03.La Confraternita Del Pugnale Nero_PORPORA
03.La Confraternita Del Pugnale Nero_PORPORA 03.La Confraternita Del Pugnale Nero_PORPORA
stando attento a non far cadere l'asciugamano; poi, senza guardare né Wrath né il suo gemello, la portò in bagno e chiuse la porta con un calcio. La vasca era già mezza piena; tenendo stretta Bella, si chinò a controllare la temperatura. Perfetta. La adagiò nell'acqua, allargandole le braccia per non farla affondare. In pochi secondi l'asciugamano si inzuppò, aderendo alle sue forme. Zsadist vide con chiarezza le dolci rotondità dei seni, la delicata cassa toracica, la piatta distesa del ventre. Man mano che il livello dell'acqua si alzava, il bordo dell'asciugamano galleggiava libero, sfiorandole la sommità delle cosce. Il cuore di Zsadist batteva all'impazzata; si sentiva un degenerato a guardarla così, mentre lei era ferita e priva di sensi. Con l'intento di proteggerla dal proprio sguardo e di garantirle la riservatezza che meritava, andò all'armadietto in cerca del bagnoschiuma. Trovò solo dei sali da bagno, e di sicuro non li avrebbe usati. Stava per raggiungerla di nuovo, quando fu colpito dalle dimensioni dello specchio sopra il lavandino. Non voleva che Bella vedesse in che stato l'avevano ridotta; meno sapeva di quello che le avevano fatto, meglio era. Coprì lo specchio con due grandi asciugamani, infilando il morbido tessuto di spugna dietro la cornice. Quando tornò da lei, Bella era scivolata nell'acqua, ma almeno l'asciugamano era ancora attaccato alle spalle e nel complesso non si era spostato. La prese sotto un braccio e la tirò su, poi afferrò una spugna. Appena cominciò a lavarle il collo, lei si agitò frenetica, schizzandolo tutto. I gemiti spaventati che le uscivano di bocca non cessarono nemmeno quando lui smise di lavarla. Parlale, idiota. «Bella... Bella, è tutto a posto. Stai bene.» Lei smise di agitarsi e aggrottò la fronte. Poi socchiuse appena gli occhi e cominciò a sbatterli. Quando cercò di pulirsi le palpebre, Zsadist le allontanò le mani dal volto. «No. È una medicina. Lascia stare.» Bella si bloccò di colpo. Si schiarì la gola finché non riuscì a parlare.
«Dove... dove sono?» La sua voce, per quanto roca e impastata, gli parve bellissima. «Sei con...» Me. «Sei con la confraternita. Sei al sicuro.» Mentre lei roteava gli occhi vitrei e annebbiati, Zsadist si allungò verso l'interruttore e abbassò le luci. Anche se delirava ed era semiaccecata dalla pomata, non voleva farsi vedere in faccia. L'ultima cosa di cui Bella doveva preoccuparsi era cosa sarebbe successo se le sue cicatrici non fossero guarite completamente. Quando lei lasciò ricadere le braccia nell'acqua puntando i piedi contro il fondo della vasca, Zsadist chiuse il rubinetto e si accovacciò sui talloni. Non era bravo a toccare le persone, quindi non si stupiva che Bella non sopportasse il contatto con le sue mani. Però, maledizione, non sapeva cos'altro fare per alleviare le sue sofferenze. Sembrava distrutta... Non aveva più lacrime ed era come tramortita dall'angoscia. «Sei al sicuro...» mormorò, anche se dubitava che Bella ci credesse. Lui, al suo posto, non ci avrebbe creduto. «C'è Zsadist?» Z si accigliò, non sapeva cosa dire. «Sì, sono qui.» «Davvero?» «Sono qui. Vicino a te.» Allungò il braccio e le strinse goffamente la mano. Lei ricambiò la stretta. Poi parve scivolare nel delirio. Farfugliava, emettendo suoni che forse erano parole, e si muoveva a scatti. Zsadist prese un altro asciugamano, lo arrotolò e glielo infilò sotto la testa per impedirle di sbatterla contro il bordo della vasca. Non sapeva cosa escogitare per aiutarla. In mancanza di meglio, cominciò a canticchiare a bocca chiusa. Questo parve calmarla, allora si mise a cantare sottovoce un inno dedicato alla Vergine Scriba, un inno nell'antico idioma che parlava di cieli azzurri, gufi bianchi e prati verdi. A poco a poco Bella si rilassò e trasse un profondo respiro. A occhi chiusi si appoggiò all'indietro, contro l'asciugamano che Zsadist aveva piegato per lei.
- Page 38 and 39: Wellsie, ma ci mise un po' prima di
- Page 40 and 41: Capitolo 4 A distanza di qualche or
- Page 42 and 43: Bella guardò il vampiro negli occh
- Page 44 and 45: «Pensa ad andare a casa.» L'altro
- Page 46 and 47: ancora fiacco per aver bevuto il sa
- Page 48 and 49: «Che magnifica sorpresa mi hai fat
- Page 50 and 51: «Che grosso» sussurrò l'altro.
- Page 52 and 53: Chiuse gli occhi nel tentativo di s
- Page 54 and 55: saperne di lui non gli lasciava tem
- Page 56 and 57: Butch corse in salotto e afferrò i
- Page 58 and 59: Z si fermò di colpo. Dal suo corpo
- Page 60 and 61: Lessening Society, era nel bel mezz
- Page 62 and 63: volta, poi fece altrettanto con que
- Page 64 and 65: Il suo primo impulso fu di sparare
- Page 66 and 67: campo. Erano armati fino ai denti,
- Page 68 and 69: Z alzò la testa. Sopra la buca, su
- Page 70 and 71: Allungò la mano dietro di sé e se
- Page 72 and 73: quella marca per i suoi spostamenti
- Page 74 and 75: sbirro se l'era fatta sotto dalla p
- Page 76 and 77: Formulò di nuovo le parole, cercan
- Page 78 and 79: emettere alcun suono. Phury diede u
- Page 80 and 81: Sullo stomaco di Bella c'era inciso
- Page 82 and 83: Capitolo 8 Seduto a bordo della Ran
- Page 84 and 85: screpolata, con gli angoli smangiat
- Page 86 and 87: ginecologica ho scoperto...» Si in
- Page 90 and 91: Visto che quel canto era l'unico co
- Page 92 and 93: Però tutti e due dovevano stare al
- Page 94 and 95: folta che sembrava di camminare su
- Page 96 and 97: «Tranquillo, figliolo» continuò
- Page 98 and 99: piumino e la adagiò sulla schiena,
- Page 100 and 101: John guardò Tohr e mosse la mani l
- Page 102 and 103: potuto lasciare il camioncino sul p
- Page 104 and 105: prelievo di sangue e una visita med
- Page 106 and 107: caso Havers non possa venire subito
- Page 108 and 109: dello schiavo quasi fosse uno stall
- Page 110 and 111: scongiuro, Padrona. Liberatemi da q
- Page 112 and 113: Tutt'a un tratto moriva di sete, le
- Page 114 and 115: lasciarti consolare da loro, altrim
- Page 116 and 117: Capitolo 12 «Vuoi mangiare un bocc
- Page 118 and 119: «Sì, sono io.» «Non vedo niente
- Page 120 and 121: Eccome, se era lui. E quel bastardo
- Page 122 and 123: John tirò fuori il bloc-notes e sc
- Page 124 and 125: Poi crollò senza preavviso. I sing
- Page 126 and 127: Entrambe le telefonate si svolsero
- Page 128 and 129: sue emozioni erano come un tappeto
- Page 130 and 131: Adesso, però, voleva andare da Zsa
- Page 132 and 133: meglio levare le tende. Mancano tre
- Page 134 and 135: Capitolo 15 Mentre alle finestre le
- Page 136 and 137: Quando lo sentì imprecare, sospir
stando attento a non far cadere l'asciugamano; poi, senza guardare né<br />
Wrath né il suo gemello, la portò in bagno e chiuse la porta con un<br />
calcio.<br />
La vasca era già mezza piena; tenendo stretta Bella, si chinò a<br />
controllare la temperatura. Perfetta. La adagiò nell'acqua,<br />
allargandole le braccia per non farla affondare.<br />
In pochi secondi l'asciugamano si inzuppò, aderendo alle sue<br />
forme. Zsadist vide con chiarezza le dolci rotondità dei seni, la delicata<br />
cassa toracica, la piatta distesa del ventre. Man mano che il livello<br />
dell'acqua si alzava, il bordo dell'asciugamano galleggiava libero,<br />
sfiorandole la sommità delle cosce.<br />
Il cuore di Zsadist batteva all'impazzata; si sentiva un degenerato a<br />
guardarla così, mentre lei era ferita e priva di sensi. Con l'intento di<br />
proteggerla dal proprio sguardo e di garantirle la riservatezza che<br />
meritava, andò all'armadietto in cerca del bagnoschiuma. Trovò solo<br />
dei sali da bagno, e di sicuro non li avrebbe usati.<br />
Stava per raggiungerla di nuovo, quando fu colpito dalle<br />
dimensioni dello specchio sopra il lavandino. Non voleva che Bella<br />
vedesse in che stato l'avevano ridotta; meno sapeva di quello che le<br />
avevano fatto, meglio era. Coprì lo specchio con due grandi<br />
asciugamani, infilando il morbido tessuto di spugna dietro la cornice.<br />
Quando tornò da lei, Bella era scivolata nell'acqua, ma almeno<br />
l'asciugamano era ancora attaccato alle spalle e nel complesso non si<br />
era spostato. La prese sotto un braccio e la tirò su, poi afferrò una<br />
spugna. Appena cominciò a lavarle il collo, lei si agitò frenetica,<br />
schizzandolo tutto. I gemiti spaventati che le uscivano di bocca non<br />
cessarono nemmeno quando lui smise di lavarla.<br />
Parlale, idiota.<br />
«Bella... Bella, è tutto a posto. Stai bene.»<br />
Lei smise di agitarsi e aggrottò la fronte. Poi socchiuse appena gli<br />
occhi e cominciò a sbatterli. Quando cercò di pulirsi le palpebre,<br />
Zsadist le allontanò le mani dal volto.<br />
«No. È una medicina. Lascia stare.»<br />
Bella si bloccò di colpo. Si schiarì la gola finché non riuscì a parlare.