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di verduno - Rivista IDEA

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Parola ai nostri lettori<br />

UNA PERORAZIONE<br />

A FAVORE DELL’ENTE<br />

TERRITORIALE<br />

INTERMEDIO CHE,<br />

INVECE DI ESSERE<br />

ABOLITO, ANDREBBE<br />

POTENZIATO<br />

Perché (regole da soviet vigenti) la prossima settimana ritirerò<br />

4.700 euro dalla banca in contanti? Perché li ho. Perché sono<br />

miei; sono risparmi e introiti da pensione, ven<strong>di</strong>ta <strong>di</strong> cose personali e<br />

<strong>di</strong> mia moglie e regali, in contanti, delle mie zie per Natale.<br />

Perché li voglio usare a mio gusto senza che mi si <strong>di</strong>ca cosa devo farne.<br />

Perché mi ritengo un libero citta<strong>di</strong>no.<br />

Perché voglio donare 2.200 euro a famiglie povere che conosco (non<br />

mi possono fare fattura e sono coperte da privacy). Perché voglio comprare<br />

carta igienica per cinque famiglie per tutto il 2012 (se<strong>di</strong> varie<br />

600 euro a scontrino, esente da <strong>di</strong>chiarazione red<strong>di</strong>tti (perché non li<br />

posso scalare?). Perché voglio regalare 900 euro a mia figlia, e ai suoi<br />

amici, come rimborso spese, in quanto si stanno facendo un c...o enorme<br />

per superare l’obsoleto e a volte mafioso esame <strong>di</strong> Stato da avvoca-<br />

NON ABOLIAMO LE PROVINCE<br />

scrivete a: clau<strong>di</strong>o.puppione@rivistaidea.it<br />

Mai come in questo periodo le Province sono al centro dell’attenzione<br />

dei mass me<strong>di</strong>a e dell’opinione pubblica, spinta a considerarle il capro<br />

espiatorio dei problemi del Paese. L’abolizione <strong>di</strong> tali enti e l’accentramento<br />

<strong>di</strong> molte delle loro funzioni è la soluzione abbozzata dallo<br />

Stato centrale che, a <strong>di</strong>r <strong>di</strong> molti, contribuirebbe a ridurre la spesa pubblica. Ma è una<br />

scelta a <strong>di</strong>r poco incoerente con l’esigenza <strong>di</strong> una gestione efficiente del denaro pubblico,<br />

vicina al territorio. Fino a poche settimane i principali partiti romani si riempivano<br />

la bocca con il federalismo, una battaglia portata avanti materialmente e non<br />

metaforicamente solo dalla Lega nord.<br />

Ora le aspirazioni federaliste sono in evidente contrapposizione con la manovra elaborata<br />

dal governo Monti. Non bisogna essere economisti per capire che, più l’istituzione<br />

è vicina al territorio, meglio è in grado <strong>di</strong> comprendere e sod<strong>di</strong>sfare le esigenze<br />

della popolazione. Sarebbe quin<strong>di</strong> auspicabile, anziché l’abolizione delle Province,<br />

un loro potenziamento con l’ulteriore decentramento <strong>di</strong> competenze regionali. È un<br />

percorso opposto a quello portato avanti a palazzo “Chigi”, sostenuto dai partiti centralisti,<br />

che sarebbe sostenuto a gran voce dalla popolazione, se fosse correttamente<br />

informata e non bombardata con il “pensiero unico” del Governo tecnico.<br />

La Padania ne ha abbastanza <strong>di</strong> essere “munta” dallo Stato ogni qualvolta ve ne sia<br />

bisogno, ricevendo in cambio solo ulteriori tasse. Il nord è vessato da manovre ripetute,<br />

a causa dell’inefficienza dello Stato centrale. Si cataloga la Padania come terra<br />

<strong>di</strong> ricchi evasori, mentre si ignorano le piaghe del lavoro nero in meri<strong>di</strong>one, dei falsi<br />

invali<strong>di</strong> e dell’assistenzialismo portato all’estremo, per non parlare degli enti pubblici<br />

che soprattutto in alcune aree della penisola sono saturi <strong>di</strong> <strong>di</strong>pendenti.<br />

Già nel 1996 Umberto Bossi <strong>di</strong>sse: «È preve<strong>di</strong>bile che tutto peggiorerà in tempi piuttosto<br />

rapi<strong>di</strong> nel momento in cui ci avvicineremo alla possibilità <strong>di</strong> svalutare la lira e<br />

quin<strong>di</strong> all’insostenibilità del peso del carrozzone romano sul sistema produttivo pa -<br />

dano. Viviamo un momento storico <strong>di</strong> cui dobbiamo aver coscienza per poter scegliere<br />

e fare con chiarezza, sapendo dove si va, le scelte che dobbiamo fare». Un <strong>di</strong>scorso<br />

«REGOLE DA SOVIET PER I CONTANTI, MA IO NON MI IMPRESSIONO»<br />

76 á 12 gennaio 2012<br />

to (senza scontrino: regalo!). Perchè voglio <strong>di</strong>vertirmi, a pagamento,<br />

con qualche allegra donnina (1.000 euro in tre mesi, ma fanno fattura!).<br />

Come mai i benpensanti al governo hanno mai toccato quest’ultimo<br />

settore, <strong>di</strong> immenso traino?<br />

Nessuno <strong>di</strong> lo ro, pur essendone ben consapevole, ha mai detto che tali<br />

attività si possono tassare... è più facile colpire benzina, autostrade,<br />

ad<strong>di</strong>rittura tabacco ex trinciato, Iva e via <strong>di</strong>cendo.<br />

Ed è più facile mantenere gli stipen<strong>di</strong> dei politici. Sono interventi che<br />

avrebbe potuto fare ognuno senza essere andato alla Bocconi!<br />

Comunque, totale ritiro: 4.700 euro, zie comprese.<br />

Ve<strong>di</strong>amo cosa mi <strong>di</strong>cono, visto che tutti i settori citati non sono tassati!<br />

E lo farò.<br />

Giorgio Barberis (Savigliano)

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