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(pp. 0-80).pdf - Dipartimento di Matematica

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Gianni Gilar<strong>di</strong> Elementi <strong>di</strong> Topologia e <strong>di</strong> Analisi Funzionale<br />

Ciò si estende per isomorfismo al caso <strong>di</strong> tutti gli spazi normati <strong>di</strong> <strong>di</strong>mensione<br />

finita, mentre nel caso degli spazi normati <strong>di</strong> <strong>di</strong>mensione infinita le cose cambiano ra<strong>di</strong>calmente.<br />

Gli esempi che seguono, particolarmente istruttivi, sono in perfetto accordo<br />

con il teorema successivo.<br />

Esempio 2.5: spazi <strong>di</strong> Hilbert <strong>di</strong> <strong>di</strong>mensione infinita. Sia V uno spazio <strong>di</strong><br />

Hilbert <strong>di</strong> <strong>di</strong>mensione infinita. Dimostriamo che la palla unitaria chiusa B <strong>di</strong> V ,<br />

cioè l’insieme B = {v ∈ V : v ≤ 1} , che evidentemente è un sottoinsieme chiuso e<br />

limitato <strong>di</strong> V , non è un insieme compatto.<br />

Essendo V <strong>di</strong> <strong>di</strong>mensione infinita, possiamo trovare una successione {vn} <strong>di</strong> vettori<br />

linearmente in<strong>di</strong>pendenti. Adattando la consueta procedura <strong>di</strong> ortonormalizzazione<br />

ben nota nel caso euclideo, costruiamo una successione {en} <strong>di</strong> vettori ortogonali a due<br />

a due e tutti <strong>di</strong> norma unitaria, in particolare tutti a<strong>pp</strong>artenenti a B . Ma la formula<br />

(I.3.20) del binomio fornisce en − em 2 = 2 per n = m , per cui nessuna sottosuccessione<br />

può essere <strong>di</strong> Cauchy. Dunque B non è sequenzialmente compatto.<br />

La stessa costruzione mostra che, se ε < √ 2/2 , occorrono infine palle <strong>di</strong> raggio<br />

ε per ricoprire già tutti i punti en , per cui B non è totalmente limitato. Ciò è in<br />

accordo con il teorema precedente dato che B è completo in quanto chiuso.<br />

Il fatto che la palla unitaria chiusa B non sia un sottoinsieme totalmente limitato<br />

non deve stupire se si fa il ragionamento seguente. Il controllo che il cubo C = [0, 1] n<br />

<strong>di</strong> R n è totalmente limitato corrisponde grosso modo a saper ricoprire C con un<br />

numero finito <strong>di</strong> cubi <strong>di</strong> lato arbitrariamente piccolo. Ora, se vogliamo cubi (chiusi per<br />

semplicità) <strong>di</strong> lato 1/m , servono m n cubi, e tale numero <strong>di</strong>pende dalla <strong>di</strong>mensione e<br />

<strong>di</strong>verge al <strong>di</strong>vergere della <strong>di</strong>mensione.<br />

Esempio 2.6: lo spazio C 0 [a, b] (seguito). La palla unitaria chiusa B <strong>di</strong> questo<br />

spazio non è compatta. Ancora ve<strong>di</strong>amo che essa non è compatta per successioni considerando<br />

la successione {vn} degli elementi <strong>di</strong> B definiti dalle formule vn(t) = t n ,<br />

t ∈ [0, 1] . Su<strong>pp</strong>oniamo che una certa sottosuccessione, che denotiamo per semplicità<br />

con {uk} , converga a un certo limite u ∈ B . Siccome la convergenza dello spazio è<br />

la convergenza uniforme e questa implica la convergenza puntuale, per determinare u<br />

basta calcolare il limite puntuale <strong>di</strong> {uk} . Ma uk = vnk per certi in<strong>di</strong>ci nk e la successione<br />

uk converge, come la successione data, puntualmente alla funzione v definita<br />

dalle formule v(t) = 0 se t ∈ [0, 1) e v(1) = 1 . Dunque u = v , il che è assurdo in<br />

quanto v è <strong>di</strong>scontinua.<br />

Teorema 2.7. La palla unitaria chiusa <strong>di</strong> uno spazio normato V è un sottoinsieme<br />

compatto <strong>di</strong> V se e solo se V ha <strong>di</strong>mensione finita.<br />

Al contrario, per gli spazi <strong>di</strong> Fréchet degli Esempi I.3.28 e I.3.29 la con<strong>di</strong>zione<br />

che un sottoinsieme sia chiuso e limitato (con una o<strong>pp</strong>ortuna definizione <strong>di</strong> limitatezza<br />

adatta al caso vettoriale topologico) implica la sua compattezza. Questo fatto, <strong>di</strong> <strong>di</strong>mostrazione<br />

non affatto banale, implica che questi spazi non sono normabili.<br />

Tutte le volte che facciamo intervenire insiemi compatti dobbiamo su<strong>pp</strong>orre che essi<br />

siano chiusi, almeno nel caso (interessante) <strong>di</strong> topologie <strong>di</strong> Hausdorff, per il Teorema 1.7.<br />

Capitolo V: Compattezza 49

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