Ippogrifo 1-2003:Ippogrifo 1/2003 - Comune di Jesi
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Nel pomeriggio <strong>di</strong> giovedì<br />
6 marzo <strong>2003</strong><br />
si è tenuta la presentazione<br />
finale delle attività<br />
svolte durante le due giornate<br />
in lingua delle classi IA<br />
e IB del Liceo Classico.<br />
Sebbene le due sezioni non<br />
abbiano mai intrecciato rapporti<br />
<strong>di</strong> convivenza pacifica,<br />
il lavoro <strong>di</strong> gruppo ci ha<br />
costretti ad operare insieme…Ma<br />
che fatica sotterrare<br />
l’ascia <strong>di</strong> guerra!<br />
L’infanzia è stato il tema<br />
principale della nostra attività,<br />
argomento che ci ha a<br />
poco a poco avvicinati,<br />
facendoci scoprire i lati in<br />
comune e le nostre costruttive<br />
<strong>di</strong>fferenze. Ci ha fatto<br />
riflettere sulla nostra con<strong>di</strong>zione<br />
privilegiata rispetto alle<br />
realtà <strong>di</strong> tanti fratelli lontani,<br />
ci ha fatto capire che, prima<br />
<strong>di</strong> abbracciare ideali estremi,<br />
come molto spesso accade<br />
fra i nostri coetanei,<br />
dovremmo soffermarci su<br />
quelli che sono i veri valori<br />
dell’esistenza.<br />
Queste intense giornate in<br />
lingua durante le quali ci<br />
siamo ritrovati a parlare fra<br />
<strong>di</strong> noi, “rigorosamente” in<br />
inglese, delle passioni, debolezze,<br />
giochi e paure che ci<br />
hanno tenuto per mano<br />
durante il nostro cammino <strong>di</strong><br />
crescita, dai nostri primi timi<strong>di</strong><br />
passi nel mondo fino ad<br />
oggi, hanno colpito nel<br />
segno. Ma all’inizio non ci<br />
sembrava poi così scontato.<br />
Noi alunni, nostro malgrado,<br />
siamo stati schierati in quattro<br />
battaglioni eterogenei,<br />
capeggiati da altrettanti abili<br />
condottieri (i prof!) che <strong>di</strong><br />
tanto in tanto organizzavano<br />
dei briefing decisivi per l’esito<br />
finale dell’impresa.<br />
Trincerati ognuno <strong>di</strong>etro il<br />
nostro banco, ci guardavamo<br />
in cagnesco, scrutando con<br />
fare circospetto i movimenti<br />
dell’avversario e guardan-<br />
DALLA LORO PARTE<br />
do attoniti i cartellini recanti<br />
le insegne dei quattro gruppi<br />
appesi controvoglia sui<br />
maglioni: “R ainb ows”,<br />
“Toddlers”, “Children” e<br />
“Doves”. In effetti queste<br />
definizioni così pacifiche ci<br />
apparivano un po’ fuori<br />
luogo e in pieno contrasto<br />
con l’atmosfera bellicosa che<br />
si respirava.<br />
Giunto il momento <strong>di</strong><br />
mostrare le foto <strong>di</strong> quando<br />
eravamo bambini per l’attività<br />
“The children we were”,<br />
il ghiaccio ha iniziato a rompersi<br />
e qualche sorriso<br />
abbozzato ha fatto capolino<br />
sui volti imbarazzati dei compagni<br />
<strong>di</strong> sventura. E’ bastato<br />
poco e ogni gruppo si è<br />
immerso con impegno nel<br />
p r o p r i o l av o r o : g l i<br />
“Arcobaleni”, investiti da inaspettata<br />
ispirazione, si sono<br />
cimentati nell’ardua composizione<br />
<strong>di</strong> poesie in lingua;<br />
i “Piccoli che gattonano”<br />
e i “Bambini” hanno preparato<br />
un programma ra<strong>di</strong>o<br />
farcito <strong>di</strong> quiz, reportages e<br />
m u s i c a , m e n t r e l e<br />
“Colombe” hanno provve-<br />
duto alla realizzazione <strong>di</strong><br />
spots, jingles e simpatiche<br />
scommesse; il tutto naturalmente<br />
legato al mondo dell’infanzia.<br />
A poco a poco i corridoi<br />
hanno incominciato a brulicare<br />
<strong>di</strong> ragazze e ragazzi<br />
<strong>di</strong>sinvolti nel portare i propri<br />
coloratissimi <strong>di</strong>stintivi.<br />
Rimaneva un solo piccolo<br />
problema: chi avrebbe provveduto<br />
al vettovagliamento?<br />
Stando al programma,<br />
avremmo dovuto assaporare<br />
le delizie culinarie <strong>di</strong> un<br />
tipico pranzo inglese cucinato<br />
con le nostre abili manine.<br />
A questo scopo una insegnante<br />
aveva generosamente<br />
<strong>di</strong>stribuito ricette con cui<br />
cimentarsi a casa, a piccoli<br />
gruppi, per l’intero pomer<br />
i g g i o d e l m e r c o l e d ì .<br />
Finalmente era arrivato il fati<strong>di</strong>co<br />
giorno.<br />
Qualche brivido ... ma il rinfresco<br />
si è concluso in maniera<br />
sod<strong>di</strong>sfacente, contro ogni<br />
aspettativa: l’addetto alla<br />
lavanda gastrica è rimasto<br />
tristemente <strong>di</strong>soccupato tutto<br />
il pomeriggio; neanche i ten-<br />
tativi mal celati <strong>di</strong> far sentire<br />
momentaneamente e leggermente<br />
“in imbarazzo”<br />
docenti, preside e bidelle<br />
sono stati coronati da successo.<br />
Dopo il lauto banchetto …<br />
niente siesta: subito all’opera<br />
per portare in scena le<br />
varie rappresentazioni, tutte<br />
raccolte in un ironico e brillante<br />
programma ra<strong>di</strong>ofonico<br />
trasmesso dalla stazione<br />
“Sunny Funny Ra<strong>di</strong>o”.<br />
I conflitti, la <strong>di</strong>ffidenza, le<br />
incomprensioni, il <strong>di</strong>sagio si<br />
erano <strong>di</strong>leguati, sostituiti da<br />
sorrisi e complicità fino ad<br />
esplodere in un grande,<br />
unico, commosso abbraccio<br />
finale, senza <strong>di</strong>stinzioni <strong>di</strong><br />
sezioni e cartellini, per intonare,<br />
tutti insieme appassionatamente,<br />
“We are the<br />
world, we are the children…”.<br />
Ambra Avallone<br />
L.C., I A<br />
Ilaria Campagna<br />
Julie Mazzocchini<br />
L.C., I B<br />
11<br />
5/03