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(pp. 0-80).pdf - Dipartimento di Matematica

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Gianni Gilar<strong>di</strong> Elementi <strong>di</strong> Topologia e <strong>di</strong> Analisi Funzionale<br />

funzioni <strong>di</strong>spari. Sia ora w ∈ V e si considerino le due funzioni u e v date dalle<br />

formule<br />

u(x) = 1<br />

1<br />

(w(x) + w(−x)) e v(x) = (w(x) − w(−x)) per q.o. x ∈ R .<br />

2 2<br />

Siccome u ∈ Vp , v ∈ Vd e u + v = w , le funzioni u e v coincidono con le proiezioni<br />

ortogonali <strong>di</strong> w su Vp e su Vd rispettivamente. In particolare esse sono, fra le funzioni<br />

pari e le funzioni <strong>di</strong>spari rispettivamente, quelle più vicine <strong>di</strong> ogni altra a w nella<br />

metrica <strong>di</strong> V .<br />

Esempio 3.8. Siano V uno spazio <strong>di</strong> Hilbert e w0 un elemento non nullo <strong>di</strong> V .<br />

Vogliamo calcolare la proiezione del generico elemento w ∈ V sul sottospazio V0 generato<br />

da w0 , che è chiuso in quanto <strong>di</strong> <strong>di</strong>mensione 1 . Siccome questo è costituito da<br />

tutti e soli i vettori del tipo u = cw0 con c ∈ R , la vera incognita è lo scalare c e<br />

a<strong>pp</strong>licando la con<strong>di</strong>zione w −u ∈ V ⊥<br />

0 si ottiene facilmente la soluzione, che è data dalla<br />

formula u = w0 −2 (w, w0) w0 .<br />

Il Teorema <strong>di</strong> decomposizione può essere iterato: ad esempio, dopo una prima<br />

a<strong>pp</strong>licazione, possiamo considerare come nuovo ambiente il sottospazio V0 (che è <strong>di</strong><br />

Hilbert in quanto sottospazio chiuso) e prendere un suo sottospazio chiuso V1 . In tal<br />

modo si decompone il generico elemento <strong>di</strong> V nella somma <strong>di</strong> tre adden<strong>di</strong> fra loro<br />

ortogonali. Nel caso (banale) <strong>di</strong> uno spazio <strong>di</strong> <strong>di</strong>mensione n l’iterazione <strong>di</strong> questa<br />

procedura consente, fissati n sottospazi V1, . . . , Vn tutti <strong>di</strong> <strong>di</strong>mensione 1 e fra loro<br />

ortogonali, <strong>di</strong> decomporre il generico w ∈ V nella somma <strong>di</strong> n vettori u1, . . . , un<br />

a<strong>pp</strong>artenenti ai rispettivi sottospazi. Questi coincidono con le proiezioni ortogonali e<br />

verificano una relazione pitagorica. Se per ogni i scegliamo ad arbitrio un vettore<br />

wi ∈ Vi non nullo, abbiamo precisamente<br />

ui =<br />

(w, wi)<br />

wi 2 wi e w 2 =<br />

n<br />

ui 2 .<br />

Osservazione 3.9. Un’estensione importante riguarda il caso <strong>di</strong> una infinità numerabile<br />

{Vn} <strong>di</strong> sottospazi chiusi dello spazio <strong>di</strong> Hilbert V a due a due ortogonali, caso al<br />

quale accenniamo brevemente. La novità principale riguarda i problemi <strong>di</strong> convergenza,<br />

dato che avremo serie anziché somme finite.<br />

Su<strong>pp</strong>oniamo innanzi tutto <strong>di</strong> avere una successione {un} <strong>di</strong> elementi tali che<br />

un ∈ Vn per ogni n . Il primo risultato, che sfrutta in modo determinante la mutua<br />

ortogonalità dei vettori, afferma che<br />

la serie ∞<br />

n=1 un converge in V se e solo se ∞<br />

n=1 un 2 < +∞ . (3.7)<br />

Se tale con<strong>di</strong>zione è sod<strong>di</strong>sfatta, detta u la somma della serie <strong>di</strong> vettori, vale la conclusione<br />

seguente: ciascuno degli un è la proiezione ortogonale <strong>di</strong> u sul sottospazio Vn .<br />

Fissiamo ora w ∈ V e cerchiamo <strong>di</strong> ra<strong>pp</strong>resentare w come serie <strong>di</strong> elementi presi<br />

nei rispettivi sottospazi Vn . Ciò non è <strong>di</strong> solito possibile e, in generale, vale il risultato<br />

che ora illustriamo. Consideriamo il sottospazio generato dall’unione <strong>di</strong> tutti i Vn , che<br />

Capitolo IV: Qualche elemento <strong>di</strong> analisi funzionale 43<br />

i=1

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