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Ippogrifo 1-2003:Ippogrifo 1/2003 - Comune di Jesi

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12<br />

5/03<br />

Oggi, 14 Marzo, il nostro progetto<br />

prosegue e vive il suo<br />

secondo momento importante.<br />

Sì, perché la lingua inglese<br />

non era l’unica protagonista né l’unico<br />

obiettivo del lavoro dei ragazzi.<br />

Era un percorso non svelato che<br />

attraversava non solo i giochi, le filastrocche,<br />

le storie e le paure, ma che<br />

li avrebbe portati a riflettere sul<br />

loro mondo, a confrontarlo con<br />

quello dei coetanei inglesi, ad<br />

approfon<strong>di</strong>re la conoscenza della<br />

realtà dei propri pari in <strong>di</strong>verse parti<br />

della terra, e a consolidare il senso<br />

<strong>di</strong> una vera “sympathy” e solidarietà<br />

per chi vive in situazioni <strong>di</strong><br />

<strong>di</strong>sagio e <strong>di</strong> svantaggio.<br />

Questo viaggio fatto <strong>di</strong> imbarazzi, <strong>di</strong><br />

ricor<strong>di</strong>, <strong>di</strong> ricerca e <strong>di</strong> consapevolezza<br />

ha preso la forma <strong>di</strong> poesie, <strong>di</strong> nursery<br />

rhymes, <strong>di</strong> reportage, <strong>di</strong> spots,<br />

<strong>di</strong> storie rivisitate per un programma<br />

ra<strong>di</strong>o sull’infanzia volto a sensibilizzare,<br />

ma anche a <strong>di</strong>vertire, e a<br />

promuovere una virtuale raccolta<br />

<strong>di</strong> fon<strong>di</strong> destinata ad una associazione<br />

a favore dell’infanzia.<br />

E’ assieme alla complicità del Centro<br />

Stu<strong>di</strong> Casa Natale M. Montessori <strong>di</strong><br />

Chiaravalle, e alle immagini del fotografo<br />

Giorgio Marinelli che continuiamo<br />

questo itinerario che ci conduce<br />

in In<strong>di</strong>a, in Birmania, in<br />

Afghanistan, in Venezuela per incontrare<br />

l’universo dei bimbi lontani,<br />

fatto <strong>di</strong> giochi semplici, <strong>di</strong> sorrisi, <strong>di</strong><br />

colori, <strong>di</strong> luce, <strong>di</strong> suggestioni, per sentirci<br />

parte <strong>di</strong> esso, per trovare la<br />

magia dell’altrove e, con riconoscenza,<br />

dare una testimonianza<br />

concreta <strong>di</strong> solidarietà: raccogliere<br />

veramente fon<strong>di</strong> da destinare all’acquisto<br />

<strong>di</strong> materiale sanitario per un<br />

lebbrosario dell’In<strong>di</strong>a.<br />

E’ la scuola che si apre, che si fa coinvolgere<br />

e al tempo stesso coinvolge,<br />

che valorizza le sinergie <strong>di</strong> soggetti<br />

ed enti, le professionalità, le<br />

passioni presenti sul territorio e al<br />

suo interno e crea eventi culturali<br />

che al territorio ritornano.<br />

E i nostri ragazzi sono lì, al Circolo<br />

Citta<strong>di</strong>no, pronti a fare gli onori <strong>di</strong><br />

casa e a ricevere, con l’orgoglio <strong>di</strong><br />

chi si sente responsabile della riuscita<br />

<strong>di</strong> un progetto, quanti sono accorsi<br />

all’inaugurazione della mostra<br />

“Dalla loro parte” che resterà aperta<br />

al pubblico per due settimane.<br />

Sono sull’ingresso, pronti ad appiccicare<br />

su giacche e maglioni degli<br />

intervenuti un adesivo azzurro con<br />

lo stemma della scuola su cui è scritto<br />

“School for life”.<br />

Dopo i saluti del Preside, c’è l’intervento<br />

acceso e vigoroso del prof.<br />

Alfio Albani su “La scuola per la vita”,<br />

la relazione calma e intensa del<br />

SCHOOL FOR LIFE<br />

Prof. Augusto Scocchera su “Il bambino<br />

padre dell’uomo e costruttore <strong>di</strong><br />

pace”, l’agile presentazione delle<br />

foto fatta da Giorgio Marinelli (“perché<br />

subito dopo saranno le foto a<br />

parlare”), la forte testimonianza <strong>di</strong><br />

Giovanni, uno dei volontari che<br />

opera nel lebbrosario dell’In<strong>di</strong>a a<br />

cui le somme raccolte in questa<br />

prova <strong>di</strong> solidarietà sono destinate.<br />

E il fil rouge che lega e precede gli<br />

interventi sono le parole dei poeti<br />

a cui dà voce e significato Mauro<br />

D’Ignazio, in un crescendo <strong>di</strong> emozione<br />

e partecipazione. Sono poesie<br />

<strong>di</strong> Blake, Wordsworth, Tagore,<br />

Latif (bambino in<strong>di</strong>ano <strong>di</strong> 11 anni,<br />

cucitore <strong>di</strong> palloni) Primo Levi,<br />

Blackburn e, per finire, nel silenzio<br />

ormai carico <strong>di</strong> suggestione, la voce<br />

<strong>di</strong> Alessandra, la studentessa più<br />

giovane del nostro liceo, che recita:<br />

Avevo una scatola <strong>di</strong> colori<br />

Brillanti, decisi, vivi.<br />

Avevo una scatola <strong>di</strong> colori<br />

Alcuni cal<strong>di</strong>, altri molto fred<strong>di</strong>.<br />

Non avevo il rosso<br />

per il sangue dei feriti.<br />

Non avevo il nero<br />

per il pianto degli orfani.<br />

Non avevo il bianco<br />

per le mani e il volto dei morti.<br />

Non avevo il giallo<br />

per la sabbia ardente.<br />

Ma avevo l’arancio<br />

per la gioia della vita,<br />

e il verde per i germogli e i ni<strong>di</strong>,<br />

e il celeste dei chiari cieli splendenti,<br />

e il rosa per il sogno e il riposo.<br />

Mi sono seduta ed ho <strong>di</strong>pinto la pace.<br />

E dopo la poesia <strong>di</strong> Tali Sorek,, bambina<br />

israeliana <strong>di</strong> 12 anni, è con una<br />

citazione <strong>di</strong> Maria Montessori che<br />

l’ incontro si conclude:<br />

“La Pace è una meta che si può raggiungere<br />

soltanto attraverso l’accordo,<br />

e due sono i mezzi che cond<br />

u c o n o a q u e s t a u n i o n e<br />

pacificatrice:<br />

uno è lo sforzo imme<strong>di</strong>ato <strong>di</strong> risolvere<br />

senza violenza i conflitti, vale<br />

a <strong>di</strong>re <strong>di</strong> eludere le guerre;<br />

l’altro è lo sforzo prolungato <strong>di</strong><br />

costruire stabilmente la pace tra gli<br />

uomini.<br />

Ora evitare i conflitti è opera della<br />

politica: costruire la pace è opera dell’educazione.”<br />

Si va tutti al Liceo. I ragazzi trotterellano<br />

e fanno da battistrada, perché<br />

hanno ancora un compito, loro:<br />

mettersi <strong>di</strong>etro ad un tavolo e raccogliere<br />

eventuali donazioni dei visitatori<br />

che andranno ad aggiungersi<br />

a quelle del Centro Stu<strong>di</strong> Casa<br />

Natale M. Montessori, <strong>di</strong> Canonici<br />

& Scalseggi, <strong>di</strong> Planet Pieretti e<br />

Gonzagarre<strong>di</strong>. Alle prese con cataloghi<br />

da <strong>di</strong>stribuire, conti e resti,<br />

sembrano dei…… giganti!<br />

Grazie ragazzi, soprattutto grazie<br />

NEAR THE RIVER DAN ...<br />

NOTHINGCHILD<br />

AND NOTHINGMAN<br />

“Once upon a time<br />

My little child near the river Dan<br />

Oh, my friend<br />

Look at my eyes and smile with me today<br />

(Cuz’ there’s nothing else to do).<br />

Once upon a time<br />

My little child with a nothingman<br />

Oh, my friend<br />

Look at the smiles after gag.<br />

What’s going on my little child?<br />

Once upon a time<br />

My little child cried with nothingman<br />

Nothingman with red and black t-shirt<br />

He broke the mirror for my little child,<br />

For her smile<br />

My little child near the river Dan<br />

Oh,my friend: look at my honesty<br />

And look at my little child today<br />

She wants to love her nothingman<br />

Her nothingman with a flower in his mouth.<br />

They go away in a cloud of dust…<br />

What’s going on my little child?<br />

Why do you want to love this nothingman?<br />

Nothingchild and Nothingman”<br />

per loro. Avete veramente <strong>di</strong>mostrato<br />

cosa significa “school for life”<br />

.<br />

Luciana Lombar<strong>di</strong><br />

Civerchia Margherita<br />

L.S.S., II A

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