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di verduno - Rivista IDEA

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Simona Borsalino<br />

L<br />

a novità ha un effetto<br />

<strong>di</strong>rompente che ha scatenato<br />

polemiche fra<br />

gli addetti del settore.<br />

La “deregulation” stabilita dal<br />

governo Monti, entrata in vigore<br />

all’inizio <strong>di</strong> gennaio perché contenuta<br />

nel decreto “Salva Italia”, ha<br />

previsto la liberalizzazione degli<br />

orari negli esercizi commerciali,<br />

Fra le innovazioni figura la possibilità,<br />

per i commercianti e i titolari<br />

<strong>di</strong> bar, ristoranti e pub, <strong>di</strong> decidere<br />

in piena autonomia i propri<br />

giorni e orari <strong>di</strong> apertura e chiusura.<br />

Sono stati aboliti anche i vincoli<br />

che imponevano <strong>di</strong> rispettare la<br />

chiusura per mezza giornata du -<br />

rante la settimana, quella domenicale<br />

e quella durante le festività.<br />

Per il consumatore la “rivoluzione”<br />

sembrerebbe portare solo<br />

vantaggi, a partire dall’opportunità<br />

<strong>di</strong> effettuare acquisti a qualsiasi<br />

ora e in ogni giorno, peraltro da<br />

tempo esistente in molti Paesi eu -<br />

ropei dove il concetto <strong>di</strong> flessibilità<br />

nel commercio rappresenta una<br />

delle opportunità concrete per far<br />

fronte agli effetti negativi della<br />

crisi economica mon<strong>di</strong>ale.<br />

Il presidente della Regione Pie -<br />

monte, Roberto Cota, è però contrario<br />

a questa liberalizzazione,<br />

come peraltro lo sono, e con forza,<br />

le associazioni dei commercianti<br />

della nostra provincia Granda.<br />

Cota ha annunciato, come il collega<br />

toscano Enrico Rossi, l’intenzione<br />

<strong>di</strong> «impugnare <strong>di</strong> fronte alla<br />

I PRO E I CONTRO<br />

DEI NEGOZI<br />

APERTI DI NOTTE<br />

La liberalizzazione <strong>di</strong> orari e giorni <strong>di</strong> attività<br />

contenuta nella manovra “Salva Italia” suscita<br />

approvazione, ma anche molte polemiche<br />

L’ex ministro del turismo ed ex presidente<br />

dei giovani <strong>di</strong> Confcommercio, Michela<br />

Vittoria Brambilla, promotrice <strong>di</strong> questa<br />

“deregulation” nel governo Berlusconi IV,<br />

ha rilasciato <strong>di</strong>chiarazioni molto esplicite:<br />

«Il “no” alla liberalizzazione degli orari e delle<br />

aperture domenicali dei negozi è solo l’ultimo<br />

atto <strong>di</strong> una <strong>di</strong>sperata battaglia <strong>di</strong> retroguar<strong>di</strong>a<br />

nella quale sono impegnati, con motivazioni<br />

<strong>di</strong>verse, certe lobby <strong>di</strong> categoria, i settori più<br />

oscurantisti del sindacato e alcune Regioni<br />

che portano avanti posizioni del tutto particolari»<br />

16 á 12 gennaio 2012 á una “mossa” giusta o dannosa?<br />

Corte costituzionale l’articolo 31<br />

della manovra Monti», ribadendo<br />

che quest’ultima interviene su<br />

una materia <strong>di</strong> competenza regionale:<br />

«È logico che queste scelte<br />

siano prese da chi è più prossimo<br />

al territorio. L'apertura senza regole<br />

causa grossissimi problemi ai<br />

piccoli esercizi».<br />

Concorda con il Presidente il suo<br />

assessore al commercio, William<br />

Casoni, il quale sottolinea: «Non è<br />

vero che si venderà <strong>di</strong> più am -<br />

pliando gli orari. Invece si favorirà<br />

<strong>di</strong> certo la grande <strong>di</strong>stribuzione<br />

organizzata».<br />

La concorrenza con i centri commerciali<br />

pare essere una delle preoccupazioni<br />

principali, anche se il<br />

presidente nazionale <strong>di</strong> Union -<br />

camere, Ferruccio Dardanello,<br />

mette in luce un altro aspetto:<br />

«Questa decisione pone innegabilmente<br />

in <strong>di</strong>fficoltà migliaia <strong>di</strong> piccole<br />

imprese della nostra provincia<br />

perlopiù a carattere familiare. Non<br />

vedo dunque benefici. Anzi ritengo<br />

che <strong>di</strong> pari passo con la “deregulation”<br />

si genereranno maggiori co -<br />

sti che ricadranno sul prezzo finale<br />

<strong>di</strong> ven<strong>di</strong>ta, a tutto svantaggio del<br />

consumatore già poco propenso<br />

agli acquisti. Il mio giu<strong>di</strong>zio è dunque<br />

negativo perché ritengo si ge -<br />

nereranno costi maggiori senza a -<br />

vere nessuno dei risultati positivi<br />

che noi auspichiamo: maggiori<br />

con sumi, maggiore produzione,<br />

maggiore occupazione».<br />

Quale può essere, allora la ricetta

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