03.La Confraternita Del Pugnale Nero_PORPORA
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piumino e la adagiò sulla schiena, rimuovendo l'asciugamano umido. Mentre la copriva, intravide di nuovo il suo ventre. Quella strana sensazione di disagio tornò, come se il suo cuore avesse deciso di farsi un giro in gondola fin nelle viscere. O forse tra le cosce. Le rimboccò le coperte e andò al termostato. Si trovò davanti numeri e scritte incomprensibili. Non sapeva come regolarlo. La lancetta era tutta a sinistra e lui la spostò verso destra, ma non era sicuro di avere fatto la cosa giusta. Si voltò verso il cassettone. Le due siringhe e la fiala di morfina erano ancora nel punto esatto in cui Havers le aveva lasciate. Si avvicinò, prese una siringa, il farmaco e le istruzioni per il dosaggio. Prima di uscire, si fermò qualche altro istante. Bella era così immobile in quel letto, così piccola contro quella montagna di cuscini. Se la figurò sottoterra, prigioniera dentro quel tubo. Spaventata. Dolorante. Infreddolita. Poi pensò al lesser che le aveva fatto tutto questo, che la teneva giù mentre lei si dibatteva e strillava. Stavolta sapeva ciò che provava. Vendetta. Una gelida sete di vendetta. Talmente grande da sembrare infinita.
Capitolo 10 John rinvenne sul pavimento dello studio del re. Inginocchiato accanto a lui c'era Tohr, mentre Wrath lo fissava dall'alto della sua imponente statura. Dov'era la donna bruna? D'impulso cercò di rizzarsi a sedere, ma due mani robuste lo tennero giù. «Riposati ancora un po', ragazzo» disse Tohr. John allungò il collo per guardarsi intorno e lei era là, vicino alla porta, con un'aria preoccupata. Non appena la vide, ogni neurone del suo cervello andò in tilt e la luce bianca tornò. John si mise a tremare in preda alle convulsioni. «Merda, eccolo che ricomincia» bofonchiò Tohr, trattenendolo nella speranza di contenere l'attacco. Con la sensazione di sprofondare, John tese la mano verso la donna bruna. «Che cosa vuoi, figliolo?» La voce di Tohr andava e veniva, come una stazione radio disturbata. «Te lo prendiamo noi...» La donna... «Avvicinati a lui, leelan» disse Wrath. «Prendigli la mano.» La donna bruna venne avanti, e non appena i loro due palmi entrarono in contatto tutto divenne nero. Quando John riprese di nuovo i sensi, sentì Tohr che diceva: «Dovevo comunque portarlo da Havers per una visita. Ehi, figliolo, sei tornato tra noi». John si alzò a sedere in preda al capogiro. Si prese la faccia tra le mani, come se questo servisse a non fargli perdere conoscenza, e guardò verso la soglia. Dov'era la donna? Doveva... Non sapeva bene cosa doveva fare, ma era qualcosa, qualcosa che c'entrava con lei... Si mise a gesticolare freneticamente. «È andata via, figliolo» disse Wrath. «Vogliamo tenervi separati finché non avremo un'idea di cosa sta succedendo.»
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Capitolo 10<br />
John rinvenne sul pavimento dello studio del re. Inginocchiato<br />
accanto a lui c'era Tohr, mentre Wrath lo fissava dall'alto della sua<br />
imponente statura.<br />
Dov'era la donna bruna? D'impulso cercò di rizzarsi a sedere, ma<br />
due mani robuste lo tennero giù.<br />
«Riposati ancora un po', ragazzo» disse Tohr.<br />
John allungò il collo per guardarsi intorno e lei era là, vicino alla<br />
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in preda alle convulsioni.<br />
«Merda, eccolo che ricomincia» bofonchiò Tohr, trattenendolo<br />
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Con la sensazione di sprofondare, John tese la mano verso la<br />
donna bruna.<br />
«Che cosa vuoi, figliolo?» La voce di Tohr andava e veniva, come<br />
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«Avvicinati a lui, leelan» disse Wrath. «Prendigli la mano.»<br />
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Quando John riprese di nuovo i sensi, sentì Tohr che diceva:<br />
«Dovevo comunque portarlo da Havers per una visita. Ehi, figliolo, sei<br />
tornato tra noi».<br />
John si alzò a sedere in preda al capogiro. Si prese la faccia tra le<br />
mani, come se questo servisse a non fargli perdere conoscenza, e<br />
guardò verso la soglia. Dov'era la donna? Doveva... Non sapeva bene<br />
cosa doveva fare, ma era qualcosa, qualcosa che c'entrava con lei...<br />
Si mise a gesticolare freneticamente.<br />
«È andata via, figliolo» disse Wrath. «Vogliamo tenervi separati<br />
finché non avremo un'idea di cosa sta succedendo.»