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Ippogrifo 1-2003:Ippogrifo 1/2003 - Comune di Jesi

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18<br />

5/03<br />

FANTASTICA EVASIONE<br />

Istintivamente le mie palpebre<br />

si chiudono. Questa luce ...<br />

troppo intensa, estremamente<br />

bianca e poi una cascata <strong>di</strong> colori<br />

... Dove sono?<br />

Che meraviglioso spazio è questo?<br />

Cerco <strong>di</strong> muovere una mano, ed<br />

essa fluttua sospesa nell’aria ...<br />

Aria? Non so se questa sia propriamente<br />

aria come la inten<strong>di</strong>amo<br />

noi ... ma è qualcosa <strong>di</strong> simile<br />

...<br />

E poi, le gambe sembrano solleticate<br />

da qualcosa: abbasso incuriosita<br />

lo sguardo e vedo farfalle,<br />

minutissime e sgargianti, si rincorrono<br />

e sembrano giocare, ma<br />

non capisco ...<br />

Muovono velocissime le piccole<br />

antenne ... forse parlano, del più<br />

e del meno proprio come noi<br />

uomini davanti un caffé ... Sorrido.<br />

Gli occhi si stanno abituando al<br />

bagliore, riesco a scorgere una<br />

specie <strong>di</strong> ruscello ... sento sete e mi<br />

avvicino, mi chino e immergo le<br />

mani nell’acqua ... è freschissima:<br />

la porto alle labbra e bevo: in<br />

bocca mi resta profumo <strong>di</strong> rose.<br />

Non capisco, concludo che forse<br />

non è acqua, eppure ha la stessa<br />

consistenza, la stessa trasparenza<br />

... magari non è acqua come la<br />

inten<strong>di</strong>amo noi. Mi alzo <strong>di</strong> nuovo<br />

e sento un soffio leggero sul viso,<br />

mi piace e allora cerco <strong>di</strong> capire<br />

da dove provenga ma attorno non<br />

scorgo che stupende piante ver<strong>di</strong>,<br />

che nella loro posizione assomigliano<br />

a donne truccate <strong>di</strong> fiori<br />

variopinti e adorne <strong>di</strong> goccioline<br />

<strong>di</strong> rugiada ...<br />

Le sfioro ma sembrano essere <strong>di</strong><br />

vapore, nuvole ... Io non conosco<br />

piante fatte <strong>di</strong> vapori colorati!<br />

Penso e concludo nuovamente <strong>di</strong><br />

trovarmi dove tutto, perfino le<br />

piante, non è come noi lo inten<strong>di</strong>amo.<br />

Vorrei trovare qualche certezza,<br />

non che sia spaventata, qui la<br />

paura non esiste, solo meraviglia<br />

e confusione ad animarmi ... come<br />

sono arrivata qui? E perchè?<br />

Continuo a camminare, voglio<br />

sapere! Al naso arriva odore <strong>di</strong><br />

grano tagliato, come campi coltivati<br />

dopo la mietitura <strong>di</strong> maggio<br />

... inizio a correre ... Al posto della<br />

terra bruna e dorata mi aspetta un<br />

prato <strong>di</strong> un verde intensissimo, e<br />

al centro, se <strong>di</strong> uno spazio così<br />

immenso si può limitarne un centro,<br />

c’è un bellissimo castagno ...<br />

Mi domando se l’odor <strong>di</strong> grano sia<br />

in questo spazio l’odor dell’erba,<br />

e scorgo attaccato con grazia e<br />

meticolosa precisione, un alveare<br />

al ramo più basso. Mi avvicino<br />

ancora, quello delle api non è un<br />

fasti<strong>di</strong>oso rumore, anzi sembra<br />

che le loro ali riproducano il suono<br />

dell’onda che accarezza la sponda,<br />

e non ho paura mi pungano,<br />

tanto che timidamente infilo una<br />

mano nel loro castello e sulle <strong>di</strong>ta<br />

avverto l’essenza dolcissima del<br />

miele.<br />

Lo assaggio e sa <strong>di</strong> lamponi!<br />

Quasi non ci credo, ma è così!<br />

Sono serena e non so attribuirlo<br />

a nulla, forse è questa la felicità<br />

umana!<br />

Comunque inizio a saltellare e<br />

salgo colline, scivolo sopra neve<br />

azzurrina e mi bagno nel mare<br />

perlaceo, ora vorrei vedere una<br />

persona, una qualsiasi persona,<br />

per <strong>di</strong>rle della gioia <strong>di</strong> vivere che<br />

mi guida nella danza folle <strong>di</strong> questi<br />

attimi ... il mio desiderio viene<br />

esau<strong>di</strong>to ...<br />

Ecco un vecchio che ritira una<br />

rete dal mare, gli corro incontro,<br />

lo sguardo felice e il sorriso sincero,<br />

e lui si volta, ricambia la mia<br />

espressione <strong>di</strong> sentito benessere,<br />

poi, come se mi conoscesse da<br />

tanto, mi abbraccia lasciando cadere<br />

la rete.<br />

Gli <strong>di</strong>co che il mare la sta portando<br />

via e così perderà i suoi pesci, ma<br />

lui mi rassicura spiegandomi che<br />

non sta pescando, ma lanciando<br />

un appiglio alle anime che forse<br />

arriveranno. Resto un po’ confusa,<br />

non so intuire il significato <strong>di</strong><br />

tutto questo e il vecchio mi <strong>di</strong>ce<br />

con voce paterna che questo è il<br />

mondo riflesso del mondo in cui<br />

ho sempre vissuto e <strong>di</strong> qui si arriva<br />

solo cercandosi intimamente<br />

senza temere responsabilità e<br />

dubbi, senza nascondere errori e<br />

debolezze e credendo a noi e non<br />

a ciò che gli altri ci lasciano credere<br />

come verità assolute.<br />

Sembro sciocca lo so, ma non<br />

capisco e poi cosa c’entrano queste<br />

anime nel mare ...<br />

Lui sorride ancora e continua a<br />

spiegare: ogni uomo che ha forte<br />

la volontà <strong>di</strong> trovare se stesso e<br />

non restare intrappolato dall’o<strong>di</strong>o<br />

che la società semina come risanatore<br />

ad ogni problema, si specchia<br />

nell’immagine <strong>di</strong> ciò che sa <strong>di</strong><br />

essere in un mondo che non può<br />

accettare e allora cerca <strong>di</strong> trovare<br />

il modo <strong>di</strong> cambiare le cose, <strong>di</strong> renderle<br />

migliori e per farlo deve<br />

vedere dentro la propria anima e<br />

si tuffa in questo viaggio interiore.<br />

Ecco che rinasce in queste<br />

acque e vive ciò che è la sua essenza.<br />

Inizio a capire.<br />

Di là il mondo delle guerre, delle<br />

carestie, delle corruzioni, delle violenze,<br />

delle apparenze; <strong>di</strong> qua il<br />

mondo vero per ognuno <strong>di</strong> noi, il<br />

mondo intimo e speciale che carat-<br />

terizza la nostra personalità.<br />

Quin<strong>di</strong> tutto questo è pura fantasia,<br />

l’acqua che ha sapore <strong>di</strong> rose,<br />

le piante come cumuli <strong>di</strong> nuvole<br />

l’erba che profuma <strong>di</strong> grano battuto<br />

e il miele che sembra lampone<br />

... questo è solo il mio desiderio<br />

<strong>di</strong> vedere e percepire la vita per<br />

come io sono, e non per come gli<br />

altri vogliono farmi credere ... è la<br />

mia fuga verso la libertà, la fuga<br />

<strong>di</strong> tanti, inconsapevole <strong>di</strong> tutti ...<br />

La luce perde incanto e bagliore,<br />

i colori si opacizzano e l’aria torna<br />

l’aria tormentata delle nostre città,<br />

l’acqua torna priva <strong>di</strong> sapore e<br />

l’erba profuma <strong>di</strong> ... fumo ... sono<br />

tornata dalla mia fuga, e nella mia<br />

stanza è <strong>di</strong> nuovo il presente, non<br />

più astrazioni e non più spazi infiniti<br />

da vedere e correre ...<br />

In testa la speranza <strong>di</strong> torvare me<br />

stessa, la certezza dei tempi <strong>di</strong>fficili<br />

che dovremo vivere tutti, la<br />

razionalità delle barbarie umane e<br />

della troppa concreta materialità...<br />

Eppure in cuore l’immagine stupenda<br />

della meraviglia <strong>di</strong> crescere<br />

e volersi vivi a tutti i costi, anche<br />

a quello <strong>di</strong> star male e vedere il<br />

male del mondo.<br />

Della mia fantastica evasione mi<br />

resta il ricordo della felicità, a cui<br />

forse non si riesce a trovar spiegazione<br />

e nasce da sè, in un sorriso<br />

estasiato <strong>di</strong> voglia <strong>di</strong> vivere ...<br />

Clau<strong>di</strong>a Sbarbati<br />

L.S.S., II A

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