Ippogrifo 1-2003:Ippogrifo 1/2003 - Comune di Jesi
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GUERRA O<br />
PACE?<br />
Mentre i benpensanti,<br />
i furbi ed i servi balbettano<br />
qualcosa <strong>di</strong><br />
incomprensibile, noi, persone<br />
libere <strong>di</strong>ciamo chiaro e forte<br />
“NO” alla guerra. Questa posizione<br />
<strong>di</strong> netto rifiuto della<br />
guerra è emersa da un’inchiesta<br />
effettuata dalle alunne<br />
della classe III B del Liceo<br />
socio psico-pedagogico che<br />
hanno intervistato sulla questione<br />
irachena quasi tutti gli<br />
studenti delle scuole. Dal questionario<br />
intitolato “GUERRA<br />
O PACE” sono emersi i<br />
seguenti dati:<br />
*1) Lei ritiene che l’Italia debba<br />
partecipare alla guerra contro<br />
l’Iraq qualora l’ONU autorizzi<br />
l’intervento militare?<br />
Le domande che seguono<br />
sono state proposte soltanto<br />
a coloro che hanno risposto <strong>di</strong><br />
SI alla domanda numero 1,<br />
cioè il 9.2% degli intervistati.<br />
1) Lei è d’accordo che l’Italia<br />
partecipi alla guerra anche<br />
s e n z a l ’ a u t o r i z z a z i o n e<br />
dell’ONU?<br />
2) In che modo l’Italia dovrà<br />
partecipare al conflitto?<br />
A – Con interventi <strong>di</strong> tipo<br />
umanitario.<br />
B – Limitandosi soltanto a fornire<br />
le proprie basi militari e<br />
sostegno logistico ai Paesi che<br />
intervengono al conflitto.<br />
C – Inviando i propri soldati<br />
al fronte.<br />
D – Altro<br />
3) Qualora un suo familiare<br />
venisse inviato al fronte e partecipasse<br />
alle operazioni militari,<br />
sarebbe ugualmente favorevole<br />
alla guerra?<br />
L’ultima domanda è stata rivolta<br />
a coloro che hanno manifestato<br />
la propria opposizione<br />
alla domanda numero *1, cioè<br />
il 91.3% degli intervistati.<br />
Se no, è contrario alla guerra<br />
perché:<br />
A - Per il timore <strong>di</strong> ritorsioni<br />
da parte dei terroristi che<br />
potrebbero usare armi <strong>di</strong><br />
<strong>di</strong>struzioni <strong>di</strong> massa ( armi chimiche,<br />
batteriologiche…).<br />
B - Per ragioni ideologiche, <strong>di</strong><br />
natura morale, religiosa…<br />
C - Perché le controversie fra<br />
i popoli devono essere risolte<br />
con mezzi pacifici.<br />
D - Perché la nostra costituzione<br />
ripu<strong>di</strong>a la guerra come<br />
mezzo <strong>di</strong> risoluzione delle controversie<br />
internazionali.<br />
E - Per evitare gravi sofferenze<br />
alla popolazione civile<br />
(donne, bambini ...).<br />
F - Altro.<br />
LA PACE E’ UTOPIA?<br />
Insorgenze, guerriglie, rivoluzioni,<br />
scontri tra civiltà, guerre <strong>di</strong>fensive,<br />
guerre civili, genoci<strong>di</strong> e in ultimo<br />
la guerra preventiva hanno impe<strong>di</strong>to<br />
nel corso della storia dell’uomo l’attuarsi<br />
<strong>di</strong> una pace reale e duratura.<br />
Questi conflitti hanno portato squilibri<br />
economici e politici tra gli stati o<br />
tra più vaste aree geografiche e sopratutto,<br />
la morte <strong>di</strong> milioni <strong>di</strong> uomini.<br />
È da qualche mese ormai che la parola<br />
pace risuona ancora <strong>di</strong> più nei <strong>di</strong>battiti<br />
politici, tra la gente comune, spicca<br />
sulle ban<strong>di</strong>ere arcobaleno.<br />
La guerra del paese più potente - o<br />
forse sarebbe meglio <strong>di</strong>re, la guerra dell’amministrazione<br />
Bush - tanto temuta<br />
dalla maggioranza dei citta<strong>di</strong>ni del<br />
mondo e da molti capi <strong>di</strong> governo, al<br />
tiranno Saddam è scoppiata.<br />
Alla fine, anche questa guerra porterà<br />
alla morte <strong>di</strong> migliaia <strong>di</strong> civili<br />
innocenti.<br />
In questi giorni in cui televisioni, giornali,<br />
Internet, non fanno altro che parlarci<br />
della guerra in Iraq, ventiquattro<br />
ore su ventiquattro mi chiedo il perchè<br />
la stessa attenzione non venga<br />
riservata alle altre trenta - quaranta<br />
guerre che si stanno combattendo in<br />
luoghi altrettanto remoti come l’Iraq.<br />
Almeno coloro che manifestano per<br />
la pace dovrebbero ricordarsi degli<br />
altri conflitti in Africa, in Sud America<br />
o in Asia, che minacciano allo stesso<br />
modo della guerra in Iraq questo grande<br />
ideale.<br />
La guerra in Iraq ha però un elemento<br />
peculiare rispetto agli altri conflitti. In<br />
questa guerra è stato omesso da parte<br />
<strong>di</strong> un paese membro, gli Stati Uniti, il<br />
giu<strong>di</strong>zio delle Nazioni Unite, organo<br />
internazionale nato per preservare<br />
appunto, la pace nel mondo. In questa<br />
guerra ha vinto l’unilaterismo o<br />
come lo chiama lo scrittore e giornalista<br />
del Washington Post, Robert<br />
Kagan, un multilateralismo strumentale<br />
o in stile americano dove cioè si<br />
ricerca un consenso internazionale,<br />
ma se non viene ottenuto, si va avanti<br />
da soli.<br />
In questa guerra ha vinto l’imperialismo<br />
politico, economico, giuri<strong>di</strong>co <strong>di</strong><br />
chi ha in mano l’impero.<br />
Sappiamo dai tempi <strong>di</strong> Augusto che<br />
per mantenere in vita l’impero occorre<br />
il tipo <strong>di</strong> guerra che oggi a <strong>di</strong>stanza<br />
<strong>di</strong> duemila anni sta perpetuando il<br />
presidente Bush. Una guerra <strong>di</strong> periferia,<br />
atta a stabilizzare e a controllare<br />
i confini. Chi sogna la pace, chi<br />
crede nella pace non può avere interessi<br />
<strong>di</strong> molti miliar<strong>di</strong> <strong>di</strong> dollari, non<br />
può pretendere <strong>di</strong> avere sotto la sua<br />
egemonia il mondo (eppure è quanto<br />
emerge da un sito Internet legato<br />
a l l ’ a m m i n i s t r a z i o n e B u s h :<br />
www.newamericancentury.org).<br />
San Francesco d’Assisi, uno dei più<br />
gran<strong>di</strong> pacifisti della storia riteneva<br />
che per non essere attaccati, per non<br />
aver bisogno <strong>di</strong> armi per <strong>di</strong>fendersi<br />
occorreva privarsi delle proprie ricchezze.<br />
Le parole <strong>di</strong> San Francesco invitano<br />
tutti alla moderazione, al <strong>di</strong>alogo, elementi<br />
in<strong>di</strong>spensabili per raggiungere<br />
la pace. La pace universale che profetizzava<br />
Kant nell’opera “Per la pace<br />
perpetua” è probabilmente un’utopia.<br />
Sono convinto però, che la storia sia<br />
determinata oltre che da gran<strong>di</strong> interessi<br />
economici, anche da gran<strong>di</strong> ideali.<br />
La pace è uno <strong>di</strong> questi.<br />
Mattia Vico<br />
L.C., II A<br />
LA POESIA ... DI PARIGI<br />
Siamo ad oltre 300 metri d’altezza.<br />
Nonostante sia quasi mezzogiorno,<br />
quassù si muore <strong>di</strong><br />
freddo. I giorni sono volati ... , non<br />
ci siamo nemmeno accorti che siamo<br />
già arrivati alla fine <strong>di</strong> questa avventura.<br />
Che peccato!<br />
Se non l'avete ancora capito siamo<br />
sulla Torre Eiffel. Da qui si vede Parigi<br />
a 360°!<br />
Guarda: Notredame, la cattedrale <strong>di</strong><br />
Parigi con la maestosa facciata! E il<br />
Pantheon, il tempio laico delle glorie<br />
francesi, destinato a custo<strong>di</strong>re le<br />
spoglie <strong>di</strong> gran<strong>di</strong> uomini, come Victor<br />
Hugo, Rousseau, Voltaire e Dumas.<br />
Là si vede il Louvre, un palazzo gran<strong>di</strong>oso,<br />
oggi il più grande museo d'arte<br />
del mondo.<br />
Una città davvero maestosa Parigi, in<br />
cui ci si perde per la sua immensità.<br />
E questa è solo una piccolissima parte<br />
<strong>di</strong> questa affascinante capitale.<br />
Oltre a tutti i magnifici monumenti<br />
e alle opere d'arte, come ricordo <strong>di</strong><br />
questo fantastico viaggio rimarrà l'immagine<br />
<strong>di</strong> un gruppo <strong>di</strong> do<strong>di</strong>ci ragazzi,<br />
vincitori <strong>di</strong> un concorso <strong>di</strong> poesia<br />
internazionale, che sono riusciti subito<br />
ad affiatarsi e a volersi bene.<br />
Quattro giorni <strong>di</strong> risate e <strong>di</strong>vertimento<br />
allo stato puro!<br />
Un invito a tutti i ragazzi a partecipare<br />
ai concorsi: ne vale proprio la<br />
pena!<br />
Adelia Buratti, Myriam Geronzi<br />
L.C., II B<br />
5<br />
5/03