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teatro<br />
NTWK gennaio<br />
10<br />
Trieste | Teatro verdi<br />
22-24, 26, 27, 29, 30 gennaio | www.teatroverdi-trieste.com<br />
Maria Stuarda<br />
Dopo 27 anni torna il capolavoro di Donizetti<br />
Ci sono diversi, ottimi motivi per<br />
andare a sentire la Maria Stuarda.<br />
Il primo è la Stuarda stessa. Opera<br />
della maturità di Donizetti, assente<br />
a Trieste da 27 anni, ha nello<br />
scontro tra le due regine episodi di<br />
grande bellezza musicale e drammatica.<br />
In pieno clima romantico,<br />
derivando del resto la trama dalla<br />
tragedia di Schiller, Donizetti scelse<br />
tinte scure e grandi scene di contrasto,<br />
anche tra le due prime donne<br />
che, in quella che doveva essere la prima alla Scala, se le diedero sul serio. In questa<br />
edizione, che il Verdi ha prodotto con La Fenice, dove è già andata in scena, Palermo<br />
e Napoli, le due prime donne saranno Annick Massis, Maria, e Tiziana Carraro,<br />
Elisabetta regina d’Inghilterra. Speriamo che ciò accada, ma i cambi in cartellone,<br />
di questi tempi, non sono rari. Speriamo, soprattutto, che torni a Trieste Celso Albelo<br />
per interpretare Roberto Leicester, il tenore eroico e amato dalle due rivali. Già l’anno<br />
scorso, dopo i trionfali Puritani a Bologna, l’eccellente tenore spagnolo non venne a<br />
Trieste per la Figlia del reggimento. Ci auguriamo che stavolta potremo sentirlo,<br />
come nei Pescatori di perle di tre anni fa. Altra attrazione della serata, questa<br />
invece sicura, la regia di un nome di gran successo, Denis Krief. La scena, come<br />
spesso in quest’epoca, è astratta, un labirinto che è figura degli intrecci di passioni<br />
dei protagonisti. L’edizione veneziana non ebbe successo, ma i cantanti della prima<br />
compagnia erano tutti diversi. Speriamo che qui le cose vadano meglio.<br />
Gorizia | Teatro Comunale Giuseppe Verdi<br />
20 gennaio | www.comune.gorizia.it<br />
Voglio essere libero<br />
La vita di Nureyev raccontata dalla danza<br />
Rudolf Nureyev, giovane ballerino russo, nel 1961 non<br />
vuole più tornare oltre la cortina, nell’amata/odiata Russia.<br />
E’ a Parigi, chiede asilo politico. Tutto ciò per Teja Kremke,<br />
giovane danzatore della Germania Est, con il quale Nureyev ha<br />
condiviso al Kirov<br />
amicizia e amore.<br />
Ma il muro sale nella<br />
capitale, e divide per<br />
sempre i due uomini.<br />
Kremke resta oltre<br />
il muro, e Nureyev<br />
passerà la vita a rimpiangere<br />
il suo unico<br />
possibile compagno.<br />
Questa, in breve, la<br />
trama del balletto<br />
proposto a Gorizia<br />
da Daniele Cipriani<br />
con le coreografie<br />
di Michele Merola,<br />
sulle musiche<br />
tutte originali<br />
di Valter Sivilotti<br />
e con la<br />
regia di Walter<br />
Mramor. Ma<br />
Musica | La Redazione<br />
Trieste | Conservatorio Tartini<br />
A gennaio | www.conservatorio.trieste.it<br />
Tartini<br />
I mercoledì del<br />
Conservatorio<br />
Si conclude a gennaio il ciclo dei mercoledì<br />
del Conservatorio, con tre concerti<br />
dal 13 al 27. Nel primo si esibirà il Per-<br />
Se-Cussió Ensemble, diretto da Manel<br />
Ramada, con un programma originale in<br />
cui Rossini sarà circondato da compositori<br />
dell’ultima generazione. Il 20 la serata<br />
sarà dedicata al Fascino romantico del<br />
canto, protagonisti il mezzosoprano<br />
Margarita Swaczewskaja e il baritono<br />
Nikolaj Pintar, accompagnati al pianoforte<br />
da Nicola Colocci in un repertorio di arie<br />
da Schubert,Cajkovskij, Brahms. Infine, il<br />
27 ancora ‘900 con il Flute-Guitar Duo<br />
composto da Francesca Emili al flauto<br />
e Federico Rossignoli alla chitarra:<br />
musiche di Sor, Carulli, Rodrigo, Pennisi,<br />
Solbiati e Viozzi, dunque non un Novecento<br />
storico ma un’altra immersione nella<br />
musica sperimentale di oggi, con incursioni<br />
nel pieno ‘800 con Sor e Carulli.<br />
non è una trama inventata: è la vita del grande ballerino così<br />
com’è stata, ma raccontata in un balletto, la forma narrativa<br />
più adeguata al soggetto. Il giovane Nureyev proprio in<br />
quell’occasione parigina ebbe la consacrazione europea, e proprio<br />
allora decise che non doveva più tornare indietro. Furono 28 anni<br />
di esilio volontario: Gorbaciov lo invitò a Mosca nel 1989, ma<br />
a lui interessava soprattutto vedere sua madre, morente. Il<br />
mito di Nureyev era già spento sulla scena, ormai da una decina<br />
d’anni, ma vivissimo nella vita sociale internazionale. Scontroso,<br />
tormentato, amante irrequieto, morto tragicamente di Aids e,<br />
non ultimo, bellissimo ed eccezionale ballerino, suscitò ovunque<br />
sentimenti contrastanti, fu un vero protagonista della fantasia di<br />
tutti. La sua ultima apparizione fu proprio nella Bayadère, che<br />
Gorizia ha messo in scena nel mese scorso.