di verduno - Rivista IDEA

Poste ItalIane. s.P.a. - sPedIzIone In abbonamento Postale - d. l. 353/2003 (ConV. In l. 27/02/2004 n°46) aRt. 1, Comma 1, dCb/Cn nR. 01/12 - € 1,00

Claudio Puppione
Sopra, da sinistra: Giovanni
Monchiero, confermato
commissario delle Asl Cn1
e Cn2 sino al 31 marzo, Bruna
Sibille e Maurizio Marello,
sindaci rispettivamente di Bra
e di Alba, Marzia Manoni,
prima cittadina di Santa
Vittoria d’Alba e presidente
della Conferenza dei sindaci
dell’Asl Cn2. Nella pagina
a fianco, sempre da sinistra:
Giancarlo Drocco, presidente
dell’Associazione
commercianti albesi, Luigi
Barbero, direttore dell’Ascom
Bra e presidente dell’ente
turismo territoriale “Alba,
Bra, Langhe e Roero”,
l’imprenditore Mauro Mollo
della “Fondazione Nuovo
ospedale Alba-Bra Onlus”
e Giacomo Oddero
della fondazione “Cassa
di risparmio di Cuneo”,
anch’egli intervenuto
alla conferenza stampa
di fine anno durante la quale
è stato lanciato l’allarme
per la temuta perdita
di autonomia da parte
del nosocomio di Verduno
«NESSUN RISCHIO
PER L’OSPEDALE
DI VERDUNO»
Lo garantisce la Regione Piemonte, a fronte
della forte mobilitazione legata al timore
che la struttura venisse slegata dal territorio
La giunta Cota il 27 di -
cem bre ha prorogato
gli incarichi agli attuali
com missari delle Asl e
del le Aso piemontesi.
L’assessore regionale alla sanità,
Pao lo Monferino, ha spiegato:
«Con l’opposizione abbiamo trovato
un terreno comune su cui
lavorare per arrivare a una riforma
sa nitaria che raccolga ampie
intese. Pertan to abbiamo soprasseduto
ri spetto alla data del 31
dicembre in precedenza fissata
per l’approvazione definitiva,
intavolando un confronto al fine
di trovare, in tempi brevi, una
soluzione il più possibile condivisa.
Di conseguenza abbiamo
confermato i commissari fino al
prossimo 31 marzo per garantire
continuità alle attività delle
Azien de o spedaliere e territoriali
fino al varo del nuo vo Piano
sociosanitario».
Quindi Giovanni Monchiero re -
sterà per altri tre mesi commissario
del le Asl Cn1 e Cn2, così co -
4 á 12 gennaio 2012 á per una sanità più efficiente
me Ma rio Marchisio continuerà a
guidare l’azienda ospedaliera
“San ta Croce e Carle” di Cuneo.
Il corollario niente affatto secondario
dell’ammorbidimento dei
toni del confronto politico fra
mag gioranza e op posizione in
Regione sullo scottante tema
della sanità è che da piazza Ca -
stello sono giunte ampie rassicurazioni
riguardo al fatto che la
riorganizzazione del sistema non
massacrerà le eccellenze e le au -
tonomie di cui la provincia Gran -
da porta giustificato vanto.
In sintesi, le due A ziende sanitarie
locali non dovrebbero essere
ac corpate e il costruendo ospedale
di Verduno non vedrà compromesso
un legame con il territorio
che ha pochi eguali nella penisola,
a iniziare dalla circostanza i -
ne dita per l’Italia di essere frutto
della decisione di Al ba e di Bra di
rinunciare ai ri spettivi nosocomi.
«Il nostro non è un dietrofront»,
sottolinea l’assessore al turismo
e all’istruzione, l’albese Alberto
Ci rio, che, in pie na sinergia con il
consigliere le ghista Federico Gre -
gorio in questi mesi ha mai cessato
di volgere il ruolo di trait-d’u -
nion fra i timori e le proteste del -
l’intera provincia e i vertici della
Regione Piemonte.
«La mobilitazione del territorio»,
af ferma Cirio, «ci ha dato utili stimoli
e ha anche fornito un sostegno
importante alle nostre tesi,
per ché a volte a Torino, finché
non la toccano con mano, non
rie scono a credere completamente
alla virtuosità di quanto si fa
nella Granda in ca mpo sanitario.
Basti pensare all’assoluta unicità,
per composizione e scopi, della
“Fondazione Nuo vo ospedale Al -
ba-Bra Onlus”. Però fin dall’inizio
noi, con il presidente Cota in te -
sta, avevamo detto che, a fro nte
del l’assoluta indispensabilità del -
la riforma, per contenere i costi
senza penalizzare il livello dei
servizi, do po l’impennata strutturale
della spe sa fatta registrare
dal la Giunta di Mercedes Bresso,

PROSEGUE IL PROGETTO “ADOTTA UNA STANZA” CON IDEA
I lettori di IDEA che, secondo
le possibilità di ognuno, desiderano
donare un contributo possono
versarlo, indicando la causale
«Adotta una stanza-Rivista IDEA»
alla “Fondazione Nuovo ospedale
Alba-Bra Onlus” su uno
dei seguenti conti correnti bancari
BRE: coordinate Iban
IT51O0690622500000000018522
BANCA D’ALBA: coordinate Iban
IT84C0853022506000520109210
CRB BRA: coordinate Iban
IT12D060954604000010135114
BCC CHERASCO: coordinate Iban
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Conto corrente postale n. 3670174
Iban IT10B0760110200000003670174
il Piano sociosanitario, pur ri -
spettando i criteri ge nerali da ap -
plicare in tutto il Pie monte, a -
vreb be tenuto nel de bito conto le
specificità del ter ri torio, salvaguardandole
e valorizzandole. Ci
si sta orientando ver so la crea zio -
ne di quattro quadranti e uno di
essi sarà quello del Pie mon te
sud, nell’ambito del qua le resteranno
in funzione le due A ziende
s a nitarie locali della Gran da e l’A -
zienda ospedaliera cuneese».
La citata “Fondazione Nuovo o -
spedale Alba-Bra Onlus”, riguardo
alla quale ribadiamo l’appello
ai lettori di “IDEA” affinché, nei
limiti delle possibilità di ognuno,
contribuiscano al progetto “A -
dot ta una stanza”, rappresenta
una sorta di miracolo laico.
Pur in una fase storica così densa
di paure per gli effetti della crisi
globale, ha già raccolto oltre 11
milioni di euro e ha allargato la
compagine a sessanta membri.
Come afferma il direttore generale,
Luciano Scalise, «sta diventando
una vera e propria “Con fin -
dustria della bon tà”» ed è l’u nico
caso in Italia che veda una fondazione
di diritto privato so stenere
un ospedale pubblico.
Ciò le conferisce autorevolezza
in discussa e, quindi, si sono subito
visti i risultati, quando lo scorso
20 dicembre, con i sindaci, gli
imprenditori e gli esponenti delle
associazioni di categoria espressione
del Coor dinamento del ta -
volo delle autonomie del territorio
Alba-Bra, è stata fra i promotori
della conferenza stampa in
cui è stato annunciato, tra l’altro,
l’avvio di una petizione on-line
contro l’eliminazione delle Asl
Cn2 e Cn1 e il loro accorpamento
in un’unica Azienda sanitaria
provinciale, eventualità vi sta co -
me prologo allo “scippo” dell’o -
spedale di Verduno.
Le adesioni sono ar rivate a centinaia
e certo hanno contribuito a
smuovere la Re gio ne, dalla quale
nel giro di pochi giorni sono arrivate
le rassicurazioni a cui abbiamo
accennato. Ad annunciare,
con forte indignazione, il potenziamento
della mo bilitazione tra
gli altri erano stati Marzia Ma no -
ni, Maurizio Marello, Bruna Si -
bille, Giacomo Oddero, Mauro
Mol lo, Giancarlo Drocco e Luigi
Barbero. Adesso c’è un po’ più di
se renità, ma, com’è giusto, si
man tiene ancora alta la guardia.
12 gennaio 2012 Ü 5

E ORA BISOGNA
PENSARE ANCHE
ALLA VIABILITÀ!
Il collegamento dell’ospedale di Alba-Bra
con l’attuale rete stradale fa discutere.
Ma un progetto va avviato al più presto...
Elena Bottini
Se il cantiere per l’ospedale
di Verduno procede
spedito, se la Re gione ga -
rantisce, pa rola di Pre -
sidente e assessori, che la strut tura
non subirà l’onta di ve der reciso il
le ga me con il territorio che l’ha vo -
luta, se la Fon da zione guidata da
Elisa Mi roglio sta compiendo, co -
me spieghiamo nel le pagine precedenti,
un autentico mi racolo, pare
lecito nutrire qualche apprensione
su un tema col laterale, però non
marginale. Sono infatti ancora va -
ghe le notizie e, soprattutto, le i -
niziative concrete riguardanti la
via bilità di collegamento dell’ospedale
alla rete stradale, per non parlare
dell’Asti-Cuneo, riguardo alla
quale decenni di cocenti delusioni
consigliano di prendere con le pin -
ze le promesse in merito alla celere
apertura dei cantieri per i lot ti albe-
6 á 12 gennaio 2012 á per una sanità più efficiente
si. La Giunta guidata da Gianna
Gan cia ha annunciato di aver individuato
un progetto per allacciare
l’area del nosocomio alla strada
pro vinciale numero 7, ma su bito
sono emerse proteste perché il
trac ciato non sarebbe logico e
comporterebbe anche spese ec -
cessive. E così hanno ripreso fiato
pure coloro i quali ritengono inadeguata
(eufemismo) l’individuazione
del terreno su cui si sta co -
struendo l’o spedale unico.
Dalle “sorprese” connesse al pericolo
di frane che hanno comportato
un significativo aggravio di costi
quando si è trattato di realizzare le
fondamenta allo “sfregio” del paesaggio,
le critiche spesso feroci al
progetto non so no mancate. Va
detto che, a volte, gli atteggiamenti
da “duri e pu ri”, magari assunti nei
confronti di iniziative altrui ma -
Due immagini progettuali
del nosocomio in costruzione
nel territorio di Verduno
e, nelle foto sotto, da sinistra:
Pio Giverso, consigliere
provinciale del Partito
democratico, e Giuseppe
Rossetto, vicepresidente
della Provincia di Cuneo,
detentore della delega ai lavori
pubblici nella giunta Gancia
gnanimamente soprassedendo nei
confronti di quelle degli amici,
rischiamo di far gettare il bambino
con l’acqua sporca. In questo caso il
“bam bino” è un ospedale che ha le
po tenzialità per diventare un esempio
di buonissima sanità. E che, se
si guarda la faccenda da un’altra vi -
suale, permetterà ai degenti di am -
mirare le colline della destra e della
sinistra Tanaro ricavandone un rasserenamento
dell’animo, cosa non
da nulla per le persone ammalate.
Del resto chi qualche lu stro fa osò
affermare che la cantina della cooperativa
“Ter re da vi no”, al le pen-
UN DEGRADO AMBIENTALE
I consiglieri provinciali del Partito
democratico hanno indirizzato
u na interrogazione alla presidente
Gianna Gancia, al fine di
sapere se l’ente intenda prendere
provvedimenti per risolvere
una seria situazione di degrado
ambientale venuta in essere nel
territorio comunale di Cherasco.

dici di Barolo, progettata
dal l’architetto cuneese
Gian ni Arnaudo, non
ne cessariamente sarebbe
stata un ob bro brio,
rischiò di essere bruciato
sul rogo al lestito dai pasdaran
locali del “paesaggismo”.
Oggi chi transita da quelle parti
può valutare chi avesse ragione.
Resta il fatto che di recente il dibattito
sulla viabilità di collegamento
all’ospedale si è infiammato.
Vi ha contribuito, con l’intento di
spingere verso una presa di posi-
zione «che vada nella direzione di
ob bligare l’Amministrazione provinciale
cuneese a spendere bene i
sol di dei cittadini», l’esponente del
Pd Pio Giverso, consigliere dell’assemblea
di corso Nizza, il quale ha
indirizzato un’interrogazione alla
presidente Gancia e all’assessore ai
lavori pubblici, nonché vicepresidente,
Giuseppe Rossetto.
Secondo Giverso, la nuova strada
che sem bra si voglia realizzare evidenzia
una «situazione di in con -
gruen za economica, logistica e i -
drogeologica».
L’interrogazione sottolinea come
il costo dell’opera
sia di circa 15 mi lioni di euro, per
uno sviluppo del tracciato viario di
1.700 metri cir ca: «L’importo è
dovuto, credo, al le grandi opere di
consolidamento e di sostegno del
versante collinare in teressato, per
la messa in sicurezza della struttura
viaria».
Dal punto di vista logistico, l’innesto,
in località Toetto, sulla provinciale
numero 7 per permettere l’accesso
all’ospedale, sposterebbe «in
modo sensibile il futuribile ingresso
al nosocomio per Bra, creando
un accesso non più baricentrico ri -
spetto alle due città interessate e al
territorio di riferimento di ciascuna,
per esempio Sanfrè e Som ma -
riva del Bosco».
Per quanto riguarda la situazione i -
drogeologica, Pio Giverso sostiene
la validità di un progetto alternativo
presentato nella scorse settimane
il quale, oltre a essere assai me -
no oneroso, interesserebbe «un
ver sante con minori criticità geologiche
e geotecniche».
Nel prossimo futuro si saprà se la
Provincia intende esaminare altre
proposte o proseguire tal quale l’i -
ter intrapreso. Sarà troppo poco
“impegnato” dirlo, ma l’importante
è che l’ospedale di Verduno non
diventi una cattedrale nel deserto.
A CHERASCO A CUI OCCORRE PORRE RIMEDIO?
Gli esponenti della minoranza
se gnalano che «lungo a strada di
campagna nella zona della foce
dei rii Angeletta e Ghidone sono
stati realizzati dei passaggi co -
stituiti da tubi di diametro di cir -
ca un metro e mezzo annegati in
un agglomerato di cemento al
fine di acconsentire il passaggio
Secondo
Pio Giverso, al fine di
collegare il nuovo ospedale
di Verduno occorre realizzare
una strada «che non sia dannosa
a troppi: cittadini, ambiente e
sanità, ma anche alle casse
provinciali con dentro i soldi
dei cittadini della
Granda...».
di mezzi d’opera per il trasporto
di inerti». Ciò, si legge nell’interrogazione
del Pd, «interrompe il
naturale deflusso dell’acqua,
provocandone la caduta “a
cascata” nel fiume Stura di De -
monte», compromettendo così
«l’e quilibrio di un ecosistema
unico del suo genere».

Gino & Bmw: si riparte
con grandi iniziative!
SOLO PER IL MESE DI GENNAIO
Alla Gino le idee non
mancano e da gennaio
si riparte subito
alla grande con
un’offensiva di prodotto e di
offerte unica su tutta la gam -
ma Bmw e Mini
Entriamo subito nel dettaglio.
Bmw Serie 1 a 24.900 euro
con pneumatici Winter
Raddoppiano le promozioni
sulla nuova Bmw Serie 1: la
versione Dynamic Edition 116i
con il nuovo motore benzina
superefficiente twin power da
136 cv e 18 km/l, cerchi in le -
ga da 16” e volante multifunzione
è proposta al prezzo di
at tacco di 24.950 €, compreso
Simona Amerio
un set di pneumatici invernali
per tutto il mese di gennaio.
Con soli 1.000 € in più è possibile
acquistare la versione
turbodiesel 116d.
Ma le promozioni sulla Serie 1
da gennaio partono anche per
il resto della gamma con su -
pervalutazione dell’usato fino
a 1.500 € su tutto il prodotto
disponibile nelle motorizzazioni
116, 118 e 120.
8 á 12 gennaio 2012 á ip á vetture perfette, da sogno!
X1 a 30.900 euro
e Pacchetto M Sport
Agilità ed eleganza sono le
caratteristiche che contraddistinguono
la nuova Bmw X1, a
gennaio accessibile anche
grazie all’offerta per tutto il
mese delle due promozioni:
una versione entry level da
30.900 € il 18d da 143 cv turbodiesel
in abbinamento al
volante multifunzione e cerchi
in lega da 17”. Per chi vuole di
più, la nuova X1 può essere
acquistata, presso lo showroom
Gino, con il Pacchetto M Sport
in omaggio nel prezzo (valore
3.200 €).
X3 e X5
it
La gamma di iniziative continua
anche sul resto della
gamma X. La nuova X3 è infatti

finalmente disponibile presso
lo showroom Gino con pronta
consegna, mentre la X5 viene
proposta nella versione X5.it
con navigatore al prezzo di
attacco di 59.900 € su strada.
Nuova 525 Xd
La nuova Serie 5 è ora dotata
di un nuovo turbodiesel 4
cilindri di soli 2 litri da 218 cv
offerto in abbinamento alla
trazione integrale Xdrive e al
cambio automatico a 8 rapporti.
La nuova 525 Xd offre
tutto quello che potete desiderare
dalla vostra nuova automobile:
un motore piccolo,
ma potente ed efficiente nei
consumi, che vi metta al riparo
dal redditometro, abbinato
alla trazione integrale Xdrive,
al migliore cambio automatico
presente sul mercato!
La nuova 525 Xd vi aspetta
presso lo showroom Bmw Gino
per un test drive personalizzato.
Mini Hatch a 13.990 euro
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shock a 13.990 €, o 198 € al
mese, comprensivo di manutenzione.
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Mini Countryman
Prosegue l’enorme successo
commerciale della più grande
della famiglia Mini, il primo
vero Suv Mini, a 2 o a 4 ruote
motrici. La nuova Contryman è
bella, si guida come una vera
Mini, è spaziosa come una
multispazio e, soprattutto, è la
vettura più esclusiva e glamour
della categoria.
Da oggi Mini Countryman è
accessibile a partire da 22.500 €
e nel mese di gennaio la Gino
SPa dispone della gamma
Countryman in pronta consegna
e di due vetture aziendali
per chi cerca il miglior rapporto
qualità/prezzo.
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Il mancato conferimento di dati aggiuntivi
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di conseguenze pregiudizievoli
i fatti
4-5 OSPEDALE DI VERDUNO
La Regione rassicura: «Nessun
rischio per il nuovo nosocomio»
6-7 MA PENSIAMO ALLA VIABILITÀ!
Polemiche sul progetto relativo
al nuovo nosocomio di Alba-Bra
8-9 “GINO” E BMW
Si riparte con grandi iniziative
16-17 LA LIBERALIZZAZIONE DEGLI ORARI
I pro e i contro dei negozi aperti
7 giorni su 7 (e anche di notte)
18-19 ALTRO ANNO POSITIVO PER “FERRERO”
Il fatturato della consociata
italiana cresce del 7 per cento
20 GRANDI CANTIERI IN VISTA
Il 2012 porterà il Tenda bis
24-25 VERSO LE AMMINISTRATIVE 2012
Nel capoluogo regna l’incertezza
sui candidati per il dopo Valmaggia
26-27 VERSO LE AMMINISTRATIVE 2012
Mondovì registra la fuga
di molti partiti dalle liste
28-29 LE “GRANE” FISCALI
Imu, fregatura per i Comuni?
30-31 LAVORI CONCLUSI IN AUTUNNO
Cuneo attende il Centro
di educazione ambientale
transfrontaliero (Ceat)
70
á QUALE DESTINO PER LA “PROF.”?
La scrittrice torinese Margherita
Oggero (foto) racconta il suo lavoro
a “IDEA” e anticipa che la sua saga
più famosa (quella con protagonista
la professoressa Camilla Baudino,
interpretata nella serie tv da Veronica
Pivetti) avrà presto un ultimo capitolo
anno XXVII
12 gennaio 2012
18
á Questo numero è stato chiuso in redazione lunedì 9 gennaio alle 12,45
á DOLCI... NUMERI
PER IL “GIGANTE BUONO”
L’ultimo bilancio di esercizio
di “Ferrero” spa dimostra
come il colosso dolciario
sappia essere più forte della
crisi, visto il fatturato in crescita,
pari a 2.502 milioni di euro
32-33 UN TRAINO PER IL TERRITORIO
Nei primi mesi del 2011 Langhe
e Roero fanno il pieno di turisti
34 RADUNO DEI “TRIFOLAO” PIEMONTESI
Domenica a Canale saranno
protagonisti i cercatori,
ma soprattutto i loro cani
36-37 GUSTOSE PAGINE SUL TARTUFO
Il “cucinosofo” Sergio Rossi
alle prese con il re dei funghi ipogei
38-39 MOMENTO CONVIVIALE ALL’UMBERTO I
Consegnati i premi
dell’Enologica di Alba
40 TRADIZIONALE RITROVO DI FINE ANNO
Le “penne nere” della capitale
delle Langhe riunite per gli auguri
42 INCONTRI SOTTO LA ZIZZOLA
L’Unvs e l’Avis cittadini
hanno chiuso in festa il 2011
46-47 “GIRO D’ITALIA” 2012
Cervere e Cherasco sempre più
in fibrillazione per la “corsa rosa”
54-59 NEWS DAL PIEMONTE
Notizie ed eventi della settimana
66-67 LA NATIVITÀ STIMOLA LA CREATIVITÀ
Bra vera città dei presepi
68-69 PER LA PROMOZIONE DELLE VALLATE
“Altramontagna” aiuta
le valli del Monviso
72-73 RITORNA “COLLISIONI”
Gene Gnocchi al Teatro sociale
74-75 LA STAGIONE AL “MILLANOLLO”
Savigliano si appresta
ad accogliere “Viva la vida!”

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le persone
22-23 FRANCESCO BALOCCO
Il bilancio di metà mandato alla
guida della Giunta civica di Fossano
44-45 JOSEFA IDEM
Una canoista supervincente
alla sua ottava Olimpiade
48-52 MATTEO MINEO
In Sudamerica dopo vent’anni
di attesa e di sogni
70-71 MARGHERITA OGGERO
Previsto un ultimo romanzo
con protagonista l’amata “prof.”
le rubriche
12 L’EDITORIALE
Un sobrio qualunquismo
14 IL FICCANASO
Il prezzo della scienza
60 CI VUOL FEGATO...
La sorte (non amara)
del “secondo giro”
61 UN FIGLIO? CHE AVVENTURA...
Come è cambiato il contenuto
della borsa della Neomami!
62 CHETTIMETTI
La moda ai tempi dei saldi
64 AL CINEMA
“L’industriale” di Montaldo
80 CUCINARE
Per ritrovare la linea perduta
82 ARTE
Brera incontra il “Puskin”
le lettere
76
á Questa settimana troverete
Parola ai nostri lettori da pag.
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che ti offre in tempo reale
notizie, interviste,
avvenimenti e tutto
lo sport della provincia
di Cuneo
á RICEVI IDEA
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(decorrenza a partire
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TUTTI D’ACCORDO
SULLE FEROCI
CRITICHE
AGLI STIPENDI
DEI PARLAMENTARI.
PECCATO CHE
I PARTITI COSTINO
MOLTI PIÙ SOLDI
PUBBLICI...
n L’AUGURIO... PIÙ CARINO
Iniziamo il nuovo anno con questa
immagine di quello che, forse,
è il più giovane lettore di “IDEA”
Il nonno (omonimo) e i genitori,
Cecilia e Massimiliano, del piccolo
Riccardo Cascino di Santo Stefano
Belbo, il quale fra poche settimane
compirà 2 anni, ci hanno inviato
questa foto, che volentieri ospitiamo.
12 á 12 gennaio 2012
L’editoriale
UN SOBRIO QUALUNQUISMO
Claudio Puppione
Ilettori che hanno la pazienza di sopportare questi sproloqui settimanali sanno
come il sottoscritto non riponga molta fiducia nella generalità della propria
categoria professionale. Non si tratta di pretendere che i giornalisti siamo
“super partes”, ché se una persona non è un’ameba ha le proprie idee le quali,
c’è poco fa fare, influenzano più o meno coscientemente quanto viene scritto oppure
detto. In sintesi, l’obiettività non può esistere. Ma, diamine, almeno un pochino di
malafede dovrebbe essere messo da parte, quando ci si cala nel ruolo di informatori e,
quindi, si contribuisce a plasmare, più spesso a indottrinare, una parte più o meno
consistente dell’opinione pubblica. È emblematico il caso dello “spread”, il non-si-sacosa-sia-ma-deve-per-forza-essere-un-mostro-terribile:
la minaccia sul futuro (meglio,
letteralmente sul domani) dell’Italia spinse quotidiani di indubbia autorevolezza (e
sobrietà premontiana) a titolare a caratteri cubitali «Fate presto» (sottointeso, a mandare
a casa Berlusconi, unico colpevole della crisi), ma un mese dopo neppure viene
citato in prima pagina, benché resti sugli stessi livelli e, anzi, rischi di superarli.
Questo atteggiamento confida nella memoria cortissima degli utenti del mondo dell’informazione,
che tale è davvero, però certo non contribuisce a rafforzare la credibilità
dei giornalisti presso la fetta un po’ più avvertita dei lettori.
Comunque ci sono temi che, specie in periodi così difficili, “sfondano” e vengono
assimilati. Se capita ci sono giustificazioni più che valide, ma proprio per questo converrebbe
non portare il cervello all’ammasso, evitando il qualunquismo più becero e
cercando di far ragionare chi è ancora in grado di farlo.
Ci vuole coraggio a dirlo, ma a chi scrive non piace la “caccia al politico” scatenata dai
mass media di destra, centro e sinistra, i quali hanno sbandierato ai quattro venti la
parziale verità che i parlamentari del bel Paese sono i meglio pagati dell’eurozona,
sottacendo la circostanza che essi spendono meno per bortaborse, costi di segreteria
e rappresentanza, cosicché alla fine non sforano troppo rispetto alla media continentale
(tuttavia il cambio con il loro stipendio lo accetterei molto volentieri).
Il problema è la loro “produttività” e la qualità della medesima, e qui non è possibile
dissociarsi dalle critiche più feroci, ricordando però che non ci si può attendere molto
da “nominati” secondo una legge elettorale che a parole tutti demonizzano, ma che
trovò moltissimi sostenitori anche a sinistra, perché dava ai vertici dei partiti potere
pressoché assoluto in barba alla sovranità popolare. E poi mille fra deputati e senatori
sono proprio troppi, è verissimo; peccato pochi ricordino che la riforma della Co -
stituzione varata alcuni anni fa dal centro-destra, cassata dal centro-sinistra via referendum,
prevedesse il dimezzamento dei seggi disponibili.
Ma se vogliamo parlare dei costi della politica perché nessuno si occupa, invece che
degli emolumenti dei parlamentari (i quali, se fanno bene il loro lavoro, devono essere
pagati benissimo, non solo bene, per sfuggire a ricatti e tentazioni varie), dei soldi
incassati dai partiti? Sono essi l’autentico pozzo senza fondo in cui spariscono miliardi
di euro, sotto forma di rimborsi elettorali e di mille altri rivoli misconociuti, nonostante
un referendum abbia abolito il finanziamento pubblico.
Ciò, oltre tutto, dimostra una volta di più in quale considerazione sia tenuta la volontà
popolare, salvo, quando serve, titillare l’indignazione della gente indirizzandola
verso falsi obiettivi. Innocenti vittime sacrificali sono anche le Province (meno tutte
quelle create negli ultimi venti-trent’anni) e Mario Monti si è subito accodato...

QUATTORDICI
NEONATI DI FAMIGLIE
POVERISSIME UCCISI
IN ARGENTINA
DAGLI ESPERIMENTI
MEDICI CONDOTTI
DA UN LABORATORIO
AMERICANO.
RACCONTO DI UNA
CONDANNA BLANDA
(APPENA 180 MILA
EURO DI MULTA),
DI UNA DIFESA
STRENUA E DI UN
DUBBIO: PERCHÉ CERTI
TEST VENGONO
EFFETTUATI SOLTANTO
IN SACCHE
DI DEPRESSIONE
CULTURALE
ED ECONOMICA?
14 á 12 gennaio 2012
Il ficcanaso
IL PREZZO DELLA SCIENZA
Antonio Barillà
Ci sono notizie raccapriccianti che restano sommerse: forse perché lontane,
forse perché insopportabili. Qualunque sia la ragione, stupisce e
amareggia la minuscola risonanza assegnata al caso d’un laboratorio
medico statunitense che sperimentava nuove medicine sui neonati di
famiglie argentine poverissime.
Secondo i mass media sudamericani, in tre città del nord-ovest sono stati testati
infatti alcuni farmaci per la realizzazione di importanti vaccini: uno per la prevenzione
della polmonite acquisita, l’altro dell’otite acuta.
Il risultato atteso, però, non è stato raggiunto e l’esperimento avrebbe provocato
un’autentica strage: quattordici piccoli innocenti morti, sacrificati alla scienza o,
peggio, al profitto.
La giustizia, per la verità, s’è mossa, e all’alba del 2012 ha espresso la sua condanna:
un milione di pesos di multa al laboratorio e a due suoi dottori.
Ora, a parte che il prezzo di una vita appena sbocciata è incommensurabile e nemmeno
tutto l’oro del mondo consola una mamma, non lasciatevi ingannare da
quel “milione” che l’epoca dell’euro ha restituito al fascino antico come nei
fumetti del signor Bonaventura.
Cambio alla mano, la morte di quattordici bambini è valutata 180 mila euro.
S’erano opposti, i ricercatori. E preparano comunque l’appello.
Nonostante le indagini del Dipartimento nazionale argentino su medicine, alimenti
e tecnologie mediche abbiano infatti riscontrato irregolarità nelle sperimentazioni,
sostengono d’aver rispettato le norme che impongono di avvisare
degli esperimenti le famiglie e ricordano come, allo stesso scopo, ne siano stati
effettuati complessivamente quattordicimila tra Argentina, Panama e Colombia.
È nostra abitudine rimandare i giudizi morali all’emanazione dei giudizi finali
d’un tribunale, ché spesso le prime impressioni tradiscono e incollano accuse
ingiuste e pesanti, ma forse manifestando un dubbio, stavolta, non facciamo uno
strappo. Diciamo che è una banale riflessione.
Povertà estrema, in molti casi, coincide con ignoranza, e mal si comprende come
in certe realtà depresse dal punto di vista culturale ed economico una famiglia
possa comprendere e accettare la sperimentazione.
Il medico, agli occhi bisognosi, è un angelo, un luminare, un salvatore e chi gli
affida un piccolino non discute: annuisce supinamente, molto spesso non comprende,
ha remore a chiedere spiegazioni e pudore a dissentire.
Detto questo, ci facciamo anche una domanda che non vuole sollevare per forza
sospetti o allungare ombre: semplicemente ci assale ed è giusto
condividerla con i lettori, commentando la notizia sommersa,
ché magari loro hanno una spiegazione e ci colgono in -
chiodati a dietrologie e pregiudizi. Una possibilità che è anche
una speranza, perché la domanda, nella sua semplicità, è in -
quietante: come mai, per ammissione del laboratorio peraltro
inserita nella tesi difensiva, gli esperimenti venivano condotti
in Paesi del Sud america dove, notoriamente, s’annidano sacche
d’indigenza e di sofferenza? E come mai i piccolini morti
appartenevano tutti a famiglie poverissime?

Simona Borsalino
L
a novità ha un effetto
dirompente che ha scatenato
polemiche fra
gli addetti del settore.
La “deregulation” stabilita dal
governo Monti, entrata in vigore
all’inizio di gennaio perché contenuta
nel decreto “Salva Italia”, ha
previsto la liberalizzazione degli
orari negli esercizi commerciali,
Fra le innovazioni figura la possibilità,
per i commercianti e i titolari
di bar, ristoranti e pub, di decidere
in piena autonomia i propri
giorni e orari di apertura e chiusura.
Sono stati aboliti anche i vincoli
che imponevano di rispettare la
chiusura per mezza giornata du -
rante la settimana, quella domenicale
e quella durante le festività.
Per il consumatore la “rivoluzione”
sembrerebbe portare solo
vantaggi, a partire dall’opportunità
di effettuare acquisti a qualsiasi
ora e in ogni giorno, peraltro da
tempo esistente in molti Paesi eu -
ropei dove il concetto di flessibilità
nel commercio rappresenta una
delle opportunità concrete per far
fronte agli effetti negativi della
crisi economica mondiale.
Il presidente della Regione Pie -
monte, Roberto Cota, è però contrario
a questa liberalizzazione,
come peraltro lo sono, e con forza,
le associazioni dei commercianti
della nostra provincia Granda.
Cota ha annunciato, come il collega
toscano Enrico Rossi, l’intenzione
di «impugnare di fronte alla
I PRO E I CONTRO
DEI NEGOZI
APERTI DI NOTTE
La liberalizzazione di orari e giorni di attività
contenuta nella manovra “Salva Italia” suscita
approvazione, ma anche molte polemiche
L’ex ministro del turismo ed ex presidente
dei giovani di Confcommercio, Michela
Vittoria Brambilla, promotrice di questa
“deregulation” nel governo Berlusconi IV,
ha rilasciato dichiarazioni molto esplicite:
«Il “no” alla liberalizzazione degli orari e delle
aperture domenicali dei negozi è solo l’ultimo
atto di una disperata battaglia di retroguardia
nella quale sono impegnati, con motivazioni
diverse, certe lobby di categoria, i settori più
oscurantisti del sindacato e alcune Regioni
che portano avanti posizioni del tutto particolari»
16 á 12 gennaio 2012 á una “mossa” giusta o dannosa?
Corte costituzionale l’articolo 31
della manovra Monti», ribadendo
che quest’ultima interviene su
una materia di competenza regionale:
«È logico che queste scelte
siano prese da chi è più prossimo
al territorio. L'apertura senza regole
causa grossissimi problemi ai
piccoli esercizi».
Concorda con il Presidente il suo
assessore al commercio, William
Casoni, il quale sottolinea: «Non è
vero che si venderà di più am -
pliando gli orari. Invece si favorirà
di certo la grande distribuzione
organizzata».
La concorrenza con i centri commerciali
pare essere una delle preoccupazioni
principali, anche se il
presidente nazionale di Union -
camere, Ferruccio Dardanello,
mette in luce un altro aspetto:
«Questa decisione pone innegabilmente
in difficoltà migliaia di piccole
imprese della nostra provincia
perlopiù a carattere familiare. Non
vedo dunque benefici. Anzi ritengo
che di pari passo con la “deregulation”
si genereranno maggiori co -
sti che ricadranno sul prezzo finale
di vendita, a tutto svantaggio del
consumatore già poco propenso
agli acquisti. Il mio giudizio è dunque
negativo perché ritengo si ge -
nereranno costi maggiori senza a -
vere nessuno dei risultati positivi
che noi auspichiamo: maggiori
con sumi, maggiore produzione,
maggiore occupazione».
Quale può essere, allora la ricetta

Da sinistra: Ferruccio Dardanello e Roberto Cota,
entrambi avversari della liberalizzazione degli orari.
Il primo, presidente di Unioncamere nazionale e voce
autorevolissima di Confcommercio, ritiene che
la normativa varata dal governo Monti non porterà
vantaggi né agli operatori né ai consumatori.
Il secondo, a nome della Regione, pensa anche
che ci sia stata un’invasione di campo rispetto alle
competenze dell’ente da lui guidato e quindi annuncia
il ricorso alla Corte costituzionale. Il Piemonte pare
guardi perplesso alla novità: Ascom e assessori
al commercio di Regione e Comune di Torino parlano
di «inutilità, se non dannosità, del provvedimento».
Sono di parere diverso i radicali, a tal proposito
promotori negli anni ’90 di un referendum (bocciato):
«Una città più aperta la notte è più sicura di una città
deserta», dice Salvatore Grizzanti dell’associazione
“Adelaide Aglietta”. «E poi la liberalizzazione porterà
i grandi distributori a decidere nuove assunzioni»
per essere competitivi? E quali so -
no le maggiori paure degli stessi
operatori commerciali?
«Una società come la nostra»,
afferma Dardanello, «deve cercare
di ridare fiducia ai cittadini con
azioni propositive, affinché i consumi
ripartano. Occorre un’iniezione
“stimolante”, proprio perché
si possa ripartire guardando
con ottimismo al futuro, come è
accaduto negli ultimi 20-30 anni.
I tempi che abbiamo vissuto ci
hanno illuso di poter convivere
con il superfluo. Oggi dobbiamo
essere più realisti, e capire che si
può guardare con ottimismo al
futuro percorrendo le strade dell’innovazione
e della qualità, le
quali stanno premiando chi le ha
fatte proprie. I dati lo confermano
con il riconoscimento del “made
in Italy” nel mondo e con i valori
dell’export in crescita a dispetto
dell’economia mondiale. Dob -
biamo essere consa pevoli che il
momento sarà meno felice rispetto
agli anni passati, ma che attraverso
l’impegno, la cura della qualità
e la caparbietà riusciremo a
ridare fiducia ai consumi, anche
senza l’allungamento d’orario
voluto dall’attuale Governo».
Il timore percepito dagli operatori
è quello, soprattutto per le realtà
medio-piccole, di doversi accollare
ulteriori spese di personale al fi -
ne di garantire un servizio più flessibile
e con orari meno rigidi.
Ma in realtà la nuova organizza-
zione potrebbe permettere al commerciante
di gestire con estrema
elasticità i tempi di apertura, scegliendo
lui stesso i momenti in cui
è superfluo restare aperti.
Forse, fra qualche tempo, la novità
sarà percepita come un’opportunità
per rinnovarsi e lavorare sulla
vera concorrenza al fine di conquistare
la clientela e non più considerata
come una minaccia, anche
se non si possono certo nascondere
le difficoltà del momento.
In fondo ciò che spaventa sempre
è la concorrenza, anche se, quando
tutto si assesta, si scopre che il
confronto non ha fatto altro che
migliorare e arricchire l’offerta
commerciale, a tutto vantaggio
del le attività che hanno saputo
approfittare dell’opportunità.
Un altro errore comune è confrontare
la grande distribuzione con il
piccolo-medio commercio. L’am -
piezza dell’offerta e dell’assortimento
non è paragonabile e mette
il piccolo inevitabilmente fuori
gioco. Ma a fare la differenza è il
posizionamento, la vicinanza ai
propri clienti che rende vincenti i
cosiddetti negozi di prossimità,
capaci di diversificare e di
occupare nicchie di merca-
to con prodotti unici,
esclusivi e di qualità.
Oggi la discussione è aperta
e la sensazione è che il
confronto possa essere co -
struttivo e propositivo per l’intero
settore del commercio.
LO SHOPPING NATALIZIO NON È STATO
UN DISASTRO. E ADESSO, CON I SALDI...
Isoardi: «La previsione di spesa nazionale (400 euro
a famiglia) mi pare ambiziosa. Però è raggiungibile»
Siamo nel pieno del
periodo dei saldi e, in
attesa di tracciarne il
bilancio, il commercio
cu neese è moderatamente
soddisfatto del -
l’andamento delle vendite
natalizie.
«Si è trattato di uno
shopping parsimonioso»,
sottolinea Luigi I -
soar di (foto a lato), vi -
cepresidente della Conf -
commercio provinciale e
presidente dell’Ascom di
Cuneo. «Nonostante le previsioni nere della vigilia, le
vendite non sono andate troppo male e gli imprenditori
nel loro complesso sono riusciti a limitare i danni».
I settori in leggera flessione sono stati l’abbigliamento,
soprattutto maschile, le calzature e gli articoli sportivi.
Si è registrato uno stallo per giocattoli, gioielli e profumi,
mentre sono risultati in calo gli elettrodomestici.
Bene è andato il comparto dell’enogastronomia, supportato
dal requisito della utilità e praticità.
E adesso tocca ai saldi. La scelta è molto articolata, so -
prattutto nelle prime settimane, poi si andrà avanti, a
ritmo meno sostenuto, sino a giovedì 1 o marzo.
«Speriamo nel miracolo», ribadisce Isoardi, «anche se
sappiamo che i cuneesi di norma so -
Sino
al prossimo 1 o
marzo grandi opportunità
d’acquisto con gli attesi saldi
in tutta la provincia Granda che
consentiranno ai consumatori di
portare a casa gli oggetti
dei desideri a prezzi scontati
e spesso davvero
irripetibili!
no cauti negli acquisti e attendono
i prezzi scontati. I commercianti,
dal canto loro, hanno
bisogno di fare cassa, per
i prossimi acquisti degli
articoli primaverili. Di
cer to, la previsione di
spe sa media di 400 euro
a famiglia a li vello nazionale
mi pare, nelle condizioni
attuali, un traguardo
am bizioso. Ma è potenzialmente
raggiungibile...».
12 gennaio 2012 Ü 17

LA BOUTIQUE “FERRERO” TENTA IRRESISTIBILMENTE I PALATI DEI VIAGGIATORI CHE
Per tutto il 2012 i passeggeri dell’aeroporto
internazionale di Roma Fiu -
micino “Leonardo da Vinci” po tranno
portare in giro per il mondo un pizzico
di maestria tutta italiana acquistando
presso la nuovissima boutique
“Ferrero” le confezioni personalizzabili
di praline “Ferrero”.
Non si può non fermarsi incuriositi
nell’elegante boutique nel corridoio
centrale nei pressi del gate D5.
Entrando si scopre che la boutique
Mario Rosa
“Fer rero” è l’unico negozio in cui la
confezione e l’assortimento sono a
misura di consumatore!
Per soddisfare ogni cliente, infatti,
viene data la libertà di comporre e
personalizzare le confezioni in base
ai propri gusti e preferenze non solo
nel pack, ma anche nell’assortimento.
Si può scegliere tra tante ricette,
dalle specialità più classiche come
“Rocher”, “Mon Chéri” e “Raffaello”
alle novità come il “Rondnoir” nuova
L’assemblea di “Ferre -
ro” spa, consociata del
gruppo Ferrero per l’I -
talia, ha approvato il
proprio bilancio civilistico relativo
all’esercizio chiuso al 31 agosto
2011, anno dolorosamente
se gnato dalla tragica e repentina
scomparsa del suo presidente,
nonché amministratore delegato
del Gruppo, dottor Pietro Fer re -
ro, avvenuta nel mese di aprile
18 á 12 gennaio 2012 á le buone prospettive
IL GIGANTE BUONO
CHIUDE UN ALTRO
ANNO IN POSITIVO
La consociata italiana del gruppo “Ferrero”
ha visto crescere del 7 per cento il proprio
fatturato. L’utile è di 110,7 milioni di euro
du rante una missione di lavoro
in Sudafrica nell’ambito del progetto
per le “Imprese sociali Fer -
re ro” nel mondo.
L’azienda ha chiuso l’esercizio
con un fatturato di 2.502 milioni
di euro, in crescita del 7% e
confermando la sua peculiarità
anticiclica e la sua capacità di a -
dattamento alle esigenze del
mercato, e ciò malgrado il difficile
contesto economico nazionale
e in ternazionale.
“Nutella”, “Tic Tac”, “Kinder
Cioc colato” e gli snack in generale
hanno sostenuto il positivo an -
damento dei volumi, con in -
crementi tra il 3,4% e l’8,3% ri -
spetto all’esercizio precedente.
L’utile netto dell’esercizio è risultato
di 110,7 milioni di euro.
Il raffronto in termini di performance
economico-finanziaria con
il precedente esercizio (utile
netto di 144,3 milioni di euro)
non appare significativo, essendo
il risultato dell’ultimo esercizio
largamente influenzato da accantonamenti
fiscali non ricorrenti
per la definizione, senza sanzioni,
di valutazioni su periodi d’imposta
precedenti.
Il flusso di liquidità generato dal -
la gestione reddituale am mon ta a
191,4 milioni di euro e la società,
nel segno della continuità del
proprio impegno im prenditoriale
e sociale e nella co stanza delle
proprie strategie, ha proseguito
la politica di innovazione e sviluppo
con nuovi investimenti
produttivi pari a 105,3 milioni
di euro. Questi sono finalizzati al
miglioramento continuo della
qua lità e della freschezza dei prodotti,
elementi essenziali per
garantire la competitività dei prodotti
e per soddisfare le esigenze
e i desideri sempre più specifici
del consumatore, prestando sem-

TRANSITANO PER ROMA FIUMICINO
pre la massima attenzione alle te -
matiche della sicurezza alimentare,
dell’impiego e della sostenibilità
ambientale per i quattro stabilimenti
produttivi italiani.
Al 31 agosto 2011 il numero di
dipendenti era pari a 6.589 unità,
con un organico medio del periodo
in linea con l’anno precedente, a
conferma della continuità nell’attenzione
posta dalla società nella
gestione delle risorse umane.
L’azienda prosegue nel suo impegno
sociale con un forte attaccamento
al territorio e ai valori e -
tici e umanitari. Tramite la fondazione
“Ferrero” e le “Imprese so -
ciali Ferrero” vengono realizzate
iniziative culturali e sociali e,
me diante appositi progetti, si
con tribuisce a promuovere la tu -
tela della salute e la crescita educativa
dei bambini nelle aree
meno favorite del pianeta.
Il Consiglio d’amministrazione
ricetta o il “Kuesschen” nocciola o
fondente; né possono mancare
“Garden”, con i suoi diversi gusti, e
“Pocket Coffee” con il ripieno di
vero caffè 100% arabica. Tante
possibili combinazioni di colori e
specialità sono a disposizione dei
clienti per comporre e acquistare
una confezione unica e inimitabile
creata su misura per sé o per le persone
amate. Con la boutique “Fer -
rero”, volare è più dolce!
per l’esercizio 2011-12 risulta
così composto: ambasciatore
Fran cesco Paolo Fulci (presidente),
Filippo Ferrua Magliani (vicepresidente),
Gino Lugli (amministratore
delegato), Walter Bruno,
Marco Capurso, Enrico Cerve l le -
ra, Jorge De Moragas, Antonio
Fas sinotti, Franzo Grande Ste -
vens, Giuseppe Mazzarello, Edo
Mi lanesio, Nunzio Pulvirenti e
Bar tolomeo Salomone.
Nella pagina a fianco:
a destra, l’ambasciatore
Francesco Paolo Fulci,
presidente del Consiglio
d’amministrazione
di “Ferrero” spa,
consociata per l’Italia
dell’azienda dolciaria
nata ad Alba. A sinistra:
Giovanni Ferrero,
amministratore delegato
del gruppo “Ferrero”

COMPLETATA LA TANGENZIALE DI BRA, GIÀ PERCORRIBILE
Riceviamo dall’assessore provinciale ai trasporti,
Ro berto Russo (foto), e volentieri pubblichiamo. Al
termine dei lavori per il completamento della tangenziale
braidese, esprimo un particolare ringraziamento al
Compartimento Anas, titolare dell’infrastruttura, e all’impresa
che ha la vorato bene rispettando i tempi stabiliti.
Ricordo il mio forte impegno come assessore alla viabilità
del Comune di Bra, con Franco Guida, allora consigliere
regionale, affinché si inserisse l’opera nei piani d’investimento
dell’Anas. Ora, di concerto con i sindaci di Bra e di
Cherasco, ho chiesto all’ingegner Raffaele Celia, capocompartimento
Anas Piemonte, di rendere percorribile il
Mario Rosa
Secondo la Presidente della
Provincia, i lavori per il nuovo
tunnel verso la Francia
partiranno entro pochi mesi,
così come i restanti cantieri
dell’autostrada: «Il merito
dell’inversione di tendenza
rispetto all’attenzione
dello Stato alle esigenze
infrastrutturali del nostro
territorio va attribuito
all’opera e all’attenzione
del Governo precedente»
tratto nuovo di strada, posticipando la cerimonia inaugurale,
dal momento che deve ancora essere compiuto il
raccordo che collegherà la tangenziale con l’autostrada.
L’intesa fra Anas e società Asti-Cuneo prevede che il
nuo vo intervento inizi subito per concludersi, tempo permettendo,
in pochi mesi, dato il breve tratto ancora da
realizzare. A opera definitivamente conclusa Bra sarà do -
tata di un sistema infrastrutturale adeguato alle esigenze
di una città con importanti vocazioni commerciali, turistiche
ed economiche. Inoltre il territorio limitrofo (ad e -
sempio la frazione Roreto di Cherasco) sarà alleviato da
un traffico intenso di solo passaggio.
IL 2012 PORTERÀ
IL TENDA BIS
La presidente della Pro -
vincia, Gian na Gancia,
ha commentato così la
redazione della graduatoria
delle offerte per l’appalto per
il tunnel-bis di Ten da: «È una svolta
che premia l’impegno quotidiano
e corale del territorio». Le im -
prese scese in lizza sono tredici e,
secondo indiscrezioni di stampa,
sarebbe favorita la proposta di al -
cune aziende romane. I lavori
dureranno circa quattro anni.
Per arrivare all’aggiudicazione, la
20 á 12 gennaio 2012 á grandi cantieri in vista
Gianna Gancia ottimista: «Cuneo subito
collegata alla rete autostradale e si darà
il via anche ai lotti albesi dell’Asti-Cuneo»
Direzione centrale dell’Anas do -
vrà ancora verificare la congruità
dell’offerta migliore, controllo che
si pensa si possa concludere nell’arco
di poche settimane.
Espletata questa pratica, all’avvio
dei lavori, per un importo che a
base d’asta era pari a 209 milioni
di euro, finanziati per il 58 per
cento dal Governo italiano e per il
42 da quello francese, si arriverà
una volta che l’aggiudicatario avrà
prodotto, e l’attesa dovrebbe essere
limitata a pochi mesi, il progetto
esecutivo dell’opera.
«Nel corso del 2012», ha aggiunto
Gianna Gancia, «per la prima volta
si invertirà la rotta rispetto alla storica
carenza d’investimenti infrastrutturali
da parte dello Stato centrale:
infatti agli oltre 200 milioni
di euro per il Tenda bis si sommeranno
i cantieri dei lotti albesi del -
l’Asti-Cu neo, per un importo superiore
a 800 milioni di euro, mentre
già nei primissimi mesi dell’anno
il capoluogo sarà collegato alla
rete autostradale».
Siamo di fronte a una svolta storica
di cui gran parte del merito, secondo
la Presidente della Pro vincia,
d’essere riconosciuto all’operato
del Governo precedente che, per
quanto riguarda il Tenda bis, non
soltanto ha ratificato il trattato in -
ternazionale con la Francia sin dal
2008, ma ha provveduto, ancora
con l’ultima manovra finanziaria, a
novembre, al perfezionamento
del la copertura finanziaria così co -
me, per i lotti albesi dell’Asti-
Cuneo, è stato un decreto interministeriale
a esprimere, alla fine di
ottobre, il giudizio di compatibilità
ambientale che ha dato il “la” alla
possibile cantierabilità dell’intervento
più difficoltoso (e oneroso)
con nesso al la realizzazione dell’autostrada.
«Come abbiamo già fatto, continueremo
a seguire passo dopo pas -
so, giorno dopo giorno», ha promesso
la presidente Gan cia, «l’iter
di queste opere pubbliche fondamentali,
affinché si arrivi in primavera
al l’avvio dei cantieri».

«PER FOSSANO
TANTE OPERE
ANCHE NEL 2012»
Francesco Balocco analizza i risultati
dei due anni e mezzo (più i 5 precedenti)
in cui ha amministrato la città degli Acaja
Paolo Cornero
Francesco Balocco, classe 1952, ha
avviato l’esperienza amministrativa
nel 1990 tra i banchi
dell’opposizione. Appassionato
di politica sin dalla gioventù,
con esperienza maturata in Azione
cattolica, segretario del Partito
comunista fossanese, ha ricoperto
un percorso di completo
“discepolato” al fianco di Beppe
Manfredi. Dal 1995 è al governo
della città degli Acaja, prima come
assessore delle giunte Manfredi
(lavori pubblici e attività
produttive), poi come sindaco.
L'azienda agricola di famiglia ha
sempre avuto un ruolo importante
ed è per lui motivo di orgoglio.
Definisce scherzosamente come
«rassegnati» i membri della sua
famiglia rispetto all’impegno
amministrativo: la moglie Maria
e i figli Giuseppe e Michele sono
sempre stati vicini al suo operato
Vent’anni d’amministrazione
e non sentirli.
Dai banchi della
minoranza consiliare
al ruolo di sindaco: una carriera
dai contorni più amministrativi
che politici, sempre e solo legata
al servizio della città.
Uno spirito di dedizione coltivato
e cresciuto al fianco di un fossanese
illustre come Giu seppe
Manfredi, parlamentare e indimenticato
primo cittadino.
Sconfiggendo al ballottaggio
Angelo Mana, la coalizione di
centro-sinistra capeggiata da
Francesco Balocco ha ottenuto
nel 2009 la possibilità di proseguire
il suo lavoro, garantendo
continuità ai progetti avviati.
Preferenze superiori al 65% (al
ballottaggio) hanno rinforzato
l’azione di governo della città,
donando nuovo impulso.
«Avere la possibilità di effettuare
22 á 12 gennaio 2012 á bilancio di metà mandato
un secondo mandato», confessa
il sindaco Francesco Balocco, «ha
offerto a me e a Fossano buone
prospettive legate all’esperienza
maturata dal gruppo. Come tutte
le esperienze, però, è giusto che
essa finisca. La tentazione di continuare
è forte, ma non sarebbe
elemento di novità. Quindi concordo
con il limite delle due legislature
che garantisce ai Comuni
un giusto ricambio non soltanto
di persone, ma anche di idee».
Giunto a metà del cammino, il
sindaco Balocco offre ai lettori di
“IDEA” un bilancio del lavoro
svolto: «In questi primi due anni
e mezzo, a cui però aggiungo idealmente
anche i cinque precedenti,
si è puntato molto sulle
opere pubbliche. Abbiamo profuso
un notevole impegno per la
realizzazione di strade, piazze e
verde pubblico, ma il capitolo
che più mi soddisfa è quello legato
alla creazione di nuove strutture
e all’ampliamento di quelle
esistenti in ambito scolastico e
assistenziale. Se prendiamo in
considerazione la fascia da 0 a 6
anni, Fossano offre una copertura
del 50% dei nuovi nati (nella
foto a sinistra, nella pagina a fianco,
è ritratta la scuola dell’infanzia
“Collodi”, ndr)».
Questa azione è stata rallentata
dal patto di stabilità, ma un dato
in particolare mette in luce la
capacità della giunta Balocco di
puntare su fonti di finanziamento
alternative: «In questi anni
abbiamo mantenuto invariato il
trend di investimenti pubblici,
confermando ogni anno dai 4,5
ai 5 milioni di euro a bilancio per
opere pubbliche. Crediamo che,
oltre al benessere portato direttamente
dai cantieri avviati, si debbano
considerare anche l’indotto
che ne deriva e la forza lavoro
che viene impiegata».
Sulle prospettive di Fossano il
primo cittadino non ha dubbi:
«Dobbiamo puntare su sinergie
pubbliche-private non solo per la
realizzazione ma anche per la
gestione della nuove opere.
Esempio virtuoso sia il recupero
dell’area dell’ex Foro boario, un
mix tra residenziale privato, edilizia
sovvenzionata, aree commerciali
di vicinato e grande
distribuzione. Un progetto che
ha accolto subito grande favore
dagli agenti coinvolti, anche per
la prospettiva di realizzare nell’area
nuovi servizi, come il mercato
dei contadini (“farmer’s
market”, nell’immagine a destra,
nell’altra pagina, ndr), spazi per
la formazione, servizi all’agricoltura,
strutture espositive e fieristiche.
Un metodo che consente
al Comune di “fare cassa” offrendo
nuove prospettive».
Tra i fiori all’occhiello la riorganizzazione
degli uffici comunali
con 44 ore settimanali di apertu-

a al pubblico dello Sportello per
il cittadino, la realizzazione di
una piscina coperta e di una scoperta,
un nuovo stadio... «senza
dimenticare che Fossano ha
quindici frazioni in cui risiede un
quinto dei cittadini».
La collaborazione con le fondazioni
bancarie (Crc e Crf) ha portato
risorse a sostegno di tirocini
e affitti e lo strumento di consultazione
pubblica ha portato
nuove idee soprattutto in ambito
giovanile, per merito dell’“open
space”: «All’assemblea finale e -
rano presenti circa trecento
ragazzi, un successo!».
E poi la pedonalizzazione di alcune
zone del centro storico, con
opere di ripavimentazione e arredo
urbano. Ma, come capita
dovunque, anche per Francesco
Balocco c’è qualcosa da rifare:
«Piazza Vittorio Veneto (parcheggio
sotterraneo all’inizio di via
Roma, nella foto di Giovanni Pe -
pino qui accanto, ndr) è u n’opera
non conclusa. È mia ferma volontà
chiudere la partita a breve per
offrire ai fossanesi la possibilità
di usufruire di nuovo di quell’area.
Alla base dell’intervento
vi era una bella idea progettuale,
ma non è stata realizzata. Esiste
già un progetto di sistemazione
con spazi verdi che spero vivamente
di vedere dal vivo e non
soltanto sulla carta».
Tocchiamo anche la questione
della sanità: «A Fossano l’ospedale
“Santissima Trinità” è stato
rimodulato per accogliere riabilitazioni
e non più degenti in fase
acuta. La sede è molto bella, ma
non funzionale a tale scopo, pertanto
occorre rilocalizzarlo. La
Regione Piemonte ha già acquistato
un sito e spero che nei prossimi
anni ci sia anche la volontà
di realizzare tale intervento».
L’area si trova lungo viale della
Re pubblica, vicino a piscina, pa -
lestra e stadio: una “cittadella dei
servizi” che così verrebbe completata
al meglio.
GLI STUDENTI VIAGGIANO UN PO’ STRETTI, MA SICURI
I Carabinieri della Compagnia comandata dal capitano Barbabella
hanno controllato i bus della linea Lequio-Bene Vagienna-Fossano
Alcuni genitori di Bene Vagienna hanno segnalato la preoccupazione per il sovraffollamento
dei bus della linea Lequio Tanaro-Bene Vagienna-Fossano che portano
i figli a scuola nella città degli Acaja: gli studenti sono costretti a compiere il
tragitto in piedi nel corridoio centrale dei mezzi, su mezzi ritenuti inidonei.
I Carabinieri della Compagnia di Fossano, guidata dal capitano Danilo Barbabella,
che già controllano gli autobus degli studenti secondo un piano di verifiche
disposto dal Comando provinciale di Cuneo, per tutto dicembre e in particolare il
mercoledì, giorno segnalato tra i più critici, hanno sottoposto a vari controlli tali
autobus negli orari segnalati e lungo il tragitto, all’andata e al ritorno.
È emerso che i mezzi usati non solo sono in regola riguardo ai documenti di
guida, alle dotazioni di bordo e alle revisione periodiche (annuali e svolte direttamente
all’Ufficio della motorizzazione civile di Cuneo), ma anche che la quantità
di persone trasportate corrispondente a quanto previsto dai libretti di circolazione
che consentono, oltre ai posti a sedere, un determinato numero di posti in piedi.
Inoltre sono stati svolti controlli sulla condotta degli autisti, sempre risultati
rispettosi dei limiti di velocità. I Carabinieri hanno poi incontrato alcune delle
mamme firmatarie dell’appello, spiegando i controlli effettuati, rassicurandole
sulla regolarità dei mezzi e illustrando loro le norme del Codice della strada
riguardo agli autobus di linea. Molti genitori hanno apprezzato i controlli svolti dai
militari dicendo di avere notato più attenzione da parte degli autisti. In alcuni casi
hanno dichiarato di sentirsi meno preoccupati per l’incolumità dei figli.
I Carabinieri continueranno a effettuare i controlli che, con la ripresa delle lezioni,
saranno estesi ad altre linee, specie negli orari dei trasporti degli alunni.
12 gennaio 2012 Ü 23

Ilaria Blangetti
Gigi Garelli
candidato del
centro-sinistra
o solo di una
parte di esso?
E fra il Pdl
e la Lega ci
sarà rottura o
punteranno su
un nome unico?
Intanto Lauria
pare volersi
confermare
guastafeste...
Il 2012 sarà un anno di
cambiamento per Cuneo
che, tra pochi mesi, eleggerà
il nuovo Sindaco.
Di quale cambiamento si tratterà,
a parte il nome del primo cittadino,
è troppo presto per dirlo: di
certo, infatti, c’è molto poco.
Partiamo dai pochi punti fermi.
Alberto Valmaggia, sindaco del
capoluogo per dieci anni, non può
più ricandidarsi e in primavera
lascerà il posto libero. Eletto il 12
giugno 2002, Valmaggia è stato
confermato nel maggio 2007.
Classe 1959, sposato, padre di
due figli, agronomo e professore,
ha mantenuto alla guida della città
il centro-sinistra, come avviene
24 á 12 gennaio 2012 á amministrative in vista
IL DOPO VALMAGGIA
PER IL MOMENTO
È MOLTO INCERTO
Sopra, da sinistra: Gigi Garelli,
vincitore a sorpresa delle primarie
indette dal centro-sinistra,
Elio Rostagno e Giancarlo Boselli,
entrambi del Pd. Nella pagina
a fianco, da sinistra: Claudio
Sacchetto (Lega nord), Beppe
Lauria (Pdl, però... eretico)
e Sebastiano Dutto, forse
corteggiato dal centro-destra.
Intanto arriva la candidatura
dei finiani di “Futuro e libertà”,
i quali schierano Mario Castellino,
«esponente della società civile
e non politico di professione»
dal 1995. Proprio questa fazione
politica è stata la prima a scendere
in campo ufficialmente.
Il 27 novembre, infatti, si sono
svolte le primarie e a sorprendere
non è stato solo il risultato, ma
anche il numero dei votanti: oltre
5 mila persone su 44.575 aventi
diritto. Circa il 12 per cento, un
ve ro record nazionale.
A imporsi è stato Gigi Garelli, candidato
della “Co stituente dei beni
comuni”, neofita della politica lo -
cale, che ha ottenuto il 27,11%
del le preferenze, battendo Elio
Ro stagno, ex sindaco e consigliere
regionale (22,08%). Terza Franca
Giordano, provveditore agli studi
(21,75%), quarta Patrizia Manas -
sero, assessore al bilancio del Co -
mune di Cuneo e consigliere provinciale
(17,89%), e, infine, Gian -
carlo Boselli, vicesindaco e assessore
ai lavori pubblici uscente
(10,59%). Il Partito demo cratico,
presentatosi con tre candidati
(Rostagno, Manassero e Bo selli),
ha così lasciato la vittoria al volto
nuovo Garelli.
Questi, nato a Cuneo nel 1961, è
insegnante di storia e filosofia e,
oltre a essere presidente di “Oriz -
zonti di pace”, è da tempo affine al
Tavolo delle associazioni del cu -
neese e parte attiva di “Esuli in
patria”. Sarà quindi lui il candidato
sindaco del centro- sinistra?
Ufficialmente sì, ufficiosamente
non si sa ancora. Sulle pagine del
sito personale di Boselli, candidato
che dopo la sconfitta ha deciso
di abbandonare, a fine mandato,
la “politica attiva”, compare una
cu riosa riflessione. Parrebbe, in -
fatti, che l’ala moderata che fa riferimento
a “Cuneo solidale” stia fa -
cendo pressione sul Pd perché cerchi
un candidato più... soft.
Dal canto suo, sempre secondo ta -
li indiscrezioni, Garelli avrebbe

as sicurato la poltrona di vi -
cesindaco a Patrizia Ma -
nassero, nome del Pd.
Nel centro-destra ci sono
ancor meno certezze.
Intanto rimane l’incognita
Udc che, con molta probabilità,
presenterà un suo candidato,
ma che, di fatto, non si è ancora
espressa. Se la Lega nord decidesse
di correre da sola, il nome, in
questo caso, sembra sicuro ed è
quello di Claudio Sacchetto, classe
1979, imprenditore agricolo,
attuale assessore regionale al -
l’agricoltura. La “nomina” è arrivata
a settembre, durante il tradizionale
rito dell’ampolla al Pian
del Re, direttamente dall’oggi ex
ministro, volto-simbolo del Car -
roccio, Roberto Calderoli.
Ma Sacchetto potrebbe essere il
principale candidato sindaco del
centro-destra, anche se il Pdl ha
inizialmente frenato affermando
che nulla è ancora stato deciso.
Quali altri nomi ha in serbo il centro-destra?
Le ultime indiscrezioni
riguardano la ricerca di personalità
note, volti conosciuti e condivisi
da tutte le forze politiche,
che possano trovare ampio consenso,
come ad esempio quelli
del l’ex atleta e olimpionico Fran -
co Arese, patron dell’Asics e presidente
della Fidal (Federazione italiana
atletica leggera) o di Seba -
stiano Dutto, ex presidente di
Con fartigianato Cuneo.
Carroccio e Popolo della libertà
prima delle vacanze natalizie han -
no comunque precisato che, «in
merito alla prossima scadenza
Siamo
nel campo della pura
fantapolitica e il diretto
interessato ha già smentito
le voci, ma c’è chi sostiene che
potrebbe buttarsi nella mischia
anche Elio Rostagno, guidando
una coalizione moderata
realizzata al di fuori del
Pd “ufficiale”.
elettorale della cit -
tà di Cuneo si è concordato l’avvio
di una serie di incontri tematici,
finalizzati alla redazione di un
programma innovativo, realizzabile
e soprattutto alternativo a
quello elaborato dal candidato del
centro-sinistra».
Il comunicato congiunto indica
Claudio Sacchetto e Marco Ber -
tone come delegati, «quali riferimento
delle due forze politiche, a
coordinare le varie iniziative che
comprendano anche un’attenzione
particolare al contributo delle
liste civiche». Tutto lascerebbe
pensare, quindi, alla volontà di
trovare un nome unico, ma i giochi
sono tutti aperti.
C’è anche un altro nome di peso,
quello di Giuseppe Lauria, consigliere
comunale del Pdl e assessore
provinciale allo sport, che, forte
del consenso personale che finora
l’ha sostenuto, sembrerebbe in -
ten zionato anche a correre da so -
lo. A riprova di questo ci sono i
ma nifesti affissi in città, inequivocabili,
e quelli relativi agli auguri
di Natale, dove Lauria si presenta
con Maurizio Terzano, il quale ap -
poggerebbe la sua candidatura
con la li sta, di cui è capogruppo in
Co mune, “Cuneo per Cuneo”.

Paolo Cornero C’È UN PRIMO NOME PER LE PRIMARIE DEL CENTRO-SINISTRA
Stefano
Viglione è
disponibile a
ricandidarsi,
però forse
chiederà
di essere
sostenuto
da una
coalizione
più ampia
dell’attuale. Il
Pd potrebbe
scegliere
di rinunciare
al simbolo
Oltre alla disponibilità del sindaco uscente, Stefano
Viglione, al momento c’è un candidato certo per le primarie
di “Mondovì in movimento”: Alessio Giaccone,
laureando in scienze internazionali e diritti umani,
membro dell’Anpi (Associazione nazionale partigiani
d’Italia) e simpatizzante della Federazione della sinistra.
I suoi 23 anni potrebbero essere un elemento sfavorevole,
ma lui replica: «Si deve intendere in modo
positivo l’impegno di un giovane contro l’antipolitica.
La gente è stufa delle solite facce. Intendo portare temi
26 á 12 gennaio 2012 á amministrative in vista
MONDOVÌ REGISTRA
LA FUGA DALLE LISTE
DI MOLTI PARTITI
Il 2012 per Mondovì significa
soprattutto elezioni co -
munali. Nonostante un quadro
critico a livello internazionale,
il pensiero della comunità
è rivolto ad un argomento locale. Il
fiorire di iniziative di carattere civico,
l’apparizione di nuovi soggetti
e la volontà di aggregazione sono
testimonianza di senso di appartenenza
e di vo lontà di occuparsi
della cosa pubblica.
“IDEA” intende fotografare la
situazione attuale, con la descrizione
degli elementi in campo.
Iniziamo dal sindaco uscente, Ste -
fano Viglione, espressione della
coalizione di centro-destra (Pdl,
Lega nord e Udc): «Sono stati quattro
anni e mezzo molto appaganti,
in cui abbiamo interpretato l’impegno
con piglio strettamente civico.
Il cammino è stato contraddistinto
dalla costante riduzione dei trasfe-
rimenti statali verso i Comuni che,
nel nostro caso, sono passati dai
17.400.000 euro del 2007 ai
14.900.000 del 2012».
Il quadro di difficoltà complessiva
non ha frenato la capacità di investire,
garantendo i servizi al cittadino:
«Abbiamo fronteggiato i tagli
grazie alla riorganizzazione degli
uffici e alla razionalizzazione delle
spese. La capacità di cercare risorse
“bussando alla porta” di enti terzi
(Unione europea e fondazioni bancarie,
ndr) ci ha concesso risorse
per 17.400.000 euro a favore dei
monregalesi». Un bilancio raccontato
con soddisfazione da parte del
primo cittadino che, per il futuro,
ha le idee ben chiare: «È bene mantenere
i piedi per terra, diffidare di
chi vende castelli in aria; è tempo
di unire le forze per difendere ciò
di cui disponiamo. Credo che
Mondovì abbia bisogno di stabilità
più freschi, aderendo in modo genuino a diversi ideali.
La mia volontà è di costruire una democrazia partecipativa:
le decisioni prese dal basso e non dall’alto. Non
mi pongo come un leader, bensì come elemento di
espressione di un volere comune».
La campagna elettorale monregalese è solo all’inizio, e
il “tutti contro tutti” attuale ne è dimostrazione.
Altri candidati saranno svelati nei prossimi mesi, ma la
sensazione è che vi siano nomi al momento tenuti rigorosamente
in serbo per non farli “bruciare”...
di governo cittadino, di esperienza
tale da poter traghettare la comunità
attraverso questo periodo difficile.
Tanti cittadini mi chiedono di
continuare il percorso avviato nel
2007 e io mi rendo disponibile,
però con qualche prerequisito: la
crea zione di una coalizione di
forze che esprimano la stessa vo -
glia di fare di questi anni, ma, so -
prattutto, mantenendo una forte
im pronta di impegno civico».
Viglione si guarda intorno, ben
consapevole che le alleanze politiche
potrebbero dipendere da decisioni
“extracittadine”, come confermano
Giorgio Robaldo, se gre -
tario della Lega di Mon dovì, e Luca
Borsarelli, coordinatore dell’Udc.
«Come movimento», dichiara Ro -
baldo, «a livello locale abbiamo
sempre guardato all’interesse della
città. Ora siamo alleati con Viglio -
ne, anche se a livello nazionale le

strade dei nostri partiti si sono di -
vise. Seguiremo le indicazioni del
partito, senza escludere “a priori”
la possibilità di correre da soli».
«Facciamo parte della maggioranza
e porteremo a termine il mandato»,
gli fa eco Borsarelli, «ma non ci
sono vincoli per il futuro. Su alcune
questioni amministrative e politiche
siamo contrapposti alla Lega
e ritengo difficile una futura alleanza.
In politica, mai dire mai. Le liste
civiche che stanno nascendo sono
proposte alternative che guardiamo
con interesse: con “Mondo vì
futura” e “Libera Mondovì 2012”
si potrebbe intraprendere un percorso
comune, mentre è più difficile
l’accostamento a “Mon dovì in
movimento” (“Mo.Mo.”) che ha
una forte componente che si richiama
all’estrema sinistra. Rivendi -
che re mo autonomia decisionale a
livello locale, ma non potremo
ignorare il dato nazionale».
Ma la domanda sorge spontanea:
Stefano Viglione sarà il candidato
sindaco dell’Udc?
«Non esiste un diritto acquisito del
Sindaco uscente a fare il candidato
della coalizione, per cui il nominativo
del candidato andrà condiviso
con tutti coloro che concordano su
un determinato programma».
Le liste civiche citate da Borsarelli
costituiscono un dato di assoluta
novità. “Mondovì futura” è rappresentata
da Vittorio Bassino e fa
riferimento a “Piemonte al centro”
(guidato da Gianluca Susta e Ma -
riano Rabino, con lo sguardo esplicitamente
rivolto a Luca Cordero
di Montezemolo): «Vogliamo ricercare
un percorso di crescita i sviluppo
per Mondovì con un programma
improntato alle reali esi-
genze della città. Non più destra o
si nistra, ma concretezza».
L’associazione “Libera Mondovì
2012” è presieduta da Antonio
Co sta ma gna: «Siamo un gruppo di
amici, di persone che hanno deciso
di vivere, lavorare e costruire la
propria famiglia a Mondovì. Una
città che ha bisogno di nuovi stimoli
e idee. Al nostro interno coesistono
diversi “credo” politici,
essendo una vera espressione civica
di intenti».
«La nostra iniziativa» commenta il
presidente di “Mondovì in movimento”,
Cesare Morandini, «ha già
raccolto oltre 120 adesioni, senza
contare la forte partecipazione cittadina.
Abbiamo deliberato il percorso
delle primarie: il 29 gennaio
scadenza per le candidature, do -
menica 4 marzo il voto. Ogni candidato
dovrà sottoscrivere la “carta
dei valori' approvata durante l’ultima
assemblea».
“Mo.Mo.” è nato solo per le elezioni?
«Le votazioni hanno fatto da
detonatore, ma vogliamo essere
più di un’iniziativa elettorale: uno
spazio civico, libero dai partiti. Ab -
biamo riscoperto una Mon dovì vi -
vace, non più “dormigliona”».
I partiti di centro-sinistra sono
identificati con l’azione di “Mo.
Mo.”, ma l’intenzione è quella di
andare oltre i rigidi confini politici,
verso un’alleanza su temi amministrativi
ampia e allargata, come ci
ha confermato Paolo Magnino,
capogruppo Pd in Consiglio comunale:
«Ritengo difficile che il
Partito democratico presenti una
propria lista. È possibile, invece,
che il no me del candidato che uscirà
dal le primarie di “Mo.Mo.” sia
ap pog giato da più liste civiche.
Sopra: il sindaco uscente,
Stefano Viglione. Sotto,
da sinistra: Cesare
Morandini, presidente di
“Mondovì in movimento”;
Alessio Giaccone,
candidato alle primarie
indette da “Mo.Mo.”;
Vittorio Bassino
di “Mondovì futura”;
Antonio Costamagna
(“Libera Mondovì 2012”)

UN CONVEGNO SUI RETROSCENA DELLA GUERRA DI LIBIA DEL 1911-1912
Chi, quando e perché volle la guerra del 1911-1912 per la sovranità italiana
sulla Libia? Venerdì 13 gennaio, alle 17,30 ne parleranno Aldo A.
Mola, Giovanni Rabbia e Giorgio Sangiorgi nel convegno sulla campagna
di Libia “Gli eventi, la rappresentazione, la memoria” in programma al
Circolo ufficiali del Comando Regione militare nord (palazzo “Pralormo”,
in corso Vinzaglio 6), a Torino, promosso in collaborazione con il Centro
europeo “Giovanni Giolitti” per lo Studio dello Stato di Dronero, la fondazione
“Cassa di ri sparmio di Saluzzo”, l’Istituto per gli studi filosofici, l’As -
sociazione ex allievi della “Nunziatella” e la Società “Dante Alighieri”.
Nel settembre 1911 Vittorio Emanuele III decise che l’Italia doveva affermare
la propria sovranità su Tripolitania e Cirenaica, che facevano parte
dell’impero turco-ottomano ed erano l’ultimo tratto di costa nordafricana
non dominata da Francia o Gran Bretagna. Il presidente del Consiglio, Gio -
vanni Giolitti, e il ministro degli esteri, Antonino di San Giuliano, tirarono
le somme di decenni di lavoro diplomatico e di silenziosa preparazione
militare. Il 29 settembre il Governo dichiarò guerra alla Turchia e il 5 no -
Elena Bottini
Luca Gosso, primo cittadino
di Busca (a sinistra),
con i suoi colleghi sindaci
di Centallo, Antonio Panero, e
di Cuneo, Alberto Valmaggia.
Il Movimento di cui Gosso
è portavoce nei mesi scorsi
aveva già sostenuto, sempre
a proposito dell’Imu (ma non
solo), una dura polemica con
la Lega nord, partito in cui
milita Roberto Calderoli, uno
dei padri del federalismo
fiscale varato dal governo
Berlusconi le cui sorti,
con l’avvento di Mario Monti,
paiono assai incerte, anche
se persistono le lamentele
degli amministratori locali
IMU, FREGATURA
PER I COMUNI
(E I CITTADINI)?
Luca Gosso (Movimento dei sindaci del Piemonte):
«Non andava tolta l’Ici sulla prima casa, ma questa
è un’imposta che ha proprio nulla di municipale»
meglio
chiamarla Isu:
im posta statale
«Sarebbe
su gli immobili.
Oppure, se vogliamo definirla
davvero Imu, cioè “imposta
municipale”, lasciamo davvero
il suo gettito per intero ai
Comuni, insieme con la possibilità
di programmare “in toto” le
politiche per il territorio. In cambio
i Comuni potrebbero rinunciare
a tutti gli altri trasferimenti
statali». Così la pensa il portavoce
del Movimento dei sindaci del
Piemonte, Luca Gosso, primo cittadino
di Busca.
Nel complesso, dunque, non è
positivo il giudizio del Movi -
mento sulla “manovra di Natale”
del governo Monti, approvata in
via definitiva dal Senato della
Repubblica il 22 dicembre.
28 á 12 gennaio 2012 á che ne sarà del federalismo fiscale?
vembre proclamò la sovranità su Tripolitania e Cirenaica. Anziché poche
settimane il conflitto durò sino alla pace di Ouchy (Losanna) del 18
ottobre 1912. Nel corso dell’impresa l’Italia liberò Rodi e il Dodecaneso
dal plurisecolare dominio turco.
Furono impiegate tecnologie di avanguardia e, per la prima volta, l’aviazione,
sia come arma offensiva sia per esplorazione.
Rabbia passerà in rassegna il concorso di scrittori e poeti, maggiori e
minori, alla formazione del consenso dell’opinione pubblica per l’impresa.
Sangiorgi illustrerà l’esordio del cinema nella documentazione e nella
propaganda di guerra, con spezzoni inediti. Mola presenterà inediti, non
inclusi nella recente opera “Giovanni Giolitti al Governo, in Parlamento, nel
carteggio” (edizioni Bastogi, Foggia, 2007-2010), quasi 5.000 pagine
pubblicate da lui stesso e da Aldo G. Ricci, su progetto del Centro “Giolitti”
e dell’Archivio centrale dello Stato realizzato dalla fondazione “Cassa di
risparmio di Saluzzo”. Il convegno è accompagnato da una mostra di cartoline
d’epoca allestita dal tenente colonnello Francesco Balducci.
Le perplessità riguardano appunto
l’Imu, anche se si apprezzano
alcune aperture sul patto di stabilità
e il rinvio di un anno delle
norme che sopprimono i piccoli
Comuni: «Questa decisione servirà
per trovare nuove soluzioni,
condivise, nel realizzando Co -
dice delle autonomie».
«Nonostante la denominazione»,
prosegue il portavoce, la maggior
parte del gettito della nuova tassa
non finirà nelle casse dei Co -
muni. Essa non porterà maggiori,

Quando,
a metà settembre, il
Movimento dei sindaci del
Piemonte contestò la Lega nord
al Pian del Re, i suoi esponenti
dissero: «Non stiamo difendendo
le nostre posizioni, ma la nostra
gente che vedrà peggiorare i
servizi e aumentare le
tasse locali».
o almeno più eque, risorse agli
enti locali. Semplicemente l’Imu
trasforma i sindaci in esattori per
conto dello Stato».
Ma sarebbe meglio stare senza?
«Va detto che abolire l’Ici sulla
prima casa è stato un errore: era
l’unica tassa legata al territorio.
Ma, per come si presenta adesso
l’Imu, soprattutto nei territori
montani essa provocherà un
ulteriore deprezzamento de gli
immobili».
Sostenete che essa non porterà
maggiori entrate ai Comuni?
«Alle Amministrazioni civiche
con una mano viene concessa
una parte del gettito della nuova
tassa, ma con l’altra viene sottratto
l’introito che supera l’attuale
Ici. In sostanza non cambierà
nulla. E, se un Comune volesse
abbassare l’aliquota ai propri cittadini,
dovrebbe corrispondere la
differenza allo Stato. Ma questa
eventualità, che è anche la sola
autonomia concessa ai Comuni,
quella di decidere
l’aliquota, è puramente
ipotetica,
vista l’entità dei
tagli che colpiscono
alla fonte
gli enti locali. In
real tà l’aumento del -
la tassa comunale non
servirà per migliorare i servizi
offerti ai cittadini, ma soltanto,
ben che vada, per mantenerli».
Quali sono i principali fra i tagli
“alla fonte”?
«In tutto i tagli ai Comuni, sommati
al patto di stabilità, per il
2012 ammonteranno a 8,5 mi -
liardi di euro. Inoltre ci sono l’azzeramento
del fondo nazionale
per la non autosufficienza, la drastica
riduzione del fondo per le
politiche sociali, e in particolare
per le politiche familiari, e i tagli
che si abbattono sulle amministrazioni
comunali come effetto
cascata di quelli applicati alle
Regioni dallo Stato...».
In particolare, per l’Imu, lo Stato
tratterrà da subito metà del gettito
sulla seconda casa.
«Esatto. E in più opererà un
taglio al fondo di riequilibrio già
definito in 1.627 miliardi nel
2012, 1.762 nel 2013 e 2.162
miliardi nel 2014. Così i contribuenti
da un lato pagheranno
l’Imu e dall’altro vivranno in cen-
BULLISMO: DIRIGENTI SCOLASTICI E DOCENTI A CONFRONTO CON I CARABINIERI
Oltre cinquecento operatori del mondo dell’istruzione, attivi in trenta istituti medi e superiori della Granda,
hanno preso parte agli incontri programmati nei mesi scorsi dal Comando provinciale cuneese dell’Arma
Ad andare a scuola per incontrare i Ca ra bi nieri stavolta
sono stati dirigenti scolastici e docenti: circa 500 di loro,
attivi in oltre trenta scuole medie e superiori della Granda,
hanno partecipato agli incontri organizzati dal Comando
pro vinciale di Cuneo (in foto: il comandante, colonnello
Fran cesco Laurenti), nell’ambito dell’attività dell’Os ser va -
torio regionale permanente sul bullismo, al fine di ac cre -
scere conoscenze utili a chi si occupa dell’educazione dei
giovani e di ricercare proficue for me di collaborazione.
Gli ufficiali dell’Arma, da molti anni di casa nelle scuole
del la provincia, perché impegnati nelle campagne di “educazione
alla legalità” rivolte soprattutto agli studenti (cir ca
cinquanta istituti sono stati interessati dalla campagna
2010-2011, con la partecipazione di più di quattromila ra -
gazzi e con inoltre numerose visite di scolaresche presso
le caserme) si sono confrontati con i professori approfon-
tri i cui amministratori non po -
tranno fare investimenti e faticheranno
a mantenere i servizi.
Cioè il contrario di quanto serve
per rilanciare la crescita».
Dunque no al patto di stabilità, sì
al patto per la crescita...
«Il patto di stabilità», ribadisce
per l’ennesima volta Lu ca Gosso,
«ci impedisce di usare fondi che
potremmo spendere per gli investimenti,
per la manutenzione
del territorio e per far ripartire
l’e conomia facendo lavorare le
im prese. Sono soldi che abbiamo
in cassa, ma che non pos siamo
spendere, perché il resto della
pubblica Amministrazione non
riesce a diminuire il proprio deficit.
Nei Comuni ci sono 40 mi -
liar di di euro fermi, da mettere in
movimento. È questa la mi su ra
da adottare per lo sviluppo!».
«Così diventiamo semplici
esattori per conto dello
Stato, mentre ad esempio
i territori di montagna
sono ancor più penalizzati»
dendo più tematiche di interesse, non ultima quella delle
responsabilità derivanti dall’eventuale inosservanza di
norme penali e civili da parte di chi è investito di funzioni
pubbliche.
Ma soprattutto il bullismo è stato al centro degli incontri,
spesso ispirandosi a episodi verificatisi nelle aule e
nei corridoi delle scuole, con particolare riferimento a
sintomi e forme, al periodo di degenerazione in condotte
più gravi e infine ai possibili rimedi, sul piano sia preventivo
sia correttivo, con il concorso, nel ri -
spetto di ruoli e competenze, di tutti i
soggetti a ciò deputati: genitori, dirigenti
e insegnanti, Forze dell’ordine,
servizi sociali e Magistratura.
I partecipanti agli incontri hanno
apprezzato mol to l’iniziativa.
12 gennaio 2012 Ü 29

Sotto: i lavori per il Centro
di educazione ambientale
tran sfrontaliero (Ceat), che
sorgerà in località Parco della
gioventù, iniziati a settembre.
Nella altre immagini:
i prospetti di come sarà
la struttura gestita dal Parco
fluviale Gesso e Stura
Ilaria Blangetti
Ambiente, innovazione,
educazione e sviluppo.
Sono i temi
centrali di un grande
progetto che prenderà vita a Cu -
neo nel 2012. In autunno, se i
tempi saranno rispettati.
Si tratta del Centro di educazione
ambientale tran sfrontaliero (Ceat)
che sorgerà in località Parco della
gioventù, in corrispondenza degli
A CUNEO CI SARÀ
UN NUOVO GIARDINO
In autunno
dovrebbe
concludersi
il cantiere
per il Ceat:
850 mila
euro, di cui
500 mila
finanziati
dall’Unione
europea,
che daranno
alla città una
struttura
di grande
(e positivo)
impatto
impianti sportivi, a pochi passi da
uno degli ingressi lato Gesso del
Par co fluviale Gesso e Stura.
La realizzazione del centro rientra
nell’ambito del Piano integrato
trasfrontaliero (Pit), “Spazio trans -
frontaliero Marittime-Mercan -
tour-La diversità naturale e culturale
al centro dello sviluppo sostenibile
e integrato”, un progetto
che il Parco fluviale Gesso e Stura
sviluppa con il Parc national du
Mer cantour, il Parco naturale del -
le Alpi Marittime, la Comunità
montana delle Alpi del mare e altri
partner italiani e francesi.
Il Parco fluviale è il capofila del
pro getto “Creare oggi i cittadini
del l’Eu ropa di domani-Educa zio -
ne al l’ambiente, allo sviluppo so -
stenibile e al bilinguismo sul territorio
trasfrontaliero Marit time-
30 á 12 gennaio 2012 á progetti che favoriscono la vivibilità
Mercan tour”.
Il Parco si prepara, così, a ospitare
una preziosa struttura permanente
che diventerà il fulcro di molte
delle attività didattiche e ricreative
dell’ente e degli altri partner
del progetto. Ma non solo, perché
il Ceat offrirà un nuovo “giardino”
al capoluogo, sarà completamente
integrato nel paesaggio e studiato
in modo tale che edificio e am -
biente esterno si propongano co -
me un’unica esperienza didattica.
L’interno, una superficie di oltre
400 metri quadrati, sarà composto
di aule per la didattica, laboratori,
uffici e depositi e sarà collegato
con la parte esterna da un porticato.
Il giardino, esteso su oltre
5.000 me tri quadrati, sarà diviso
in tre parti uniformate da un u -
nico disegno del paesaggio, pensa-
te per offrire esperienze ludicodidattiche
e funzioni articolate,
per tutte le utenze: dai gruppi ac -
compagnati al visitatore occasionale
del Parco.
La parte di giardino allestita a terreno
pianeggiante si articolerà in
due paesaggi: uno con caratteri
più naturali e l’altro con un disegno
organizzato secondo un filo
conduttore per il racconto degli
ambienti del Parco fluviale Gesso
Stura e del territorio di riferimento
del Piano integrato transfrontaliero.
Anche la copertura dell’edificio
sarà praticabile e questa ca -
ratteristica ne permetterà il com -
pleto inserimento paesaggistico.
Si tratterà di un vero e proprio
“tetto verde”, a elevata inerzia termica
e isolamento termo-acustico
che, oltre ad ampliare le possibilità
di fruizione degli spazi verdi,
consentirà di trattenere dal 50 al
70 per cento dell’acqua piovana,
riequilibrando i livelli di umidità
dell’aria, prevenendo il surriscal-

damento estivo della copertura.
Tutto il complesso del Ceat, infatti,
è stato progettato e verrà realizzato
in modo tale da raggiungere i
massimi livelli di sostenibilità e
risparmio energetico.
È stata fatta la scelta di produrre
calore attraverso un impianto geotermico
sfruttando con una pom -
pa di calore la differenza di temperatura
del suolo e degli ambienti,
di realizzare un impianto fotovoltaico
capace di coprire l’intero fabbisogno
energetico dell’edificio
sia per la produzione di calore che
per la forza motrice e l’illuminazione
e di mettere a punto un si -
stema di uso e riciclo dell’acqua.
Il centro custodirà anche l’apiario
didattico: oltre 2.000 metri quadrati
per un’area ricavata dove già
oggi c’è una forte presenza di ve -
getazione che sarà sistemata con
una serie di tagli selettivi, in cui
verrà realizzato un piccolo edificio
destinato a ospitare scolaresche
per l’osservazione delle api
nelle arnie.
Nell’osservatorio sarà, invece,
allestito un percorso ludico-didattico
e un piccolo ambiente dal
quale effettuare l’osservazione.
«Ogni singolo elemento e ogni
scelta progettuale nella realizzazione
del Ceat risponde alla vo -
lontà di realizzare un intervento
che rappresenti il Parco fluviale
Gesso e Stura, le sue finalità e in
più una funzione specifica», dicono
dal Parco, «cioè la didattica dell’ambiente,
strettamente connessa
al concetto di scoperta. Per questo
il centro sarà un edificio che
non si lascerà comprendere da un
solo sguardo, ma che dovrà essere
scoperto, visitato, girato al suo
interno, percorso in modi differenti.
Abbiamo pensato a un intervento
nel quale il confine tra spazio
interno ed esterno non sia rigidamente
definito, dove i percorsi
di scoperta siano molteplici, come
quelli delle esperienze in natura.
A un intervento che esprima la
nostra fi losofia e che sia capace di
rappresentarlo, il tutto ispirato dai
princìpi di sostenibilità am bien -
tale posti alla base delle attività
svolte dal Parco fluviale».
I lavori di costruzione del centro,
progettato dallo studio di architetti
associati “1AX” di Roma e che
sarà realizzato dalla ditta appaltatrice
“Fantino costruzioni” di Cu -
neo, sono iniziati a fine settembre
e dovrebbero concludersi entro
l’au tunno 2012.
«L’edificio parlerà da solo», commenta
il progettista Antonello
Piccirillo, dello studio “1AX”.
«Sarà totalmente integrato nel
paesaggio e accessibile a tutti.
Riprenderà gli ambienti tipici del
parco favorendo visite didattiche
e percorsi ludici ed educativi».
Il costo complessivo del progetto
è pari a 850 mila euro, di cui 500
mila finanziati dall’Unione europea
(tramite il Pit), 200 mila dalla
Regione Piemonte e 150 mila dal
Comune di Cuneo.

MISSIONE COMPIUTA: IL SUPERTARTUFO DELL’ANNO A PENÉLOPE CRUZ!
I flussi turistici dei primi nove
mesi del 2011 confermano
il successo del territorio. E ora
la Regione punta sulla Cina!
Mario Rosa
32 á 12 gennaio 2012 á un settore dell’economia che tira ancora
Come preannunciato anche da queste colonne, un bel tartufo bianco di oltre
300 grammi è stato donato a Penélope Cruz sul set del film “Venuto al mondo”
per la regia di Sergio Castellitto, tratto dal romanzo omonimo di Margaret
Mazzantini. A consegnare il riconoscimento sono stati l’assessore regionale al
turismo, Alberto Cirio, il presidente dell’Ente Fiera internazionale del tartufo
bianco d’Alba, Antonio Degiacomi, e l’assessore al turismo del Comune di Alba,
Paola Farinetti. L’attrice ha commentato: «È un sogno che diventa realtà!» e ha
dichiarato che avrebbe gustato il tartufo a Natale insieme alla famiglia, sottolineando
inoltre di essersi trovata molto bene in Piemonte per l’accoglienza da
parte delle persone, il buon cibo, il confortevole soggiorno.
«Siamo onorati di aver consegnato il tartufo a Penélope Cruz, brava attrice di
fama internazionale, e siamo felici che abbia apprezzato il Piemonte e i suoi
prodotti durante le riprese del film», hanno detto i rappresentanti di Regione,
Comune ed Ente Fiera che hanno collaborato per riuscire ad attribuire il prestigioso
dono e realizzare ancora una volta un evento di promozione del territorio.
Un altro tartufo è stato regalato all’attrice e musicista Jane Birkin, la quale si
trovava sul set di “Venuto al mondo” per girare la sua parte.
LANGHE E ROERO
FANNO IL PIENO!
Turismo sano e in crescita,
con una presenza
straniera molto forte e
in co stante incremento:
nelle Lan ghe e nel Roero il 2011 è
stato positivo per il comparto.
Le anticipazioni sui dati raccolti
dall’Osservatorio turistico regionale
sono state illustrate dall’assessore
regionale al turismo, Alberto Ci -
rio, con il presidente dell’ente tu -
rismo “Alba, Bra, Langhe e Roe ro”,
Luigi Barbero, e il direttore del -
l’Atl, Mauro Carbone.
I primi nove mesi dell’anno appena
concluso hanno fatto registrare
un ottimo andamento rispetto allo
stesso periodo del 2010: +7% di
arrivi e +11% di pernottamenti
(gli arrivi si erano attestati a quota
228.442, con 538.209 presenze).
Cresce anche la permanenza
media, passata da 2,4 giorni a 2,5.
L’incremento del turismo nelle
Langhe e nel Roero è confermato
sia quanto ai visitatori italiani che
per quelli stranieri: +0,4% gli arrivi
dal mercato domestico, con
+3,6% di presenze, ma a far registrare
la performance migliore è il
mercato estero con +13% di arrivi
e +17% di presenze, in particolare
da Germania, Svizzera, Be nelux e
Scandinavia.
«I dati non sono ancora definitivi»,
ha chiarito Cirio, «ma dalle anticipazioni
sui primi nove mesi del
2011 emerge in modo chiaro l’ottimo
risultato di Langhe e Roero.
Manca il calcolo sull’autunno, stagione
che rappresenta per questo
territorio circa un quarto dei flussi
com plessivi. Sono numeri che, in
un periodo economicamente difficile
su scala mondiale come l’attuale,
valgono an cor di più e confermano
quan to quella del turismo
sia u n’azienda preziosa, su cui
con tinuare a investire e puntare».
Lo stesso Assessore, interpellato
da “IDEA”, sottolinea come anche
a livello regionale i risultati si pro-
Nei giorni scorsi è stata pubblicata
la graduatoria dei contributi a
fondo perduto (legge regionale 18)
alle imprese turistiche piemontesi
che assumono nuovo personale: la
misura dell’Assessorato regionale
al turismo è tra quelle previste
dal Piano straordinario per
l’occupazione varato dalla giunta
Cota. Si tratta di un investimento
complessivo da oltre 5,4 milioni
di euro, per dare lavoro a circa
180 persone in tre anni, a sostegno
di trentuno aziende di cui nove
della provincia di Cuneo.
A destra, in basso: l’incontro
durante il quale sono stati
anticipati i dati raccolti
dall’Osservatorio turistico regionale
spettino molto positivi (circa il 5%
in più sui 13 milioni di presenze
re gistrate in Piemonte nell’anno
pre cedente), ma anche come la sfi -
da si faccia più tosta: «Nel 2010 e
nel 2011 abbiamo potuto contare
su eventi eccezionali come, ad
esempio, l’ostensione della Sin -
done, le iniziative per il 150 o del -
l’Italia unita, il raduno nazionale
degli al pini e il concerto torinese
de gli “U2”. Il 2012 sarà un banco
di prova decisivo per dimostrare
che si è seminato bene e che il Pie -
monte è ormai una mèta turistica
in quanto tale, senza bisogno di ri -
chiami straordinari».

C’è una differenza significativa
nella composizione dei
visitatori della regione e
quelli dell’area albese-braidese:
nel primo caso so no
per due terzi italiani (di cui il
60%... piemontesi) e per un
ter zo stranieri, mentre in Langhe
e Roero il rapporto è in vertito.
Bi sognerà arrivare a questi livelli
in tutta la regione e a questo sco po,
oltre ad accudire i mercati tradizionali
(quello di lingua tedesca è in
splendida ripresa) e più recenti, co -
me quello russo, Alberto Cirio ora
guarda con molto interesse alla Ci -
na, gigantesco serbatoio di decine
di mi lioni di potenziali turisti.
Ritornando all’andamento del
2011, dall’analisi mese per mese
emergono dati in crescita costante
ri spetto al 2010, con l’eccezione
di maggio, penalizzato dall’assenza
di “ponti vacanzieri”, a favore
pe rò del mese di giugno che ha se -
gnato una decisa crescita (+20% di
arrivi e +31% di presenze).
In estate si è registrato un incremento
dei pernottamenti dell’8%
a luglio, del 19% ad agosto e del
14% a settembre. I mesi più caldi
sono stati premiati dal mercato
straniero: +18% gli arrivi tedeschi
(+22% i pernottamenti), +22% gli
arrivi svizzeri (+26% le presenze).
È ancora più e levato l’aumento dei
turisti in ar rivo da Belgio, Olanda e
Lus sem burgo (+29% di arrivi e
+30% di presenze).
«Accogliamo con grande sod -
disfazione i dati provvisori dei flussi
turistici del 2011», ha commen-
A
fine anno Regione,
Province di Alessandria e di
Asti e Comune di La Morra
hanno sottoscritto gli accordi di
programma nell’ambito della
candidatura dei paesaggi
vitivinicoli del Piemonte a
patrimonio mondiale
dell’Unesco.
tato il presidente Barbero. «Sono e -
siti che ripagano gli sforzi con i
quali l’Atl, con gli altri attori del
settore, ha contribuito a definire il
nostro territorio come mèta turistica
di qualità. I dati offrono u n’ul -
teriore conferma della forza nazionale
e internazionale del brand
“Langhe e Roero” grazie a spunti
d’eccellenza quali l’e no gastro -
nomia, la cultura, le tradizioni, la
natura, i castelli, i prodotti turistici
realizzati nel tempo. Il no stro è un
marketing territoriale di successo
che presta costante attenzione a
un’accoglienza sempre più qualificata.
Il successo turistico rispecchia
la positiva sinergia tra pubblico
e privato, che in questi anni ab -
biamo intuito e sostenuto, raggiungendo
obiettivi e risultati a fa -
vore dell’indotto economico turistico.
In questa chiave di lettura in -
tensificheremo gli sforzi per favorire
la crescita dei posti di lavoro
del settore. Rite nia mo fondamentale
la collaborazione con la Re -
gione, che ha già dato ottimi risultati,
at traverso i canali tradizionali
di promozione, ma anche quelli in -
novativi co me il “web marketing”,
in cui crediamo e su cui pensiamo
di concentrare le azioni future».
CASTELLITTO E MAZZANTINI IN LANGA
Il regista e la scrittrice autrice di “Venuto al mondo”,
con parte del cast, ospiti della tenuta “Lo Zoccolaio”
Prima della consegna del “tartufo dell’anno” a Penélope Cruz vi è
stata un’anteprima nelle Langhe. Il regista e attore Sergio Ca stel -
litto e la moglie Margaret Mazzantini, insieme a buona parte del
cast di “Venuto al mondo”, tra cui il protagonista maschile, Emile
Hirsch, sono stati ospiti della tenuta “Lo Zoccolaio” di Barolo, pranzando
presso la “Locanda del borgo antico” e ricevendo a loro volta
un tartufo e una “barrique” di Barolo di oltre 200 litri offerta dal titolare
della tenuta, Gianni Martini. Il prezioso dono sarà imbottigliato
e recapitato direttamente a casa della celebre coppia artistica.
TRIFOLE E NOCCIOLE IN AMERICA
Grande successo, in California e
Oregon, per la manifestazione
“Tartufi & nocciole” che ha
visto i nostri prodotti gastronomici
più importanti protagonisti
di cinque cene in famosi ristoranti
della West Coast.
Carlo Zarri (primo da sinistra in
foto), chef di Cortemilia, ha portato
per il quarto anno consecutivo
le “materie prime” negli
Usa, ha coordinato i “me nu” e
le cucine. E nel 2012 sarà organizzata
un’altra tournée.
12 gennaio 2012 Ü 33
Foto: Vincenzo Nicolello Photography
Foto: Vincenzo Nicolello Photography

Lorenzo Vallese
L’Enoteca
regionale
suggella
la stagione
di raccolta
con il tartufo
bianco
“Rocche
del Roero”
(l’ultimo
dell’annata,
il primo
dell’anno)
Le immagini di questa pagina
sono relative alla prima
edizione del raduno dei “trifolao”
piemontesi e dei loro cani.
In esse si riconoscono,
oltre a Luciano Bertello,
dinamico presidente
dell’Enoteca del Roero
di Canale, il senatore Tomaso
Zanoletti, l’assessore regionale
al turismo, Alberto Cirio,
e alcuni sindaci roerini.
Farà da “antipasto” all’evento
di domenica prossima
l’appuntamento fissato per le 11
di sabato 14 gennaio, sempre
a Canale, presso l’Enoteca:
la presentazione del libro
“Eat parade” (Rai-Eri) di Bruno
Gambacorta. Insieme all’autore
interverranno Chef Kumalé,
Sergio Miravalle e Fabrizio Salce
L’Enoteca­ regionale­ del
Roero­ di­ Canale­ è­ già
tornata­in­pista.­Lunedì
9­ gennaio­ ha­ ospitato,
in­ collaborazione­ con­ la­ “Guida
critica­e­golosa”­di­Paolo­Masso­brio,­
intervenuto­ alla­ manifestazione­con­Paola­Gula,­gli­omaggi
ai­ “ristoranti­ del­ tartufo”:­ “Oste­ria­
del­ castello”­ (Castell’Al­fero),
“I­ Baloss­ di­ Poggio­ Radica­ti”
(Saluzzo),­ “Al­ castello”­ (Grinza­ne­
Cavour),­ “San­ Michele”­ (Cu­neo)­e­trattoria­“Cantina­dei­cacciatori”­(Monteu­Roero).èstata­anche­l’occasione­per­consegnare­
il­ tartufo­ bianco­ d’Alba
“Rocche­ del­ Roero”-“L’ultimo
del­l’annata,­ il­ primo­ dell’anno”
al­la­ famiglia­ Fassi­ del­ “Gener
neuv”­di­A­sti­e­alla­famiglia­Cor­dero­de­“Il­cen­tro”­di­Priocca.­Un
omaggio,­ sempre­ in­ tartufi,­ è
andato­a­due­cuoche­amiche­che
hanno­regalato­la­loro­collaborazione­all’Enoteca:­la­mitica­Gem­ma­
di­ Roddino­ e­ Rosa­ dell’affa-
scinante­ “La­ rosa­ dei­ venti”,­ af­facciato­
sulla­ spiaggia­ di­ Al­bis­sola­Superiore.
Ma­il­tartufo­bianco­delle­Rocche
(un­ marchio­ registrato­ dall’Eno­teca,­
appunto­ “L’ultimo­ del­l’an­nata,­
il­ primo­ dell’anno”)­ sarà
protagonista­anche­domenica­15
gennaio,­dalle­9­in­poi,­quando­la
stagione­ del­ Tuber­ magnatum
Pico­ si­ chiuderà­ con­ il­ secondo
raduno­ regionale­ dei­ “trifolao”­ e
dei­cani­da­tartufo.­Don­Gianni, il
parroco­di­Canale,­benedirà­tanto
i­cercatori­quanto­i­loro­cani.
«L’anno­ scorso»,­ precisa­ Luciano
Bertello,­ presidente­ dell’Enoteca
regionale­e­anima­di­questa­come
di­tante­altre­iniziative­di­successo,­«ab­bia­mo­eletto­Sant’Antonio
abate­ protettore­ dei­ cercatori­ di
Domenica, a Canale, raduno
dei “trifolao” piemontesi
MA I PROTAGONISTI SARANNO I LORO CANI!
trifole».­Il­programma­prevede­la
consegna­ della­ gualdrappa­ al
cane­ veterano­ (a­ vestirlo­ sarà­ il
direttore­ de­ “La­ stampa”,­ Mario
Calabresi)­e­l’omaggio­del­foulard
di­ Sant’Antonio,­ opera­ di­ Luigi
Stoisa,­ai­“trifolao”­intervenuti.
«Ma­il­clou­sarà­un’idea­di­cui­va­-
34 á 12 gennaio 2012 á iniziative originali capaci di promuovere il territorio
do­ fiero»,­ aggiunge­ Bertello.­ «Gli
chef­stellati­di­Langa­e­Roero­cu­cineranno­
la­ “panada­ al­ tartufo”
per­ i­ cani­ e­ saranno­ loro­ stessi a
servirla­in­ciotole­artistiche­di­Al­bissola­
Marina,­ poi­ regalate­ ai
qua­drupedi.­ Solo­ dopo­ il­ pranzo
stellato­ dei­ cani­ serviremo­ l’aperitivo­al­tartufo­a­tutti­i­presenti.
Insomma:­ gli­ animali­ mangeranno­
meglio­ di­ tutti­ noi!­ Del­ resto
sono­ loro­ i­ protagonisti­ e,­ dopo
es­sere­stati­tenuti­a­stecchetto­per
tutta­ la­ stagione,­ meritano­ una
bel­la­ ricompensa».­ Certo­ che,­ se
rifiutassero­quanto­preparato­dai
famosi­ chef,­ sarebbe­ clamoroso,
azzardano­le­malelingue...
La­ benedizione,­ alle­ 10,45,­ sarà
preceduta­dalla­sfilata­d’onore­dei
“trifolao”­e­dei­cani­da­tartufo­del
Piemonte,­con­i­sindaci­del­Roero
con­ fascia­ tricolore,­ le­ autorità
po­litiche,­un­concerto­bandistico
e­musiche­popolari.

La copertina della versione
italiana del libro di Sergio
Rossi (nella foto in alto
a destra) e, in basso, alcune
immagini tratte dal volume
edito dalla Sagep di Genova.
A destra, sotto: il senatore
Tomaso Zanoletti, presidente
dell’enoteca regionale
piemontese “Cavour”
di Grinzane (il direttore
è l’albese Fabrizio Pace),
presso la quale si è svolta
la presentazione alla stampa
dell’interessante volume,
a cui hanno preso parte, oltre
all’autore e al parlamentare,
anche Alberto Cirio, Antonio
Degiacomi e Giacomo Oddero,
ideatore del Centro nazionale
studi tartufo di Alba,
diretto da Mauro Carbone
Lorenzo Vallese
L’intervento
d’urgenza al
cuore subìto
dal Duca di
E dimburgo (ma pochi
giorni dopo l’arzillo
Filippo è andato a
Mes sa a piedi) e il
gossip pruriginoso
sul motivo che l’a -
vrebbe originato (si
sogghigna sul fatto
che il Principe
con sorte fosse in
compagnia d’una gentil
donzella più giovane di lui di circa
mezzo secolo) hanno un po’ di -
strat to la corte di Elisabetta II nei
giorni della festività. Ma certo non
hanno annullato l’interesse verso
il libro “Truffles” dell’italiano, anzi
ligure, Sergio Rossi recapitato alla
famiglia reale in occasione del
Natale. Anche perché in quelle pa -
gine si parla pure di Filippo, grandissimo
estimatore del fungo ipogeo,
forse perché interessato alle
sue virtù afrodisiache, e il gossip lo
confermerebbe in bar ba alla presunta
freddezza britannica. E si
consideri che a giugno compirà 91
an ni. Il Duca è tanto appassionato
da aver voluto realizzare una tartufaia
artificiale a Sandringham.
“Truffles” è l’edizione inglese di
“Tartufi”, uscita in contemporanea
con il bel libro (bello per contenuti
e parte iconografica) scritto da Ros -
si per i tipi della genovese Sa gep e -
di tori. L’autore si autodefinisce
“cu cinosofo”, ed essere tale «significa
tentare di guardare oltre il ci -
bo, provando a capire che cosa ci
sia al di là delle apparenze, delle
PAGINE... GUSTOSE
PER I REALI
D’INGHILTERRA
“Tartufi” (anzi, “Truffles”), opera del “cucinosofo”
ligure Sergio Rossi, è arrivata sotto l’albero
di Natale della corte di sua maestà Elisabetta II
36 á 12 gennaio 2012 á un libro da conservare sul fungo ipogeo nazionale

Secondo
Sergio Rossi, oltre al
valore venale, «chi dedica
la propria vita alla promozione
della cultura del tartufo e dei
luoghi in cui nasce e prolifera
regala passione e amore
al proprio territorio e questo
è un chiaro beneficio
comune».
mo de e
delle so vra espo -
sizioni odierne, talvolta tornando
al valore intrinseco di ciò che è
buo no da mangiare».
L’enoteca regionale piemontese
“Ca vour” di Grinzane ha ospitato
la presentazione alla stampa dell’opera
dedicata ai «frutti della ter -
ra, figli degli dei», «un volume mai
scritto sul tartufo che non dovrebbe
mancare nella biblioteca dei
cul tori, degli amanti del territorio e
della nostra tradizione enogastronomica».
Se questa è la descrizione
promozionale, l’entusiasmo dei
relatori è apparso genuino.
A elogiare il volume e il suo realizzatore
sono stati, all’unisono, il se -
natore Tomaso Zanoletti, presidente
dell’Enoteca regionale, Al -
berto Cirio, assessore regionale al
tu rismo, Antonio Degiacomi, presidente
dell’Ente Fiera internazionale
del tartufo bianco d’Alba, Gia -
como Oddero, uno dei padri del -
l’at tività di promozione del territorio
attraverso la pubblicizzazione
dei suoi prodotti d’eccellenza, ad
esempio (ma è solo una piccola
sfac cettatura della sua opera ultradecennale)
in qualità di ideatore
del Centro nazionale studi tartufo
di Alba, e, a nome della ca sa editrice,
l’esperta di comunicazione
Maria Rosaria Gualco.
Il libro non è consacrato solo al Tu -
ber magnatum Pico, bensì al tartufo
nelle sue
varie specie ed espressioni
territoriali in tutta la penisola,
an che se le pa gine
de dicate ad Alba e al suo
“bianco”, diciamocelo,
fanno doverosamente la
parte del leo ne.
Va segnalato come, accanto al -
le virtù connesse al consumo del
fungo ipogeo, durante l’incontro a
Grinzane Cavour sia stato più
volte ribadito come dove c’è il tartufo
ci sia anche un ambiente sano,
inteso in senso ecologico, ma, chissà,
ma gari pure etico.
Secondo il “cucinosofo” (da non
confodere con il “gastronauta” di
Radio 24, Da vide Paolini, di casa
Grinzane), «co me frutto della ter -
ra, il tartufo nasce u mile e nascosto,
sfruttando poi il suo irresistibile
profumo per farsi trovare garantendosi
la propagazione. È il fiuto
degli animali a scovarlo e a loro è
affidata la responsabilità di diffonderne
le spore. L’uomo sta nel
mez zo fra il tartufo e l’animale che
lo scoverà: lo addestra, lo guida, lo
porta nei posti giusti al momento
giusto e, infine, condivide con lui,
il suo cane, le gioie o le delusioni.
Osservare la campagna italiana
attraverso la mediazione del tartufo
significa capire più a fondo il
mondo rurale attuale, i rischi che
corre, le potenzialità che sa ancora
esprimere e le prospettive che su
queste basi si delineano per il futuro.
Occorre guardare ol tre il valore
venale del tartufo, provando a
indagare più a fondo gli scenari che
lo vedono protagonista, facendo e -
mergere il valore di chi lavora correttamente
e, con il suo operato,
restituisce dignità e benefìci collettivi
alle comunità in cui vive. Così,
chi rispetta la terra e si batte per
tramandare le proprie tartufaie ad
altri, fa qualcosa per sé, ma
restituisce comunque
a tutti un valore co -
mune evidente».

Nelle immagini accanto
(foto Vincenzo Nicolello
Photography)
sono ritratti alcuni
degli studenti a cui sono
andati gli assegni
atti a premiare il loro
impegno sui banchi
di scuola e non solo
Giuliano Belfiori
LA CONSEGNA
DEI PREMI
DELL’ENOLOGICA
Ad Alba si è rinnovato l’atteso appuntamento
natalizio che coinvolge gli allievi, i docenti
e il personale ausiliario dell’“Umberto I”
Ancora una volta si è
concretizzata la tradizione
natalizia del la
Scuola enologica di
Alba. Nell’aula magna si è svolta la
cerimonia di premiazione, con la
consegna dei diplomi 2011.
Si è trattato di una festa semplice,
che ha coinvolto allievi, docenti,
personale ausiliario e tutti coloro i
quali hanno trascorso un pezzo
del la loro vita nel glorioso istituto.
Un ricordo è stato dedicato a chi
non c’è più. Il momento più atteso
è stato la consegna dei premi di
diploma e di studio.
38 á 12 gennaio 2012 á studenti di ogni età alla ribalta
Venticinque tra alunni e di plomati
hanno ricevuto gli am bìti assegni.
Il premio di diploma “Diageo” del -
la somma complessiva di 2.000
euro e il premio “Azienda agricola
La Madonnina” sono stati assegnati
a Guido Gallo e a Pietro Do -
gliani; il premio di diploma “Se -
GLI SCOLARI DESCRIVONO L’ITALIA DEL 2161
Si è tenuta la premiazione del settimo concorso indetto dalla Banca di Che -
rasco per le scuole primarie dei Comuni in cui è presente una filiale dell’istituto.
Questa volta l’iniziativa è nata per valorizzare il 150 o anniversario
dell’Italia e sottolineare l’impegno dell’istituto di credito per il territorio,
nonché la sensibilità verso la tematica dell’istruzione pubblica.
Il regolamento, ideato in memoria di Roberto Audisio, Sandro Barale e Piero
Ciravegna, tre dipendenti prematuramente scomparsi, prevedeva la realizzazione
di un racconto che rispondesse in chiave fantasiosa alla domanda:
“Co me immagini l’Italia tra 150 anni?”.
Gli istituti che si sono aggiudicati le tre borse di studio da 500 euro sono
stati: la scuola primaria “Luigi Einaudi” di Marene (foto nella pagina a
destra), il primo Circolo didattico di Cuneo, plesso “Einaudi” (foto a sinistra,
sotto) e la primaria “Alessandro Manzoni” di Moncalieri (foto a sinistra,
sopra). Più di sessanta elaborati sono stati inviati dalle dieci scuole
coinvolte. I temi vincitori esprimono forte speranza per il futuro, unita a una
visione molto tecnologica del Paese, sempre legata ai valori della serenità
e dell’unione familiare, del rispetto per l’ambiente e per la natura.
«Sarà creato un comitato per controllare la tristezza che, se qualcuno non
è di buon umore, interviene per riportare l’allegria e risolvere i problemi
(...). I soldi non esisteranno più, ma saranno inseriti in una chiavetta che,
ogni tanto, la banca provvederà a riempire e nessuno avrà più bisogno di
chiedere prestiti in giro (...). Le automobili saranno volanti, elettriche per
non inquinare, ma si preferirà andare a piedi o di corsa o muoversi rimbalzando
su enormi tappeti elastici».

natore Arturo Marescalchi” del
Con sor zio di tutela dell’Asti, di
500 euro, è andato a Umberto Fia;
il premio di diploma “Onav Cu -
neo” di 500 euro è stato suddiviso
tra Federico Marchelli e Carlo Ma -
nera. I premi in memoria di An -
drea Viberti, di 600 euro, erogati
dal l’associazione “Amici di An -
drea”, sono andati a Simone Fio ri -
no e a Alessandro Olivero.
Il premio “Renato Ratti”, di 550
euro, a Emanuele Grasso; i premi
“Ordine dei Cavalieri di San Mi -
chele del Roero” sono stati assegnati
a Giovanni Correggia (500
euro) e a Mattia Artusio (250 eu -
ro); i premi “Mgm-Mondo del vi -
no”, di 500 euro ciascuno, sono
stati ritirati da Mattia Artusio, Pao -
la Bocchino e Anna Munì.
Il premio “Senatore Arturo e dottor
Umberto Marescalchi”, di 500
euro, erogato dal Con sorzio del -
l’Asti, è andato ad Andrea Gentile;
il premio “Mi rafiore e Fonta -
nafredda”, di 500 euro, a Luca
Allerino; il premio “Cantine Bor -
gogno”, di 250 euro, a Marco
Tacito; il premio integrativo del -
l’Ordine Cavalieri di San Michele
del Roero è stato consegnato a
Riccardo Mo linari; il premio “In -
gegner Fran cesco Morra”, di 100
euro, a Pietro Aloi; i premi “Conte
Umberto Govone”, di 100 euro, a
Matteo Ramello, Lorenzo Boffa,
En rico Pezzuto e Mattia Bon gio -
vanni; il premio “Giuseppe A -
snaghi”, di 100 euro, ad Ales san -
dro Dellavalle.
Infine sono stati assegnati pre mi
in memoria di due ex allievi del -
l’Enologica scomparsi da poco. La
borsa di studio “Umberto Pira” è
stata appannaggio di Ga briele Bi -
gnante, mentre il premio “Um ber -
to Boasso”, assegnato allo studente
distintosi in opere di altruismo,
è stato destinato a Anna Munì.
PER IL CONCORSO DELLA BCC DI CHERASCO
Giovanni Garesio, vicedirettore della Bcc Cherasco, commenta: «Per noi il
concorso ha sempre un valore particolare perché ci permette di ricordare
cari amici e colleghi che purtroppo non sono più con noi. Mi fa piacere
notare come ogni anno la partecipazione delle scuole aumenti sia come
numero delle classi partecipanti sia come qualità dei lavori. L’importo delle
borse di studio non è cospicuo, ma rappresenta l’impegno del nostro istituto
nei confronti della realtà scolastica che negli ultimi anni è stata soggetta
a frequenti tagli e ridimensionamenti».

Lorenzo Vallese
Il gruppo Ana
presieduto
da Angelo
Cottino ha
organizzato
la consueta
festa
del sodalizio
alpino
L’8 luglio 1919 un gruppo
di reduci dalla prima guerra
mondiale costituì
l’Associazione nazionale
alpini (Ana). La fondazione
avvenne a Milano, presso
la sede dell’Associazione
geometri, e fu l’inizio di una
lunghissima marcia che dura
tuttora. Il primo presidente
fu Daniele Crespi. Oggi l’Ana
è guidata da Corrado Perona
LE “PENNE NERE”
LE “PENNE NERE”
DI ALBA RIUNITE
PER GLI AUGURI
Con l’approssimarsi
della conclusione
del l’anno, il Consi -
glio direttivo del
Grup po alpini di Alba, guidato da
Angelo Cottino, come da tradizione
consolidata, ha organizzato
la festa del sodalizio.
Le “penne nere” della capitale
delle Langhe di sono ritrovate
presso la sede, dove un rinfresco
è stato offerto a tutti i partecipan-
40 á 12 gennaio 2012 á un’associazione che è nel cuore di tutti
ti. Poi si è svolta la deposizione di
una corona d’alloro al monumento
all’alpino posizionato
presso il parco della Cuneese,
seguita dalla Messa nella
chiesa di San Giovanni Bat -
tista in suffragio dei caduti e
dei soci che sono mancati
nei mesi scorsi. Il ristorante
“Il faro” di Rodello ha ospitato
infine il gradito convivio che ha
suggellato l’appuntamento.
La
tradizionale adunata
nazionale annuale delle
“penne nere” nel 2012 si
terrà a Bolzano. L’appuntamento
sarà dall’11 al 13 maggio.
Nell’anno appena terminato,
per il 150 o dell’Italia, l’evento
è stato organizzato a
Torino.

I giovani e i veterani
premiati dall’Unvs
LA CONSEGNA DI BORSE DI STUDIO E RICONOSCIMENTI ANNUALI
Sopra, da sinistra: Giancarlo
Scarzello con il presidente
dell’Unvs di Bra, Gianfranco
Vergnano, il quale,
nell’immagine al centro,
è tra il segretario
del sodalizio, Mario Cortassa,
e il veterano dello sport
Sergio Fasano. A destra:
i vincitori delle borse
di studio. In alto: i ragazzi
delle menzioni speciali
Georgiana Antonione
e Paolo Bonora (me -
dia unificata “Piu -
matti-Craveri-Dalla
Chiesa”), Elisa Colonna (li ceo
scientifico “Giolitti”) e I re ne Ne -
gro (liceo linguistico “Gio litti”)
sono i vincitori di “Studia, fai
sport e... vinci!”, il concorso del -
l’Unione nazionale ve terani dello
sport (Unvs) di Bra che premia i
ragazzi bravi a scuola e grandi
AL CENTRO POLIFUNZIONALE “ARPINO”
sportivi, grazie al supporto della
Banca di credito cooperativo di
Cherasco, con la stretta collaborazione
del Comitato provinciale di
Cu neo del Coni.
Oltre alle borse di studio del valore
di 260 euro caduna, sono di -
versi i ragazzi risultati meritevoli
di una menzione: per la media
inferiore, Marco Gar baccio, Ru -
ben Ber tero, Leonardo Foro tan,
Fe derica Alchera e Luca Va len -
Riuscita festa degli auguri
della Sezione Avis di Bra
Anche quest’anno la tradizione è stata rispettata: la settimana
prima di Natale è arrivata la festa degli auguri dell’Avis Bra
al polifunzionale “Arpino”. La segretaria, Stefania Cassine,
ha aperto la serata con il commento di alcune immagini e filmati
per ripercorrere l’anno avisino, facendo un bilancio di attività,
manifestazioni e incontri organizzati nel 2011.
A seguire il presidente, Armando Verrua, accompagnato dalla professoressa
Laura Cravero, ha consegnato borse di studio a quattro bambini,
figli di donatori, che hanno terminato con profitto le elementari e a tre
studenti delle scuole medie che con i loro lavori hanno meritato l’assegnazione
del riconoscimento. Eccone i nomi: Enrico Conforto, Angela
Bor rello, Alice Fissore, Beatrice Battaglino delle elementari e Leonardo
Fo rotan, Giovanna Serra e Noemi Sansoldo delle medie.
Terminate le consegne con il supporto e l’intervento del sindaco di Bra,
Bruna Sibille, dell’assessore provinciale alla viabilità, Roberto Russo, del
delegato del Comune e volontario avisino Dino Testa e del vicedirettore
della Banca di Cherasco, Giovanni Garesio, si è lasciato il palco a due bravissimi
professionisti dello spettacolo: il comico Pino Milenr e la cantante
Sonia De Castelli che, ripercorrendo gli anni ’50, ’60 e ’80, hanno
offerto al pubblico una serata spensierata e a tratti esilarante.
42 á 12 gennaio 2012 á vivacità sotto la Zizzola
Le foto immortalano
alcuni momenti della
bella serata che ha visto
anche la premiazione
di sette studenti braidesi
ed è stata allietata dallo
spettacolo con Pino
Milenr e Sonia De Castelli
(nella foto sotto,
a destra, col presidente
Armando Verrua)
tino; per le su periori, Si mone Bo -
getti, Andrea Bonetto, An drea
Can diloro e Christian Ros so.
Durante la successiva conviviale
sono stati assegnati i premi “Ve -
terano sportivo 2011”, andato a
Claudio Girardi, presidente del Fd
Torino, e “Veterano prestigioso
2011”, assegnato a Gian carlo
Scarzello, lo sportivo che porta il
nome dell’Unvs di Bra nelle maratone
del mondo. Il “Ve terano nel
sociale” quest’anno è andato a
Sergio Fasano per l’impegno in
“Sportiamo” e al presidente del -
l’Unvs, Gianfranco Ver gnano, per
il suo lavoro in tante associazioni
di volontariato, in particolare la
presidenza dell’Aido locale.
Attilio Casetta

Paolo Cornero
Come si evince anche
dall’intervista rilasciata
a “IDEA”, Josefa Idem
è un testimonial ideale
del progetto “Kinder + Sport”,
mirato sì alla diffusione delle
discipline agonistiche,
ma guardando soprattutto
ai risvolti educativi e sociali.
Per “Kinder Délice”
la campionessa ha girato due
spot con i figli Janek e Jonas
JOSEFA IDEM
DECOUBERTINIANA,
MA SUPERVINCENTE
Prima donna al mondo a potersene vantare,
la campionessa italo-tedesca di canoa
a Londra disputerà la sua ottava Olimpiade
Possiamo presentarla
semplicemente così: la
donna che nella storia
dello sport italiano, nel -
le specialità individuali, ha vinto di
più in manifestazioni di campionati
del mondo e Olimpiadi; a Londra
2012 sarà la prima donna al mon -
do ad aver preso parte a otto Olim -
piadi; ha vinto 38 medaglie tra O -
limpiadi, mondiali ed europei. Oc -
corrono solo pochi secondi per es -
sere carpiti dalla spontaneità e
dall’intelligenza di una persona
che prima di tutto è mamma e atleta.
La storia di Josefa Idem parte da
Goch, nella Renania Setten trio -
nale-Vestfalia, ai confini con l’O -
landa. La canoa entra nella sua vita
a 11 anni e appena ventenne inizia
il cammino olimpico.
Correva l’anno 1984.
Da Los Angeles a Seoul, da Bar -
cellona ad Atlanta, da Sidney ad
Atene sino a Pechino. Sette tappe
percorse con le maglie prima della
Germania e poi dell’Italia: un Pae -
se le ha dato la vita, l’altro l’amore.
Nel 1989, Josefa si trasferisce
nella penisola e incontra Gu gliel -
mo, prima allenatore poi marito.
Josefa e Guglielmo: un romagnolo
con la testa di un tedesco
e una tedesca con l’estro della
romagnola... Una coppia inossidabile!
Esiste un trucco?
Ride. «Nessun trucco. Siamo compagni
nella vita, abbiamo tante co -
se in comune e proprio facendole
insieme abbiamo rafforzato il no -
stro legame. Forti professionalità
che vivono in simbiosi, riuscendo
a organizzare al meglio la presenza
al fianco dei nostri figli (Janek e
Jonas, ndr). Cerchiamo di fare le
cose insieme. Lui vive preciso sul
44 á 12 gennaio 2012 á performance atletiche da leggenda, ma non solo!
millesimo, mentre io agisco con la
pancia: non penso, mi butto!».
“London calling”, la tua ottava
Olimpiade. Come ti stai preparando
all’appuntamento?
«Attualmente sono in Spagna, a Si -
viglia, dove le condizioni climatiche
consentono un migliore allenamento
in acqua. L’allenamento
progredisce, sono molto motivata
ed esaltata dall’anno olimpico. Mio
marito è contento del lavoro svolto
e ciò mi conforta. Saremo qui per
tre settimane al mese sino a marzo,
tutta barca, pesi e corsa: un allenamento
specifico che faccio solo nel
periodo preolimpico. Non tutti gli
anni posso andare al massimo dei
giri! Naturalmente seguo anche
una dieta molto curata perché non
posso mangiare patatine e pretendere
di vincere una medaglia».
Come ti vedi dopo Londra?

Mamma a tempo pieno?
«Un detto tedesco afferma: “Se o -
gni giorno mangi dolci e torte al
cioccolato senza sapere quando è
domenica... è un peccato!”. Ecco,
forse vorrò seguire questo insegnamento.
La mia vita è ricca di “dol -
ci” e potrei correre il rischio di non
godermi in pieno tutte le sue sfaccettature».
Quindi Rio 2016?
«Penso proprio che non ci sarò,
ma... mai dire mai! Uno scalino alla
volta. Avevo anche detto che non
sarei stata “nonna in canoa”, ma ci
sto andando molto vicino...».
Sei già andata oltre all’agonismo:
mi riferisco al tuo impegno
come assessore allo sport a
Ravenna, al fatto che sei testimonial
di campagne per Aism
(Associazione italiana scle rosi
multipla) ed Emergency...
«Ho tanti interessi, l’impegno nella
lotta sul fronte delle in giustizie
contro i più deboli è per me fondamentale.
L’esperienza am mi -
nistrativa (dal 2001 al 2007, ndr)
si è chiusa per difficoltà nel conciliare
tutti gli impegni, ma mi ha
dato molto. Sono entrata in
una nuova dimensione,
cercando di dare un
contributo per capire
e aiutare la co -
munità. Ho dato,
ma ho anche ri ce -
vuto molto! Po trei
anche ripetere l’esperienza: in
fondo (e sorride) a quasi 50 anni
potrei essere un giovane politico».
In un pezzo sulla “Gaz zetta dello
sport” (quotidiano con cui
Josefa collabora dal 2005, ndr)
hai scritto: «Il mondo ha la febbre!
La finanza brucia i capitali,
la politica è fallita». Concetti
forti. Qual è la tua ricetta?
«Il trucco sta nel fermarsi: siamo
tutti su una giostra che gira forte,
troppo forte. Stiamo correndo il
rischio di andare fuori orbita.
Dobbiamo renderci conto che così
non si può andare avanti. Dob -
biamo fare tutti un passo indietro!
La “politica” deve tornare a essere
“pol-etica”: hanno fallito perché
hanno perso l’etica, non fanno
quello che sono chiamati a fare,
non lavorano per il bene co mune.
Purtroppo il mio commento è trasversale.
Nonostante tutto (palese
il riferimento ai difetti della scuola,
ndr), abbiamo giovani intelligenti
su cui puntare. Sappiamo cosa
dob biamo fare, facciamolo. Tor -
nan do al “se voglio vincere, non
mangio patatine”, i nostri po litici
stanno mangiando “noccioline”...».
Il sociologo Nadio
Delai scrisse: «De -
clinare l’orgoglio
al futuro». Cosa
significa per lei?
«È una frase stupen-
SARÀ ANCHE L’ANNO DEGLI “EUROPEI”
Nei match ospitati da Polonia e Ucraina gli azzurri
tenteranno di riscattare la figuraccia sudafricana
Il 2012 sarà molto ricco di eventi sportivi. Oltre alle Olimpiadi londinesi,
infatti, anche il calcio vivrà uno dei suoi eventi più importanti,
con i campionati europei previsti, in Polonia e in Ucraina, dall’8 giugno
al primo luglio. All’atto finale della competizione continentale
parteciperanno sedici squadre, tra cui l’Italia. La compagine di
Cesare Prandelli è stata inserita nel girone C, con i campioni del
mondo e d’Europa della Spagna (la partita si giocherà il 10 giugno),
l’insidiosa Croazia (14 giugno) e l’Irlanda allenata da Giovanni
Trapattoni (18 giugno). Se gli azzurri saranno tra le prime due squadre
del girone, agli ottavi probabilmente se la vedranno con una tra
Ucraina, Svezia, Francia e Inghilterra. Il tabellone contempla anche
la partecipazione delle selezioni di Polonia, Grecia, Russia,
Repubblica Ceka, Olanda, Danimarca, Germania e Portogallo.
da che racchiude tutto ciò che stiamo
dicendo: visione, ottimismo e
idee giuste! Commiserarsi non
porta a nulla, serve solo rimboccarsi
le maniche».
Dopo il tuo primo libro (“Con -
trocorrente”, ndr) stai raccogliendo
materiale per una se -
con da pubblicazione. Ci puoi di -
re qualcosa di più?
«Vorrei intervistare alcuni campioni
su un tema in particolare: come
vivono o hanno vissuto l’addio
allo sport. Un argomento che mi
tocca da vicino, visto che anch’io
nel 2005 ho cercato di smettere...
Mi avrebbe intrigato intervistare
Ian Thorpe, per la sua idea di utilizzare
lo sport per cercare risposte
alla vita. Una personalità al di
sopra delle righe».
Hai o hai avuto idoli sportivi,
oppure dei giovani talentuosi da
“sponsorizzare”?
«No. Diciamo che devo conoscere
bene una persona per sponsorizzarla.
Non ho miti se non conosciuti.
Non bastano le medaglie,
Il 20 agosto Josefa Idem
si è qualificata per le
Olimpiadi di Londra 2012.
La campionessa azzurra
della canoa ha centrato
il traguardo grazie
al settimo posto nella
finale del K1 500
ai campionati mondiali
di Szeged, in Ungheria
serve l’uomo. Conosco Sara Si -
meoni ed ho molta stima per lei
come atleta e come donna. Lei è
giustamente riconosciuta e riverita
non solo per i meriti sportivi».
Portabandiera o no, Josefa correrà
la sua ottava Olimpiade, rappresentando
per la sesta volta il
nostro Paese.
Nel bacino di Eton Dorney, all’inizio
agosto, ci sarà una canoa azzurra
pilotata da un’atleta molto speciale:
l’otto capovolto equivale al
segno dell’infinito...
Proprio come Josefa!
12 gennaio 2012 Ü 45

Giuliano Belfiori
La macchina del “Giro
2012” è in moto
da tempo, come
dimostrano gli incontri
che già hanno avuto
luogo in queste
settimane. A lato
un momento della
presentazione a Cervere,
con il sindaco,
Franco Graglia,
il direttore tecnico
del “Giro”, Mauro Vegni,
il suo predecessore,
Angelo Zomegnan
(“Porro d’oro 2010”),
l’assessore regionale
allo sport, Alberto Cirio,
e il promotore di eventi
sportivi Sergio
Trossarello
LA STAGIONE AGONISTICA È IN VISTA
Gli allievi di Alba-Bra-Langhe-Roero sono in sella
per macinare chilometri pensando alle sfide future
Dopo che il meccanico di fiducia, Costanzo Torto, titolare del negozio
“Ciclomoda” di Alba, ha consegnato loro le biciclette e il materiale per
l’allenamento è ufficialmente iniziata la stagione 2012 degli allievi
dell’Asd Alba-Bra-Langhe-Roero, la nuova scommessa del diesse I -
vano Tomatis: «Da alcuni anni che avevo in mente questo progetto e
ora sono riuscito a realizzarlo, grazie a persone valide e a ragazzi che
hanno capito cosa significhi essere una squadra».
I sei alfieri (foto a lato) si sono trovati agli ordini del ds Tomatis dandosi
appuntamento, come da tradizione, a San Cassiano per percorrere
insieme i primi chilometri sulle strade del Roero.
Avevano concluso la stagione agonistica a ottobre con la Lambrugo-
GRANDE CICLISMO
SULLE STRADE
DELLA GRANDA
L’edizione numero 95 della “corsa rosa”
vedrà la nostra provincia in prima linea
con la Savona-Cervere e la Cherasco-Cervinia
Non è certo una novità,
essendo ormai a
una manciata di edizioni
da quota cen -
to, eppure ogni anno il “Giro
d’Italia” raccoglie entusiasmi
pressoché immutati.
Il Piemonte, una terra che al ciclismo
ha dato tanti campioni (Fau -
sto Coppi, per citarne solo uno) e
dove gli appassionati ab bondano,
ha sempre giocato un ruolo di
primo piano all’interno dei tracciati
della “corsa rosa”.
In particolare, la Granda negli
ultimi anni ha avuto modo di
ospitare alcuni passaggi fondamentali
della competizione.
Anche l’edizione 2012 non deluderà
le attese, visto che saranno
ben due le tappe con al centro il
territorio cuneese. La prima occasione
per vedere la carovana rosa
46 á 12 gennaio 2012 á un evento che coinvolge sempre
sulle strade della Granda è fissata
per venerdì 18 maggio, quando i
corridori sfileranno sotto lo striscione
d’arrivo, sulla strada statale
231, al termine di una tappa di
poco più di 120 chilometri che
partirà da Savona e transiterà da
Montezemolo, Mondovì, Carrù,
Dogliani e Cherasco.
Il 19 maggio, invece, l’attenzione
sarà tutta per la tappa Che -
rasco-Cervinia, una frazione in
possesso di requisiti per essere
determinante ai fini della classifica
finale e che, dopo 205 chilometri,
porterà i corridori a quota
2.012 metri.
Il “Giro d’Italia” del 2012 partirà

Madonna del Ghisallo (Como) e, dopo aver parcheggiato le bici in
garage, si sono ritrovati due volte alla settimana per più di due mesi
nella piscina di San Cassiano. Cinque sono gli atleti confermati, tutti
classe 1997: Matteo Albrito, Federico Golino (campione provinciale su
strada e regionale su pista nella corsa a punti), Federico Marchisio,
Mario Sartore e Matteo Sobrero, trionfatore nelle gare di Melazzo,
Castelletto Ticino e Rosta, senza dimenticare il secondo posto sul
pre stigioso traguardo di Fomarco. C’è un solo nuovo innesto: si tratta
di Matteo Sacchetto (1996) al debutto nel ciclismo agonistico.
Gli obiettivi sono chiari: «Non smetterò di spiegare ai miei ragazzi»,
di chiara Tomatis, «che a questa età ciò che conta è ancora divertirsi
e crescere come squadra. Non punteremo al risultato assoluto, bensì
al miglioramento del singolo atleta contro se stesso. Solo così si possono
coltivare dei talenti. Se poi i ragazzi sapranno essere uniti e correranno
usando la testa sono certo che i risultati non tarderanno ad
arrivare, proprio com’è successo l’anno passato».
dalla Danimarca sabato 5 maggio,
men tre il traguardo finale,
dopo oltre 3.800 chilometri di
pedalate, sa rà come sempre a Mi -
lano, il 27 maggio.
La tappa che partirà dalla “città
delle paci” è annoverabile come
la prima vera e propria frazione
di alta montagna, mentre il tracciato
che da Savona condurrà
sino alla capitale del porro rap-
presenta la classica tappa per ve -
locisti, che quindi promette grande
spettacolo proprio nelle sue
battute finali.
A nessuno, men che meno gli
amministratori dei due Comuni
della Granda, sfugge che l’evento
promosso dal gruppo Rcs-“Gaz -
zetta dello sport” è un evento a
tutto tondo che va ben oltre le
pur importanti ragioni sportive,
CORDOGLIO PER OTTAVIO GARNERO
A 81 anni, dopo una vita dedicata
alla famiglia, al lavoro, allo sport e
alle sue passioni, come la bicicletta,
lo sci e il biliardo alla goriziana,
è mancato Ottavio Garnero (foto),
padre dell’ex sottosegretario
Daniela Santanché.
Alla cerimonia funebre che si è
svolta a Cuneo, in un’affollata chiesa
del “Sacro Cuore”, erano presenti
molte autorità tra cui l’ex
ministro della difesa, Ignazio La
Russa, Alessandro Sal lusti, direttore
del quotidiano “Il giornale”,
Beppe Lauria, assessore pro vinciale allo sport, ed Ezio
Bar roero, ex direttore sportivo del Cuneo calcio. Ed erano
tantissimi gli amici della famiglia che in questo lasso di
tempo sono stati vicini all’imprenditore dopo l’ictus che
l’aveva colpito dodici anni fa.
Ottavio Garnero è stato ricordato con grande commozione
e dolore, come un imprenditore leale e schietto, un autentico
“self made man” che diede origine, nel 1958, alla
“Unione corrieri cuneesi”, azienda specializzata in autotrasporti,
ge stita negli ultimi anni dai figli.
La redazione di “IDEA”, il direttore e in particolare l’editore,
Carlo Borsalino, il quale ha conosciuto lo scomparso ai
tempi del suo impegno come presidente del Cuneo calcio,
negli anni tra l’84 e l’87, e poi in qualità di presidente del
Busca calcio, esprimono commossa vicinanza al dolore
della famiglia e porgono sentite condoglianze alla consorte
Delfina, alle figlie Daniela e Fiorella e al figlio Massimo.
poiché sarà trasmesso in diretta
in oltre 160 Paesi e attirerà sul
posto tifosi da tutto il Piemonte e
non solo.
Per questo le due Ammini -
strazioni sono al lavoro, con l’intenzione
di sfruttare al meglio la
vetrina del “Giro”, oltre a curare
nei minimi dettagli l’organizzazione
della corsa. Sono già avvenuti
sopralluoghi congiunti tra le
Am mini stra zioni comunali e Rcs
per affrontare eventuali difficoltà
logistiche e non soltanto lungo il
percorso.
Il Comitato organizzatore di Che -
rasco, da parte sua, ha preso contatto
con quello di Cervinia, al fi -
ne di mettere in cantiere la promozione
di iniziative collaterali,
come una “notte rosa” che possa
uni re la “città delle paci” alla
nota località turistica montana
che già nel 1997 ospitò l’arrivo
di una frazione con partenza
dalla Granda. In quella circostanza,
la carovana si avviò da
Racconigi e segnò la prima vittoria
di tappa di Ivan Gotti, il quale
in quell’occasione conquistò la
maglia rosa indossata poi sino
all’arrivo trionfale di Milano.
12 gennaio 2012 Ü 47

IN SUDAMERICA
DOPO VENT’ANNI
D’ATTESA E SOGNI
Matteo Mineo racconta l’esperienza, vissuta
in autunno al fianco della gente comune (ma
in solitaria), progettata già ai tempi del liceo
Matteo Mineo
L’autore di questo avvincente
reportage, che “IDEA” è orgogliosa
di proporre ai lettori, è maggiore
degli alpini in servizio presso
il secondo Reggimento di Cuneo.
Con il colonnello Massimo Biagini,
ha realizzato il libro “Caposaldo
Cavour” (edizioni Uniart) sulla
missione in Afghanistan del 2010
Affrontata la letteratura
di viaggio in circolazione
ai tempi del
liceo, tracciati itinerari
che intrecciavano quelli descritti
in diversi testi, decisi di fare dello
zaino il mio unico compagno.
Rimandato il viaggio a data da
destinarsi per il mio ingresso in
48 á 12 gennaio 2012 á un viaggio per crescere
Accademia, sono riuscito a partire
solo dopo quasi vent’anni.
Dopo aver letto “Un indovino mi
disse” di Tiziano Terzani, avevo
deciso di evitare qualsiasi volo
interno per non correre il rischio di
incontrare solo un’umanità da sala
d’aspetto o da business class, così
diversa da quella reale in quei
GALEOTTA FU L’IMMENSA
«Prima della parrucca e della giubba
furono i fiu mi, i fiumi ar teriali: furono
le cordigliere sulle cui onde consunte
il condor o la neve sembravano im -
mobili. Fu il tuono ancora senza no -
me, le pampas planetarie. L’uomo fu
terra, vaso, palpebra del tremulo fan -
go, calco dell’argilla, anfora caraibica,
coppa imperiale o silice araucana.
Fu tenero e cruento, ma sull’impugnatura
della sua arma d’umido
cristallo, le iniziali della TERRA erano
scritte». Così inizia il “Canto general”
di Pablo Neruda, opera in cui il grande
poeta descrisse il suo continente
creando quello che Ernesto “Che”
Gue vara descrisse come «il più vasto
poema sinfonico d’America».
Letto per la prima volta quando frequentavo
il liceo, Pablo Neruda mi
fece nascere alcuni interrogativi fino
ad allora mai posti.

Paesi dove muoversi in aereo è
ancora un lusso per pochi.
E così, quando a fine settembre ho
deciso di partire, ho scelto di viaggiare
via terra, guidando una jeep o
salendo su un autobus a lunga percorrenza,
guardando fuori dal finestrino
di un treno o camminando
su itinerari altrimenti inaccessibili.
Punto di partenza Buenos Aires.
Cosmopolita, sconfinata, frenetica
di giorno quanto elettrizzante di
notte, la capitale argentina, divisa
in “barrios” assai differenti, necessita
di alcune settimane per essere
visitata in modo accurato.
Tutto è differente a Buenos Aires.
Solo l’inconfondibile odore di
asado della domenica accomuna i
ARTE POETICA DI NERUDA
Per noi ragazzi il Sudamerica era
quel lo che proveniva dai fumetti o
dal la televisione piuttosto che dai libri
di testo o dalla letteratura.
Era “Corto Maltese”, marinaio avventuriero
uscito dalla matita di Hugo
Pratt, che naviga l’oceano fra il Bra -
sile, la Colombia, il Venezuela e le
An tille; era Beppe Grillo che strappava
un sorriso il giovedì sera con “Te
lo do io il Brasile”; erano le ragazze
piumate del “Cacao meravigliao”.
Ora, dopo Neruda, sinonimo di Suda -
merica non era solo l’avventura.
Sotto gli stereotipi occidentali, infatti,
questo continente celava la storia di
popoli indigeni antichissimi e di “conquistadores”,
di sofferenze e schiavitù,
di povertà e di riscatto.
Nacque così in me una gran voglia di
partire per il nuovo mondo.
Matteo Mineo
Nella pagina a fianco:
l’alba sulla Isla del
Pescado, altipiano andino
meridionale (Bolivia);
famiglie aymara nella
missione di Santiago de
Huata (Bolivia); fenicotteri
di James nella laguna
Guayaques (Bolivia);
Matteo Mineo con padre
Leonardo, della missione
di Santiago de Huata.
Sotto: l’inizio del “Camino
real”, valle dei calchaquì
(popolazione preincaica),
in Argentina
residenti della più europea delle
città del Sudamerica. Lasciata alle
spalle l’Argentina, sono entrato in
Uruguay su un traghetto veloce.
Rapito dalle belle vie ciottolate di
Colonia del Sacramento, gioiello di
architettura coloniale spagnola,
sono arrivato a Montevideo dopo
alcune ore di strada in mezzo alla
verde pianura uruguagia dove,
oltre al sole all’orizzonte, puoi
scorgere solo mandrie ed “estâncias”,
i tipici ranch sudamericani.
Qui il burocratico grigiore di molti
edifici del centro è rotto dalle file di
palme lungo la costa della capitale.
Seguendole, si arriva a Punta
dell’Este, mecca del turismo latinoamericano,
che lascio presto per
rientrare in Argentina e salire fino
ai confini con il Brasile.
Quant’è lontana Buenos Aires.
Qui, nelle province di Misiones e
Corrientes, non sono più i discendenti
italiani l’etnia dominante: la
fanno da padroni i discendenti dei
guaranì, indios evangelizzati dai

Dall’alto, in senso orario: il pericolo di tzunami è oggi molto
avvertito nelle città che si affacciano sull’oceano Pacifico, questo
è un cartello di messa in guardia nei pressi di Iquique (Cile);
una fotografia scattata all’interno della riserva nazionale di fauna
andina “Edoardo Avaroa” (Laguna colorada, 4.560 metri
d’altitudine, nel distretto di Potosì, Bolivia); veduta panoramica
di Salta, Argentina; il mercato di Copacabana, sul lago Titicaca,
territorio boliviano. Matteo Mineo, maggiore degli alpini,
ha all’attivo numerose missioni di pace all’estero.
In particolare, è ormai un veterano dell’Afghanistan
Gesuiti a fine 700 e saliti agli onori
della cronaca per il successo cinematografico
di “Mission”, con
Robert De Niro.
Al confine di tre Stati, in mezzo
alla foresta pluviale, le cascate
dell’Iguazù formano una gola a
“U” profonda 150 metri e lunga
700, uno spettacolo unico degno
del loro nome (“y-guasu”, dalle
parole guaranì “y”, acque, e
“guasu”, grandi). Da questo luogo
dove la natura è viva, selvaggia,
50 á 12 gennaio 2012 á un viaggio per crescere
PER UN TURISMO UTILE AI PIÙ POVERI
Sul lago Titicaca sta per partire il progetto solidale
imbastito dai missionari della Diocesi di Gubbio
Don Leonardo Giannelli e don Antonio Zavatarelli, sacerdoti fidei do -
num della Diocesi di Gubbio, con Alessandro Manciana, medico di
Bre scia, vivono e lavorano nelle missioni di Santiago de Huata e di
Peñas a 3.900 metri d’altitudine nell’altipiano boliviano sulle sponde
del lago Titicaca. Dal 2004 i missionari sono impegnati nell’attività
pastorale, rivolta soprattutto ai giovani e nella realizzazione di opere
sociali nell’ambito sanitario, educativo e del lavoro. Opere, queste, di
aiuto e sostegno alla povera popolazione locale, di etnia aymara,
dedita all’agricultura e alla pesca. Per far fronte a questa realtà, da
tre anni si lavora a un progetto di aiuto rivolto ai giovani che prevede
di creare posti di lavoro incentivando l’attività turistica ecosostenibile.
Il progetto è giustificato dalla bellezza dei paesaggi, che uniscono
il suggestivo Titicaca alle montagne innevate della Cordillera Real,
dal la storia antichissima e dall’affascinante cultura locale.
Già si sono formati giovani nell’ambito alberghiero e della ristorazione,
del la navigazione a vela e nelle tecniche alpinistiche.
Si è ormai pronti, nei prossimi mesi, a offrire a gruppi di giovani e
turisti una vacanza “alternativa” fatta di avventura (navigazione,
alpinismo e archeologia), ma anche di aiuto ai poveri.
Chi volesse partecipare o sostenere il progetto può contattare padre
Leonardo: e-mail lgiannelli@hotmail.com o manciana@virgilio.it; tel.
00591-79137504; C.P. 6068, La Paz, Bolivia. Oppure si può contattare
Gabriele Monsignori alla Diocesi di Gubbio: tel. 335-7894558.

quasi priva di insediamenti umani,
su interminabili strade fiancheggiate
da una foresta a elevata piovosità
ricca di ogni specie animale,
arrivo in tempo per bere l’ultima
birra all’“Oktoberfest” di Villa
General Belgrano, cittadina abitata
dai discendenti dei 1.039 uomini
dell’incrociatore da guerra tedesco
“Admiral Graf Spee”, autoaffondatosi
vicino alla baia di Montevideo
nel 1939 a seguito di un’impari
lotta con le navi da battaglia della
marina britannica. Dai biondi abi-
tanti del paese vicino Cordoba,
dopo aver assaggiato i tedeschissimi
weiss wurstel e brezel, torno a
vedere i discendenti degli indios e
a gustare una comida a base di gallina
y maíz nella città di Salta.
Da qui, ai piedi della Cordigliera,
prendo contatti per intraprendere
il “Camino real”, la più importante
strada inca che, attraverso la cate-
na montuosa delle Ande, con picchi
di altitudine di oltre 5.000
metri, mi porterà all’ombelico del
mondo precolombiano, la città di
Cusco, e da lì a piedi fino al Machu
Picchu, residenza reale un tempo
abitata dal Re inca e da centinaia di
servitori. Per battere le migliaia di
chilometri che mi separano dal
Perù, dopo una parte di viaggio su
improvvisate corriere che percorrono
tratti di strada a precipizio su
baratri di centinaia di metri, decido
di cambiare mezzo nella città boli-
viana di Uyuni. E, dopo aver viaggiato
in compagnia di animali di
ogni tipo (dalle galline... a un
lama!), decido di proseguire il cammino
su una jeep con un conduttore
boliviano per attraversare il
salar sull’altipiano. Questo deserto
di sale, con un estensione di
12.000 chilometri quadrati, racchiude,
insieme al vicino parco
national “Eduardo Avaroa”, alcuni
dei paesaggi naturali più straordinari
del mondo, di cui la Laguna
verde, la Laguna colorada, il vulcano
Licancabur e gli alberi di pietra
delle dune Siloli sono una viva
testimonianza.
Solo dopo diversi giorni arrivo a La
Paz. La capitale boliviana mi colpisce
per l’estrema povertà. Il quartiere
di El Alto è una realtà sociale
difficile da dimenticare. Qui incontro
un medico italiano che aveva
fatto il servizio militare con me in
Alto Adige una decina di anni fa.
Con lui ci rechiamo da padre
Leonardo, diocesano di Gubbio,
che dirige una missione nella vicina
Santiago de Huata, cittadina
adagiata sul lago Titicaca dove ho
la possibilità di apprezzare alcuni
giorni di vita da oratorio insieme ai
locali delle etnie aymara.
Lo stesso religioso mi offre un passaggio
su una moto da cross fino al
confine peruviano da dove proseguo
il viaggio verso l’antica capitale
inca. Arrivato a Cusco, mi aspet-
L’autore del reportage in posa
con Manuel Rivera, fedele
conduttore, nonché... incallito
bevitore di “mate”.
Sotto: scorcio del centro
storico di Valparaíso, in Cile,
città dichiarata dall’Unesco
patrimonio mondiale
dell’umanità, e, a fianco,
alpaca e lama, i veri compagni
di viaggio sulla strada
per La Paz. In basso: geyser
dell’area Sol de Mañana,
a 4.900 metri di quota, nel
distretto di Potosì, in Bolivia
12 gennaio 2012 Ü 51

A fianco: i missionari
italiani e i ragazzi
di Santiago de Huata
protagonisti del progetto
che punta a offrire una
mèta turistica da sogno
senza dimenticare
l’impegno sociale. Sotto:
popolazione aymara
durante una cerimonia
nei pressi di Tiahuanaco,
in Bolivia, e Matteo
Mineo nel salar di Uyuni,
la più grande salina del
mondo, ancora in Bolivia.
In basso: un’altra
suggestiva foto scattata
da Mineo nella riserva
naturale boliviana
“Eduardo Avaroa”
tano quattro giorni a piedi prima di
arrivare nella valle dell’Urubamba
dalla quale, oltrepassata la porta
del Sole, la foresta si apre e la città
perduta, già residenza del fondatore
dell’impero inca, Pachacutec
Yupanqui, si mostra in tutta la sua
bellezza. Terminato il cammino
inca proseguo da solo verso Nazca
52 á 12 gennaio 2012 á un viaggio per crescere
prima e Arequipa poi.
Le linee tracciate sul terreno del
deserto di Nazca dall’omonima
antica civiltà sono figure antropomorfe
e zoomorfe realizzate con
una precisione che non smette di
impressionare. Arequipa è l’ultima
città coloniale interamente conservata
sul mio cammino: entrato in
Cile, la realtà circostante cambia.
Il lungo tragitto fino a Santiago è
interrotto da diverse tappe per
affrontare le splendide onde del
Pacifico con la mia tavola da surf.
Ad Arica, Iquique, Antofagasta e
Valparaiso posso constatare come
il Cile non sia soltanto spiagge e
turismo. I suoi 17 milioni di abi-
tanti dispongono, infatti, di un prodotto
interno lordo, un livello di
crescita economica e una qualità di
vita tra le più elevate dell’America
Latina: la sicurezza, il benessere e
lo sviluppo di questo Paese mi
fanno dimenticare di essere a
migliaia di chilometri dall’Europa.
Tornato a Buenos Aires, salgo sul
volo di rientro consapevole che
quello affrontato non sarà da me
ricordato solo come un momento
spensierato, bensì come un periodo
di riflessione e apprendimento.
Un viaggio vero per imparare a
convivere con le diversità e rafforzare
quel sentimento di rispetto
per l’altro non sempre facile da
comprendere, o da accettare, per
chi vive tutta la vita all’ombra del
proprio campanile.

NEWS
­n MONTECARLO
IL PRINCIPE ALBERTO ACQUISTA
L’OPERA MESSA ALL’ASTA
DAL CUNEESE GIANNI ARNAUDO
A dicembre si è svolta,
all’“Hotel de Paris” di
Montecarlo, un’asta
benefica di alberi di Natale
presentati da stilisti
e designer di fama
internazionale. Fra le opere
c’erano le firme di Chanel,
Ljuba Rizzoli, Robert
Schmidt e Hallmark La
Carterie. L’unico oggetto
acquistato dal principe
Alberto è stato “Dejeuner
sur l’abre” (foto sopra) del
cuneese Gianni Arnaudo
(foto sopra, a sinistra),
realizzato da Gufram, che
ha colto in quest’opera la
grande ironia e il concetto
di possibile utilizzo oltre
all’evento legato al Natale.
­n CUNEO
LA CONFARTIGIANATO
TRA BILANCI E NUOVE SFIDE
La crisi economica,
gli scenari incerti e il loro
impatto sul comparto
come pesante fardello
di un 2011 che si chiude,
impegno, programmazione
e nuove competenze per
un 2012 che si apre
all’insegna della rafforzata
volontà di guardare oltre il
momento difficile. Di questo
54 á 12 gennaio 2012 á succede intorno a noi
DAL PIEMONTE
aggiornamenti in tempo reale á www.ideawebtv.it
si è parlato durante
la conferenza stampa
sul bilancio annuale di
Confartigianato Cuneo (foto
a sinistra), durante il quale
il presidente, Domenico
Massimino, ha sottolineato
la necessità di dare
maggiore vigore a quelle
“risorse” che convivono
nella piccola e nella media
impresa: determinazione,
energia e dinamicità.
n CUNEO
UDC: GIUSEPPE DELFINO
È IL SEGRETARIO PROVINCIALE
Il congresso provinciale Udc
ha eletto all’unanimità
Giuseppe Delfino (foto
sotto) segretario provinciale.
INTERVENTI DELLA PROVINCIA IN VAL MAIRA
La Provincia ha operato, negli ultimi mesi, una serie di interventi a carattere urgente in
Valle Maira. Tra gli altri cantieri, lungo la strada provinciale 422 si è lavorato per la messa
in sicurezza di una parete di roccia, nell’area di competenza del Comune di Stroppo, per una
spesa complessiva pari a un milione di euro coperti con fondi Anas, per l’alluvione 2000. In
autunno è stata realizzata una prima parte dei lavori, mentre la seconda parte, riguardante la
posa di reti in aderenza alla parete, sarà eseguita in primavera. Sempre lungo la 422 in dicembre
è stato ultimato il lavoro di consolidamento del ponte. Ad inizio agosto diffusi fenomeni
di cedimento delle vecchie strutture in pietrame a secco hanno richiesto l’esecuzione di un
intervento urgente per la messa in sicurezza della sede stradale mediante la ricostruzione della
muratura e di un nuovo cordolo in cemento armato con guard-rail (foto a lato).
Delfino, 35 anni,
è assessore comunale a
Busca, già commissario
nazionale dei giovani Udc
e dirigente del partito
nazionale dove ha ricoperto
il ruolo di viceresponsabile
nazionale del tesseramento.
­n CUNEO
PARTE IL SERVIZIO “RECALL”
Avviate le prime fasi del
progetto di richiamata per
i pazienti prenotati per visite
e prestazioni diagnostiche
ambulatoriali. Il progetto
parte in fase sperimentale
solo su alcune prestazioni.
L’obiettivo del’iniziativa,
che riguarda Asl Cn1, Asl
Cn2 e Aso “Santa Croce”,
è sia ricordare ai pazienti
l’appuntamento (specie
per le visite con attese
più lunghe), sia favorire
la cancellazione
di appuntamenti non più
necessari lasciando il posto
libero a un altro paziente
e favorendo il contenimento
dei tempi d’attesa.
­n VILLANOVA MONDOVÌ
VIA LIBERA AL FOTOVOLTAICO
PRESSO IL CAMPO SPORTIVO
La Giunta civica di
Villanova Mondovì ha
approvato il progetto per
la realizzazione di un
impianto fotovoltaico sulla
copertura degli spogliatoi
del campo sportivo di
Branzola. È prevista, per
l’importo totale di 38 mila
euro, la realizzazione
di un impianto di 8 Kwp.
L’investimento dovrebbe
essere coperto nell’arco
di circa dieci anni.

COME DUE
“GOCCE
DI VINO”
Gli accostamenti che ci
vengono proposti si
basano spesso su foto
in cui i due in questione
sono accomunati anche
da particolari che
semplificano il compito:
lo stesso tipo di occhiali,
la stessa barba, simile
pettinatura, eccetera...
Nel caso dell’albese
Emanuele Enrico (foto
in alto) e del cantautore
Vinicio Capossela (foto
sotto), invece, questo
vantaggio viene meno,
visto che uno è barbuto
e dotato di berretto
mentre l’altro sbarbato
e a capo scoperto...
Nonostante ciò qualche
affinità si intuisce, come
il profilo del naso e delle
sopracciglia. La foto
dell’albese, poi, ha
indotto alcuni della
redazione a dire di una
somiglianza anche con
Flavio Montrucchio, ex
gieffino e ora attore...
Se anche voi conoscete
persone uguali come...
una goccia di vino, non
esitate a segnalarcele,
inviando possibilmente
le fotografie dei sosia
dei Vip individuati
all’indirizzo mail:
claudio.puppione@
rivistaidea.it.
­n PEVERAGNO
VISITA DEI CASIRAGHI
AL “MADE IN CUNEO”
In forma strettamente
privata il signor Casiraghi,
fratello di Stefano, il marito
di Carolina di Monaco
scomparso in seguito a un
incidente avvenuto nel corso
dei campionati del mondo
offshore nel 1990,
accompagnato dai nipoti
Pierre e Andrea Casiraghi,
ha visitato la nuova sede
della “Maligno
Industriarredamenti”
e la sede dell’azienda
“Alessandro Tomatis”,
modelli esemplari
dell’eccellenza
“made in Cuneo” (foto a
destra, in alto). La visita ha
segnato un momento storico
per entrambe le aziende,
soprattutto per la “Maligno
Industriarredamenti”
che già negli anni passati
ha avuto l’onore
di realizzare opere
di rilievo internazionale
nel Principato di Monaco
per la famiglia
Casiraghi. “Maligno
Industriarredamenti” è stata
di nuovo scelta per la sua
alta qualità ed esclusività,
in partnership con l’impresa
“Alessandro Tomatis”,
per la realizzazione
di un importante progetto
internazionale “tailored
made” anch’esso nel
Principato di Monaco.
­n CHERASCO
DIRETTIVO DELLA CONSULTA
GIOVANI VERSO IL RINNOVO
Sono fissate per sabato
14 gennaio, alle 14,30,
nel salone del municipio di
Cherasco, le elezioni per
il Direttivo della Consulta
giovani, un ente nato nel
2007 che vanta nel proprio
ventaglio di attività svolte,
oltre al ruolo di interfaccia
tra giovani del territorio e
Amministrazione comunale,
tanti progetti realizzati. Tutti
i giovani dai 18 ai 35 anni
sono invitati a partecipare
al voto e a presentare
le proprie candidature.
LIMONE: I CARABINIERI “FERMANO” I BOTTI
Nell’ambito delle attività predisposte dal Comando provinciale per garantire la sicurezza e la
tranquillità alle persone presenti nella località turistica di Limone Piemonte, in occasione dei
festeggiamenti per l’inizio dell’anno nuovo i militari hanno attuato un articolato dispositivo finalizzato
a rendere sicura la ricorrenza, con mirati controlli volti a contrastare la detenzione e la vendita
illegale dei fuochi pirotecnici e giochi pirici pericolosi. I Carabinieri, prima, durante e dopo la fatidica
mezzanotte, si sono mescolati ai turisti, individuando e isolando
alcuni soggetti che si sono resi responsabili di reati in materia di
sostanze stupefacenti e/o alcoliche. Tre ragazzi cuneesi, poi, sono
stati “bloccati” mentre si stavano accingendo al lancio, con due
mortai artigianali, di circa 4 chili di artifizi pirotecnici.
n CARAMAGNA
FESTEGGIATI I 102 ANNI
DI FILOMENA OSELLA
Mentre tutti erano in attesa
della notte più lunga
dell’anno e riflettevano sui
buoni propositi per il 2012,
la signora Filomena Osella
di Caramagna Piemonte,
classe 1909, ha compiuto
102 anni. Il 30 dicembre,
infatti, è stata festeggiata
la signora ultracentenaria
insieme alla figlia Caterina
Vaschetto, alla nipote
Daniela e, soprattutto,
al piccolo nipotino Lorenzo
nato l’8 dicembre. Una
grande gioia per tutta
la famiglia della signora
Filomena che ha potuto
festeggiare una nascita
e un compleanno da record
(per cui fanno gli auguri
l’Amministrazione e tutta
la comunità caramagnese)
riunendo ben 4 generazioni
(nella foto a destra).
12 gennaio 2012 Ü 55

PICCOLI LETTORI CRESCONO A CHERASCO
L
’Amministrazione civica ha fatto visita agli scolari delle prime classi di Cherasco, Roreto e Bricco
per consegnare il libro che conclude il progetto “Nati per leggere”, promosso dal l’Associazione italiana
biblioteca e dall’Associazione culturale pediatri e dal Centro per la salute del bambino. I piccoli
hanno ricevuto dal sindaco, Claudio Bogetti, dal suo vice, Luca Tarditi, e dall’assessore alla cultura,
Sergio Barbero, il volumetto “Dormi tranquillo, piccolo coniglio”, una storia scritta da Stefan Gemmel
con simpatiche illustrazioni di Maria-José Sacrè. Erano presenti alla consegna anche Mara Degiorgis e
Tarcisio Priolo, in rappresentanza dell’istituto comprensivo “Sebastiano Taricco”, e Caterina Taricco,
responsabile dell’Ufficio scuola e cultura e delle biblioteche comunali. I bambini hanno accolto il regalo
con favore. E se non sanno ancora leggere perfettamente, poco importa: si metteranno di buon impegno
e presto divoreranno le pagine avvincenti della storia narrata nel volume.
­n BOVES
22.750 EURO DALLA CASSA
RURALE AI BRAVI STUDENTI
La Cassa rurale e artigiana
di Boves ha premiato i figli
dei soci e i soci meritevoli
nello studio. Da quest’anno
oltre al premio di 250 euro
per gli alunni delle medie
e di 500 euro per gli allievi
delle superiori, la banca ha
premiato anche i laureati
con la votazione 110/110
con 750 euro (triennale)
e 1.000 euro (magistrale).
Durante la premiazione
dei 53 giovani (immortalati
nella foto in alto), grande
soddisfazione è stata
espressa dal presidente
della Cassa rurale di
Boves, Sergio Marro.
56 á 12 gennaio 2012 á succede intorno a noi
n CHERASCO
LIONS MONDOVÌ: DUE INGRESSI
La serata degli auguri
del Lions club Mondovìmonregalese
ha avuto
luogo a Cherasco e ha
visto la presenza anche
dello scrittore (e sindaco di
Roburent) Bruno Vallepiano,
con Alessandro Dutto, per
presentare il suo ultimo libro
“So dove parcheggi”.
Ospiti del club, anche
l’assessore provinciale
Roberto Russo, il presidente
del Leo club Mondovìmonregalese,
Luca
Robaldo, il presidente del
Lions Carrù-Dogliani, Paolo
Candela, e il responsabile
dell’Ufficio stampa del
Distretto 108Ia3, Raffaele
Sasso. Il presidente Gula
ha consegnato il massimo
riconoscimento lionistico,
il “Melvin Jones fellow”,
a Giorgio Vinai, per la sua
lunga militanza nel club
e per aver fatto conoscere
Mondovì in tante parti del
mondo. Nella foto a lato,
da sinistra: il presidente del
Lions Mondovì-monregalese,
Massimo Gula, Pietro
Beccaria, il nuovo socio
Enrico Ferreri, Angelo
Blanchini e il nuovo socio
Fulvio Usseglio.
n SALUZZO
SILVANO DOVETTA PRESIDENTE
DEL PARCO DEL PO CUNEESE
Con decreto del presidente
della Regione, Roberto
Cota, sono stati nominati
i componenti dei Consigli
degli enti di gestione di
dodici aree protette.
Per il Parco del Po cuneese
Silvano Dovetta è stato
designato presidente.
Con lui ci sono: Francesco
Audisio (Regione), Giovanni
Tesio (Provincia di Cuneo)
e, per la comunità del
Parco, Marina Bordese
e Valter Casale (al posto
di Mario Anselmo, il quale
ha rinunciato all’incarico).
n ALBA
UN COMITATO PER IL MUSEO
Il sindaco di Alba, Maurizio
Marello, ha costituito il
Comitato tecnico-scientifico
del museo civico “Federico
Eusebio”, in carica per
un triennio. A presiederlo
è l’assessore alla cultura,
Paola Farinetti. Ne fanno
parte: Alberto Chiarle,
Walter Accigliaro, Silvia
Gallarato, Patrizia Levati
e Annalisa Sartoris. Marco
Buccolo è il segretario.
n FOSSANO
UN GIORNO TRA I DETENUTI
PER UNA DELEGAZIONE PDL
Una delegazione del
Coordinamento provinciale
del Pdl ha visitato
la struttura carceraria di
Fossano e si è confrontata
con i detenuti. La visita
(foto sotto) ha permesso
al coordinatore provinciale,
Enrico Costa, al vice
vicario, Roberto Russo, e
al responsabile per gli enti
locali, Franco Graglia,
di verificare le condizioni
di detenzione e il prezioso
lavoro svolto dagli agenti
della Polizia penitenziaria
in servizio a Fossano.

n CUNEO
IN CALO IL NUMERO DEI MORTI
LEGATI A INCIDENTI STRADALI
Maggiori controlli stradali,
limiti di velocità, interventi
per migliorare la viabilità,
maggiore consapevolezza
del pericolo e quindi più
prudenza: sono tante
le ragioni che possono aver
concorso a far diminuire,
nella nostra provincia,
il numero degli incidenti
stradali ma soprattutto
dei morti. Il 2011 si è
chiuso con 50 morti sulle
strade della Granda
(quattro a dicembre):
un dato pesante, ma il più
basso degli ultimi dodici
anni, dal 2000 a oggi,
periodo nel quale
il numero totale delle
vittime ha superato
il triste primato dei mille
morti sulle strade in totale.
BOVES: SCOVATO
“FALSO POVERO”
Un cinquantenne di Bo -
ves, denunciato da alcuni
vicini di casa, aveva chiesto
al Tribunale di Cuneo di
essere ammesso al cosiddetto
“gratuito patrocinio”, poiché
di chiarava di possedere redditi
inferiori alla soglia di
10.628 euro all’anno. Gli ac -
certamenti della Guar dia di
Finanza di Cuneo (foto sopra)
hanno permesso di smascherare
il “falso povero”, il quale
possedeva invece consistenti
risorse economiche, per qua -
si un milione di euro in denaro,
oltre a un vasto patrimonio
immobiliare.
n CUNEO
LA GRANDA SECONDA IN ITALIA
NELL’ECONOMIA E NEL LAVORO
Il quotidiano “Italia oggi”,
insieme all’università “La
sapienza”, ha stilato e
pubblicato l’inchiesta
“Qualità della vita 2011″.
Nella sezione “Affari
e lavoro”, la provincia di
Cuneo si attesta al secondo
posto, subito dopo quella
di Bolzano e prima di Trento
e Aosta. «È un risultato
molto lusinghiero», secondo
la presidente della
Provincia, Gianna Gancia
(foto in alto), «soprattutto
in considerazione dei forti
privilegi di quelle province
dove l’autonomia e lo
statuto speciale si traducono
in sovvenzioni e incentivi
inimmaginabili altrove».
n DOGLIANI
BELLA SERATA LIONISTICA
CON TANTI GRADITI OSPITI
La serata degli auguri del
Lions club Carrù-Dogliani ha
visto la presenza, oltre che
di buona parte dei soci,
(alcuni con i propri figli)
di una rappresentanza
del Leo club omonimo,
con il presidente, Samuele
Crosetti. Ospiti della serata,
il presidente del Lions club
Mondovì-monregalese,
Massimo Gula, e il pittore
doglianese Claudio Diatto
(nella foto sopra, insieme
al presidente del sodalizio,
Paolo Candela).

­n DOGLIANI
PROGETTO PER RILANCIARE
LO SPUMANTE DOCG DI LANGA
La Docg esiste dal 2002
ed è stato soprannominato
“lo Champagne di Langa”.
Ma quelli che lo producono
sono pochissimi.
Lo spumante Alta Langa
Docg era nato per dare
un futuro ai vigneti della
Langa più spopolata. Il giro
di boa sta nel progetto
di rilancio per promuovere
la produzione di uno
dei più prestigiosi prodotti
del territorio langarolo.
Ne hanno dibattuto sindaci,
produttori e presidenti
di cantine sociali con
l’assessore regionale
Claudio Sacchetto, il dottor
Giacomo Oddero e
il presidente del Consorzio
produttori, Lamberto Gancia,
nell’incontro tenutosi a
Dogliani e organizzato da
Marco Botto, ex assessore
provinciale e promotore
del progetto “Spumante
Alta Langa”. Nel corso
dell’incontro (nella foto
sopra sono immortalati
i partecipanti), Botto ha
illustrato i punti chiave
del piano di rilancio.
BARGE: I 100 ANNI DI DOMENICA BRUNO
58 á 12 gennaio 2012 á succede intorno a noi
n BRA
CONSEGNATE LE TARGHE PER
IL PROGETTO “POLIS PIEMONTE”
Si è svolto a Bra l’incontro
tra le strutture informative
della Granda aderenti
al progetto “Polis”,
l’iniziativa promossa dalla
Regione Piemonte per lo
scambio delle informazioni
in rete. All’incontro era
presente l’assessore
regionale Alberto Cirio che
ha sottolineato la mutata
sensibilità dell’opinione
pubblica nei confronti
dei servizi offerti dalle
istituzioni, mentre il sindaco
di Bra, Bruna Sibille (foto
sopra), ha definito Polis
«una rete di collaborazione,
ma anche di servizi tra gli
uffici più a diretto contatto
con l’utenza, per fornire
risposte alle legittime
aspettative dei suoi
interlocutori». Nel corso
della giornata sono
intervenute la dottoressa
Marzia Marangon
dell’Ufficio relazioni con
il pubblico della Regione
Piemonte e Claudia
Simonato del Csi Piemonte
e sono state consegnate le
targhe alle Amministrazioni
che in Provincia hanno
aderito al progetto “Polis”.
Circondata dall’affetto dei familiari e di tanti amici che si sono ritrovati per festeggiarla, Do -
menica Bruno vedova Ugona nella sua casa di Barge ha spento in gran forma la bellezza di cento
candeline (foto a lato). A nome dell’Amministrazione comunale e in rappresentanza dell’intera co -
munità, il sindaco, Luca Colombatto, ha fatto dono alla festeggiata di un mazzo di fiori e di una pergamena
ricordo di questa speciale ricorrenza. Nativa di Barge, ma per molti anni torinese d’adozione,
la signora Domenica conserva una grinta invidiabile e un’ammirevole forza e prontezza di spirito.
Visibilmente lieta della testimonianza di affetto e di simpatia resale nel giorno del suo centesimo
compleanno, la nonnina si è intrattenuta amabilmente con il primo cittadino e con gli amici, rievocando
e condividendo episodi significativi della sua vita intensa e piena, e offrendo così, con generosità,
con commozione unanime e profonda partecipazione, una viva carrellata di ricordi.
n MONDOVÌ
FESTEGGIATI I CAMPIONI
DELL’ATLETICA
Si è svolta nel ristorante
“I gelsi” del Beila
la tradizionale cena
sociale dell’Atletica
Mondovì. La riunione
conviviale è stata occasione
per riunire atleti, dirigenti,
tecnici e genitori al termine
di un’intensa e ricca
stagione sportiva (foto
sopra). La serata è stata
introdotta dal saluto del
neopresidente del sodalizio
monregalese, Valter
Roattino, e ha visto
la premiazione degli atleti
che si sono distinti durante
la stagione agonistica:
Giulia Liboà e Giacomo
Isolano hanno raccolto
gli applausi della platea,
premio per il lavoro
di un’intera stagione.
n RIFREDDO
LA COSTITUZIONE AI 18ENNI
Il primo cittadino di
Rifreddo, Cesare Cavallo,
ha consegnato una copia
della Costituzione Italiana
ai neomaggiorenni del
paese (foto a sinistra): una
cerimonia molto semplice in
cui il Sindaco ha dapprima
ricordato l’importanza di
conoscere i princìpi che
stanno alla base della
nostra norma fondamentale
e poi provveduto alla
consegna dell’omaggio.

n DISTRETTO 2030
COMMISSIONE ROTARY “ETICA
E DEONTOLOGIA” A GROPPO
Il sommarivese Giorgio
Groppo, consigliere
generale della Compagnia
di San Paolo e del Cnel,
è stato chiamato da Paolo
Biondi, governatore
incooming del Rotary club
international, Distretto
2030, a guidare
la commissione “Etica
e deontologia”.
“DELVERDE” CONQUISTA “LUCINI”
È stato annunciato un altro importante passo per il definitivo rilancio
del pastificio abruzzese “Delverde”, guidato dall’imprenditore
cuneese Dino Gazzola (foto sotto): si tratta dell’acquisito della società
americana “Lucini Co.”, un’operazione che spalanca a “Del -
verde” le porte del grande mercato americano. Il pastificio punta a
portare i ricavi a 50 milioni di euro entro un triennio e intanto
investirà 8 milioni in marketing e comunicazione nel biennio
2011-2012. «Gli Stati Uniti sono uno dei principali mercati per il
“made in Italy”», osserva Dino Gazzola, «soprattutto per quei marchi
che vantano una lunga tradizione di alta qualità».
n FOSSANO
CONSEGNATE BORSE DI STUDIO
A TRE STUDENTI DELLE MEDIE
Nella sala del Consiglio
di Fossano si è tenuta
la cerimonia di consegna
delle borse di studio
“F. Taricco” del valore
di 258,33 euro elargite
ogni anno a tre alunni delle
scuole medie distintisi
nello studio. I premi sono
assegnati in base alla
segnalazione dell’istituto
“Sacco Boetto-Paglieri”.
Alla presenza dell’assessore
Antonio Vallauri, della
preside Maria Paola Longo
e di Maria Taricco, i premi
sono stati consegnati a
Francesco Chierici, Anna
Giobbio e Francesco Sappa
(nella foto qui a fianco).
n CUNEO
ATLETI DI BALLO ECCELLENTI
PREMIATI DAL COMUNE
A Cuneo sono stati premiati
quattro atleti distintisi per i
risultati ottenuti in gare di
ballo (foto sopra, a sinistra).
Il Consiglio comunale ha
celebrato la coppia Marco
Pellegrino-Alice Balsamo,
campioni mondiali nella
“Open world pre
amateur championships
2011” di latinoamericano
classe B e la coppia Luca
Pellegrino-Chiara Dho, primi
nel campionato italiano
nella categoria 19-34 anni
classe E (latinoamericano).

La sorte (non amara)
Volete un consiglio o soltanto sfogarvi?
“Ci vuol fegato ad aver cuore” è una rubrica
di colloquio con i lettori dedicata in particolare
ai problemi sentimentali, affrontati però con
un pizzico di ironia. Se volete raccontare le vostre
mirabolanti (o meno) escursioni nella galassia
dei sentimenti, nell’accezione più ampia del termine,
inviate un’e-mail a: allegro.chirurgo@rivistaidea.it.
Avrete una risposta adeguata!
Allegro chirurgo
60 á 12 gennaio 2012 á ci vuol fegato ad aver cuore
DEL “SECONDO GIRO”
Cara Federica, mi
sa che ci tocca dar
ragione alla tua
amica.
Intendia mo ci: non che abbia
accettato supinamente la sua
tesi, al contrario mi sono
scervellato nell’individuare
tra i miei conoscenti almeno
una decina di uomini corrispondenti
alle caratteristiche:
“over 30 + scapolo +
mediamente interessante”.
In ef fetti, però, non sono riuscito
ad andare oltre a un
paio di nomi...
Concesso che la considerazione
della tua amica coglie nel
segno, rimane da rispondere
a una domanda non di poco
Gentile allegro chirurgo, come direbbe Dante, sono quasi “nel mezzo del cammin di
nostra vita” e ancora non ho trovato l’anima gemella. A dire il vero, mi pare di non
esserci andata nemmeno troppo vicino.
La verità vera e che negli anni “buoni”, diciamo dai 18 ai 28, avevo altro per la testa: la
priorità era realizzarmi nello studio prima e nel lavoro poi (ora sono un avvocato con un
certo successo) e non ho mai badato all’assenza di un solido rapporto a due.
Dopo ho iniziato ad avere voglia di coppia e mi sono guardata intorno, per cercare un
uomo ancora alla ricerca della sua metà. Ecco, quel che ho trovato direi che non mi ha
soddisfatto più di tanto. Credo di essere una ragazza (a 34 anni posso ancora considerarmi
tale, vero?) appetibile e di potermi definire “mediamente carina” e “interessante” e di
primi incontri ne ho avuti un certo numero. Pochi di loro, però, hanno meritato il bis,
ancora meno sono arrivati a qualche settimana di frequentazione e almeno un paio mi
hanno dato il benservito perché “non erano pronti per una storia seria”.
Inizio a temere di dover dare ragione alla mia amica, la quale, ormai da qualche anno, ogni
volta che le parlo della mia situazione mi ripete la stessa cosa: «Quelle come noi (tradotto:
nubili “over 30”) possono ambire solo al “secondo giro”. Non esistono più uomini single
di “prima mano”, scapoli, a questa età. Per accasarsi, occorre guardare alla galassia di
uomini separati o reduci da una lunga convivenza, se non addirittura (ahimé) vedovi».
Che abbia davvero ragione lei?
Federica (Saluzzo)
conto, ovvero: è per forza un
male entrare in scena al “se -
condo giro”?
Io credo proprio di no, anzi.
In primo luogo, a una certa
età, e soprattutto dopo certe
logoranti esperienze di coppia,
un uomo smette di cercare
la donna dei propri sogni e
inizia la ricerca dell’essere di
sesso femminile più lontano
dagli incubi che ha abitato
negli ultimi anni, in cui ma -
gari è stato costretto in una
relazione a due opprimente e
assai poco soddisfacente.
I trentenni arrivati al “secondo
giro”, poi, possono dare
attuazione alla massima: “Se
ij vej a podèisso e ij giovo a
savèisso” (ovvero: “Se i vecchi
potessero e i giovani
sapessero”).
Questo perché sono ab -
bastanza “vecchi” sentimentalmente
(ovvero hanno esperienza
diretta delle infinite
difficoltà insite nell’attorcigliare
insieme due vite fin a
quel punto ben distinte) da
capire che occorre venirsi in -
contro cercando di non scontrarsi
per ogni quisquilia, ma
allo stesso tempo sono abbastanza
giovani (in senso anagrafico)
da poter disporre di
forza, voglia, entusiasmo ne -
cessari per provare a sorprendere
nel quotidiano la propria
compagna.
Sia ben chiaro: non sostengo
la superiorità “a priori” del
“secondo giro”, perché ogni
caso è storia a sé ed esiste di
certo una letteratura molto
variegata.
Quel che consiglio, però, è di
non formalizzarsi troppo.
In fondo che sia “Buona la
pri ma” è evento alquanto
raro. Capita soprattutto ai
geni (pochi) e a chi si adegua
acriticamente (i più).

La borsa della Neomani
COME NE È MUTATO IL CONTENUTO!
Cosa sia la maternità per una donna è qualcosa
difficile da comprendere, se non la si vive.
Grazie alla “verve” di una lettrice che sa dosare
ironia e... sentimento, “IDEA” ospita
una rubrica dalla periodicità variabile
nella quale chi ci è passato, anzi ci sta passando,
ossia la nostra Sara Matteodo, racconta come,
dopo aver affrontato le gravidanze, riesce
a gestire la nascita di un figlio... e di quella
successiva. Eh sì, perché a casa di Sara e Fabrizio,
oltre a Leonardo, adesso c’è anche la piccola Lucia
Sara Matteodo
La Neomami non è mai
stata, nemmeno quando
non era Neomami,
una che aveva l’esigenza
di correre in bagno a incipriarsi
il naso.
Tuttavia ricorda nitidamente
che, nella vita prima degli Scim -
miotti (perché aveva una vita
prima di loro, ne è quasi sicura),
la sua borsa conteneva: una piccola
trousse per le emergenze
con lucidalabbra e ombretto
liquido, un po’ di profumo al
mu schio bianco e un fondotinta
copriocchiaie. L’iPod con cui
passeggiava beata nelle lunghe
pause pranzo assolate. Il cellulare,
a volte addirittura due. Un
numero imprecisato di scontrini
e magari il biglietto di un ri -
storante o l’invito a qualche
inaugurazione di nuove cose
che aprivano. Ah, che vita smeralda
che aveva la Neomami,
prima di diventare Neomami!
Oggi, a quota due Scimmiotti, la
sua borsa enorme riesce a stento
ad abbracciare un groviglio
di cose indistinte, mischiate e
spesso ciucciate, che si trasformano
in puro magma primordiale
quando, per caso, cerca le
chiavi di casa o della macchina.
E lì scatta la richiesta solita
di aiuto allo Scimmiotto: «Se -
condo te, topo, dove sono le
chia vi?». «Io le cerco, io, io!»,
Risponde volonteroso l’erede,
di cui tutto sì può dire, ma non
che non sia molto collaborativo
ed entusiasta.
Scatta quindi la caccia al tesoro
nel salotto che si conclude
con lo Scimmiotto gongolante
che arriva con le chiavi in
mano, a mo’ di trofeo, raccattate
in qualche angolo imprevedibile
della casa.
Le prime volte la Neomami si
profondeva in ringraziamenti
e in sospiri orgogliosi per l’acuta
capacità di osservazione
scimmiotta. Oggi le afferra,
sor ride e sospira: «Ok, andiamo»,
agguantando l’ultimo dei
cento pacchi che ha in mano,
ovvero l’angelica Scimmietta.
Oggi, in un giorno qualunque
di gennaio di un anno tutto
nuovo, per dire, la borsa della
Neomami contiene: una mu -
tanda dello Scimmiotto che ha
imparato a fare pipì nel bagno,
ma non si sa mai, una (e una
sola) scarpa viola della Scim -
miotta, una sciarpina a righe
troppo piccola per lui e troppo
grande per lei, una busta di salviette
umidificate (diolebenedica!),
due canottiere “tre an -
ni” da cambiare (troppo piccole
per lo Scimmiotto enorme,
che di anni ne ha solo due),
una multa per divieto di sosta
di cui il Neopapi non saprà mai
nulla, uno scontrino di “In -
timissimi” in cui ha vagato per
ore per trovare un pezzo che
fosse, in contemporanea, sexy,
economico e permettesse l’allattamento,
delle chiavi di plastica
da ciucciare, una biro,
due manicotti grigi che possono
servire da guanti, da scaldamuscoli
o da asciugabave in ca -
so di emergenza, un altro paio
di chiavi da ciucciare, ma di un
modello diverso, una borsa di
tela ecologica, una cu stodia di
ombrello pieghevole («Secon -
do te, topo, dove l’ho messo
l’ombrello?»), un rotolo di
scotch con la chiocciolina at -
taccata (per riparare un libro
della Biblioteca mangiato da
un lato dalla Scimmiotta), un
evidenziatore giallo, tre fazzoletti
di carta sporchi, due confezioni
di fazzoletti puliti, un
orologio “Hip-Hop” che non
funziona, due euro e tre centesimi
sparsi, un iPod che chi lo
ascolta più, una pila tascabile,
una ghianda.
U-n-a g-h-i-a-n-d-a.
E poi una quantità infinita di
briciole di ogni tipo. A occhio
potrebbe distinguere con di -
screta sicurezza tra biscotti
Plasmon, Pavesini, cracker leccati
e cracker non leccati. Non
in questo ordine di quantità.
Ecco, la Neomami, se dovesse
ri nascere e se le ricapitasse di
a vere una fase della propria e -
sistenza in cui non sarà Neo -
mami, sa già fin d’ora che la
passerà per la maggior parte
del tempo a incipriarsi il naso,
con l’iPod nelle orecchie.
diario di una neomami... ora bis Ü 12 gennaio 2012 Ü 61

LA CORSA AI CAPI
SCONTATI (IN ALCUNI
CASI SUPERSCONTATI)
È INIZIATA. QUI
CITIAMO QUALCHE
PROPOSTA DELLE
BOUTIQUE “ON-LINE”,
MA VUOI METTERE
ANDARE PER NEGOZI
A CACCIA
DELLE OFFERTE
PIÙ ALLETTANTI?
n I CONSIGLI DI CHETTIMETTI
E MOOOLTO ALTRO
A proposito di inizi, buon 2012!
Vi auguro con tutto il cuore di avere
un anno (intero; profezie dei maya,
buuu!) ricco di esperienze positive.
Un anno fatto di 365, anzi 366,
giorni da vivere intensamente in ogni
attimo. Un anno da amare,
da ridere, da cantare, da pregare,
da sussurrare e, perchè no, anche
da piangere. Un anno mai vissuto
invano, un anno che ci farà crescere
e ci renderà ricche di spirito
e più forti. Un anno che ci permetterà
di stupirci ancora della bellezza che
ci circonda. Un anno per sbagliare
e per recuperare le mancanze
o le promesse non mantenute.
Un anno per migliorarci
o semplicemente per invecchiare.
Un anno in più sulla lunga linea della
vita. Un anno per poter dire ti voglio
bene a tutti coloro che portiamo
nel cuore. Buon anno, amiche mie.
62 á 12 gennaio 2012
Chettimetti
LA MODA AI TEMPI DEI SALDI
a cura di Sara Saglietti
Se anche il mio fidanzato conosce la data d’inizio
dei tanto attesi saldi, vuol dire che ormai proprio
tutti lo sanno! La corsa ai capi scontati è partita
alla grande e non potremo giocare d’anticipo: lot -
ta senza quartiere e senza regole per aggiudicarsi i capi di
tendenza, ma finalmente a prezzi accessibili.
Care amiche, à la guerre comme à la guerre, dicono i no stri
cugini d’Oltralpe. E quindi, pronte via, e che la “lotta” ab -
bia inizio. Ma non prendetemi troppo alla lettera, non uscite
con la mimetica e il coltello tra i denti come Rambo.
Sappiate, però, essere scaltre, veloci e perfide quel tanto
che basta per avere l’oggetto del desiderio nella vostra
“shopping bag”.
Ovviamente scontato almeno al 30 per cento!
Prima di andare in centro fatevi un giretto nelle boutique
“on-line” perché ho visto che ci sono davvero un sacco di
occasioni da non perdere. Eccovi un paio di indirizzi che
probabilmente già conoscete.
Su yoox.com sono presenti intere pagine con articoli scontati
fino al 60%.
Ho fatto un clik e ho visto, tra i tanti, un vestito corto di
Emporio Armani a soli 89 euro! Colori: verde scuro e lilla,
maniche corte, scollo a V, in viscosa, cotone e seta. Le sue
trasparenze sul decolté lo rendono iperfemminile.
Continuando a sfogliare con il mio ditino sul mouse mi so -
no piacevolmente imbattuta in un blazer di Yves Saint-
Laurent Rive Gauche in seta. Colori beige e nocciola.
Le taglie rimaste 42 e 48. Se rientrate in queste misure,
non lasciatevelo scappare, è un capo intramontabile.
Vagando sul sito ho visto un tubino nero di Gaetano Na -
varra a girocollo con inserti in metallo e cintura in vita.
Grintoso con classe. E poi un sacco di altre proposte che
avrete il piacere di valutare.
Non è che possa dirvi tutto, se no mi fregate i capi più glam!
Un altro indirizzo assolutamente da digitare è thecorner.com. Qui mi sono rifatta
gli occhi con tantissime offerte di scarpe a dir poco meravigliose.
Da Cenerentole degli anni Duemila! E il principe azzurro? Affronteremo anche
questo argomento... poi. Intanto compriamoci le scarpette.
Per esempio sono stata tentata da un paio di decolté di Vionnet in pelle e raso.
Viola, azzurre e nere. Tacco 12 e a metà prezzo. Taglia 36. E poi ancora un paio
di scarpe con cinturino alla caviglia in pelle color ghiaccio di Rochas, profili neri
e la punta color nocciola. Molto bon ton, deliziose! E anche queste a metà prezzo!
No, non state sognando, datevi un pizzicotto e scoprirete che è tutto reale.
Viva la moda e viva i saldi di fine stagione, soprattutto se la stagione è praticamente
iniziata!

UNA STORIA
D’ATTUALITÀ NELLA
TORINO DIVORATA
DALLA CRISI, CON
UN IMPRENDITORE
FINITO SULL’ORLO
DEL FALLIMENTO
(ANCHE FAMILIARE)
n LA BELLA E LA BESTIA
(Usa, 1991); cartoni animati; regia
di Gary Trousdale e Kirk Wise.
Torna in 3D uno dei capolavori
disneyani. Prigioniera della Bestia,
in cambio della libertà del padre,
Belle scoprirà che in realtà
sotto un aspetto terrorizzante
si nasconde un animo gentile.
Rivelandogli il suo amore con
un bacio, la ragazza romperà
l’incantesimo trasformando
il terribile mostro in un principe.
64 á 12 gennaio 2012
Al cinema
“L’INDUSTRIALE” DI MONTALDO
a cura di Mario Rosa
Finita l’abbuffata cinematografica delle feste di fine anno, nelle sale arrivano
di nuovo film con un po’ più di spessore, e comunque non destinati
soltanto al divertimento. Uno di essi è la nuova opera di Giuliano
Montaldo, regista impegnato di lungo corso che centellina i suoi lavori,
ma (forse proprio per questo) in genere lascia il segno.
Pierfrancesco Favino (foto), Carolina Crescentini, Eduard Gabia e Francesco
Scianna fan no parte del cast de “L’industriale”.
La trama è molto d’attualità. Il quarantenne Nicola (Pierfrancesco Favino) è proprietario
di una fabbrica, ereditata dal padre, sull’orlo del fallimento in una To -
rino immersa suo malgrado nella grande crisi economica che soffoca il Paese.
Però è orgoglioso, tenace. Ha deciso di risolvere i suoi problemi senza farsi scrupoli.
Sua moglie Laura (Carolina Crescentini, che aveva già lavorato con Montaldo
ne “I demoni di San Pietroburgo”) è sempre più lontana, ma Nicola non fa nulla
per colmare la distanza che ormai li separa. Assediato dagli operai che lo pressano
per conoscere il loro destino, l’imprenditore avverte che qualcosa sta turbando
l’u nica certezza che gli è rimasta: il matrimonio.
Invece di aprirsi con Laura comincia a sospettare di lei e a seguirla di nascosto.
Tutto precipita. Nicola annaspa e tira fuori il peggio di sé. Poi tutto sembra tornare
a posto: l’azienda, il matrimonio, il successo sociale.
Ma l’uomo ha più di un segreto da nascondere e il ritratto sociale prende sfumature
dostoevskijane.
Per Montaldo le due anime, di eroe ed egoista, convivono: quella di Nicola non è
un’azienda di tute blu, avverte l’umanità dei suoi operai e vuole salvarla, ma la
minaccia degli squali lo chiude progressivamente al mondo che lo circonda.
n LA CHIAVE DI SARA
(Francia, 2010); drammatico; regia
di Gilles Paquet-Brenner; con Kristin
Scott Thomas, Mélusine Mayance,
Niels Arestrup e Frédéric Pierrot.
A Parigi una giornalista americana
che vive in Francia fa un’inchiesta sui
terribili fatti del velodromo d’inverno,
dove furono concentrati migliaia di
ebrei prima di essere deportati nei
campi di concentramento. Si imbatte
in Sara, una donna che aveva
10 anni nel luglio del 1942...
n L’INCREDIBILE STORIA DI WINTER
(Usa, 2011); drammatico; regia di
Charles Martin Smith; con Harry
Connick Jr. e Ashley Judd, Nathan
Gamble e Kris Kristofferson.
Mentre nuota libero, un giovane
delfino rimane impigliato in una
trappola per granchi e riporta
gravi ferite alla coda. Viene soccorso
e trasportato al “Clearwater marine
hospital”, dove gli viene dato il nome
Winter. Però la sua lotta
per sopravvivere è solo all’inizio.

BRA, VERA CITTÀ
DEI PRESEPI
(ANCHE FAMILIARI)
Da tempo immemorabile sotto la Zizzola
la rappresentazione della Natività suscita
grande interesse e... stimola gli intelletti
Fabio Bailo
Le fotografie di Luciano
Cravero mostrano
particolari dei presepi
della chiesa di Santa Croce
(in alto) e della famiglia
Fissore (allestito in via
Pollenzo), entrambi citati
da Fabio Bailo, presidente
del Consiglio comunale di
Bra, autentico cultore di tutto
quanto ha fatto e fa la storia
della città della Zizzola
piace ’o presepe?».
Alla famosa
domanda ri - «Te
volta al figlio da
E duar do De Filippo in “Natale in
casa Cu piello”, la città di Bra ri -
spon derebbe senza incertezze:
«Sì!». Non c’è Natale senza presepe,
ieri come oggi.
«Voglio dirvi come facevamo il
pre sepe in casa nostra», così
comincia un articolo apparso a fine
Ot tocento su “L’eco della Zizzola”.
Segue una descrizione minuziosa.
«Bisognava prima di tutto avere
tavole, assi e cavalletti per costruire
un piano sul quale fabbricare
col line, strade e ponti. Poi sui
declivi e sui prati si poneva dell’erbetta
(si facevano lunghe gite in
campagna per trovarne)».
A volte il muschio era prelevato
dalla corteccia dagli alberi del secolare
viale della Madonna dei fiori.
Le strade erano stracciate con segatura,
frantumi di specchio diventavano
laghi e strisce di carta argentata
simulavano fiumi con tanto di
ponti e barchette di carta.
Il cielo era reso con carta turchina
su cui erano praticati fori a forma
di stella dietro i quali si incollava u -
na carta trasparente di diversi colori.
Avvicinando una candela dietro
questa carta i fori si illuminavano e
il cielo appariva contrassegnato da
stelle verdi, rosse e gialle.
Creato il paesaggio, si passava a po -
polare il presepe.
«Con quattro moine ai genitori»,
66 á 12 gennaio 2012 á quando la tradizione alberga nel cuore
prosegue l’articolo, «si carpiva loro
il denaro necessario per comprare
le antiestetiche statue in gesso: la
Vergine, San Giuseppe, i pastori
(soprattutto il leggendario Gelin -
do), l’asino, il bue, le pecore, le
capre, qualche vacca, gli angeli che
sostenevano la fascia di carta, su
cui si faceva scrivere in calligrafia
dal fratello più grande il versetto
“Gloria in excelsis Deo”. E finalmente
il Bambino, quel piccolo
pez zo di cera gialla o di terra, colle
gambette larghe, le braccia aperte,
colla piccola testa coperta di una
capigliatura ricciuta di bambagia o
di canapa».
Alle statue in gesso o legno spesso
erano preferite le più economiche
figurine cartacee in vendita presso
le cartolerie (da quella delle sorelle
Barbero, in via Vittorio Emanuele
II, a quella annessa alla tipografia
Grosso, in via Cavour).
Le figurine a colori erano quindi
incollate con pasta di farina sulla
carta e, una volta asciugate, ritagliate
con ogni attenzione.
Accanto a quelli ospitati nelle case,
da sempre sono attestati a Bra presepi
allestiti in alcune chiese,
soprattutto Santa Chia ra e i Fra -
tini, rette da ordini discendenti da
quel San Francesco d’Assisi che
del presepe fu il padre.
In Santa Chiara il presepe, disposto
intorno all’altare di sinistra, era
costituito da statue alte anche un
metro che “vox populi” diceva in -
tagliate dalle monache clarisse
stesse. Nella chiesa dei Fratini,
invece, approfittando della grotta
della Madonna di Lourdes, era allestito
un presepe con numerose piccole
statue mosse da rudimentali
motori elettrici che nel secondo
do poguerra fu curato soprattutto
dai padri Angelico e Vigilio.

Il presepe sia familiare sia pubblico
trova ancora a Bra cultori ge ne rosi
e appassionati. Cito solo due casi
che esemplificano nobilmente
quan to fatto anche da altri.
Per quanto attiene al presepe familiare
va segnalato quello che da
alcuni anni la famiglia Fissore allestisce
in via Pollenzo 57 nel locale
della ex panetteria. È un presepe
familiare per modo di dire perché
in realtà è aperto al pubblico gratis
ogni pomeriggio per quasi un
mese, dall’Immacolata all’Epifa -
nia. In questo periodo Silvio Fis -
sore, che del presepe è l’infaticabile
curatore con la moglie Silvana, il
figlio Marco e la nuora Olga, illustra
a migliaia di visitatori i particolari
della sua “creazione” che ogni
anno si arricchisce di dettagli.
Sull’altro versante, da diversi anni,
la tradizione del presepe pubblico
rivive nella chiesa della Croce grazie
alla passione di un gruppo di
volontari che ha proseguito il lavoro
intrapreso dal compianto Mi -
chele Vola. Cito, tra gli altri, Clau -
dio Vola, Gianfranco Nota, Ro -
berto Solavaggione, Simone Gar -
ro ne, Lorenzo Goitre, Antonio
Martinengo e Giorgio Daniele.
A loro, a tutti loro, va il plauso riconoscente
della città.
LA PROMESSA DEL BOB È DI BORGO
Gianluca Bruno, 19enne scoperto da Paolo Berto,
ricevuto in municipio dagli amministratori civici
Da Beguda, popolosa frazione di Borgo San Dalmazzo
all’imbocco della Valle Stura, proviene una giovanissima
promessa del bob, della quale “IDEA” ha scritto alcune
settimane fa, che il vicesindaco di Borgo, Gian Paolo Be -
retta, e l’assessore comunale Luisa Giorda hanno in con -
trato in municipio. Gianluca Bruno, diciannovenne dalla
stazza possente (193 centimetri per 103 chili di peso,
«con il casco indossato», tiene a precisare), è frenatore
sul bob a due e laterale di spinta sul bob a quattro azzurro
“Italia uno”. Dopo gli esordi nell’atletica leggera, in
cui si è distinto come scattista sotto la guida di Paolo
Ber to, che cura tuttora i suoi allenamenti, da settembre
fa parte della nazionale, per la quale ha disputato le gare
di coppa “Europa”. Gianluca sarà quasi certamente in
pista in Canada durante i prossimi mondiali.

Paola Gallo
Il progetto “AltraMontagna”
è nato nel 2009, a opera
dell’associazione “Sassi vi -
vaci” di Barge, con l’obiettivo
di attivare iniziative di promozione
territoriale e culturale
negli ambiti territorialmente
svantaggiati delle Valli del Mon -
viso, creando i requisiti per uno
sviluppo culturale ed economico
alternativi. Il presidente, Marco
Gattinoni, alla presentazione dell’iniziativa
alla quale il Comune
di Saluzzo ha deciso di aderire a
no vembre, ha spiegato: «“Altra -
Mon tagna” è un progetto territoriale
di promozione del territorio.
Ci rivolgiamo agli operatori
turistici al fine di migliorarne il
servizio di ospitalità, ma anche di
proporre alternative di lavoro
che consentano una sussistenza
anche su territori più svantaggia-
68 á 12 gennaio 2012 á la promozione del territorio
“ALTRAMONTAGNA”
AIUTA LE VALLI
DEL MONVISO
Il progetto lanciato nel 2009 dall’associazione
“Sassi vivaci” di Barge ha raccolto l’adesione
di numerosi Comuni, fra cui quello di Saluzzo
ti, per un turismo diverso da
quello di massa, attento alle dinamiche
sociali piuttosto che a
quelle economiche, cercando di
valorizzare i saperi e le persone
che, con passione, attenzione e
qualità cercano di conservare
una presenza in aree difficili, ma
bellissime come la montagna».
L’associazione “Sassi vivaci” ha
riscontrato nel corso di questi
anni una carenza di coordinamento
nella gestione dei beni
culturali territoriali che si è tradotta
in un forte ostacolo alla
loro fruibilità e alla loro promozione.
Sono troppi i beni culturali
non visitabili per cause di varia
natura, dalla chiusura durante il
periodo estivo agli orari di visita
non ben pubblicizzati, alla mancanza
di personale preparato in
modo adeguato.
Una splendida veduta
della città del Marchesato
con il Monviso sullo sfondo.
L’associazione culturale
“Sassi vivaci” è stata fondata
nel 2001 a Barge, dove ha
ideato e promosso
l’istituzione del Museo
civico di arte contemporanea.
Ora si sta occupando
dell’ampio progetto
di promozione territoriale
chiamato “AltraMontagna”
Al centro del progetto c’è un territorio
ricco di testimonianze
artistiche e storiche di pregio, di
sentieri escursionistici adatti al
trekking sportivo o naturalistico,
di cappelle e chiese minori sparse
nelle vallate o campagne che of -
frono innumerevoli opportunità
di visita segnalate in modo non
adeguato e gestite in forma localistica
e frammentata.
“AltraMontagna” trae la propria
UN ORIGINALE MUSEO DI
Compongono il Direttivo di “Sassi
vivaci”: il presidente, Marco Gat -
tinoni; la vicepresidente, Sil via
Beltramo; il segretario, Giu seppe
Giulio Roberti; i consiglieri Andrea
Bouquet e Luisa Perlo.
“Aperto” è il Museo civico d’arte
contemporanea en plein-air di
Barge, istituito su iniziativa di

forza dalla consapevolezza che,
per realizzare qualsiasi risultato,
è fondamentale intraprendere un
lavoro comune, aperto alle collaborazioni
con enti pubblici e privati:
la proposta di collaborazione
con i Comuni si disciplina at -
traverso la sottoscrizione di una
convenzione che evidenzia la
condivisione degli obiettivi progettuali
e i reciproci impegni per
la loro attuazione, attraverso il
prodotto “Monvi soPiemonte”.
Alla fine del 2009 l’associazione
ha inviato a tutti i Comuni delle
Valli Pellice, Po e Varaita e ad
alcuni del saluzzese e del pinerolese
un pressante invito a partecipare
attivamente a un tavolo di
lavoro che, condividendo gli
obiettivi progettuali, definisse gli
attrattori di ogni realtà territoriale.
A oggi hanno aderito in convenzione
le Amministrazioni ci -
viche di: Angrogna, Bagnolo,
Bob bio Pellice, Bricherasio,
Bron dello, Castellar, Frassino,
Gambasca, Isasca, Lagnasco,
Manta, Martiniana Po, Melle,
Ostana, Pontechianale, Rifreddo,
Saluzzo, Sampeyre e Villar Pe l -
lice. Il Comune di Barge sta ap -
prontando in questo periodo le
pratiche per l’adesione.
Lo strumento principale della
comunicazione del brand-prodotto
“MonvisoPiemonte” è il
portale territoriale www.monvisopiemonte.it,
gestito dall’associazione
“Sassi vivaci”.
Gli operatori e gli enti pubblici
aderenti al progetto di marketing
territoriale “AltraMontagna”, at -
traverso il circuito “Mon viso
Doc” o la convenzione “Sistema
Monviso”, fruiscono della visibilità
offerta dai vari canali di diffusione
del brand-prodotto “Mon -
visoPie mon te” e in particolare
della presenza sul portale, con un
proprio spazio web dedicato,
gestibile in modo diretto.
Il concetto chiave del progetto
“AltraMontagna” è: «Più il territorio
è visibile, maggiori sono le
possibilità di piazzare i singoli
prodotti (la cena, la visita al ca -
stello, la gita, l’escursione)».
Gli operatori usufruiscono inoltre
della creazione di iniziative di
rete, di momenti di formazione
gratuita per l’utilizzo del portale
e, in generale, delle nuove tecnologie
a disposizione per la promozione
(canali di informazione
tipo Youtube, sistemi di pagamento
on-line tipo Paypal o di
comunicazione tipo Skype).
Inoltre gli operatori del settore
turistico-ricettivo possono usufruire
dei servizi di consulenza
promozionale, nonché dello sviluppo
di contenuti personalizzati
(video/siti internet) e di web
hosting.
«Nell’ambito del nostro progetto»,
ha concluso Gattinoni, «al
mo mento sono stati realizzati i
siti internet www.girodelmonviso.com,
che ha registrato una
notevole visibilità e, di conseguenza,
un grandissimo movimento,
e www.visitsaluzzo.com,
con tra l’altro, un video su casa
“Cavassa” e uno sulla Biennale o -
spitata alla Castiglia».
Per avere maggiori informazioni
oppure per collaborare con l’associazione
“Sassi vivaci”: segreteria@sassivivaci.org.
ARTE CONTEMPORANEA SEMPRE... “APERTO”
“Sassi vivaci”. Il progetto mu -
seale si inserisce nel recupero e
nella riqualificazione am bientale
dell’area che unisce il Ca stel -
vecchio inferiore al Ca stel nuovo
superiore intrapresi dall’Ammini -
strazione civica. Per assicurare
continuità e visibilità al progetto
l’associazione ha ideato il concor-
so annuale di sculture e installazioni
“Sassi vivaci”, aperto a tutti
gli artisti italiani e stranieri che
progettino le proprie opere in
stretto legame con l’area museale
e con il contesto storico, culturale
e sociale di riferimento.
Le opere sono a disposizione dei
visitatori tutto l’anno.

Margherita Oggero ha debuttato...
con il botto nel 2002 con
“La collega tatuata” da cui è stato
tratto il film “Se devo essere
sincera”, con Luciana Littizzetto.
Qui sopra: la copertina
de “L’amico di Mizù”, scritto
pensando a lettori dai 9 anni
in poi. Le altre foto ritraggono
il cast della serie prodotta
da Raiuno “Provaci ancora prof”,
ispirata ai racconti della scrittrice
torinese. In primavera sarà
trasmessa la quarta stagione,
articolata in sei episodi. Camilla
Baudino, insegnante di lettere
all’istituto tecnico commerciale
“Leonardo Fibonacci” di Roma,
è impersonata da Veronica Pivetti.
Il commissario di Polizia Gaetano
Berardi, verso il quale
la protagonista ha un debole,
ha le sembianze di Paolo Conticini
Sara Matteodo
L’intervista alla scrittrice
torinese Magherita Og -
gero è a dir poco rocambolesca.
Io scrivo sul pa -
rabrezza del l’automobile parcheggiata
e brinata, su un block-notes di
7 centimetri per 7.
Il telefono tenuto contro l’orecchio
dalla spalla destra, lo stesso braccio
con cui scrivo.
Ogni tanto le chiedo di ripetere la
risposta perché il telefono non
prende bene, oppure perché mi
sono persa un pezzo, visto il traffico
intorno.
Margherita Oggero, paziente, ripete
e scandisce, e ogni tanto commenta:
«Po verina...».
Poverina niente, perché chiacchierando
con lei, mi sento il giovane
Holden che realizza il proprio so -
gno: «I libri che mi lasciano sen za
fiato sono quelli che, quando hai fi -
nito di leggerli, vorresti che l’autore
fosse un tuo amico per la pelle e
poterlo chiamare al telefono ogni
volta che ti gira».
Iniziamo con una domanda facile.
Cos’è, per lei, la scrittura?
«Un modo per aprirmi al mondo,
per tenere la mente in allenamento
e anche per allontanarmi dai pensieri
tristi che alla mia età cominciano
a venire».
MARGHERITA
CI PROVA ANCORA
CON LA SUA PROF
Oggero anticipa a “IDEA”
l’arrivo dell’ultimo romanzo
con protagonista la docente
Camilla Baudino. Che forse
cederà alla tentazione di...
concedersi al Commissario
C’è un libro che ha pensato, ma
poi non ha scritto?
«Sì. Si trattava di un libro su una
fotografa dell’Ottocento. Allora era
un mestiere ambulante, legato al
viaggio. Era una donna coraggiosa,
anticonformista, davvero emancipata.
Poi sono sopraggiunti altri
progetti e l’ho accantonato».
E il libro di cui ha pensato: «Ma
perché non l’ho scritto io?».
«Ce ne sono molti. Ne cito alcuni:
“La pastorale americana” di Philip
Roth, “Il viaggio dell’elefante” di
Jo sé Sa ramago, “Le correzioni” di
Jo nathan Franzen, “La vita-Istru -
zioni per l’uso” di Georges Perec. E
poi, su tutti, l’immortale “Madame
Bovary” di Gustave Flaubert».
La sua saga più famosa (i libri
con protagonista la professoressa
Camilla Baudino, iniziata con
“La collega tatuata”) vede la
pro tagonista, sposata, flirtare
con l’affascinante commissario
Gaetano. Vuol dire che, secondo
lei, la tentazione non è peccato?
«Esatto, la tentazione non è peccato;
il cadere lo sarebbe. Il semplice
essere tentati è parte integrante di
una vita intensa e curiosa, ne parla
anche il “Padre nostro”: “Non in -
durci in tentazione”. È una sensazione
universale, che capita a tutti
70 á 12 gennaio 2012 á la passione dello scrivere, la capacità di appassionare
prima o poi. La tentazione è una
sana curiosità verso un qualcosa di
diverso che ci attrae».
Aveva dichiarato di non voler
scri vere un seguito. Dobbiamo
ras segnarci a vivere sen za sapere
se Camilla e Gaetano, come ci
auguriamo tutti, cadranno?
«In realtà sto lavorando a un nuovo
libro. L’ultimo, però! Vedremo se i
due alla fine capitoleranno... In
fondo spesso gli eventi han no re -
mato contro, non è che i due proprio
non volessero cadere. Di cia -
mo che non è successo per una se -
rie di circostanze. Stavolta, chissà».
Come sa, secondo i maya nel
2012 ci sarà la fine del mondo.
Lei che cosa ne dice? Ce la faremo
a leggere il suo libro o scompariremo
prima?
«Credo che i maya si siano sbagliati.
Da sempre alcune date sono le -

gate a presagi funesti, pensi al
“mille non più mille”, alle profezie
di Nostradamus, a tutti i film catastrofistici
americani... Forse riusciremmo
a predire davvero la fine
solo se un meteorite enorme si
abbatterà sulla Terra, e comunque
non potremo farci nulla. O magari
un batterio killer si diffonderà fino
a distruggerci, chissà. Ma con la
crisi economica che c’è e la disoccupazione
giovanile che dilaga, le
sembra che dobbiamo preoccuparci
della fine del mondo?».
In effetti... A proposito di giovani:
da insegnante, anche lei pensa
che alle nuove leve manchi l’entusiasmo?
«No, anzi. Negli ultimi anni vedo
ragazzi che si impegnano in prima
persona in politica, per cambiare le
cose. La colpa dell’indolenza im -
perante delle ultime generazioni è
stata dei genitori che hanno abdicato
dal ruolo di educatori e si sono
messi a fare gli amiconi. Hanno
delegato completamente il mondo
delle regole alla scuola. L’autorità
invece spetta a loro, prima di tutto.
È in famiglia che si impara a vivere,
a prendersi degli impegni, a fare, a
cercare prospettive. Ma vede che
esempio dà la classe politica? Cor -
ruzione, prostitute, tangenti... E
poi tutti a lamentarsi dei giovani.
Ma che esempi hanno davanti?».
E tra le nuove leve di scrittori, chi
le piace?
«Nicolò Ammanniti in primis. Ma
anche Davide Longo».
In che cosa si sente piemontese?
«In tutto. Io credo molto nel “ge -
nius loci”, un’entità soprannaturale
legata a un luogo, che era oggetto
di culto nella religione romana.
Cioè credo nel fatto che ognuno
esprima, nel suo modo di essere e
di vivere, aspetti inevitabilmente
legati alla terra da cui proviene».
Mi dica tre aggettivi adatti a de -
scrivere i piemontesi, allora.
«Testardi, nel senso di caparbi,
capaci di perseguire un obiettivo. E
poi, come posso dire? L’un der -
statement, anche se non è molto
piemontese come termine, nel
senso che sono sempre un po’ sottotono.
Hanno la capacità di non
sbracare, ecco. E, per ultimo, i piemontesi
sono capaci di una sottile
ironia, tagliente».
Un’ironia tagliente, trova? Ma se
invece ci descrivono sempre co -
me seriosissimi...
«Assolutamente no. Siamo molto
ironici e autoironici. Le faccio un
esempio: in italiano e in molti dialetti
si dice “Buono come il pane”.
Ecco, noi diciamo: “Fol peid ’na
mica”. Capisce? Spesso ribaltiamo
il senso delle cose per evidenziare
dei concetti, per stupire, per far e -
mergere un lato diverso».
Adesso che ha rassicurato me e i
lettori di “IDEA” sulla non prossima
fine del mondo, aspetto con
ansia il nuovo libro. Una preghiera,
se posso. Visto che fino ad
ora Camilla e Gaetano non hanno
peccato, ecco, se potesse farli
ca dere un pochino, anche solo
po co poco... Altrimenti che ultimo
libro sarebbe?
«Vedremo...».

­n 12 GENNAIO
QUATTRO SERATE PER
IL CICLO DI “MUSICAFÈ”
Atmosfera da salotto
per il ciclo di incontri
musicali organizzati
dalla biblioteca civica
“Giovanni Ferrero” di
Alba. L’appuntamento è
in sala “Fenoglio”, alle
21, con “Musicafè”. Il
maestro Paolo Paglia
condurrà quattro incontri
su importanti periodi
della storia della musica:
stasera, giovedì, si parte
con “Il Rinascimento e la
nascita dell’opera”, un
percorso tra spiritualità
e sensualità tipici
dell’epoca (ingresso
libero). Info: tel.
0173-292466.
­n 13 GENNAIO
ZUZZURRO E GASPARE
IN “NON C’È PIÙ IL FUTURO
DI UNA VOLTA”
Venerdì, alle 21, la sala
“Michele Abbado”
del Sociale di Alba
accoglierà Zuzzurro
& Gaspare (foto sopra),
chiamati a interpretare
“Non c’è più il futuro
di una volta” di Aicardi,
Formicola, Pistarino,
Freyrie, per l’ideazione
scenica e i costumi
di Pamela Aicardi,
le musiche di Los
Chitarones e Lorenzo
Arco e la regia di
Andrea Brambilla
(ovvero Zuzzurro).
Per assistere alla
commedia brillante
che mira all’impresa
di farci ridere
pensando al domani,
bisogna preventivare
una spesa da 20 a 25
euro, in base ai posti.
Per ulteriori info si può
contattare il numero
telefonico 0173-35189.
Venerdì 20 gennaio,
alle 21, il teatro sociale
“Giorgio Busca” di
Alba sa sarà testimone
dell’ennesima grande serata targata
”Collisioni”. In collaborazione
con “Primaradio”, infatti, il festival
langarolo propone l’appuntamento
con Gene Gnocchi (foto
sotto). Comico, ex calciatore, conduttore
televisivo, Gnocchi ha
regalato momenti indimenticabili
in svariati programmi tv, da “Quel -
li che il calcio”, alla “Domenica
sportiva”. A “Collisioni”, pochi
giorni dopo il suo atteso ritorno
alla prima puntata di “Zelig”, il 13
gennaio prossimo, Gnocchi presenta
un nuovo esilarante spettacolo
teatrale, fatto di monologhi,
non sense, storielle surreali sul l’I -
talia di oggi, tra austerity del governo
Monti, crisi nera e ministri in
lacrime. Una serata teatrale con u -
72 á 12 gennaio 2012 á da non perdere
PRONTI A RIDERE
(E IRRIDERSI) CON
GENE GNOCCHI?
“Collisioni” riprende a sfornare proposte
interessanti, a cominciare dal nuovo
surreale spettacolo del comico emiliano,
previsto per venerdì 20 al Sociale di Alba
­n 13 E 14 GENNAIO
LE LEZIONI DI EMMA BONINO
E GIORGIO FALETTI
Continua il “Laboratorio
di resistenza permanente”
presso la fondazione
“Emanuele di Mirafiore”
a Serralunga d’Alba.
Nella riserva di
“Fontanafredda” avrà
luogo domani, venerdì,
alle 18,30, l’incontro
con Emma Bonino su
“Il cosmopolitismo oltre
i muri e le bandiere”.
Il giorno seguente, alla
stessa ora, la lezione
sarà tenuta da Giorgio
Faletti, il quale ragionerà
intorno al sorriso. Gli
incontri sono a ingresso
gratuito, previa iscrizione
sul sito www.fondazione
mirafiore.it.
no dei protagonisti indiscussi della scena comica italiana.
Il canovaccio parte con un attempato signore della “middle-up-class”
che, esaminandosi intimamente, si rende conto di non aver esternato
mai nessuna emozione, alcun sentimento.
Dall’inquietante analisi esce una risposta sconcertante: lui sta benissimo,
ma nella sua vita si è sempre tenuto tutto dentro. Con questo spettacolo
Gene Gnocchi, fingendo di ripercorrere asetticamente la sua esistenza
fatta di giornate noiose e banalità, in realtà mette a nudo il fondamentale
dilemma della vita. L’ingresso è vincolato all’acquisto della tessera
annuale di “Collisioni” 2012, per sostenerne le iniziative gratuite e
aiutare il festival, garantendo la realizzazione degli eventi gratuiti in programma
durante l’anno. La tessera ha un costo di 10 euro e assicura il 10
per cento di sconto sui libri nuovi in tutte le librerie di Alba.
Per le prenotazioni si può scrivere a: collisionifestival@gmail.com.
­n 14 GENNAIO
BALLI CON POLODORO GROUP
Le serate danzanti al
palasport di Caramagna
Piemonte organizzate
dalla Pro loco propongono
per sabato l’orchestra
“Polodoro group”.
­n 14 GENNAIO
ROCK, BLUES E TRIBUTO
BEATLES: TUTTO IN UNA SERA!
Una serata sola per due
concerti, diversi, ma
ugualmente interessanti,
all’”Underking” di Alba,
in piazza Cristo Re.
Sabato, dalle 22, si potrà
assistere alla performance
dei “Blue wild angel”
con il loro rock e blues.
A seguire saliranno sul
palco i “Sgt Pepper”, per
un tributo ai “Beatles”.

ECCO “TRIGOMIGO D’ESTORIAS”
Domenica sotto la Zizzola si farà largo l’intreccio
di storie per i bambini che arrivano dalle Alpi
Un tempo nei paesi di montagna si raccontava di una
mucca che era partita per andare a vedere il mare.
D’altronde, a quel tempo e da quelle parti, pochi lo avevano
visto il mare e quella mucca un giorno, vinta dalla cu -
rio sità, si era messa in viaggio. Comincia così “Trigomigo
d’estorias”, storia e storie a cavallo delle Alpi, in programma
per domenica 15 gennaio al teatro “Politeama” di Bra,
nell’ambito degli appuntamenti per bambini e famiglie.
“Trigomigo d’estorias” sono racconti che s’intersecano tra
loro, proprio come in un trigomigo, termine occitano che
si gnifica intreccio, groviglio, cosa molto difficile da dipanare.
“Trigomigo d’estorias” è uno spettacolo con testo e
regia di Marco Alotto; sul palco salirà Gimmi Basilotta.
L’inizio dello spettacolo è alle 16; i biglietti sono al costo
di 6 euro a posto unico. Info: tel. 0172-430185.
­n 15 GENNAIO
L’ISOLA DEL TESORO A TEATRO
Si concluderà domenica 15
gennaio (alle 16,30, nella
sala “Maria Torta Moro Lin”
del teatro di Alba) “Famiglie
a teatro”, la rassegna
dedicata al pubblico dei più
piccoli. L’ultimo dei quattro
eventi in cartellone è messo
in scena dalla compagnia
“Ditta Gioco fiaba”
e si ispira a un classico
della letteratura ricco
di comicità e avventura:
“L’isola del tesoro” (foto
sotto, a destra). Posto unico:
7 euro; info: 0173-35189
o www.comune.alba.cn.it.
­n 28 GENNAIO
A GENOVA CON IL FAI
Per sabato 28 il Fai di
Alba organizza un’uscita
a Genova per la mostra
“Van Gogh e il viaggio
di Gauguin”. Partenza alle
7,30 da piazza Medford
ad Alba (davanti all’hotel
“I castelli”); visita del centro
storico di Genova, nel
pomeriggio mostra e visita
alla “bottega del barbiere”
un bene del Fai restaurato.
Costo 55 euro, con
obbligo di prenotazione
entro il 14 gennaio
all’agenzia viaggi
“Sealtour” (0173-35987).
LE FOTO DI PIERCARLO BARALE A BRA
A Bra venerdì 13 gennaio, alle 18, presso la sala del consiglio del palazzo
comunale, sarà inaugurata l’esposizione “Architetture, paesaggi, fiori e piante
di Marmora, Valle Maira”, ottanta fotografie a colori di Piercarlo Barale. Negli
scatti dell’autore, avvocato cuneese con la passione per la fotografia, si riconoscono
gli scorci, i particolari e i paesaggi incontaminati del piccolo centro
delle Alpi cuneesi (sopra, a sinistra, uno degli scatti esposti). La mostra sarà
visitabile dal 14 gennaio al 5 febbraio, tutti i giorni dalle 16 alle 19 e il sabato
e la domenica con orario 9-12 e 16-19 presso palazzo “Mathis” in piazza
Caduti per la libertà. L’ingresso sarà libero. Per maggiori informazioni: tel.
0172-430185, oppure www.turismoinbra.it e www.comune.bra.cn.it.

­n 12 GENNAIO
“ERETICI E CORSARI” A CUNEO
Stasera, giovedì, il “Toselli”
di Cuneo ospita “Eretici
e corsari” in cui monologhi
e canzoni di Gaber e
Luporini si intrecciano alle
più intuizioni di Pasolini,
in un immaginario dialogo
a tre che vedrà impegnati
Neri Marcoré e Claudio
Gioè (foto sopra), diretti
da Giorgio Gallione, con
le musiche dal vivo di “Gnu
quartet”. Lo spettacolo
nasce dall’osservazione
della corrispondenza,
non solo intellettuale, fra tre
figure centrali nell’Italia
degli anni ‘70. Biglietti da
10 a 28 euro. Info: 0171-
693258.
Ad
“Assemblea teatro”
tocca l’onore di ritornare
su di un palco storico
del teatro piemontese dopo
essere stata protagonista, allora
con “Il peso della farfalla”,
degli ultimi eventi che
precedettero la chiusura
per restauri.
­n 13 GENNAIO
“TRITTICO ‘900” IN SCENA
AL “BARETTI” DI MONDOVÌ
Domani, venerdì, alle 21
il teatro “Baretti” ospiterà
uno spettacolo composto
da un trittico con cui
il “Balletto dell’Esperia” (foto
sopra, pagina accanto)
offre la propria rivisitazione
di alcuni capolavori
del balletto del ‘900
da parte di tre coreografi
contemporanei. Si tratta
de “La morte del cigno”,
“L’après-midi d’un faune”,
e “I quattro temperamenti”.
I biglietti costano 16 euro.
Savigliano si appresta
a rivivere la vicenda
artistica, ma anche umana
della pittrice Frida Kahlo,
una tra le figure più
significative del mondo della
cultura del secolo scorso
A portare in scena il monologo scritto da Pino Cacucci
sarà l’attrice italo-uruguayana Annapaola Bardeloni
(foto nella pagina accanto), con la partecipazione
straordinaria di Luisella Tamietto, per la regia di Giovanni
Boni e Renzo Sicco e il montaggio video di Marco Pejrolo
74 á 12 gennaio 2012 á da non perdere
­n 13 E 14 GENNAIO
DOPPIO APPROFONDIMENTO
PRESSO “CASA DELFINO”
La fondazione “Casa
Delfino” di corso Nizza
2, a Cuneo, propone per
domani, venerdì, la serata
dal titolo “Cuneo brucia
ancora?”, per riflettere
se la città capitale della
lotta partigiana abbia ancora
nelle vene quella voglia di
democrazia. La sera dopo
sarà dedicata alla dinastia
di organari Vegezzi-Bossi
di Centallo. Entrambi gli
incontri inizieranno
alle 21 (ingresso libero).
­n 14 GENNAIO
IL “TERRA AMATA” A FOSSANO
Sabato, alle 21, presso
nella chiesa del Gonfalone,
in largo Camilla Bonardi,
a Fossano, è in programma
una serata del festival
“Terra amata”. L’evento,
a ingresso libero, vedrà
Olga Tarasevich
al pianoforte e Manuel
Zigante al violoncello.
n 14 GENNAIO
SPAZIO AL DIALETTO A TEATRO
Sabato, alle 21,nel teatro
“Silvio Pellico” di Bagnolo
Piemonte si rappresenterà
“Na sorprèis dòp l’àutra”,
commedia brillante
in piemontese, a cura de “I
mac-fin-a lì” di Cervignasco.
L’ingresso costerà 6 euro.
“Viva la vida!”
al “Milanollo”
Il 13 gennaio “Viva la vida” sarà protagonista di una serata da
ricordare: appena restaurato e riofferto al suo pubblico con un
primo spettacolo in rassegna nel mese di dicembre, il civico teatro
“Milanollo” di Savigliano sarà di nuovo dischiuso al lavoro
della compagnia torinese “Assemblea teatro”. Andranno in scena le
parole scritte da Pino Cacucci che raccontano, in un monologo appassionato
e sanguigno, la vita della pittrice messicana Frida Kahlo.
L’artista sudamericana è stata anticonformista, femminista anticipando
il tempo, amante appassionata, pronta a spezzare le regole, a triturarle,
purché il suo essere potesse esprimere quel caleidoscopio di sentimenti
che in lei si susseguivano. Soprattutto, è stata una donna che, in nome
della vita, ha affrontato ogni battaglia, ogni sofferenza.
Questa era Frida Kahlo, artista e molto altro, e a lei benissimo si addice
quel “Viva la vida!” scelto da Cacucci per il monologo (edito da
Feltrinelli), in cui lascia a Frida il racconto di se stessa e della sua storia.
Un monologo pensato per il teatro e portato in scena da Annapaola Bar -
deloni, attrice italo-uruguayana che ha mosso i primi passi a Genova,
alla scuola di recitazione dello Stabile, per poi spostarsi a lavorare in
America Latina, Asia ed Europa e che da cinque anni collabora con
“Assemblea teatro”, con un focus specifico sul mondo teatrale iberoamericano.
Lo spettacolo si avvale anche della partecipazione straordinaria
di Luisella Tamietto e conta sulla regia di Giovanni Boni e di
Renzo Sicco, mentre il montaggio video è affidato a Marco Pejrolo. Ini -
zio alle 21, costo 16 euro. Per maggiori informazioni: 0172-710235.

­n 14 GENNAIO
“TANT FRACASS PËR GNENTE”
AL TEATRO “DON BOSCO”
Sabato la sala “Don Bosco”
di Cuneo offrirà la ribalta
alla rassegna in lingua
piemontese. Protagonisti
sul palco saranno gli attori
della compagnia “Ij tant
parej” di Ronchi, i quali
si cimenteranno nella
commedia dialettale
“Tant fracass për gnente”
di Luigi Oddoero. Inizio
alle 21, costo 7 euro.
n 15 GENNAIO
“A SPASS PER LOU VIOL”
Domenica è in programma
una piacevole passeggiata
tra le borgate di Viani,
Laurenti e Chiosso, a Elva.
Il ritrovo è alle 9 in borgata
Serre, con pranzo al sacco,
per un uscita di 4-5 ore,
adatta a tutti. Per andare
“A spass per lou viol”
occorre bilanciare 10 euro,
(accompagnamento
e visita guidata agli
affreschi di Hans Clemer).
n 15 GENNAIO
PIANOFORTE A QUATTRO MANI
CON “INCONTRI D’AUTORE”
Domenica alle 16, per
“Incontri d’autore”, in sala
“San Giovanni” a Cuneo,
le danze dall’est europeo
“NATI SOTTO CONTRARIA STELLA”
“I portici” riaprono alla prosa con un “Romeo
e Giulietta” mediato da sette vecchi comici
Il cartellone della stagione teatrale di prosa de “I portici” di
Fossano propone per martedì 17 gennaio, alle 21, lo spettaco -
lo “Nati sotto contraria stella” da “Romeo e Giulietta” di Wil -
liam Shakespeare, con Ruggero Dondi, Sal vatore Landolina,
Marco Gobetti, Giulio Baraldi, Giordano Man cioppi, Dario Buc -
cino e con la partecipazione straordinaria di Ernesto Mahieux,
per la regia e la drammaturgia di Leo Muscato.
I veri protagonisti dello spettacolo non sono i personaggi dell’opera,
bensì sette vecchi comici girovaghi che si presentano
al pubblico per interpretare “La dolorosa storia di Giulietta e
del suo Romeo”. Presi uno per uno, sembrano avanzi di teatro;
messi insieme, formano una compagnia tragica, involontariamente
comica, quindi doppiamente tragica.
E in un modo o nell’altro riescono a far commuovere! I biglietti
per assistere alla rappresentazione sono in vendita al costo di
17 euro. Per maggiori informazioni: http://i-portici.net.
saranno protagoniste con
“Arché piano duo”, grazie
a Walter Mammarella
e a Fabrizio Prestipino che
si esibiranno a quattro mani
sul pianoforte. L’ingresso
al concerto cuneese sarà,
come sempre, libero.
­n 19 GENNAIO
“UN GIORNO D’INVERNO”
RICORDANDO L’ECCIDIO DEL ’44
Giovedì 19, alle 21, al
cinema “Ferrini” di Caraglio
sarà proiettato il film “Un
giorno d’inverno”, girato
dall’associazione culturale
“KinoKinino” insieme con
la Pro loco di Valgrana.
Al film, che rievoca l’eccidio
del 12 gennaio 1944
a Valgrana ad opera delle
truppe tedesche, hanno
partecipato oltre120
abitanti di Valgrana.
Le musiche che fanno
da corredo all’opera sono
di Raffaele Montanaro
e del complesso occitano
dei “Raskas”. L’ingresso
è libero. Per maggiori
info: tel. 347-2511830.
“I SALOTTI DI NONSOLOMUSICA”
Domenica 15 l’antico palazzo comunale di Saluzzo
ospiterà il coinvolgente concerto “Colectivo tanguero”
Domenica 15 gennaio a Saluzzo, presso l’antico
palazzo comunale, avrà luogo un appuntamento
davvero da non perdere. Alle 17, infatti, è prevista
un incontro della rassegna “I salotti di Non -
so lomusica 2012”. Ad allietare l’evento, a in -
gresso libero, sa rà “Colectivo tanguero”, esibizione
a suon di violino, viola, chitarra e bandoneon,
con protagonista Giorgio Molteni. Il concerto,
realizzato in collaborazione con l’hotel
“San Giovanni resort”, precederà di due settimane
un altro evento del cartellone, ovvero il
“Viaggio nella musica del medioevo” di domenica
29 gennaio, con l’“Ensemble Lilium Lyra”.
“SMALL JAZZ FESTIVAL” SAVIGLIANESE
Venerdì una serata all’insegna della contaminazione
musicale con il trio Pellissero-Barbieri-Touche
La terza edizione dello “Small town festival” di
Sa vigliano ritornerà venerdì 13 gennaio, alle 22,
presso “Trescalin”, con Dino Pellissero (flauto),
Nun zio Barbieri (chitarra) e Jino Touche (contrabbasso).
Il trio di virtuosi presenterà un concerto
all’insegna della contaminazione tra diversi
stili, con un genere riconducibile alla word
mu sic, supportato dal grande bagaglio di importantissime
collaborazioni avute nella carriera di
questi maestri dei propri strumenti.
Giovedì 19 gennaio la rassegna proporrà un e -
vento al “Lord Byron”, dove, a partire dalle
21,30, sarà la volta dello spettacolo di Giuseppe
Vet ti, in collaborazione col Teatro della caduta.
12 gennaio 2012 Ü 75

Parola ai nostri lettori
UNA PERORAZIONE
A FAVORE DELL’ENTE
TERRITORIALE
INTERMEDIO CHE,
INVECE DI ESSERE
ABOLITO, ANDREBBE
POTENZIATO
Perché (regole da soviet vigenti) la prossima settimana ritirerò
4.700 euro dalla banca in contanti? Perché li ho. Perché sono
miei; sono risparmi e introiti da pensione, vendita di cose personali e
di mia moglie e regali, in contanti, delle mie zie per Natale.
Perché li voglio usare a mio gusto senza che mi si dica cosa devo farne.
Perché mi ritengo un libero cittadino.
Perché voglio donare 2.200 euro a famiglie povere che conosco (non
mi possono fare fattura e sono coperte da privacy). Perché voglio comprare
carta igienica per cinque famiglie per tutto il 2012 (sedi varie
600 euro a scontrino, esente da dichiarazione redditti (perché non li
posso scalare?). Perché voglio regalare 900 euro a mia figlia, e ai suoi
amici, come rimborso spese, in quanto si stanno facendo un c...o enorme
per superare l’obsoleto e a volte mafioso esame di Stato da avvoca-
NON ABOLIAMO LE PROVINCE
scrivete a: claudio.puppione@rivistaidea.it
Mai come in questo periodo le Province sono al centro dell’attenzione
dei mass media e dell’opinione pubblica, spinta a considerarle il capro
espiatorio dei problemi del Paese. L’abolizione di tali enti e l’accentramento
di molte delle loro funzioni è la soluzione abbozzata dallo
Stato centrale che, a dir di molti, contribuirebbe a ridurre la spesa pubblica. Ma è una
scelta a dir poco incoerente con l’esigenza di una gestione efficiente del denaro pubblico,
vicina al territorio. Fino a poche settimane i principali partiti romani si riempivano
la bocca con il federalismo, una battaglia portata avanti materialmente e non
metaforicamente solo dalla Lega nord.
Ora le aspirazioni federaliste sono in evidente contrapposizione con la manovra elaborata
dal governo Monti. Non bisogna essere economisti per capire che, più l’istituzione
è vicina al territorio, meglio è in grado di comprendere e soddisfare le esigenze
della popolazione. Sarebbe quindi auspicabile, anziché l’abolizione delle Province,
un loro potenziamento con l’ulteriore decentramento di competenze regionali. È un
percorso opposto a quello portato avanti a palazzo “Chigi”, sostenuto dai partiti centralisti,
che sarebbe sostenuto a gran voce dalla popolazione, se fosse correttamente
informata e non bombardata con il “pensiero unico” del Governo tecnico.
La Padania ne ha abbastanza di essere “munta” dallo Stato ogni qualvolta ve ne sia
bisogno, ricevendo in cambio solo ulteriori tasse. Il nord è vessato da manovre ripetute,
a causa dell’inefficienza dello Stato centrale. Si cataloga la Padania come terra
di ricchi evasori, mentre si ignorano le piaghe del lavoro nero in meridione, dei falsi
invalidi e dell’assistenzialismo portato all’estremo, per non parlare degli enti pubblici
che soprattutto in alcune aree della penisola sono saturi di dipendenti.
Già nel 1996 Umberto Bossi disse: «È prevedibile che tutto peggiorerà in tempi piuttosto
rapidi nel momento in cui ci avvicineremo alla possibilità di svalutare la lira e
quindi all’insostenibilità del peso del carrozzone romano sul sistema produttivo pa -
dano. Viviamo un momento storico di cui dobbiamo aver coscienza per poter scegliere
e fare con chiarezza, sapendo dove si va, le scelte che dobbiamo fare». Un discorso
«REGOLE DA SOVIET PER I CONTANTI, MA IO NON MI IMPRESSIONO»
76 á 12 gennaio 2012
to (senza scontrino: regalo!). Perchè voglio divertirmi, a pagamento,
con qualche allegra donnina (1.000 euro in tre mesi, ma fanno fattura!).
Come mai i benpensanti al governo hanno mai toccato quest’ultimo
settore, di immenso traino?
Nessuno di lo ro, pur essendone ben consapevole, ha mai detto che tali
attività si possono tassare... è più facile colpire benzina, autostrade,
addirittura tabacco ex trinciato, Iva e via dicendo.
Ed è più facile mantenere gli stipendi dei politici. Sono interventi che
avrebbe potuto fare ognuno senza essere andato alla Bocconi!
Comunque, totale ritiro: 4.700 euro, zie comprese.
Vediamo cosa mi dicono, visto che tutti i settori citati non sono tassati!
E lo farò.
Giorgio Barberis (Savigliano)

molto attuale, viste l’inaffidabilità dell’euro e le traballanti fondamenta
dell’eurosistema, che però dev’essere ancora assimilato dal
popolo. Dobbiamo avere la consapevolezza che è l’ora di muoversi
per pretendere una maggiore autonomia economica e istituzionale,
evitando di rimanere passivi di fronte al gioco al rialzo delle
tasse del Governo centrale. Con il metodo adottato da Monti si
colpiranno solo tutti coloro i quali hanno sempre pagato, mentre
chi finora ha evaso, lavorato in nero o beneficiato di omertà istituzionali
continuerà a farlo, come prima e più di prima.
E il cammino da intraprendere per l’ottenimento di pari diritti e
doveri tra il nord e il sud deve passare, “in primis”, dalla difesa
delle Province contro il colpo di mano centralista con il quale il
Governo vuole cancellare un’autonomia locale già esistente.
Fatto questo, dovremo arrivare, attraverso tappe ben precise, al -
l’autonomia federalista del nord.
Lega nord (Chiusa di Pesio e Carrù)
n A BRA I SALESIANI
AIUTANO LE FAMIGLIE
La crisi economica colpisce
tutti. Ma sono le famiglie
meno abbienti a soffrirne
di più. Anche la scelta
della scuola ritenuta più
idonea per i figli potrebbe
essere resa più difficile. Ma,
con i recenti interventi della
Regione e con le borse
di studio dell’istituto “San
Domenico Savio” di Bra,
la scuola salesiana è resa
accessibile a tutte le famiglie,
con una retta ridotta in modo
proporzionale fino a 500
euro annuali in base
al reddito. Il piano regionale
di interventi, come hanno
sottolineato il presidente Cota
e l’assessore Cirio, è stato
predisposto a misura delle
fasce più deboli. Questo
riguarda gli assegni di studio
per iscrizione, frequenza,
libri e trasporti per tutti gli
alunni della scuola pubblica,
sia statale che paritaria,
in proporzione alle spese
sostenute e al reddito. Per la
scuola media il rimborso per
le famiglie è di 1.800 euro
(contro gli attuali 1.440) per
le fasce di reddito fino a
10.000 euro e diminuisce
via via per le altre fasce
da 10 a 26.000, da 26
a 29.000 euro e da 29 a
40.000 euro (viene quindi
introdotta la prima fascia
e innalzata l’ultima).
Informazioni più complete
sono reperibili sul sito della
Regione. La scelta, nella
linea delle precedenti
Amministrazioni, vuole
rassicurare le famiglie, specie
quelle che desiderano
esprimere la loro libera scelta
educativa garantita dalla
Costituzione (articolo 30)
nell’ambito della scuola
pubblica, statale e paritaria.
Le borse di studio sono
istituite con un fondo dello
stesso Istituto salesiano, a cui
possono concorrere altri
benefattori, per agevolare gli
alunni meritevoli di famiglie
meno abbienti. Basta
dimostrare impegno nello
studio, correttezza nel
comportamento e avere un
reddito Isee entro i 15.000
euro per ottenere la borsa
di studio fino a 1.000 euro.
Sommandola al contributo
regionale, con una spesa di
500 euro all’anno l’alunno
può frequentare sia la scuola
che il doposcuola quotidiano
fino alle 17,30. I Salesiani
intendono così continuare a
fornire un servizio didattico
ed educativo di qualità alle
famiglie, nella fedeltà a una
collaudata tradizione e allo
spirito di Don Bosco, sempre
attento ai giovani meritevoli
e bisognosi. La scuola
salesiana è aperta a tutti.
I ragazzi più dotati possono
sviluppare ulteriori
competenze in inglese
e francese (con certificazioni
europee), musica e informatica.
I più deboli sono aiutati
a conseguire obiettivi adatti
a loro. Tutti sono avviati
all’acquisizione di un valido
metodo di studio.
Soprattutto si offrono
molte opportunità educative
per la crescita
integrale della persona
in un ambiente ricco di valori
umani e cristiani.
Scuola media salesiana
di Bra

LA REGIONE, MALGRADO L’ANNO DIFFICILE, HA FATTO MOLTO
Il 2011 è stato un anno molto difficile, ma che ha visto il grande
lavoro svolto dalla Regione concretizzarsi in una serie di provvedimenti
tradottisi in aiuti reali per la nostra gente.
In un contesto generale in cui i finanziamenti sono stati drasticamente
ridotti, la Regione ha tutelato in modo eccellente i piemontesi.
Abbiamo dimostrato di saper mantenere gli impegni continuando a
sostenere il territorio e i Comuni: il cuneese, che a luglio aveva ricevuto
per il superamento dei patti di stabilità quasi 17 milioni e 400 mila
euro per la quota destinata alla Provincia e 16 milioni e 692 mila euro
ai 23 Comuni che avevano fatto richiesta, a ottobre con il nuovo stanziamento,
di ulteriori 120 milioni di euro, ha ricevuto un’altra importantissima
boccata d’ossigeno. Per la legge 18 sono stati destinati oltre
11 milioni e mezzo di euro a 160 Comuni della Granda, e quasi 13
milioni sono arrivati a Cuneo per il suo Piano di sviluppo urbano.
Soldi veri, non parole, per realizzare progetti molto attesi!
Abbiamo sostenuto l’occupazione nelle scuole, con l’assunzione di
577 precari attinti dalle graduatorie regionali: anche grazie a questo
LA MONETA UNICA
È UNA RISORSA
FONDAMENTALE
PER LA PACE
CHE LASCIAMO
ALLE NUOVE
GENERAZIONI
78 á 12 gennaio 2012
fondamentale intervento nemmeno una scuola è stata chiusa. Non
solo: per garantire l’apertura delle scuole di montagna e delle aree
disagiate, nonché il sostegno agli alunni disabili, sono state stanziate
ancora più risorse che nel 2010, arrivando a 12 milioni di euro.
Il Piano per l’occupazione ha dato un segnale di svolta consentendo
alla Regione di pensare a un rilancio nell’ottica dell’innovazione e
della sburocratizzazione. Meno burocrazia anche in agricoltura: dal
nuovo regolamento forestale, ai Piani verdi, all’anticipo Pac, sono sta -
ti decisivi i cambiamenti apportati dalla giunta Cota per agevolare i
nostri lavoratori. Il taglio agli sprechi è stato fin dall’inizio un imperativo:
i risultati non si sono fatti attendere in tutti i settori, ma credo
che il segnale più importante sia arrivato dalla sanità che, grazie ai
provvedimenti del Piano regionale di rientro, per la prima volta da
anni è riuscita a costare di meno.
Si è trattato di un anno di intenso lavoro che ha dimostrato la qualità
della Lega di governo che non si perde in fronzoli, ma bada al sodo.
Federico Gregorio (consigliere regionale, Narzole)
«QUESTA CRISI CI RIGENERERÀ»
scrivete a: claudio.puppione@rivistaidea.it
Abbiamo letto, distratti perché concentrati sui contenuti della manovra
salva Italia, i riassunti giornalistici dell’annuale rapporto del Censis diretto
dal prestigioso professor Giuseppe De Rita. L’Italia, secondo il Censis,
è un Paese fragile e smarrito di fronte a una crisi di cui tutti conosciamo e
sperimentiamo la gravità e la profondità. Forse perché mi riconosco in quella frazione
di italiani che, secondo il Censis, si sentono non solo cittadini europei, ma del mondo
e di conseguenza guardano con meno pessimismo al futuro, esprimo il mio augurio di
buon anno a tutti con un sentimento di fiducia nell’esito della crisi. Sono convinto che
questi tempi di difficoltà per tantissime persone ci porteranno verso un mondo diverso
da quello che conosciamo e, se lo vorremo, migliore di quello attuale.
La drammatica crisi della moneta europea è davvero inaspettata? Secondo me, no.
Per il grande Helmut Khol, padre dell’euro e primo cancelliere della Germania unificata,
solo coloro che avevano vissuto le distruzioni della seconda guerra mondiale potevano
trovare il coraggio di dare l’avvio al progetto di una moneta unica europea, vera
garanzia di pace consegnata alle nuove generazioni come strumento di stabilità e sviluppo
del continente e del mondo. In questo contesto lo sforzo dei governanti di allora,
segnati dalla guerra e prossimi a passare il testimone, fu un atto di generosità quasi
commovente di cui riconosco la grandezza nell’intento di sventare i pericoli legati alla
frammentazione europea e allo scontro franco-tedesco.
Sapevamo tutti della fretta con cui la moneta unica è stata varata, per fortuna in tempo
(oggi l’impresa non sarebbe più possibile!), e sapevamo che molti problemi erano ancora
da risolvere, a cominciare dalla mancanza di una politica fiscale ed economica co -
mune agli Stati membri. Per cause diverse, ma soprattutto per una grave caduta della
tensione ideale, dopo un decennio di moneta unica che comunque ha portato nonostante
tutto vantaggi agli italiani, ci troviamo costretti, in grave ritardo, a sciogliere
quei nodi di cui conoscevamo l’esistenza.
I problemi da risolvere non sono semplici. Addirittura, oltre Atlantico c’è chi ritiene
preferibile il fallimento guidato dello Stato italiano e del suo debito piuttosto che tentare
manovre, come quella appena varata, ritenute inutili, capaci solo di trasferire più
avanti, in una situazione di caos futuro, una situazione irrecuperabile. Ma io resto

ottimista perché quella che stiamo vivendo è, anche se dolorosa,
una crisi di crescita, necessaria per l’euro e per la vera Unione
europea. In cambio dei tanti sacrifici, la nostra patria europea ne
uscirà rafforzata, consolidando le prospettive di pace e di sviluppo
insite nel sogno dei padri fondatori. Certo, come Paese fondatore
dell’Europa unita, non abbiamo fatto bella figura. Mal governato
come è stato negli ultimi vent’anni, in un clima politico do -
minato tanto a destra quanto a sinistra dalla demagogia e dal po -
pulismo, il Paese è scivolato sulla china del disordine economico
che ha tolto la fiducia dei mercati nelle nostre potenzialità e ci ha
portato a diventare il detonatore di una possibile esplosione che
potrebbe far crollare la costruzione europea.
Ora che, finalmente, abbiamo alle spalle la seconda Re pubblica e,
speriamo, anche i politici figli del “porcellum” che l’han no sorretta
e interpretata con risultati fallimentari, sono convinto che, passata
la fase difficile, l’Europa, con il contributo decisivo del -
l’Italia, tornerà faro di civiltà e di progresso per i nostri giovani e
per tutti i popoli dell’altra nostra nuova patria, il mondo.
Marco Botto (Mondovì)
n LA POLITICA È CADUTA
IN BASSO, MA NON TUTTA
Per un politico è difficile
porgere gli auguri per
la perdita di credibilità
derivata da certa politica.
Se oggi il Paese è nelle
condizioni in cui si trova
la colpa principale è della
politica, quella di questi
ultimi anni e quella dei
decenni passati. Ed è vero
anche che, se abbiamo un
governo tecnico costretto
a varare una manovra
durissima per salvare l’Italia,
questo è dovuto ai limiti
della politica nell’era
Berlusconi e negli anni
precedenti. Però non tutti i
politici sono uguali e molti
hanno ancora a cuore,
come dev’essere, l’interesse
della collettività. Un aspetto
positivo, nella situazione di
decadenza della società, è
la voglia di partecipazione
dei cittadini, che si stanno
riavvicinando all’interesse
per la gestione della cosa
pubblica e alla politica.
È un punto di ripartenza
importante: la rinnovata
voglia di partecipazione
va coltivata ed estesa
ai giovani, i quali vanno
messi nelle condizioni di
riappropriarsi del futuro.
La manovra è diventata
legge e ora bisogna che
si programmi lo sviluppo.
Non ci possono essere
crescita e la speranza
di uscire dalla crisi se
ci si ferma ai tagli e alla
tassazione, anche perché
i tagli non sono stati così
incisivi e dove necessari
e la pressione fiscale resta
rivolta in prevalenza ai soliti
noti, a chi già dà il suo
contributo. Anche la
Granda paga un tributo
alla crisi generale. Molte
aziende sono in forte
difficoltà. Il trasporto
pubblico sta subendo tagli
importanti per la mancanza
di risorse e ciò comporterà
la perdita di posti di lavoro.
L’Alpitour è un altro fronte di
crisi occupazionale a causa
del trasferimento degli uffici
a Torino. Il piano sanitario
regionale, per ridurre i costi
della sanità, mette in forse
il virtuoso “modello Cuneo”.
Le comunità montane sono
sul piede di guerra perché
la giunta Cota le ha
cancellate e i Comuni,
specie quelli piccoli,
non sanno come garantire
i servizi essenziali. Voglio
però essere ottimista
e confido che il 2012 sia
meno pesante di quanto
viene dipinto. Ma del
domani migliore che ci
auguriamo, specie per i
nostri figli, dobbiamo essere
protagonisti, non delegando
il futuro a chi non è stato
capace di gestirlo.
Per questo il mio augurio
è di ritrovare, tutti insieme,
la voglia di partecipare
alla vita della collettività.
Tullio Ponso (consigliere
regionale, Cervasca)

CUCINARE
Natale e capodanno ci hanno
regalato qualche chilo in più?
Per depurare e disintossicare
l’organismo, niente di meglio
di una saporita minestra
con verdure di stagione
Mandaci le tue ricette!
Le pubblicheremo
su www.ideawebtv.it
PASSATO
DI VERDURA
1.
2.
3.
INGREDIENTI
Un mazzo di biete|una zucchina|un finocchio
un peperone giallo|una cipolla|150 g di zucca|100 g
di asparagi|10 foglie di basilico|un litro di brodo
vegetale bollente|un cucchiaino di polvere di curry
sale|parmigiano grattugiato.
PREPARAZIONE
Pulite e lavate bene tutte le verdure e, dopo averle
tagliate a tocchetti, mettetele in una pentola che possa
contenerle tutte. Versateci sopra tre mestoli di brodo
bollente, date una bella mescolata e fate cuocere
a fuoco basso mescolando abbastanza spesso.
Dopo circa dieci minuti aggiungete il resto del brodo
bollente, il basilico, il pizzico di sale e continuate
a cuocere a fuoco basso per un’altra mezz’ora.
Fate poi intiepidire e passate tutto al frullatore.
Servitela molto calda. Spolverizzatela con il parmigiano
e irrorate con un filo di olio extravergine. La minestra
si conserva per non più di due giorni in frigorifero.
Per ritrovare la linea
dispersa... per festività

FINO AL 5 FEBBRAIO
LE SALE
DELLA PINACOTECA
MILANESE
PROPONGONO
DICIASSETTE
VERI CAPOLAVORI
n GIÒ POMODORO
Alessandria-Sedi varie
(fino al 29 aprile)
Luoghi storici straordinari quali
ville e palazzi nobiliari, musei
e siti d’eccezione diventano
un circuito dove compiere uno fra
i più esaustivi viaggi fra le opere
del grande maestro della scultura.
82 á 12 gennaio 2012
Arte
BRERA INCONTRA IL “PUSKIN”
a cura di Giorgio Barberis
Sono “solo” diciassette, ma che capolavori per la mostra milanese “Brera
incontra il Puskin-Collezionismo russo tra Renoir e Matisse”! Fanno la par -
te del leone Gauguin, Van Gogh, Matisse e Picasso, i primi che sedussero i
collezionisti d’inizio Novecento Sergei Scukin e Ivan Morozov, ricchissimi
personaggi, all’epoca eccentrici rispetto al gusto imperante, che oggi permettono di
ammirare questa preziosa rassegna aperta al pubblico sino al 5 febbraio.
L’evento cavalca l’onda dell’anno delle culture incrociate tra Italia e Russia, il 2011,
anche se Brera non può che ospitare rassegne di formato ridotto visto che nelle sue
sale manca (uno tra i tanti problemi) uno spazio per le mostre temporanee. Il risultato,
tuttavia, è eccellente: si possono ammirare opere che i due mecenati, costretti
dopo la rivoluzione d’ottobre a cedere le collezioni allo Stato sovietico, acquistarono
dagli artisti preferiti. Il “Ritratto di Ambroise Vollard”, una delle migliori opere della
fase cubista di Picasso, fu comprato da Morozov a Parigi. Invece grandi “Pesci rossi”
di Matisse, il preferito di Scukin, fu dipinto nel 1911, dopo un soggiorno dell’artista
a Mosca, dove rimase colpito dai colori e dalle forme delle icone russe. “La regina
Isabeau”, ancora di Picasso, è merito dello stesso Matisse che presentò lo spagnolo a
Scukin: nacque un’amicizia che, per il collezionista, diventò una sorta di ipnosi.
Tra le opere esposte spiccano la “Ronda dei carcerati” di Van Gogh e tre quadri di Cé -
zanne tra cui il “Pierrot e Arlecchino” che anticipa Picasso di almeno venti anni. E poi
“Ehaiha Ohipa”, capolavoro del periodo tahitiano di Gauguin, e la “Vista del ponte
Sèvres” del “doganiere” Russeau, mai esposto in Italia. In chiusura tre foto in bianco
e nero danno solo una pallida idea di quello che dovevano essere le due raccolte: tre
saloni tappezzati di quadri di Monet, Matisse e Cézanne a ricoprire pareti enormi.
È trascorso quasi un secolo da quanto ciò che è immortalato su quegli scatti ci racconta,
ma il rimpianto per quello che è stato (e che non c’è più) è ancora forte tra gli appassionati
d’arte. Anche se quanto è rimasto riesce lo stesso a dare forti emozioni e segna
l’inizio di un nuovo scambio con il continente di mezzo.
Nel 2012, infatti, approderà a Mosca il “nostro” Caravaggio con opere provenienti
dai principali musei italiani. Anche se i puristi storceranno il naso, ormai i grandi
eventi sono questi: la situazione in cui versa da tempo la cultura artistica italiana non
può che costringerci a emigrare e a importare o esportare anche gli autori scomparsi.
Per i nobili talenti ancora attivi spazi e finanze sono ormai al lumicino, fatta eccezione,
naturalmente, per alcune realtà sbandierate dai mass media che, pur proponendo
l’improponibile, continuano a esporre, almeno a detta dei loro “promoter”, il “top del
top” dell’arte internazionale.
n “I TESORI DEL PRINCIPE”
Bard (Aosta)-Forte
(fino al 13 maggio)
Rubens, Brueghel, Rembrandt,
Cranach, Hayez e Canaletto:
capolavori delle collezioni del Principe
del Liechtenstein. Sono ottanta opere
realizzate tra il 1500 e la seconda
metà del diciannovesimo secolo.
n ”VINCENT VAN GOGH
E IL VIAGGIO DI PAUL GAUGUIN”
Genova-Palazzo ducale (fino al 15 aprile)
Van Gogh è il cuore e l’anima di questa
mostra straordinaria, che fa perno
sul prestito del “Da dove veniamo? Chi
siamo? Dove andiamo?” di Gauguin.
E, accanto ai loro, ci sono tanti altri
capolavori, da Hopper a Kandinsky.