03.La Confraternita Del Pugnale Nero_PORPORA
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come si addiceva ai membri del loro rango, ma a lui non importava un accidente dei tendaggi e della carta da parati. Ciò che incontrò la sua approvazione furono i sensori al litio montati sulle finestre. I recettori al laser nei vani delle porte. I rilevatori di movimento sul soffitto. Un sistema di sicurezza a prova di bomba. Ottima scelta. Davvero ottima. Bella fece un passo indietro. Era molto rigida e si capiva anche il perché, pensò Zsadist. Dall'abito a tutti quei gioielli risultava chiaro che sua madre era un'aristocratica tutta d'un pezzo. E il calore umano degli aristocratici era paragonabile a quello di un ghiacciolo. «Mahmen, questo è Zsadist. Il mio compagno.» Z si preparò al peggio mentre la suocera lo squadrava dall'alto in basso. Una, due... e, sì, una terza volta. Oh, mamma... La serata si preannunciava interminabile. Poi si chiese se la madre di Bella fosse al corrente del fatto che aveva messo incinta sua figlia. L'anziana aristocratica fece un passo avanti e lui attese che gli tendesse la mano. Nulla di tutto ciò. In compenso aveva gli occhi lucidi. Fantastico. E adesso cosa doveva fare? La madre di Bella si inginocchiò ai suoi piedi; il vestito nero si allargò come una pozza sopra i mocassini alla moda di Z. «Grazie, guerriero. Grazie per aver riportato a casa la mia Bella.» Lui rimase a fissarla per una frazione di secondo prima di aiutarla con delicatezza ad alzarsi. Sorreggendola imbarazzato, lanciò un'occhiata a Bella... la quale aveva assunto il tipo di espressione che di solito si riserva ai giochi di prestigio. Un gigantesco però! condito di incredulo stupore. Mentre sua madre si faceva da parte tamponandosi gli occhi con cautela, Bella si schiarì la gola e chiese: «Dov'è Rehvenge?». «Sono qui» rispose un vocione cavernoso. Zsadist si voltò a sinistra proprio mentre da una stanza buia emergeva un gigantesco vampiro con un bastone da passeggio. Merda. Oh, merda. No, non era possibile.
Il Reverendo. Il fratello di Bella era quella canaglia dello spacciatore con gli occhi viola e il taglio alla mohicana, che a detta di Phury era almeno per metà symphath. Che razza di incubo. Tecnicamente la confraternita avrebbe dovuto sbatterlo subito fuori città, invece ecco che Z contava di entrare a far parte della sua famiglia. Santo cielo, Bella aveva idea di chi fosse suo fratello? E non solo per quanto riguardava lo spaccio di droga... Z le lanciò un'occhiata. Probabilmente no, così almeno gli suggeriva l'istinto. Su entrambi i fronti. «Rehvenge, questo è... Zsadist» disse. Z guardò di nuovo il fratello di Bella. Gli occhi viola rimasero impassibili, ma sotto quella calma di facciata si intuiva lo stesso guizzo di incredulità che aveva provato anche lui. Accidenti! E adesso come diavolo sarebbe andata a finire? «Rehv?» mormorò Bella. «Ehm... Zsadist?» «Allora, hai intenzione di sposare mia sorella adesso che l'hai messa incinta?» disse il Reverendo con un sorriso gelido. «O questa è solo una visita di cortesia?» Le due femmine si lasciarono sfuggire esclamazioni sconcertate e Zsadist sentì gli occhi diventare neri in un lampo. Mentre con gesto plateale attirava Bella al proprio fianco, moriva dalla voglia di scoprire le zanne. Avrebbe fatto del proprio meglio per non mettere in imbarazzo nessuno, ma se quel cafone sparava un'altra battutaccia simile lo avrebbe trascinato fuori di peso e massacrato di botte finché non si fosse scusato con le signore per averle turbate. Fu molto fiero di se stesso quando si limitò a soffiare come un gatto. «Sì, ho intenzione di sposarla, civile» sibilò a denti stretti. «Se adesso la pianti di fare il duro forse ti inviteremo alla cerimonia, altrimenti niente.» Il Reverendo lo fulminò con lo sguardo. Poi tutt'a un tratto scoppiò in una risata. «Tranquillo, fratello. Voglio solo essere sicuro che mia sorella sia in buone mani.» Tese il grosso palmo e Zsadist glielo strinse. «Cognato, per te, non fratello. E non preoccuparti, Bella sarà in
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Il Reverendo. Il fratello di Bella era quella canaglia dello spacciatore<br />
con gli occhi viola e il taglio alla mohicana, che a detta di Phury era<br />
almeno per metà symphath.<br />
Che razza di incubo. Tecnicamente la confraternita avrebbe dovuto<br />
sbatterlo subito fuori città, invece ecco che Z contava di entrare a far<br />
parte della sua famiglia. Santo cielo, Bella aveva idea di chi fosse suo<br />
fratello? E non solo per quanto riguardava lo spaccio di droga...<br />
Z le lanciò un'occhiata. Probabilmente no, così almeno gli suggeriva<br />
l'istinto. Su entrambi i fronti.<br />
«Rehvenge, questo è... Zsadist» disse.<br />
Z guardò di nuovo il fratello di Bella. Gli occhi viola rimasero<br />
impassibili, ma sotto quella calma di facciata si intuiva lo stesso guizzo<br />
di incredulità che aveva provato anche lui. Accidenti! E adesso come<br />
diavolo sarebbe andata a finire?<br />
«Rehv?» mormorò Bella. «Ehm... Zsadist?»<br />
«Allora, hai intenzione di sposare mia sorella adesso che l'hai messa<br />
incinta?» disse il Reverendo con un sorriso gelido. «O questa è solo una<br />
visita di cortesia?»<br />
Le due femmine si lasciarono sfuggire esclamazioni sconcertate e<br />
Zsadist sentì gli occhi diventare neri in un lampo. Mentre con gesto<br />
plateale attirava Bella al proprio fianco, moriva dalla voglia di scoprire<br />
le zanne. Avrebbe fatto del proprio meglio per non mettere in<br />
imbarazzo nessuno, ma se quel cafone sparava un'altra battutaccia<br />
simile lo avrebbe trascinato fuori di peso e massacrato di botte finché<br />
non si fosse scusato con le signore per averle turbate.<br />
Fu molto fiero di se stesso quando si limitò a soffiare come un gatto.<br />
«Sì, ho intenzione di sposarla, civile» sibilò a denti stretti. «Se adesso la<br />
pianti di fare il duro forse ti inviteremo alla cerimonia, altrimenti<br />
niente.»<br />
Il Reverendo lo fulminò con lo sguardo. Poi tutt'a un tratto scoppiò<br />
in una risata. «Tranquillo, fratello. Voglio solo essere sicuro che mia<br />
sorella sia in buone mani.»<br />
Tese il grosso palmo e Zsadist glielo strinse.<br />
«Cognato, per te, non fratello. E non preoccuparti, Bella sarà in