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(pp. 0-80).pdf - Dipartimento di Matematica

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Gianni Gilar<strong>di</strong> Elementi <strong>di</strong> Topologia e <strong>di</strong> Analisi Funzionale<br />

Resta allora ad<strong>di</strong>rittura tautologica la formula<br />

(x, y) = x y cos xy<br />

che però suggerisce <strong>di</strong> chiamare ortogonali due elementi x, y tali che (x, y) = 0 .<br />

Dunque negli spazi prehilbertiani si può parlare <strong>di</strong> angoli e ortogonalità e ci si può<br />

chiedere se la stessa cosa può essere fatta negli spazi normati. La risposta è negativa<br />

in quanto non tutte le norme in uno spazio vettoriale sono indotte da prodotti scalari.<br />

Vale infatti il risultato seguente:<br />

Proposizione 3.14. Sia (V, · ) uno spazio normato. Allora esiste un prodotto<br />

scalare che induce la norma · se e solo se, per ogni x, y ∈ V , vale la cosiddetta<br />

regola del parallelogrammo<br />

x + y 2 + x − y 2 = 2 x 2 + 2 y 2 . (3.23)<br />

Cenno della <strong>di</strong>mostrazione. Se la norma è indotta da un prodotto scalare, la (3.23)<br />

segue dalla (3.20). Viceversa, data una norma · e assunta la (3.21) come definizione<br />

<strong>di</strong> ( · , · ) , si riescono a verificare le proprietà del prodotto scalare se vale la (3.23).<br />

Esempio 3.15: lo spazio euclideo (seguito). Nello spazio R n si introduce il<br />

cosiddetto prodotto scalare euclideo, usualmente denotato con il puntino anziché con le<br />

parentesi e definito dalla formula<br />

x · y =<br />

n<br />

i=1<br />

xiyi<br />

(3.24)<br />

se x = (x1, . . . , xn) e y = (y1, . . . , yn) sono i punti generici <strong>di</strong> R n . La norma indotta<br />

è la norma euclidea dell’Esempio 3.5. Notiamo invece che, escluso il caso banale n = 1<br />

nel quale tutte le (2.8) forniscono l’usuale modulo, nessuna delle norme (2.8) con p = 2<br />

è indotta da un prodotto scalare dato che cade la regola del parallelogrammo. Può<br />

dunque avvenire che, assegnata una famiglia <strong>di</strong> norme tutte equivalenti fra loro, solo<br />

qualcuna <strong>di</strong> esse sia indotta da un prodotto scalare.<br />

Altri prodotti scalari in R n , necessariamente equivalenti a quello euclideo per la<br />

Proposizione 3.4, sono dati dalla formula<br />

(x, y) = x ∗ Ay<br />

ove x e y sono pensati vettori colonna, x ∗ è il trasposto <strong>di</strong> x e A è una arbitraria<br />

matrice n × n reale simmetrica e definita positiva.<br />

Esempio 3.16. Si vede inoltre che la norma (3.8) in C0 [a, b] non verifica la (3.23),<br />

per cui non è indotta da alcun prodotto scalare. La stessa cosa vale per le norme (3.10)<br />

con p = 2 . Se invece p = 2 la (3.10) verifica la regola del parallelogrammo e il prodotto<br />

scalare che induce la norma è dato dalla formula<br />

(u, v) =<br />

b<br />

a<br />

u(t) v(t) dt.<br />

Capitolo I: I concetti fondamentali 10

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