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di verduno - Rivista IDEA

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La sorte (non amara)<br />

Volete un consiglio o soltanto sfogarvi?<br />

“Ci vuol fegato ad aver cuore” è una rubrica<br />

<strong>di</strong> colloquio con i lettori de<strong>di</strong>cata in particolare<br />

ai problemi sentimentali, affrontati però con<br />

un pizzico <strong>di</strong> ironia. Se volete raccontare le vostre<br />

mirabolanti (o meno) escursioni nella galassia<br />

dei sentimenti, nell’accezione più ampia del termine,<br />

inviate un’e-mail a: allegro.chirurgo@rivistaidea.it.<br />

Avrete una risposta adeguata!<br />

Allegro chirurgo<br />

60 á 12 gennaio 2012 á ci vuol fegato ad aver cuore<br />

DEL “SECONDO GIRO”<br />

Cara Federica, mi<br />

sa che ci tocca dar<br />

ragione alla tua<br />

amica.<br />

Inten<strong>di</strong>a mo ci: non che abbia<br />

accettato supinamente la sua<br />

tesi, al contrario mi sono<br />

scervellato nell’in<strong>di</strong>viduare<br />

tra i miei conoscenti almeno<br />

una decina <strong>di</strong> uomini corrispondenti<br />

alle caratteristiche:<br />

“over 30 + scapolo +<br />

me<strong>di</strong>amente interessante”.<br />

In ef fetti, però, non sono riuscito<br />

ad andare oltre a un<br />

paio <strong>di</strong> nomi...<br />

Concesso che la considerazione<br />

della tua amica coglie nel<br />

segno, rimane da rispondere<br />

a una domanda non <strong>di</strong> poco<br />

Gentile allegro chirurgo, come <strong>di</strong>rebbe Dante, sono quasi “nel mezzo del cammin <strong>di</strong><br />

nostra vita” e ancora non ho trovato l’anima gemella. A <strong>di</strong>re il vero, mi pare <strong>di</strong> non<br />

esserci andata nemmeno troppo vicino.<br />

La verità vera e che negli anni “buoni”, <strong>di</strong>ciamo dai 18 ai 28, avevo altro per la testa: la<br />

priorità era realizzarmi nello stu<strong>di</strong>o prima e nel lavoro poi (ora sono un avvocato con un<br />

certo successo) e non ho mai badato all’assenza <strong>di</strong> un solido rapporto a due.<br />

Dopo ho iniziato ad avere voglia <strong>di</strong> coppia e mi sono guardata intorno, per cercare un<br />

uomo ancora alla ricerca della sua metà. Ecco, quel che ho trovato <strong>di</strong>rei che non mi ha<br />

sod<strong>di</strong>sfatto più <strong>di</strong> tanto. Credo <strong>di</strong> essere una ragazza (a 34 anni posso ancora considerarmi<br />

tale, vero?) appetibile e <strong>di</strong> potermi definire “me<strong>di</strong>amente carina” e “interessante” e <strong>di</strong><br />

primi incontri ne ho avuti un certo numero. Pochi <strong>di</strong> loro, però, hanno meritato il bis,<br />

ancora meno sono arrivati a qualche settimana <strong>di</strong> frequentazione e almeno un paio mi<br />

hanno dato il benservito perché “non erano pronti per una storia seria”.<br />

Inizio a temere <strong>di</strong> dover dare ragione alla mia amica, la quale, ormai da qualche anno, ogni<br />

volta che le parlo della mia situazione mi ripete la stessa cosa: «Quelle come noi (tradotto:<br />

nubili “over 30”) possono ambire solo al “secondo giro”. Non esistono più uomini single<br />

<strong>di</strong> “prima mano”, scapoli, a questa età. Per accasarsi, occorre guardare alla galassia <strong>di</strong><br />

uomini separati o reduci da una lunga convivenza, se non ad<strong>di</strong>rittura (ahimé) vedovi».<br />

Che abbia davvero ragione lei?<br />

Federica (Saluzzo)<br />

conto, ovvero: è per forza un<br />

male entrare in scena al “se -<br />

condo giro”?<br />

Io credo proprio <strong>di</strong> no, anzi.<br />

In primo luogo, a una certa<br />

età, e soprattutto dopo certe<br />

logoranti esperienze <strong>di</strong> coppia,<br />

un uomo smette <strong>di</strong> cercare<br />

la donna dei propri sogni e<br />

inizia la ricerca dell’essere <strong>di</strong><br />

sesso femminile più lontano<br />

dagli incubi che ha abitato<br />

negli ultimi anni, in cui ma -<br />

gari è stato costretto in una<br />

relazione a due opprimente e<br />

assai poco sod<strong>di</strong>sfacente.<br />

I trentenni arrivati al “secondo<br />

giro”, poi, possono dare<br />

attuazione alla massima: “Se<br />

ij vej a podèisso e ij giovo a<br />

savèisso” (ovvero: “Se i vecchi<br />

potessero e i giovani<br />

sapessero”).<br />

Questo perché sono ab -<br />

bastanza “vecchi” sentimentalmente<br />

(ovvero hanno esperienza<br />

<strong>di</strong>retta delle infinite<br />

<strong>di</strong>fficoltà insite nell’attorcigliare<br />

insieme due vite fin a<br />

quel punto ben <strong>di</strong>stinte) da<br />

capire che occorre venirsi in -<br />

contro cercando <strong>di</strong> non scontrarsi<br />

per ogni quisquilia, ma<br />

allo stesso tempo sono abbastanza<br />

giovani (in senso anagrafico)<br />

da poter <strong>di</strong>sporre <strong>di</strong><br />

forza, voglia, entusiasmo ne -<br />

cessari per provare a sorprendere<br />

nel quoti<strong>di</strong>ano la propria<br />

compagna.<br />

Sia ben chiaro: non sostengo<br />

la superiorità “a priori” del<br />

“secondo giro”, perché ogni<br />

caso è storia a sé ed esiste <strong>di</strong><br />

certo una letteratura molto<br />

variegata.<br />

Quel che consiglio, però, è <strong>di</strong><br />

non formalizzarsi troppo.<br />

In fondo che sia “Buona la<br />

pri ma” è evento alquanto<br />

raro. Capita soprattutto ai<br />

geni (pochi) e a chi si adegua<br />

acriticamente (i più).

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