(pp. 0-80).pdf - Dipartimento di Matematica
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Gianni Gilar<strong>di</strong> Elementi <strong>di</strong> Topologia e <strong>di</strong> Analisi Funzionale<br />
costituiscono, al variare u in V , la famiglia che induce la topologia debole. In particolare<br />
una successione {vn} <strong>di</strong> elementi <strong>di</strong> V converge debolmente all’elemento v ∈ V<br />
se e solo se<br />
lim<br />
n→∞ (u, vn) = (u, v) per ogni u ∈ V. (3.6)<br />
Prima <strong>di</strong> presentare i risultati legati alla compattezza, è o<strong>pp</strong>ortuno fare qualche<br />
considerazione. Innanzi tutto c’è il problema della proprietà <strong>di</strong> separazione <strong>di</strong> Hausdorff<br />
e della collegata unicità del limite debole. Per la Proposizione II.4.3, la topologia debole<br />
è separata se e solo se per ogni v ∈ V non nullo esiste v ′ ∈ V ′ tale che 〈v ′ , v〉 = 0 .<br />
Nel caso hilbertiano questa con<strong>di</strong>zione è facile da verificare: dato v = 0 , si prende<br />
la seminorma delle (3.5) associata allo stesso v , cioè la seminorma | · | v .<br />
Anche il caso dello spazio L p (Ω) con 1 ≤ p < ∞ non è <strong>di</strong>fficile: dato v , si<br />
prende la seminorma data dalla (3.3) corrispondente alla funzione u = |v| p−2v (con la<br />
convenzione |ξ| p−2ξ = 0 se ξ = 0 ), la quale a<strong>pp</strong>artiene a Lp′ (Ω) .<br />
Il caso generale è dato dal teorema enunciato <strong>di</strong> seguito. La <strong>di</strong>mostrazione che<br />
<strong>di</strong>amo si basa sulla versione più semplice (cui accenniamo soltanto) dei non banali<br />
Teoremi <strong>di</strong> Hahn-Banach, che citeremo anche in seguito senza tuttavia a<strong>pp</strong>rofon<strong>di</strong>re.<br />
Teorema 3.5. La topologia debole <strong>di</strong> uno spazio <strong>di</strong> normato è <strong>di</strong> Hausdorff.<br />
Sia v ∈ V non nullo. Come è stato detto sopra, occorre trovare v ′ ∈ V ′ tale<br />
che 〈v ′ , v〉 = 0 e a questo scopo usiamo il Teorema <strong>di</strong> Hahn-Banach: se V è uno<br />
spazio normato e V0 è un sottospazio vettoriale <strong>di</strong> V munito della norma indotta, ogni<br />
L0 ∈ V ′<br />
0 ha un prolungamento L ∈ V ′ che ha la stessa norma duale <strong>di</strong> L0 . Come V0 e<br />
L0 pren<strong>di</strong>amo il sottospazio generato da v e, rispettivamente, il funzionale dato dalla<br />
formula L0w = t se w = tv con t ∈ R . Prendendo allora come v ′ il prolungamento<br />
<strong>di</strong> L0 fornito dal Teorema <strong>di</strong> Hahn-Banach, abbiamo 〈v ′ , v〉 = L0v = 1 = 0 .<br />
Il secondo problema consiste nel confronto fra le topologie debole e forte e fra le<br />
rispettive convergenze. Con la notazione (3.1), la (IV.1.7) fornisce<br />
|v|v ′ ≤ v′ ∗ v<br />
e si deduce facilmente che ogni intorno debole dell’origine include un intorno forte, cioè<br />
che la topologia forte è più fine della topologia debole. In particolare la convergenza<br />
forte implica la convergenza debole allo stesso limite.<br />
Se però V ha <strong>di</strong>mensione finita, vale anche il viceversa, come ora mostriamo, cioè<br />
le due topologie e i relativi concetti <strong>di</strong> convergenza coincidono. Sia (e1, . . . , en) una base<br />
<strong>di</strong> V . Ra<strong>pp</strong>resentato il generico v ∈ V nella forma n i=1 viei con vi ∈ R , poniamo<br />
v∞ = maxi |vi| e, per i = 1, . . . , n , definiamo e ′ i : V → R me<strong>di</strong>ante e′ i : v ↦→ vi .<br />
Allora · ∞ è una norma che induce la topologia <strong>di</strong> V per il Teorema I.3.4 e risulta<br />
e ′ i ∈ V ′ per i = 1, . . . , n . Deduciamo<br />
v ∞ = max<br />
i=1,...,n |vi| = max<br />
i=1,...,n | 〈e′ i, v〉 | = max<br />
i=1,...,n |v|e ′ i<br />
per cui ogni intorno forte dell’origine è anche un intorno debole.<br />
Capitolo V: Compattezza 54