03.La Confraternita Del Pugnale Nero_PORPORA
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Però tutti e due dovevano stare alla larga da lei. I guerrieri, forse a causa della loro natura aggressiva, quando si legavano a una femmina lo facevano in fretta e senza mezze misure. Poteva solo sperare che Bella se ne andasse presto da lì per tornare dalla sua famiglia, com'era giusto che fosse. Staccò la mano dalla maniglia e indietreggiò fino a uscire dalla stanza. Come uno zombie, scese al pianterreno e camminò fino al giardino. Sperava che il gelo della notte gli schiarisse le idee come uno schiaffo, invece servì solo a fargli venire la pelle d'oca. Stava per accendersi uno spinello quando vide la Ford Taurus, quella con cui Z aveva portato a casa Bella. Abbandonata a se stessa, dimenticata in mezzo a tutti quegli eventi drammatici. Non era davvero il genere di scultura ornamentale di cui avevano bisogno. Era sicuramente dotata di un sistema di antifurto satellitare o di chissà quale altro dispositivo di rilevamento. Phury salì a bordo della berlina, ingranò la prima e puntò verso l'uscita.
Capitolo 9 Appena uscito dal tunnel sotterraneo, John rimase momentaneamente accecato, poi i suoi occhi si abituarono alla luce. Oh, mio Dio, che meraviglia! L'ingresso, molto spazioso, era talmente colorato da dare l'impressione che le retine non riuscissero a coglierlo in tutta la sua magnificenza. Sembrava di stare davanti a un arcobaleno. C'erano colonne verdi e rosse, un pavimento a mosaico multicolore, foglie dorate ovunque e... Michelangelo benedetto, guarda un po' che soffitto. Tre piani sopra di lui, affreschi raffiguranti angeli, nuvole e guerrieri in sella a enormi destrieri coprivano uno spazio grande quanto un campo da football americano. E non era finita. Tutt'intorno al primo piano correva una balconata impreziosita da motivi a foglie dorate e dipinti analoghi a quelli sul soffitto. Infine c'era un sontuoso scalone dalla balaustra riccamente decorata. Le proporzioni spaziali erano perfette. I colori splendidi. L'arte sublime. Quello non era sfarzo artificioso e di dubbio gusto, alla Donald Trump. Persino John, che non ne capiva un'acca di stile, aveva la netta sensazione che quanto stava ammirando fosse autentico e unico nel suo genere. La persona che aveva costruito e arredato quel posto sapeva il fatto suo e aveva i soldi per comprare il meglio: un vero aristocratico. «Forte, eh? Il nostro fratello D ha fatto edificare questo posto nel 1914» disse Tohr guardandosi intorno con le mani sui fianchi; poi, bruscamente, si schiarì la gola. «Già, aveva un gusto raffinatissimo. Sceglieva sempre il meglio del meglio, lui.» John lo scrutò con attenzione. Era la prima volta che lo sentiva parlare con quel tono. Così triste... Con un sorriso, il vampiro gli mise una mano sulla spalla incoraggiandolo a proseguire. «Non guardarmi così. Mi fai sentire in mutande.» Salirono al primo piano. La passatoia rosso scuro era talmente alta e
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