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03.La Confraternita Del Pugnale Nero_PORPORA

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«Pensa ad andare a casa.» L'altro fece per parlare, ma Bella lo<br />

interruppe. «Stai zitto e ascoltami. Se puoi, di' ai miei che non sono<br />

morta. Vai!»<br />

Il vampiro aveva le lacrime agli occhi quando li chiuse. Inspirò a<br />

fondo due volte... e si smaterializzò.<br />

Tremando in modo incontrollabile, Bella cadde per terra, il braccio<br />

teso sopra la testa nel punto in cui era ammanettata al tavolo.<br />

All'improvviso i rumori all'esterno cessarono. Scese il silenzio, poi ci<br />

fu un lampo seguito da una specie di schiocco soffocato. Bella seppe<br />

senza ombra di dubbio che David aveva avuto la meglio.<br />

Oh, Dio... Adesso sì che c'era da avere paura. Sarebbe stato un vero<br />

incubo.<br />

Zsadist si trattenne fino all'ultimo sul prato ammantato di neve<br />

della fattoria di Bella, poi si smaterializzò per tornare in quella tetra<br />

mostruosità in stile gotico dove viveva la confraternita. La grande<br />

dimora signorile, tutta doccioni, angoli bui e finestre con i vetri<br />

impiombati, sembrava uscita da un film dell'orrore. Di fronte a quella<br />

montagna di pietra c'erano un cortile pieno di automobili e la casetta<br />

dove un tempo abitava il custode, che adesso era il rifugio di Butch e<br />

Vishous. Il quartier generale della confraternita era circondato da un<br />

muro di cinta alto più di sei metri e l'ingresso era protetto da due<br />

cancellate, oltre che da una serie di sorpresine sgradevoli concepite per<br />

scoraggiare i visitatori indesiderati.<br />

Zsadist si avviò verso la porta blindata dell'edificio principale e aprì<br />

uno dei battenti. Nel vestibolo digitò il codice su una tastiera e fu<br />

ammesso immediatamente all'interno. Quando emerse nell'atrio, non<br />

riuscì a trattenere una smorfia. Con i suoi colori sgargianti, gli<br />

arabeschi dorati e l'incredibile pavimento a mosaico, l'ampio locale<br />

era come quel bar affollato: un'orgia di stimoli sensoriali.<br />

Da destra gli giunsero i rumori tipici di una sala da pranzo piena di<br />

commensali: il lieve tintinnio di posate d'argento su piatti di<br />

porcellana, qualche parola indistinta di Beth, una risatina di Wrath...<br />

interrotta dalla profonda voce da basso di Rhage. Ci fu una pausa -<br />

probabilmente Hollywood si stava producendo in una delle sue

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