28.05.2013 Views

di verduno - Rivista IDEA

di verduno - Rivista IDEA

di verduno - Rivista IDEA

SHOW MORE
SHOW LESS

Create successful ePaper yourself

Turn your PDF publications into a flip-book with our unique Google optimized e-Paper software.

BRA, VERA CITTÀ<br />

DEI PRESEPI<br />

(ANCHE FAMILIARI)<br />

Da tempo immemorabile sotto la Zizzola<br />

la rappresentazione della Natività suscita<br />

grande interesse e... stimola gli intelletti<br />

Fabio Bailo<br />

Le fotografie <strong>di</strong> Luciano<br />

Cravero mostrano<br />

particolari dei presepi<br />

della chiesa <strong>di</strong> Santa Croce<br />

(in alto) e della famiglia<br />

Fissore (allestito in via<br />

Pollenzo), entrambi citati<br />

da Fabio Bailo, presidente<br />

del Consiglio comunale <strong>di</strong><br />

Bra, autentico cultore <strong>di</strong> tutto<br />

quanto ha fatto e fa la storia<br />

della città della Zizzola<br />

piace ’o presepe?».<br />

Alla famosa<br />

domanda ri - «Te<br />

volta al figlio da<br />

E duar do De Filippo in “Natale in<br />

casa Cu piello”, la città <strong>di</strong> Bra ri -<br />

spon derebbe senza incertezze:<br />

«Sì!». Non c’è Natale senza presepe,<br />

ieri come oggi.<br />

«Voglio <strong>di</strong>rvi come facevamo il<br />

pre sepe in casa nostra», così<br />

comincia un articolo apparso a fine<br />

Ot tocento su “L’eco della Zizzola”.<br />

Segue una descrizione minuziosa.<br />

«Bisognava prima <strong>di</strong> tutto avere<br />

tavole, assi e cavalletti per costruire<br />

un piano sul quale fabbricare<br />

col line, strade e ponti. Poi sui<br />

declivi e sui prati si poneva dell’erbetta<br />

(si facevano lunghe gite in<br />

campagna per trovarne)».<br />

A volte il muschio era prelevato<br />

dalla corteccia dagli alberi del secolare<br />

viale della Madonna dei fiori.<br />

Le strade erano stracciate con segatura,<br />

frantumi <strong>di</strong> specchio <strong>di</strong>ventavano<br />

laghi e strisce <strong>di</strong> carta argentata<br />

simulavano fiumi con tanto <strong>di</strong><br />

ponti e barchette <strong>di</strong> carta.<br />

Il cielo era reso con carta turchina<br />

su cui erano praticati fori a forma<br />

<strong>di</strong> stella <strong>di</strong>etro i quali si incollava u -<br />

na carta trasparente <strong>di</strong> <strong>di</strong>versi colori.<br />

Avvicinando una candela <strong>di</strong>etro<br />

questa carta i fori si illuminavano e<br />

il cielo appariva contrassegnato da<br />

stelle ver<strong>di</strong>, rosse e gialle.<br />

Creato il paesaggio, si passava a po -<br />

polare il presepe.<br />

«Con quattro moine ai genitori»,<br />

66 á 12 gennaio 2012 á quando la tra<strong>di</strong>zione alberga nel cuore<br />

prosegue l’articolo, «si carpiva loro<br />

il denaro necessario per comprare<br />

le antiestetiche statue in gesso: la<br />

Vergine, San Giuseppe, i pastori<br />

(soprattutto il leggendario Gelin -<br />

do), l’asino, il bue, le pecore, le<br />

capre, qualche vacca, gli angeli che<br />

sostenevano la fascia <strong>di</strong> carta, su<br />

cui si faceva scrivere in calligrafia<br />

dal fratello più grande il versetto<br />

“Gloria in excelsis Deo”. E finalmente<br />

il Bambino, quel piccolo<br />

pez zo <strong>di</strong> cera gialla o <strong>di</strong> terra, colle<br />

gambette larghe, le braccia aperte,<br />

colla piccola testa coperta <strong>di</strong> una<br />

capigliatura ricciuta <strong>di</strong> bambagia o<br />

<strong>di</strong> canapa».<br />

Alle statue in gesso o legno spesso<br />

erano preferite le più economiche<br />

figurine cartacee in ven<strong>di</strong>ta presso<br />

le cartolerie (da quella delle sorelle<br />

Barbero, in via Vittorio Emanuele<br />

II, a quella annessa alla tipografia<br />

Grosso, in via Cavour).<br />

Le figurine a colori erano quin<strong>di</strong><br />

incollate con pasta <strong>di</strong> farina sulla<br />

carta e, una volta asciugate, ritagliate<br />

con ogni attenzione.<br />

Accanto a quelli ospitati nelle case,<br />

da sempre sono attestati a Bra presepi<br />

allestiti in alcune chiese,<br />

soprattutto Santa Chia ra e i Fra -<br />

tini, rette da or<strong>di</strong>ni <strong>di</strong>scendenti da<br />

quel San Francesco d’Assisi che<br />

del presepe fu il padre.<br />

In Santa Chiara il presepe, <strong>di</strong>sposto<br />

intorno all’altare <strong>di</strong> sinistra, era<br />

costituito da statue alte anche un<br />

metro che “vox populi” <strong>di</strong>ceva in -<br />

tagliate dalle monache clarisse<br />

stesse. Nella chiesa dei Fratini,<br />

invece, approfittando della grotta<br />

della Madonna <strong>di</strong> Lourdes, era allestito<br />

un presepe con numerose piccole<br />

statue mosse da ru<strong>di</strong>mentali<br />

motori elettrici che nel secondo<br />

do poguerra fu curato soprattutto<br />

dai padri Angelico e Vigilio.

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!