito il libro, nel quale<br />

è ospitato anche un mio lavoro, nella<br />

sezione manifesti d’artista”.<br />

Trieste ti pare una città adeguata<br />

nell’offerta culturale e nel dibattito<br />

Luigi Merola<br />

culturale?<br />

“Questo è un argomento abbastanza<br />

delicato: bisogna valutare con attenzione<br />

cosa si intende per cultura e dibattito. Se<br />

lo intendiamo votato al contemporaneo,<br />

in tutte le sue sfumature, io trovo da<br />

parte degli organizzatori e promotori un<br />

entusiasmo e una partecipazione encomiabili,<br />

viceversa gli organi ufficiali e gli<br />

Enti pubblici, che in questo settore sono<br />

la vera controparte, mi sembrano piuttosto<br />

statici e non attenti a valorizzare le<br />

molteplici possibilità che la nostra città<br />

offre, e mi riferisco anche ad eventi o manifestazioni<br />

di interesse mondiale come<br />

ITS, giunto ormai all’ottava edizione”.<br />

In definitiva che cosa trovi di buono<br />

in questa città?<br />

“In questa città trovo una grande<br />

fantasia culturale, molta voglia di fare da<br />

parte di giovani che si scontra con i limiti<br />

di una politica occupata e limitata a organizzare<br />

e investire in tantissime attività<br />

che potrebbero rappresentare più una cittadina<br />

di provincia invece di un capoluogo<br />

con vocazione mitteleuropea, e che,<br />

a mio modesto parere, sprigiona da ogni<br />

suo angolo remoto sensazioni, ricordi e<br />

testimonianze di una frenesia perduta. Si<br />

vedano, per esempio, in negativo, le varie<br />

sagre, tendopoli, fiere di prodotti che non<br />

ci appartengono e che toccano solo gli<br />

istinti più bassi della cittadinanza”.<br />

E di “PASOPERE”, questa mostra al<br />

Twins Club ci puoi anticipare qualche<br />

chicca?<br />

“L’unica cosa che posso dire è che<br />

cercherò di ricreare, negli spazi che mi<br />

sono messi a disposizione, l’atmosfera<br />

del mio laboratorio, disponendo con confusione<br />

creativa le mie cose utili e inutili:<br />

l’obiettivo è quello di fare un viaggio,<br />

come per incanto e senza accorgersene,<br />

da via San Michele a via Economo”.<br />

La mostra di Luigi Merola si inaugura al TWINS CLUB di via Economo sabato 16 gennaio, alle ore 20.<br />

La mostra sarà visitabile fino al 28 febbraio, da lunedì a sabato, dalle ore 9 alle 21.<br />

La mostra è sostenuta da<br />

VINI VITAS di Strassoldo (UD), FARMACIA alla Madonna del Mare/dr Claudia Torrisi,<br />

ALBATROS società cooperativa, Gruppo 78. Per ulteriori info: 040 300241

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