(pp. 0-80).pdf - Dipartimento di Matematica
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Gianni Gilar<strong>di</strong> Elementi <strong>di</strong> Topologia e <strong>di</strong> Analisi Funzionale<br />
La (3.17) si esprime <strong>di</strong>cendo che il prodotto scalare è lineare nel primo fattore.<br />
Tenendo conto della simmetria data dalla (3.16), otteniamo l’analoga linearità nel secondo<br />
fattore. Un prodotto scalare, dunque, è una a<strong>pp</strong>licazione <strong>di</strong> V 2 in R bilineare,<br />
simmetrica e definita positiva.<br />
Sia ora (V, ( · , · )) uno spazio prehilbertiano. Anche se la verifica non è banale, si<br />
<strong>di</strong>mostra che la formula (che ha senso per la (3.14))<br />
fornisce una norma in V .<br />
x = (x, x) 1/2<br />
(3.18)<br />
Definizione 3.12. Sia (V, ( · , · )) uno spazio prehilbertiano. La norma definita<br />
dalla (3.18) è detta norma indotta dal prodotto scalare considerato. La metrica e<br />
la topologia indotte da tale norma sono chiamate indotte dal prodotto scalare. Uno<br />
spazio vettoriale dotato <strong>di</strong> una topologia è detto prehilbertizzabile quando esiste un<br />
prodotto scalare che ne induce la topologia. Infine due prodotti scalari in uno stesso<br />
spazio vettoriale V si <strong>di</strong>cono topologicamente equivalenti quando inducono la stessa<br />
topologia.<br />
Anche l’aggettivo prehilbertizzabile è <strong>di</strong> uso poco frequente e si usa al suo posto<br />
l’aggettivo prehilbertiano, anche in riferiferimento alla sola topologia indotta e non a un<br />
prodotto scalare preciso. La verifica del fatto che la (3.18) effettivamente è una norma<br />
si basa sul risultato che segue (nel quale il termine “norma indotta” è solo un modo<br />
<strong>di</strong> <strong>di</strong>re finché non si sono effettivamente controllate le proprietà della norma) e che ha<br />
anche un interesse autonomo.<br />
Proposizione 3.13. Siano (V, ( · , · )) uno spazio prehilbertiano e · la corrispondente<br />
norma indotta. Allora, per ogni x, y ∈ V , vale la <strong>di</strong>suguaglianza<br />
detta <strong>di</strong>suguaglianza <strong>di</strong> Schwarz.<br />
|(x, y)| ≤ x y (3.19)<br />
Notiamo che due prodotti scalari che inducono la stessa norma devono necessariamente<br />
coincidere. Valgono infatti le formule del binomio<br />
Seguono varie formule, ad esempio<br />
x ± y 2 = x 2 + y 2 ± 2(x, y). (3.20)<br />
(x, y) = 1<br />
2<br />
<br />
x + y 2 − x 2 − y 2<br />
. (3.21)<br />
In particolare è possibile ricostruire, a partire dalla norma, del prodotto scalare che<br />
induce la norma (3.18) stessa.<br />
Notiamo inoltre che la <strong>di</strong>suguaglianza <strong>di</strong> Schwarz consente una definizione <strong>di</strong> angolo<br />
fra due vettori x, y ∈ V non nulli. Essa, infatti, rende sensata la formula<br />
xy = arccos<br />
(x, y)<br />
. (3.22)<br />
x y<br />
Capitolo I: I concetti fondamentali 9