Ippogrifo 1-2003:Ippogrifo 1/2003 - Comune di Jesi

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28.05.2013 Views

8 5/03 GENITORI E FIGLI: AMICI O NEMICI? 1. Hai paura di confessare ai tuoi genitori le tue trasgressioni? 2. I tuoi genitori ti lasciano uscire dopo cena? 3. I tuoi genitori sono costantemente preoccupati per il lavoro ed il denaro? 4. I tuoi genitori sono troppo rigidi per quanto riguarda i tuoi appuntamenti? 5. I genitori interferiscono nella scelta dei tuoi amici? 6. I tuoi genitori ti assillano continuamente per lo studio? 7. I tuoi genitori ammettono che qualche volta puoi avere ragione? 8. Quando sarai adulto e avrai dei figli adotterai lo stesso metodo educativo usato dai tuoi genitori nei tuoi confronti? 9. Secondo te i genitori si comportano in maniera diversa a seconda del sesso del proprio figlio? 10. I tuoi genitori fanno delle parzialità nei confronti dei propri figli indipendentemente dal sesso? 11. Vorresti che i tuoi genitori ti trattassero da adulto? 12. I tuoi genitori interferiscono nel modo in cui spendi il tuo denaro? La tragedia di Novi Ligure ed altri drammatici fatti di cronaca ci hanno indotto a riflettere sulla qualità dei rapporti tra genitori e figli: amici, nemici o complici? Dall’analisi dei grafici (risultato dell’inchiesta condotta su tutti gli alunni frequentanti il Liceo Socio-Psico Pedagogico e il Liceo delle Scienze Sociali) emerge un quadro variegato; ma il dato, che non può essere in nessun modo ignorato, è quello relativo al desiderio di autonomia degli adolescenti che è una costante del questionario. Alla domanda: “ Vorresti che i tuoi genitori ti trattassero da adulto?” un consistente 81% ha detto SI, mentre soltanto il residuo 19% dichiara di non essere affatto dispiaciuto del modo in cui i propri genitori lo trattano. Quello della “interferenza” nelle proprie questioni personali è un altro tema spinoso ed inevitabilmente connesso alla volontà di recidere in maniera più o meno forte i legami con i propri genitori. Così che se l’influenza “esterna” non sembra essere particolarmente pressante per quel che concerne l’uscire dopo cena e altri appuntamenti, la scelta degli amici o la gestione del proprio denaro, questa si fa alquanto marcata quando si parla di studio: 1\4 dei giovani intervistati ammette di essere continuamente assillato dai propri familiari mentre la percentuale dei ragazzi “immuni” dal coinvolgimento dei genitori si attesta intorno al 27%. Stando alla nostra inchiesta, emerge un ritratto dei genitori di oggi in cui molti non potranno non riconoscersi: sono quelli per i quali il denaro e il lavoro rappresentano ancora preoccupazioni notevoli, sono quelli nei confronti dei quali i figli nutrono ancora un certo timore nel confessare le loro trasgressioni, sono quelli che adottano trattamenti differenti verso i propri figli, spesso a seconda del sesso, ma in certe occasioni anche indipendentemente da questa variabile; occorre però riconoscere, ad onor del vero, che i nostri genitori (e questo non è poco) sono capaci, non sempre ma talvolta, di riconoscere che possiamo aver ragione. Altamente significativa la domanda numero otto nella quale si trova la chiave di risposta a numerosi inter- rogativi. Il fatto che solo il 18% dei giovani si sia dichiarato disposto ad adottare nei confronti dei propri figli la stessa strategia educativa utilizzata dai propri genitori con loro, contro il 30% dei contrari e il 52% degli insicuri deve indurre, da un lato, chi di dovere a riflettere sul proprio metodo educativo e, dall’ altro gli adolescenti a capire le difficoltà che anche i genitori vivono in questo periodo, al fine di creare una relazione nella quale le esigenze degli uni collimino o, per lo meno, non vengano represse dagli altri e di dar vita quindi ad un rapporto improntato alla comprensione e al rispetto reciproco. Quali sono le attività più divertenti per gli adolescenti? Conclusione Dall’analisi del seguente grafico si evince che le attività predilette dai ragazzi sottoposti al test sono: 1. ascoltare la musica ed andare ai concerti; 2. svolgere attività sociali con gli amici; 3. stare in compagnia del proprio patner; 4. fare shopping; 5. guardare la televisione ed andare al cinema. Difatti la prima ha raggiunto una percentuali pari al 100%, la seconda pari al 94,4%, la terza al 77,7% e infine le ultime due sono state scelte a parimerito dal 66,6% degli intervistati. Realizzato e redatto al computer: Silvia Serini, Giulia Romagnoli Realizzazione copertina a cura di: Paola Ramazzotti, Stefania Gresti Alla realizzazione del questionario hanno collaborato tutte le alunne delle classe IV B, L.S.P.P.

E’probabilmente la prima volta, a livello regionale, che un Liceo Socio Psico Pedagogico si affianca ad una Cooperativa Sociale per realizzare un incontro scuola- lavoro. Ne è nato un progetto che ha permesso ad undici ragazze delle attuali quinte del Liceo Socio Psico Pedagogico di Jesi, divise in coppie, di affiancare gli educatori nei centri diurni per disabili gestiti dalla Coo.S.S. Marche. Elemento ispiratore di tale Cooperativa è la promozione umana e l’integrazione sociale dei cittadini, tramite l’erogazione di servizi socio- sanitari ed educativi, in favore delle fasce più deboli della popolazione, al fine di completare le funzioni svolte dagli enti pubblici. I servizi sociali promossi dalla Cooperativa sono destinati a diverse categorie di utenti: terza età, infanzia, minori a rischio, psichiatria, tossicodipendenza e disabilità. Proprio nel servizio handicap del Comune di Jesi e della Vallesina Ingredienti: Il Liceo Socio Psico Pedagogico di Jesi incontra la Coo.S.S. Marche UN’ESTATE PARTICOLARE Undici ragazze affiancano gli educatori nei centri per disabili (gestito dalla Coo.S.S. Marche) sono state inserite le undici ragazze che durante l’estate si sono alternate nei vari centri diurni presenti nel territorio. Gli obiettivi di partenza di questo tirocinio erano sia una prima opportunità di avvicinarsi al mondo del lavoro e trovare un riscontro pratico delle discipline d’indirizzo, sia un orientamento per una futura scelta in ambito lavorativo o universitario, nonché una crescita personale. Lo stage effettivo è stato preceduto da una settimana di preparazione “molto particolare” mirata ad esteriorizzare le capacità di ognuna delle ragazze, in particolare quelle che sarebbero potute risultare utili nelle settimane seguenti. Dall’osservazione dei vari centri, le ragazze hanno riscontrato che questi, pur perseguendo lo stesso obiettivo di riabilitazione ed inserimento sociale, si differenziano per le diverse attività manuali, che vanno dalla lavorazione della ceramica, a quella del cuoio, da quella del midolli- no , a quella della rilegatura dei libri, stabilite in base alla tipologia e alla gravità dell’handicap dell’utenza. Altra attività promossa dalla Cooperativa è l’educazione motoria, sia in piscina, sia in un’apposita struttura dove si alternano gli utenti dei vari centri. La produzione dei manufatti ha finalità educative: rendere i ragazzi consapevoli delle proprie capacità, instaurare rapporti di collaborazione e amicizia fra di loro, responsabilizzarli e renderli consapevoli della sequenzialità delle azioni, così da utilizzarla nella semplice vita quotidiana. A conclusione del tirocinio le ragazze hanno avuto la possibilità di confrontare le proprie esperienze rivivendo le emozioni, ma anche i momenti di difficoltà. Ne è emerso che tutte sono riuscite a soddisfare pienamente le proprie aspettative, nonostante fossero molto differenti: c’è chi è riuscita a chiarire le proprie aspirazioni lavorative, chi ha trovato un momento per riflettere, chi ha acquisito nuove capacità e chi le ha scoperte. Si sono rese conto che il lavoro dell’educatore, a differenza di altri, richiede molta pazienza, devozione e soprattutto flessibilità nei tempi, nei ritmi e nelle metodologie da applicare; persone come ragazzi disabili infatti, ogni giorno potrebbero evidenziare una parte diversa del loro essere, della loro personalità, che molte volte è difficile adeguare agli obiettivi fissati. Tutte inoltre sono giunte a conclusione che questo tirocinio è stato veramente formativo, perché ha permesso loro di capire quanto sia importante, in una società frenetica come la nostra, fermarsi di tanto in tanto a riflettere e pensare che esistono persone che, anche se non riescono a seguirci, potrebbero darci ugualmente tanto. Emanuela Banchetti, Maila Cannucciari L.S.P.P., V B Alessandra David, Elisa Santinelli L.S.P.P., V C RICETTA DEL BUON LABORATORIO TEATRALE q una ventina di ragazzi (o meglio, una ventina di ragazze più Gabriele Sarti L.C., II C) q un uomo dall’aspetto bizzarro: una faccia simpatica da persona non troppo seria ( ma non giudicate dalle apparenze) il, così detto, Maestro q una stanza Preparazione: q inserire gli ingredienti nella stanza q mescolate bene aggiungendo un po’ di passione per la recitazione q allungate l’impasto con stupidaggini varie svolazzanti qua e là e un po’ di pazzia Consigli dello chef: q fornite all’impasto un qualsiasi testo teatrale per ottenere una lievitazione ottimale q gustate il sapore amichevole e confidenziale che affiora dopo poco tempo q mettete in conto paura, successi, delusioni N.B. La seguente ricetta descrive un prodotto D.O.C. fornito dal laboratorio teatrale del Liceo Classico Vittorio Emanuele II di Jesi ( completo di sezioni annesse). Presentazione in tavola: q arricchire con costumi e giardino del Liceo Socio-Psico Pedagogico e Liceo delle Scienze Sociali q aggiungere la frenesia e le palpitazioni della “prima” (momento in cui l’attore ha un solo pensiero fisso: “si va in scena!!!”) q far risuonare dietro le quinte ( uno degli alberi del giardino citato) un motto tipico che in francese suona così: “Tanta, tanta merda!!!” 9 5/03

E’probabilmente la prima<br />

volta, a livello regionale,<br />

che un Liceo Socio<br />

Psico Pedagogico si affianca<br />

ad una Cooperativa Sociale<br />

per realizzare un incontro<br />

scuola- lavoro.<br />

Ne è nato un progetto che ha<br />

permesso ad un<strong>di</strong>ci ragazze delle<br />

attuali quinte del Liceo Socio<br />

Psico Pedagogico <strong>di</strong> <strong>Jesi</strong>, <strong>di</strong>vise in<br />

coppie, <strong>di</strong> affiancare gli educatori<br />

nei centri <strong>di</strong>urni per <strong>di</strong>sabili gestiti<br />

dalla Coo.S.S. Marche.<br />

Elemento ispiratore <strong>di</strong> tale<br />

Cooperativa è la promozione<br />

umana e l’integrazione sociale<br />

dei citta<strong>di</strong>ni, tramite l’erogazione<br />

<strong>di</strong> servizi socio- sanitari ed educativi,<br />

in favore delle fasce più<br />

deboli della popolazione, al fine<br />

<strong>di</strong> completare le funzioni svolte<br />

dagli enti pubblici.<br />

I servizi sociali promossi dalla<br />

Cooperativa sono destinati a<br />

<strong>di</strong>verse categorie <strong>di</strong> utenti: terza<br />

età, infanzia, minori a rischio,<br />

psichiatria, tossico<strong>di</strong>pendenza e<br />

<strong>di</strong>sabilità.<br />

Proprio nel servizio han<strong>di</strong>cap del<br />

<strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Jesi</strong> e della Vallesina<br />

Ingre<strong>di</strong>enti:<br />

Il Liceo Socio Psico Pedagogico <strong>di</strong> <strong>Jesi</strong> incontra la Coo.S.S. Marche<br />

UN’ESTATE PARTICOLARE<br />

Un<strong>di</strong>ci ragazze affiancano gli educatori nei centri per <strong>di</strong>sabili<br />

(gestito dalla Coo.S.S. Marche)<br />

sono state inserite le un<strong>di</strong>ci ragazze<br />

che durante l’estate si sono<br />

alternate nei vari centri <strong>di</strong>urni<br />

presenti nel territorio.<br />

Gli obiettivi <strong>di</strong> partenza <strong>di</strong> questo<br />

tirocinio erano sia una prima<br />

opportunità <strong>di</strong> avvicinarsi al<br />

mondo del lavoro e trovare un<br />

riscontro pratico delle <strong>di</strong>scipline<br />

d’in<strong>di</strong>rizzo, sia un orientamento<br />

per una futura scelta in ambito<br />

lavorativo o universitario, nonché<br />

una crescita personale.<br />

Lo stage effettivo è stato preceduto<br />

da una settimana <strong>di</strong> preparazione<br />

“molto particolare”<br />

mirata ad esteriorizzare le capacità<br />

<strong>di</strong> ognuna delle ragazze, in<br />

particolare quelle che sarebbero<br />

potute risultare utili nelle settimane<br />

seguenti.<br />

Dall’osservazione dei vari centri,<br />

le ragazze hanno riscontrato<br />

che questi, pur perseguendo lo<br />

stesso obiettivo <strong>di</strong> riabilitazione<br />

ed inserimento sociale, si <strong>di</strong>fferenziano<br />

per le <strong>di</strong>verse attività<br />

manuali, che vanno dalla lavorazione<br />

della ceramica, a quella<br />

del cuoio, da quella del midolli-<br />

no , a quella della rilegatura dei<br />

libri, stabilite in base alla tipologia<br />

e alla gravità dell’han<strong>di</strong>cap<br />

dell’utenza.<br />

Altra attività promossa dalla<br />

Cooperativa è l’educazione<br />

motoria, sia in piscina, sia in<br />

un’apposita struttura dove si alternano<br />

gli utenti dei vari centri.<br />

La produzione dei manufatti ha<br />

finalità educative: rendere i ragazzi<br />

consapevoli delle proprie capacità,<br />

instaurare rapporti <strong>di</strong> collaborazione<br />

e amicizia fra <strong>di</strong> loro,<br />

responsabilizzarli e renderli consapevoli<br />

della sequenzialità delle<br />

azioni, così da utilizzarla nella<br />

semplice vita quoti<strong>di</strong>ana.<br />

A conclusione del tirocinio le<br />

ragazze hanno avuto la possibilità<br />

<strong>di</strong> confrontare le proprie esperienze<br />

rivivendo le emozioni, ma<br />

anche i momenti <strong>di</strong> <strong>di</strong>fficoltà.<br />

Ne è emerso che tutte sono riuscite<br />

a sod<strong>di</strong>sfare pienamente le<br />

proprie aspettative, nonostante<br />

fossero molto <strong>di</strong>fferenti: c’è chi<br />

è riuscita a chiarire le proprie<br />

aspirazioni lavorative, chi ha trovato<br />

un momento per riflettere,<br />

chi ha acquisito nuove capacità<br />

e chi le ha scoperte.<br />

Si sono rese conto che il lavoro<br />

dell’educatore, a <strong>di</strong>fferenza <strong>di</strong><br />

altri, richiede molta pazienza,<br />

devozione e soprattutto flessibilità<br />

nei tempi, nei ritmi e nelle<br />

metodologie da applicare; persone<br />

come ragazzi <strong>di</strong>sabili infatti,<br />

ogni giorno potrebbero evidenziare<br />

una parte <strong>di</strong>versa del<br />

loro essere, della loro personalità,<br />

che molte volte è <strong>di</strong>fficile adeguare<br />

agli obiettivi fissati.<br />

Tutte inoltre sono giunte a conclusione<br />

che questo tirocinio è<br />

stato veramente formativo, perché<br />

ha permesso loro <strong>di</strong> capire<br />

quanto sia importante, in una<br />

società frenetica come la nostra,<br />

fermarsi <strong>di</strong> tanto in tanto a riflettere<br />

e pensare che esistono persone<br />

che, anche se non riescono<br />

a seguirci, potrebbero darci ugualmente<br />

tanto.<br />

Emanuela Banchetti, Maila Cannucciari<br />

L.S.P.P., V B<br />

Alessandra David, Elisa Santinelli<br />

L.S.P.P., V C<br />

RICETTA DEL BUON<br />

LABORATORIO TEATRALE<br />

q una ventina <strong>di</strong> ragazzi<br />

(o meglio, una ventina<br />

<strong>di</strong> ragazze più Gabriele<br />

Sarti L.C., II C)<br />

q un uomo dall’aspetto<br />

bizzarro: una faccia<br />

simpatica da persona<br />

non troppo seria ( ma<br />

non giu<strong>di</strong>cate dalle<br />

apparenze) il, così<br />

detto, Maestro<br />

q una stanza<br />

Preparazione:<br />

q inserire gli ingre<strong>di</strong>enti<br />

nella stanza<br />

q mescolate bene<br />

aggiungendo un po’ <strong>di</strong><br />

passione per la recitazione<br />

q allungate l’impasto con<br />

stupidaggini varie svolazzanti<br />

qua e là e un<br />

po’ <strong>di</strong> pazzia<br />

Consigli dello chef:<br />

q fornite all’impasto un<br />

qualsiasi testo teatrale<br />

per ottenere una lievitazione<br />

ottimale<br />

q gustate il sapore amichevole<br />

e confidenziale<br />

che affiora dopo<br />

poco tempo<br />

q mettete in conto paura,<br />

successi, delusioni<br />

N.B. La seguente ricetta descrive un prodotto D.O.C. fornito dal laboratorio teatrale del Liceo<br />

Classico Vittorio Emanuele II <strong>di</strong> <strong>Jesi</strong> ( completo <strong>di</strong> sezioni annesse).<br />

Presentazione in tavola:<br />

q arricchire con costumi<br />

e giar<strong>di</strong>no del Liceo<br />

Socio-Psico Pedagogico<br />

e Liceo delle Scienze<br />

Sociali<br />

q aggiungere la frenesia<br />

e le palpitazioni della<br />

“prima” (momento in<br />

cui l’attore ha un solo<br />

pensiero fisso: “si va in<br />

scena!!!”)<br />

q far risuonare <strong>di</strong>etro le<br />

quinte ( uno degli alberi<br />

del giar<strong>di</strong>no citato)<br />

un motto tipico che in<br />

francese suona così:<br />

“Tanta, tanta merda!!!”<br />

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