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(pp. 0-80).pdf - Dipartimento di Matematica

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Gianni Gilar<strong>di</strong> Elementi <strong>di</strong> Topologia e <strong>di</strong> Analisi Funzionale<br />

Banach, <strong>di</strong> topologia debole, è utile introdurre un’altra topologia localmente convessa,<br />

detta topologia debole* (si legge “debole star” o<strong>pp</strong>ure “debole con asterisco”).<br />

Definizione 5.1. Sia V uno spazio normato. Si chiama topologia debole* <strong>di</strong> V ′ la<br />

topologia indotta dalla famiglia delle seminorme<br />

|v ′ |v = | 〈v ′ , v〉 |, v ′ ∈ V ′ , (5.1)<br />

che si ottiene al variare <strong>di</strong> v nello spazio dato V . Si chiama poi convergenza debole*<br />

in V ′ la convergenza indotta dalla topologia debole*.<br />

Anche in questo caso conviene esplicitare il significato. In base alla definizione<br />

stessa e tenendo conto dalla Proposizione II.3.5, abbiamo che una successione {v ′ n} <strong>di</strong><br />

elementi <strong>di</strong> V ′ converge debolmente* all’elemento v ′ ∈ V ′ se solo se<br />

Segnaliamo che si usa spesso la notazione<br />

lim<br />

n→∞ 〈v′ n, v〉 = 〈v ′ , v〉 per ogni v ∈ V. (5.2)<br />

v ′ n<br />

∗<br />

⇀ v ′ .<br />

Il ruolo della topologia debole* e della convergenza debole* è particolarmente<br />

significativo in corrispondenza <strong>di</strong> un teorema <strong>di</strong> ra<strong>pp</strong>resentazione <strong>di</strong> V ′ . Su<strong>pp</strong>oniamo<br />

dunque <strong>di</strong> avere stabilito, con una formula concreta, un isomorfismo I fra lo spazio <strong>di</strong><br />

Banach V ′ e un certo spazio <strong>di</strong> Banach W , pure concreto. Allora l’a<strong>pp</strong>licazione I<br />

trasporta la topologia debole* <strong>di</strong> V ′ in una topologia su W , quell’unica topologia che<br />

rende I omeomorfismo. Possiamo chiamare debole* tale topologia <strong>di</strong> W , anche se W<br />

non è, letteralmente, il duale <strong>di</strong> uno spazio <strong>di</strong> Banach.<br />

Esempio 5.2: lo spazio L ∞ (Ω) (seguito). Un caso interessante si ottiene prendendo<br />

V = L 1 (Ω) e W = L ∞ (Ω) , l’isomorfismo essendo quello dato dal Teorema IV.2.2<br />

<strong>di</strong> Riesz. Vi è dunque una e una sola topologia in L ∞ (Ω) che rende omeomorfismo la<br />

corrispondenza stabilita dalla formula (IV.2.3) fra il duale <strong>di</strong> L 1 (Ω) e lo stesso L ∞ (Ω) .<br />

Esattamente in questo senso si parla <strong>di</strong> topologia debole* <strong>di</strong> L ∞ (Ω) e <strong>di</strong> relativa convergenza.<br />

Abbiamo allora che una successione {vn} <strong>di</strong> elementi <strong>di</strong> L ∞ (Ω) converge<br />

debolmente* alla funzione v ∈ L ∞ (Ω) se e solo se la cosa avviene per i corrispondenti<br />

elementi del duale <strong>di</strong> L 1 (Ω) , cioè se e solo se<br />

<br />

lim<br />

n→∞<br />

uvn dx =<br />

Ω<br />

uv dx<br />

Ω<br />

per ogni u ∈ L 1 (Ω). (5.3)<br />

Ad esempio, nel caso Ω = (−1, 1) , la successione {vn} <strong>di</strong> funzioni continue data dalle<br />

formule vn(x) = tanh nx converge alla funzione segno debolmente* in L ∞ (−1, 1) .<br />

Segue che C 0 [−1, 1] non è chiuso in L ∞ (−1, 1) debole*.<br />

La topologia debole* <strong>di</strong> V ′ ha molto in comune con la topologia debole <strong>di</strong> uno<br />

spazio <strong>di</strong> Banach: ad esempio essa è <strong>di</strong> Hausdorff (ora il controllo è banale), coincide con<br />

Capitolo V: Compattezza 62

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