03.La Confraternita Del Pugnale Nero_PORPORA
03.La Confraternita Del Pugnale Nero_PORPORA 03.La Confraternita Del Pugnale Nero_PORPORA
Z si fermò di colpo. Dal suo corpo si levò una folata gelida. Quando si voltò, fulminando il gemello con lo sguardo, i suoi occhi facevano paura. «Allora mandaci lo sbirro. Mandaci Butch.» «Tohr non glielo permetterà...» «E chi se ne frega! Deve andarci l'umano.» «Basta, Z. Rifletti. Butch non avrebbe l'appoggio di nessuno, e sul posto potrebbero esserci molti lesser. Vuoi rischiare di fare ammazzare Bella in un tentativo di salvataggio improvvisato?» «Lo sbirro sa il fatto suo.» «È bravo, ma è un umano. Non possiamo mandarlo allo sbaraglio.» Zsadist scoprì le zanne. «Forse Tohr è più preoccupato che l'amico si faccia pizzicare e poi, sotto tortura, vuoti il sacco su di noi.» «Dai, Z, Butch sa parecchio. Sa un casino di cose sul nostro conto, quindi è logico che ci sia anche questo aspetto da considerare.» «Ma se Bella ha aiutato un civile a scappare, cosa pensi che le stiano facendo quei bastardi in questo preciso momento, cazzo?» «Se ci andiamo in gruppo non appena fa buio, abbiamo più probabilità di salvarle la vita. Lo sai anche tu. Dobbiamo aspettare.» Immobile, nudo, Zsadist respirava a fondo, gli occhi due sottili fessure di odio mortale. Quando alla fine parlò, la sua voce era un ringhio feroce. «Tohr farà meglio a pregare Dio che Bella sia ancora viva, quando stasera andrò a cercarla. Altrimenti gli stacco la testa, fratello o non fratello.» Phury guardò il teschio posato sul pavimento; Z aveva già dimostrato una volta la sua maestria nel decapitare qualcuno. «Mi hai sentito?» disse rabbioso Zsadist. Il suo gemello annuì. Maledizione, aveva un brutto presentimento su come sarebbe andata a finire quella faccenda. Proprio brutto.
Capitolo 6 O guidava il suo Ford F-150 lungo la Route 22. Il sole calante delle quattro del pomeriggio gli faceva bruciare gli occhi e gli sembrava di essere in preda ai postumi di una sbornia. Già... Insieme al mal di testa aveva gli stessi tremori diffusi che gli venivano dopo una notte di bisboccia e che strisciavano sottopelle come tanti vermi. Anche la scia di rimpianto che si trascinava dietro gli ricordava i giorni ormai lontani delle sue bevute. Come quando si era svegliato accanto a una donna orrenda che detestava, ma se l'era scopata lo stesso. Era un po' tutto così... solo molto, molto peggio. Spostò le mani sul volante. Aveva le nocche sbucciate e sapeva di avere dei graffi sul collo. Accecato dalle immagini della giornata appena trascorsa, fu assalito da un senso di nausea. Era disgustato dalle cose che aveva fatto alla sua donna. Be', adesso era disgustato. Mentre le faceva, invece, gli erano parse più che giustificate. Cristo, avrebbe dovuto fare più attenzione. Lei era un essere vivente, dopotutto. Merda, e se aveva esagerato? Oh, cavolo... Non avrebbe mai dovuto farle certe cose, ma quando si era accorto che lei aveva liberato il civile che le aveva portato in dono, aveva perso la testa. Era come esploso in una pioggia di schegge di granata, e quelle schegge l'avevano trafitta. Alzò il piede dall'acceleratore. Voleva tornare indietro e tirarla fuori dal tubo per assicurarsi che respirasse ancora, ma non c'era abbastanza tempo. Tra non molto sarebbe iniziata la riunione delle squadre principali. Premette a fondo sull'acceleratore. Se fosse tornato da lei, poi non sarebbe riuscito a lasciarla, e allora il Fore-lesser sarebbe andato a cercarlo. E quello sì sarebbe stato un bel problema. Il centro di persuasione era a soqquadro. Maledizione... Rallentò, sterzando di colpo a destra; il pick-up lasciò la Route 22 e imboccò con un leggero sbandamento una stradina sterrata. Il capanno di Mr X, che fungeva anche da quartier generale della
- Page 8 and 9: Dedicato a: Te. Non ci sarà mai ne
- Page 10 and 11: Porpora Un romanzo della Confratern
- Page 12 and 13: Tutto questo in meno di cinque minu
- Page 14 and 15: Mentre gli echi della brutalità di
- Page 16 and 17: sfida, perché quei bastardi erano
- Page 18 and 19: Mr X estrasse dalla tasca una torci
- Page 20 and 21: subito a casa di Mr H a recuperare
- Page 22 and 23: quindi lo aveva tormentato per il g
- Page 24 and 25: Ci fu una pausa. «Oh, mio Dio... S
- Page 26 and 27: inspirò a fondo, aspettando di cap
- Page 28 and 29: Nel séparé Zsadist cambiò posizi
- Page 30 and 31: quando lo vedevano, e il suo coso s
- Page 32 and 33: non quadrava proprio per niente...
- Page 34 and 35: d'altronde rubare non era niente, p
- Page 36 and 37: «Stai tornando a casa?» La frase
- Page 38 and 39: Wellsie, ma ci mise un po' prima di
- Page 40 and 41: Capitolo 4 A distanza di qualche or
- Page 42 and 43: Bella guardò il vampiro negli occh
- Page 44 and 45: «Pensa ad andare a casa.» L'altro
- Page 46 and 47: ancora fiacco per aver bevuto il sa
- Page 48 and 49: «Che magnifica sorpresa mi hai fat
- Page 50 and 51: «Che grosso» sussurrò l'altro.
- Page 52 and 53: Chiuse gli occhi nel tentativo di s
- Page 54 and 55: saperne di lui non gli lasciava tem
- Page 56 and 57: Butch corse in salotto e afferrò i
- Page 60 and 61: Lessening Society, era nel bel mezz
- Page 62 and 63: volta, poi fece altrettanto con que
- Page 64 and 65: Il suo primo impulso fu di sparare
- Page 66 and 67: campo. Erano armati fino ai denti,
- Page 68 and 69: Z alzò la testa. Sopra la buca, su
- Page 70 and 71: Allungò la mano dietro di sé e se
- Page 72 and 73: quella marca per i suoi spostamenti
- Page 74 and 75: sbirro se l'era fatta sotto dalla p
- Page 76 and 77: Formulò di nuovo le parole, cercan
- Page 78 and 79: emettere alcun suono. Phury diede u
- Page 80 and 81: Sullo stomaco di Bella c'era inciso
- Page 82 and 83: Capitolo 8 Seduto a bordo della Ran
- Page 84 and 85: screpolata, con gli angoli smangiat
- Page 86 and 87: ginecologica ho scoperto...» Si in
- Page 88 and 89: stando attento a non far cadere l'a
- Page 90 and 91: Visto che quel canto era l'unico co
- Page 92 and 93: Però tutti e due dovevano stare al
- Page 94 and 95: folta che sembrava di camminare su
- Page 96 and 97: «Tranquillo, figliolo» continuò
- Page 98 and 99: piumino e la adagiò sulla schiena,
- Page 100 and 101: John guardò Tohr e mosse la mani l
- Page 102 and 103: potuto lasciare il camioncino sul p
- Page 104 and 105: prelievo di sangue e una visita med
- Page 106 and 107: caso Havers non possa venire subito
Z si fermò di colpo. Dal suo corpo si levò una folata gelida. Quando<br />
si voltò, fulminando il gemello con lo sguardo, i suoi occhi facevano<br />
paura.<br />
«Allora mandaci lo sbirro. Mandaci Butch.»<br />
«Tohr non glielo permetterà...»<br />
«E chi se ne frega! Deve andarci l'umano.»<br />
«Basta, Z. Rifletti. Butch non avrebbe l'appoggio di nessuno, e sul<br />
posto potrebbero esserci molti lesser. Vuoi rischiare di fare ammazzare<br />
Bella in un tentativo di salvataggio improvvisato?»<br />
«Lo sbirro sa il fatto suo.»<br />
«È bravo, ma è un umano. Non possiamo mandarlo allo sbaraglio.»<br />
Zsadist scoprì le zanne. «Forse Tohr è più preoccupato che l'amico si<br />
faccia pizzicare e poi, sotto tortura, vuoti il sacco su di noi.»<br />
«Dai, Z, Butch sa parecchio. Sa un casino di cose sul nostro conto,<br />
quindi è logico che ci sia anche questo aspetto da considerare.»<br />
«Ma se Bella ha aiutato un civile a scappare, cosa pensi che le stiano<br />
facendo quei bastardi in questo preciso momento, cazzo?»<br />
«Se ci andiamo in gruppo non appena fa buio, abbiamo più<br />
probabilità di salvarle la vita. Lo sai anche tu. Dobbiamo aspettare.»<br />
Immobile, nudo, Zsadist respirava a fondo, gli occhi due sottili<br />
fessure di odio mortale. Quando alla fine parlò, la sua voce era un<br />
ringhio feroce.<br />
«Tohr farà meglio a pregare Dio che Bella sia ancora viva, quando<br />
stasera andrò a cercarla. Altrimenti gli stacco la testa, fratello o non<br />
fratello.»<br />
Phury guardò il teschio posato sul pavimento; Z aveva già<br />
dimostrato una volta la sua maestria nel decapitare qualcuno.<br />
«Mi hai sentito?» disse rabbioso Zsadist.<br />
Il suo gemello annuì. Maledizione, aveva un brutto presentimento<br />
su come sarebbe andata a finire quella faccenda. Proprio brutto.