(pp. 0-80).pdf - Dipartimento di Matematica
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Gianni Gilar<strong>di</strong> Elementi <strong>di</strong> Topologia e <strong>di</strong> Analisi Funzionale<br />
funzioni v la cui traccia su Γ si annulla su una parte prefissata Γ0 (occorrerebbe precisare<br />
le ipotesi su Γ0 , ma soprasse<strong>di</strong>amo). In tal caso le con<strong>di</strong>zioni al bordo <strong>di</strong>ventano<br />
la con<strong>di</strong>zione <strong>di</strong> Dirichlet u = 0 su Γ0 e la con<strong>di</strong>zione <strong>di</strong> Neumann (A∇u) · n = g<br />
su Γ \ Γ0 e si parla <strong>di</strong> con<strong>di</strong>zioni ai limiti <strong>di</strong> tipo misto.<br />
Nel caso particolare in cui lo spazio <strong>di</strong> Hilbert V è separabile si può dare una<br />
a<strong>pp</strong>rossimazione della soluzione u data dal Teorema 4.1. La procedura che presentiamo<br />
è detta metodo <strong>di</strong> Faedo-Galerkin e ha risvolti numerici interessanti.<br />
Grazie al Teorema V.4.4, esiste una successione non decrescente {Vn} <strong>di</strong> sottospazi<br />
<strong>di</strong> <strong>di</strong>mensione finita la cui unione è densa. Fissiamo una tale successione e, per ogni n ,<br />
consideriamo il seguente “problema a<strong>pp</strong>rossimato”:<br />
trovare un ∈ Vn tale che a(un, v) = 〈L, v〉 per ogni v ∈ Vn. (4.9)<br />
Come si vede facilmente, anche a questo problema è a<strong>pp</strong>licabile il Teorema 4.1, per cui<br />
la soluzione un esiste ed è unica. Inoltre, fissata una base per Vn e assunte come<br />
incognite i coefficienti della combinazione lineare che esprime un in termini della base<br />
stessa, si vede che il problema si traduce in un sistema lineare. Ebbene, vale il seguente<br />
risultato <strong>di</strong> convergenza e <strong>di</strong> stima ottimale dell’errore:<br />
Teorema 4.3. Nelle ipotesi del Teorema 4.1 si su<strong>pp</strong>onga V separabile e sia {Vn}<br />
una successione <strong>di</strong> sottospazi <strong>di</strong> <strong>di</strong>mensione finita <strong>di</strong> V la cui unione è densa. Allora,<br />
per le soluzioni un e u dei problemi (4.9) e (4.1) vale la stima dell’errore<br />
u − un ≤ M<br />
α u − v per ogni v ∈ Vn (4.10)<br />
e la successione {un} converge fortemente a u .<br />
Cenno della <strong>di</strong>mostrazione. Si osserva che a(u − un, v) = 0 per ogni v ∈ Vn .<br />
Allora, per ogni v ∈ Vn , si ha<br />
α u − un 2 ≤ a(u − un, u − un) = a(u − un, u − v) ≤ M u − un u − v<br />
e si ottiene la (4.10). Per vedere che {un} converge a u basta <strong>di</strong>mostrare che, detta vn<br />
la proiezione ortogonale <strong>di</strong> u su Vn , è infinitesima la successione reale {εn} <strong>di</strong> termine<br />
generale εn = u − vn . In caso contrario, notato che {εn} decresce, si arriverebbe a<br />
concludere che u è esterno all’unione dei Vn , contro l’ipotesi <strong>di</strong> densità.<br />
Osservazione 4.4. Nella <strong>di</strong>mostrazione si è sfruttata l’esistenza della soluzione u del<br />
problema (4.1), ma un ragionamento <strong>di</strong>verso consente <strong>di</strong> <strong>di</strong>mostrare l’esistenza <strong>di</strong> u a<br />
partire dai problemi (4.9). Si ottiene dunque una <strong>di</strong>mostrazione alternativa del Teorema<br />
<strong>di</strong> Lax-Milgram, almeno per quanto riguarda la parte dell’esistenza e nell’ipotesi<br />
ulteriore <strong>di</strong> separabilità <strong>di</strong> V . Ve<strong>di</strong>amo come si può procedere.<br />
Osservato che l’esistenza (e l’unicità) della soluzione un del problema (4.9) può<br />
essere <strong>di</strong>mostrata con considerazioni elementari <strong>di</strong> algebra lineare, si ottiene facilmente<br />
la stima un ≤ (1/α) L ∗ e si può a<strong>pp</strong>licare il Teorema V.3.11 <strong>di</strong> compattezza debole.<br />
Capitolo VI: Primi problemi ellittici variazionali 79