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03.La Confraternita Del Pugnale Nero_PORPORA

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folta che sembrava di camminare su un materasso. Giunto in cima,<br />

John si affacciò dalla balconata per ammirare il pavimento dell'atrio.<br />

Le tessere del mosaico formavano un disegno spettacolare: un albero<br />

da frutto in piena fioritura.<br />

«Le mele hanno un ruolo importante nei nostri riti» spiegò Tohr. «O<br />

almeno ce l'hanno quando li osserviamo. Ultimamente li abbiamo un<br />

po' trascurati, ma Wrath sta per ripristinare la cerimonia del solstizio<br />

d'inverno. Non la si celebrava più da un secolo o giù di lì.»<br />

È a questo che sta lavorando Wellsie, giusto? chiese a gesti John.<br />

«Esatto. Quasi tutta la parte logistica è affidata a lei. La razza è<br />

ansiosa di rispolverare gli antichi rituali ed è giunto il momento di<br />

farlo.»<br />

Vedendo che John non riusciva a staccare gli occhi da quello<br />

splendore, Tohr lo richiamò all'ordine. «Figliolo? Wrath ci sta<br />

aspettando.»<br />

Il ragazzo annuì e si affrettò a seguirlo fino a una porta a due<br />

battenti contrassegnata da una sorta di sigillo. Tohr stava per bussare,<br />

quando le maniglie di ottone si abbassarono rivelando l'interno.<br />

Dall'altra parte non c'era nessuno. Come aveva fatto ad aprirsi, la<br />

porta?<br />

John diede una sbirciatina. La stanza, color azzurro fiordaliso, gli<br />

ricordava le immagini dei libri di storia. Era in stile francese, giusto?<br />

Con tutti quei ghirigori e quei mobili d'epoca...<br />

Improvvisamente faceva fatica a deglutire.<br />

«Mio signore» disse Tohr piegandosi in un inchino, poi avanzò di<br />

qualche passo.<br />

John rimase impalato sulla soglia. Dietro uno spettacolare scrittoio<br />

francese, di gran lunga troppo delicato e piccolo per lui, c'era un<br />

gigante con le spalle ancora più larghe di quelle di Tohr. I lunghi<br />

capelli lisci e neri gli scendevano sulla fronte da un'attaccatura a V e<br />

quel viso... La durezza dei lineamenti diceva a chiare lettere: con me<br />

non si scherza. Dio, gli occhiali da sole avvolgenti gli conferivano<br />

un'aria decisamente crudele.<br />

«John?» lo chiamò Tohr.

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