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03.La Confraternita Del Pugnale Nero_PORPORA

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Sullo stomaco di Bella c'era inciso qualcosa in inglese,<br />

apparentemente lettere in stampatello alte sette o otto centimetri. Z<br />

era analfabeta, ma aveva un orribile presentimento...<br />

«Cosa c'è scritto?» sibilò.<br />

Havers si schiarì la gola. «È un nome. David. C'è scritto David.»<br />

«Sulla sua pelle?» ringhiò Wrath. «Quell'animale...»<br />

Z interruppe il suo re. «Ucciderò quel lesser. Che Dio mi aiuti, me lo<br />

mangerò vivo.»<br />

Havers esaminò le ferite con molta cautela, delicatamente. «State<br />

attenti a tenere lontano il sale da questi tagli, altrimenti resteranno le<br />

cicatrici.»<br />

«Ma va?» fece Zsadist. Come se non sapesse per esperienza che certe<br />

ferite potevano lasciare cicatrici permanenti.<br />

Il dottore coprì Bella prima di esaminarle piedi e polpacci. Spostò la<br />

camicia da notte e passò alle ginocchia. Quindi piegò di lato una delle<br />

gambe, divaricandole le cosce.<br />

Z balzò in avanti trascinandosi dietro Phury. «Cosa cazzo fai?»<br />

Havers ritrasse le mani di scatto alzandole sopra la testa. «Devo<br />

farle una visita ginecologica. Nel caso sia stata... violentata.»<br />

Con mossa fulminea, Wrath si piazzò davanti a Zsadist tenendolo<br />

fermo per la vita. Attraverso gli occhiali da sole lo sguardo del sovrano<br />

era intenso. «Lascialo lavorare, Z. È per il bene di Bella.»<br />

Zsadist non se la sentì di guardare. Chinò il capo contro il collo del<br />

re, smarrendosi nella sua lunga chioma nera. Stretto in una morsa tra i<br />

corpi nerboruti dei due fratelli, non si lasciò prendere dal panico solo<br />

grazie a quel contatto. Era inorridito. Strinse gli occhi inspirando a<br />

fondo, l'odore di Phury e di Wrath che gli invadeva le narici.<br />

Udì un fruscio, come se il dottore stesse frugando nella borsa. Poi ci<br />

furono due schiocchi secchi; doveva essersi infilato i guanti di lattice.<br />

Uno sfregamento di metallo contro metallo. Qualche altro suono<br />

soffocato. Poi... silenzio. No, non proprio. Rumori quasi<br />

impercettibili. Poi un paio di scatti.<br />

Z rammentò a se stesso che i lesser erano impotenti, ma non era

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