03.La Confraternita Del Pugnale Nero_PORPORA
03.La Confraternita Del Pugnale Nero_PORPORA 03.La Confraternita Del Pugnale Nero_PORPORA
Gli occhi gli caddero sul teschio della Padrona. Attraversò la stanza, si inginocchiò davanti al teschio e fissò le orbite vuote. Un attimo dopo andò in bagno, prese un asciugamano e tornò in camera. Avvolse il teschio nel morbido tessuto di spugna, uscì in fretta e corse in fondo al corridoio delle statue. Scese il sontuoso scalone e al pianterreno tagliò per la sala da pranzo e la dispensa. Le scale per lo scantinato erano in fondo alla cucina e Zsadist le infilò di volata, senza nemmeno accendere la luce. Man mano che scendeva, il ruggito della vecchia caldaia a carbone diventava sempre più assordante. Quando arrivò al bestione di ferro - emanava un calore quasi fosse un organismo vivo, febbricitante - si piegò a guardare attraverso la finestrella di vetro. Alte fiamme arancioni lambivano il carbone che le alimentava, divorandolo, perennemente affamate. Fece scattare la chiusura, aprì lo sportello e fu investito in faccia da una vampata rovente. Senza esitare, vi gettò dentro il teschio avvolto nell'asciugamano. E subito si voltò per tornare di sopra. Giunto nell'atrio si fermò; salì al primo piano. In cima alle scale prese a destra e bussò a una delle porte in fondo al corridoio. Quando Rhage gli aprì, un asciugamano intorno alla vita, pareva sorpreso di vederlo. «Ehilà, fratello.» «Posso parlare un minuto con Mary?» Hollywood si accigliò, ma si voltò comunque per gridare: «Mary, Z vuole vederti». Lei li raggiunse, legandosi in vita la vestaglia di seta. «Ciao.» «Ti dispiace se parliamo in privato?» disse Z lanciando un'occhiata a Rhage. Hollywood si rabbuiò. Già, pensò Zsadist, i vampiri innamorati non gradiscono che le loro femmine restino sole con qualcun altro. Specialmente con lui. Si sfregò la testa rasata. «Stiamo qui fuori in corridoio. Non ci vorrà
molto.» Infilandosi tra i due vampiri, Mary diede una spintarella al suo hellren per farlo rientrare in camera. «È tutto a posto, Rhage. Vai a finire di riempire la vasca.» In un lampo gli occhi di Rhage divennero bianchi: la bestia che albergava in lui manifestava la propria possessività. Ci fu una pausa carica di tensione, poi Mary ricevette sul collo un bacio con lo schiocco e la porta si chiuse. «Che cosa c'è?» chiese la ragazza. Z sentiva l'odore della sua paura, ma lei lo guardava dritto negli occhi. Mary gli era sempre piaciuta, pensò. «Ho sentito che insegnavi ai bambini autistici.» «Ehm... sì, è vero.» «Facevano fatica a imparare le cose?» Mary si accigliò. «Be', sì. A volte.» «E questo...» Z si interruppe per schiarirsi la gola. «Questo ti dava sui nervi? Sì, insomma, ti sentivi frustrata?» «No. Se mai mi capitava di sentirmi delusa, lo ero con me stessa per non aver capito come prenderli nel modo giusto.» Z annuì, distogliendo lo sguardo dagli occhi grigi di Mary. Si concentrò sulla porta dietro la sua testa. «Perché ti interessa tanto, Zsadist?» Lui trasse un profondo respiro e poi decise di buttarsi. Quand'ebbe finito di parlare, si azzardò a lanciarle un'occhiata. Mary aveva una mano sulla bocca e uno sguardo così dolce che gli occhi risplendevano come due soli su di lui. «Oh, Zsadist, sì... Sì, certo.» Phury scosse la testa salendo a bordo della Escalade. «Devo andare allo ZeroSum.» Quella sera aveva assolutamente bisogno di andarci. «Me lo immaginavo» disse V, mettendosi al volante mentre Butch saltava sul sedile posteriore.
- Page 380 and 381: Grazie, dottore.» Quando rimasero
- Page 382 and 383: fissava il muro davanti a sé. Poi
- Page 384 and 385: Merda. L'aveva già detto, giusto?
- Page 386 and 387: Capitolo 43 Nel labirinto dei vicol
- Page 388 and 389: «Hai preso una cosa che mi apparti
- Page 390 and 391: sentirlo...» «Mi dispiace tanto..
- Page 392 and 393: Capitolo 44 Certi giorni sembrano n
- Page 394 and 395: Wrath lo guardò a bocca aperta. «
- Page 396 and 397: «Ehilà, fratello.» Doveva aver f
- Page 398 and 399: che usciva dalla stanza.
- Page 400 and 401: Be', sempre meglio di questa vita.
- Page 402 and 403: La voce del lesser gli giunse da di
- Page 404 and 405: modo per rintracciare il suo gemell
- Page 406 and 407: «È nelle mani del lesser. David l
- Page 408 and 409: presa. Volarono pugni, calci e mana
- Page 410 and 411: negli occhi il suo orecchio finì d
- Page 412 and 413: disse. «Tu resta qui e risparmia l
- Page 414 and 415: Capitolo 47 Quando Zsadist riprese
- Page 416 and 417: Z si sfregò gli occhi. «Sei orren
- Page 418 and 419: icominciò a tossicchiare, trovando
- Page 420 and 421: Lei fece un passo indietro. «Sono
- Page 422 and 423: troppo intensamente. «V? Qualcosa
- Page 424 and 425: illavano... ma a un tratto il sinis
- Page 426 and 427: Capitolo 48 La sera dopo Zsadist si
- Page 428 and 429: Un cero... acceso per lui? Solo per
- Page 432 and 433: Durante il tragitto verso il centro
- Page 434 and 435: averne comprata abbastanza per fini
- Page 436 and 437: puttana. Portare l'eroina nella cas
- Page 438 and 439: DUE MESI DOPO Capitolo 49 Bella si
- Page 440 and 441: gli occhi non erano più infossati.
- Page 442 and 443: testa. «Non fraintendermi, non è
- Page 444 and 445: Poi Zsadist si staccò. «Ma, aspet
- Page 446 and 447: checca, crollò di botto e scoppiò
- Page 448 and 449: Capitolo 50 «Sì, be', fatto a men
- Page 450 and 451: come si addiceva ai membri del loro
- Page 452 and 453: ottime mani.»
- Page 454 and 455: In fondo allo stanzone, l'istruttor
- Page 456 and 457: Elette. Vampire femmine allevate al
- Page 458 and 459: Scriba. È un titolo nobiliare che
- Page 460: icordi a breve termine. Alcuni vamp
molto.»<br />
Infilandosi tra i due vampiri, Mary diede una spintarella al suo<br />
hellren per farlo rientrare in camera. «È tutto a posto, Rhage. Vai a<br />
finire di riempire la vasca.»<br />
In un lampo gli occhi di Rhage divennero bianchi: la bestia che<br />
albergava in lui manifestava la propria possessività. Ci fu una pausa<br />
carica di tensione, poi Mary ricevette sul collo un bacio con lo schiocco<br />
e la porta si chiuse.<br />
«Che cosa c'è?» chiese la ragazza. Z sentiva l'odore della sua paura,<br />
ma lei lo guardava dritto negli occhi.<br />
Mary gli era sempre piaciuta, pensò. «Ho sentito che insegnavi ai<br />
bambini autistici.»<br />
«Ehm... sì, è vero.»<br />
«Facevano fatica a imparare le cose?»<br />
Mary si accigliò. «Be', sì. A volte.»<br />
«E questo...» Z si interruppe per schiarirsi la gola. «Questo ti dava sui<br />
nervi? Sì, insomma, ti sentivi frustrata?»<br />
«No. Se mai mi capitava di sentirmi delusa, lo ero con me stessa per<br />
non aver capito come prenderli nel modo giusto.»<br />
Z annuì, distogliendo lo sguardo dagli occhi grigi di Mary. Si<br />
concentrò sulla porta dietro la sua testa.<br />
«Perché ti interessa tanto, Zsadist?»<br />
Lui trasse un profondo respiro e poi decise di buttarsi. Quand'ebbe<br />
finito di parlare, si azzardò a lanciarle un'occhiata.<br />
Mary aveva una mano sulla bocca e uno sguardo così dolce che gli<br />
occhi risplendevano come due soli su di lui. «Oh, Zsadist, sì... Sì, certo.»<br />
Phury scosse la testa salendo a bordo della Escalade. «Devo andare<br />
allo ZeroSum.»<br />
Quella sera aveva assolutamente bisogno di andarci.<br />
«Me lo immaginavo» disse V, mettendosi al volante mentre Butch<br />
saltava sul sedile posteriore.