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03.La Confraternita Del Pugnale Nero_PORPORA

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Durante il tragitto verso il centro di Caldwell nessuno dei tre parlò.<br />

Non misero nemmeno la solita musica a tutto volume.<br />

Troppi lutti, troppe perdite, pensò Phury. Wellsie. Quella giovane<br />

vampira, Sarelle: era stato V a restituire la salma ai genitori.<br />

Anche la scomparsa di Tohr era paragonabile a una morte. E<br />

l'assenza di Bella.<br />

Tutto quello strazio gli fece pensare a Z. Voleva credere che Zsadist<br />

fosse sulla via della guarigione, ma l'idea che il gemello potesse<br />

cambiare era del tutto priva di fondamento. Era solo questione di<br />

tempo e poi il suo bisogno di soffrire sarebbe tornato a farsi sentire e i<br />

casini sarebbero ricominciati.<br />

Si sfregò la faccia. Quella sera si sentiva vecchissimo, gli sembrava di<br />

avere mille anni, ma era anche teso e irrequieto... traumatizzato<br />

nell'intimo, anche se fuori era guarito. Non riusciva a mantenere il<br />

dovuto equilibrio. Aveva bisogno di aiuto.<br />

Venti minuti dopo Vishous girò dietro lo ZeroSum parcheggiando il<br />

SUV in divieto di sosta. I buttafuori li fecero entrare subito e il terzetto<br />

si avviò verso l'area VIP. Phury ordinò un martini e quando arrivò lo<br />

buttò giù d'un fiato.<br />

Aiuto. Aveva bisogno di aiuto. Aveva bisogno di un grosso aiuto,<br />

altrimenti rischiava di esplodere.<br />

«Scusate, ragazzi» mormorò, avviandosi verso il fondo del locale.<br />

Giunto davanti all'ufficio del Reverendo, i due giganti di colore gli<br />

rivolsero un cenno del capo e uno dei due parlò dentro l'orologio. Un<br />

istante dopo lo lasciarono entrare.<br />

Il Reverendo era seduto dietro la scrivania in un impeccabile<br />

completo gessato, assomigliava più a un uomo d'affari che a uno<br />

spacciatore.<br />

«Dove diavolo sono finiti quei capelli meravigliosi?» disse con un<br />

sorrisetto.<br />

Phury si lanciò un'occhiata alle spalle per assicurarsi che la porta<br />

fosse chiusa. Poi tirò fuori tre biglietti da cento dollari. «Voglio un po'<br />

di eroina.»<br />

Il Reverendo strinse gli occhi viola. «Cos'hai detto?»

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