(pp. 0-80).pdf - Dipartimento di Matematica
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Gianni Gilar<strong>di</strong> Elementi <strong>di</strong> Topologia e <strong>di</strong> Analisi Funzionale<br />
2. Continuità<br />
Passiamo ora alle nozioni <strong>di</strong> continuità e <strong>di</strong> limite e ai concetti a questi collegati. Ancora<br />
privilegiamo l’impostazione basata sugli intorni.<br />
Definizione 2.1. Siano X e Y due spazi topologici, f : X → Y e x0 ∈ X . Diciamo<br />
che f è continua in x0 quando per ogni intorno I <strong>di</strong> f(x0) esiste un intorno J <strong>di</strong><br />
x0 tale che f(x) ∈ I per ogni x ∈ J . Diciamo poi che f è continua quando essa è<br />
continua in ogni punto <strong>di</strong> X .<br />
Anche in questo caso possiamo sostituire le famiglie <strong>di</strong> intorni <strong>di</strong> x0 e <strong>di</strong> f(x0)<br />
con basi <strong>di</strong> intorni <strong>di</strong> tali punti senza che il concetto venga alterato. Se, in particolare,<br />
facciamo ciò nel caso in cui le due topologie <strong>di</strong> X e Y sono indotte da due metriche dX<br />
e dY rispettivamente e come basi <strong>di</strong> intorni pren<strong>di</strong>amo le famiglie costituite dalle palle,<br />
otteniamo la generalizzazione della classica formulazione della continuità in termini <strong>di</strong><br />
ε e δ : la funzione f è continua in x0 se e solo se per ogni ε > 0 esiste δ > 0 tale<br />
che dY (f(x), f(x0)) < ε per ogni x ∈ X verificante dX(x, x0) < δ .<br />
Osservazione 2.2. Fissati gli insiemi X e Y e la funzione f : X → Y , per parlare<br />
<strong>di</strong> continuità <strong>di</strong> f occorre fissare le topologie e il concetto che si ottiene <strong>di</strong>pende dalle<br />
topologie considerate. Consideriamo ad esempio il caso semplicissimo in cui X e Y<br />
coincidono con un insieme contenente almeno due punti e f(x) = x per ogni x ∈ X .<br />
Se X e Y sono dotati della stessa topologia, allora f è continua in ogni punto,<br />
ovviamente. Se invece Y è dotato della topologia banale e Y <strong>di</strong> quella <strong>di</strong>screta, allora<br />
f non è continua in alcun punto <strong>di</strong> X .<br />
Le (I.2.6), (I.3.6) e (I.3.28) assicurano che, se la topologia considerata in un insieme<br />
X è indotta da una metrica d o, nel caso vettoriale, da una norma · o da una<br />
famiglia F <strong>di</strong> seminorme, allora sono continue rispettivamente le funzioni a valori in R<br />
(euclideo) date dalle formule<br />
x ↦→ d(x, y), x ↦→ x , x ↦→ |x|<br />
ove y ∈ X è fissato ad arbitrio e | · | è una qualunque seminorma <strong>di</strong> F .<br />
Enunciamo ora due risultati, il primo dei quali è una caratterizzazione della continuità<br />
in termini <strong>di</strong> aperti (spesso assunta come definizione <strong>di</strong> continuità). Analogamente<br />
si potrebbe dare una caratterizzazione in termini <strong>di</strong> chiusi.<br />
Proposizione 2.3. Siano X e Y due spazi topologici e f : X → Y . Allora f è<br />
continua se e solo se la controimmagine <strong>di</strong> ogni aperto <strong>di</strong> Y è un aperto <strong>di</strong> X .<br />
Teorema 2.4. Siano X , Y e Z tre spazi topologici e f : X → Y e g : Y → Z due<br />
funzioni continue. Allora anche g ◦ f è continua.<br />
In modo del tutto analogo si definisce la nozione <strong>di</strong> limite <strong>di</strong> una funzione f fra<br />
due spazi topologici X e Y . La definizione viene data in modo che valga la proprietà<br />
seguente: f tende a f(x0) per x tendente a x0 se e solo se essa è continua in x0 .<br />
Eventualmente si richiede tutto ciò solo nel caso in cui x0 sia un punto <strong>di</strong> accumulazione<br />
Capitolo II: Alcuni punti della teoria 17