(pp. 0-80).pdf - Dipartimento di Matematica
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Gianni Gilar<strong>di</strong> Elementi <strong>di</strong> Topologia e <strong>di</strong> Analisi Funzionale<br />
sempre con la notazione (3.8). Anche in questo caso non esiste una norma che induce<br />
la topologia considerata.<br />
Le stesse considerazioni valgono poi (con le <strong>di</strong>fficoltà segnalate nell’Esempio 3.9)<br />
se [a, b] è sostituito dalla chiusura <strong>di</strong> un aperto limitato Ω ⊆ R n , eventualmente in<br />
ipotesi ragionevoli su Ω . Si ottiene lo spazio localmente convesso C ∞ (Ω) .<br />
Esempio 3.29: lo spazio C ∞ (a, b) . Esso è lo spazio vettoriale costituito dalle funzioni<br />
v : (a, b) → R <strong>di</strong> classe C ∞ e la sua topologia naturale è definita dalla famiglia<br />
<strong>di</strong> seminorme<br />
|v|k,K = v (k) ∞,K<br />
(con la notazione (3.31)) ottenuta facendo variare K , come nel caso <strong>di</strong> C 0 (a, b) , nella<br />
classe degli intervalli chiusi e limitati inclusi in (a, b) e k fra gli interi non negativi.<br />
Anche in questo caso possiamo limitarci a un’infinità numerabile <strong>di</strong> insiemi K , dunque<br />
a un’infinità numerabile <strong>di</strong> seminorme, senza alterare la topologia. Anche questo spazio<br />
non è normabile. Le stesse cose si ripetono poi per lo spazio C ∞ (Ω) , ottenuto prendendo<br />
un aperto Ω ⊆ R n anziché un intervallo <strong>di</strong> R .<br />
Capitolo I: I concetti fondamentali 14