(pp. 0-80).pdf - Dipartimento di Matematica
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Gianni Gilar<strong>di</strong> Elementi <strong>di</strong> Topologia e <strong>di</strong> Analisi Funzionale<br />
è chiuso solo in situazioni banali, e la sua chiusura che denotiamo con Z per como<strong>di</strong>tà.<br />
Allora w ha una ra<strong>pp</strong>resentazione del tipo<br />
w =<br />
∞<br />
un + z ′<br />
n=1<br />
con un ∈ Vn per ogni n e z ′ ∈ Z ⊥ . Tale ra<strong>pp</strong>resentazione è unica, i suoi adden<strong>di</strong> sono<br />
necessariamente le proiezioni ortogonali <strong>di</strong> w sui rispettivi sottospazi e vale la relazione<br />
pitagorica generalizzata<br />
w 2 =<br />
∞<br />
n=1<br />
Deduciamo che vale la cosiddetta <strong>di</strong>suguaglianza <strong>di</strong> Bessel<br />
∞<br />
n=1<br />
un 2 + z ′ 2 . (3.8)<br />
un 2 ≤ w 2<br />
(3.9)<br />
e che il fatto che nella (3.9) ci sia il segno <strong>di</strong> uguaglianza, e in tal caso <strong>di</strong> parla <strong>di</strong><br />
uguaglianza <strong>di</strong> Parseval, equivale a z ′ = 0 , cioè a w ∈ (Z ⊥ ) ⊥ , cioè a w ∈ Z .<br />
In particolare resta risolto il problema posto all’inizio quando l’a<strong>pp</strong>artenenza <strong>di</strong> w<br />
a Z è sod<strong>di</strong>sfatta per ogni w ∈ V , cioè quando Z = V , vale a <strong>di</strong>re quando l’unione<br />
dei Vn genera un sottospazio denso.<br />
Osservazione 3.10. Particolarmente interessante è il caso in cui tutti i sottospazi<br />
Vn abbiano <strong>di</strong>mensione 1 . In tal caso, preso in ciascuno dei Vn un generatore wn e<br />
tenendo conto dell’Esempio 3.8, otteniamo la ra<strong>pp</strong>resentazione<br />
w =<br />
∞<br />
n=1<br />
(w, wn)<br />
wn 2 wn + z ′<br />
(3.10)<br />
il residuo z ′ essendo nullo se sono verificate le con<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong> cui abbiamo a<strong>pp</strong>ena parlato.<br />
Notiamo che la serie che compare nella (3.10) è detta serie <strong>di</strong> Fourier <strong>di</strong> w rispetto al<br />
sistema <strong>di</strong> vettori {wn} .<br />
Le serie <strong>di</strong> Fourier classiche delle funzioni 2π -perio<strong>di</strong>che si ottengono come caso<br />
particolare: basta infatti a<strong>pp</strong>licare quanto ottenuto allo spazio dell’Esempio III.3.13 con<br />
T = 2π e al sistema costituito dalle funzione date dalle formule<br />
1, cos x, sin x, cos 2x, sin 2x, . . .<br />
Siccome si <strong>di</strong>mostra che l’unione dei corrispondenti sottospazi generati è densa, ogni<br />
funzione w dello spazio è ra<strong>pp</strong>resentabile in serie <strong>di</strong> Fourier. Naturalmente la convergenza<br />
della serie è nel senso della me<strong>di</strong>a quadratica. La convergenza è <strong>di</strong> tipo migliore,<br />
ad esempio uniforme, solo se w verifica ipotesi su<strong>pp</strong>lementari o<strong>pp</strong>ortune.<br />
Tuttavia la nozione <strong>di</strong> serie <strong>di</strong> Fourier astratta ha a<strong>pp</strong>licazioni molto importanti<br />
in problemi lontanissimi dalle funzioni perio<strong>di</strong>che, ad esempio nell’ambito <strong>di</strong> vaste classi<br />
<strong>di</strong> problemi ai limiti per equazioni alle derivate parziali.<br />
Capitolo IV: Qualche elemento <strong>di</strong> analisi funzionale 44