03.La Confraternita Del Pugnale Nero_PORPORA
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negli occhi il suo orecchio finì dritto contro la canna della pistola. «Ti amo» disse il lesser. Bella premette il grilletto. Il contraccolpo le spinse via la mano e il braccio, facendole perdere l'equilibrio. Quando il rumore dello sparo si spense, udì un tonfo sordo e guardò giù. Steso su un fianco, il lesser batteva le palpebre, incredulo. Si era aspettata che la testa gli esplodesse, invece c'era solo un forellino sulla tempia. Ignorando un violentissimo senso di nausea, scavalcò il corpo del lesser per andare da Zsadist. Oh, Dio. C'era sangue dappertutto. «Bella...» mormorò lui alzando le mani e muovendo lentamente la bocca. Lei lo interruppe, allungando una mano verso il fodero che aveva sul petto e afferrando il pugnale rimasto. «Devo colpirlo allo sterno, giusto?» Oh, cazzo. La sua voce era come il resto del suo corpo. Tremante. Debole. «Scappa... vai... via di...» «Al cuore, giusto? Altrimenti non muore. Zsadist, rispondimi!» Lui annuì, Bella tornò dal lesser e con una spinta del piede lo fece rotolare sulla schiena. I suoi occhi la fissavano e lei sapeva che negli anni a venire li avrebbe visti nei suoi incubi. Stringendo il pugnale con entrambe le mani, lo sollevò sopra la testa e poi lo calò con forza. La resistenza che la lama incontrò le fece venire da vomitare, ma lo schiocco soffocato e il lampo luminoso che seguirono segnarono la fine del lesser. Bella si lasciò andare all'indietro, cadendo a terra, ma non poteva permettersi di perdere tempo. Strappandosi via il cappotto e la felpa, corse da Zsadist. Gli avvolse la maglia intorno alla spalla, poi si sfilò la cintura e la strinse forte intorno alla fasciatura improvvisata. Per tutto il tempo Z tentò di ribellarsi, dicendole di scappare, di lasciarlo da solo con Phury.
«Taci» gli ordinò lei, affondando i denti nel proprio polso. «Bevi oppure muori, a te la scelta. Ma vedi di deciderti alla svelta perché devo andare a vedere come sta tuo fratello e poi portarvi via tutti e due.» Tese il braccio all'altezza della sua bocca. Il sangue gocciolò sopra le labbra chiuse. «Bastardo» mormorò Bella. «Mi odi così tanto...» Zsadist sollevò la testa e si attaccò al polso; il gelo delle sue labbra le fece capire quanto era vicino alla morte. Bevve lentamente, all'inizio, e poi con crescente avidità. Emetteva piccoli gemiti soffocati, suoni in contrasto con il robusto fisico da guerriero. Pareva quasi che miagolasse: un gattino affamato attaccato alla mammella. Alla fine lasciò andare la testa all'indietro e chiuse gli occhi, sazio. Il sangue di Bella cominciò a scorrergli nelle vene; lei lo guardò respirare a bocca aperta. Ma non c'era tempo da perdere. Attraversò di corsa la baracca per andare da Phury. Era privo di sensi, incatenato al tavolo e coperto di sangue. Però il suo petto si alzava e si abbassava. Maledizione. Quelle catene di acciaio erano chiuse con dei lucchetti a prova di bomba. Doveva cercare di troncarle con qualcosa. Sulla sinistra notò un terrificante assortimento di attrezzi... Fu allora che vide il corpo nell'angolo. Una biondina con i capelli corti. Non riuscì a trattenere le lacrime mentre controllava se era morta. Quando fu chiaro che era entrata nel Fado, Bella si asciugò gli occhi, sforzandosi di concentrarsi. Doveva portare i vivi fuori di lì; quella era la prima cosa da fare. Dopo... uno dei fratelli poteva tornare a... Oh... Dio... oh... Dio...oh... Dio. Rabbrividendo, sull'orlo di una crisi isterica, afferrò una sega elettrica, la accese e si sbarazzò in fretta delle catene che tenevano prigioniero Phury. Vedendo che malgrado tutto quel frastuono lui non aveva ripreso conoscenza, fu nuovamente travolta dal terrore. Guardò Zsadist, che nel frattempo era riuscito a fatica a sollevare il busto da terra. «Vado a prendere il camioncino parcheggiato davanti al capanno»
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negli occhi il suo orecchio finì dritto contro la canna della pistola.<br />
«Ti amo» disse il lesser.<br />
Bella premette il grilletto.<br />
Il contraccolpo le spinse via la mano e il braccio, facendole perdere<br />
l'equilibrio. Quando il rumore dello sparo si spense, udì un tonfo<br />
sordo e guardò giù. Steso su un fianco, il lesser batteva le palpebre,<br />
incredulo. Si era aspettata che la testa gli esplodesse, invece c'era solo<br />
un forellino sulla tempia.<br />
Ignorando un violentissimo senso di nausea, scavalcò il corpo del<br />
lesser per andare da Zsadist.<br />
Oh, Dio. C'era sangue dappertutto.<br />
«Bella...» mormorò lui alzando le mani e muovendo lentamente la<br />
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Lei lo interruppe, allungando una mano verso il fodero che aveva<br />
sul petto e afferrando il pugnale rimasto. «Devo colpirlo allo sterno,<br />
giusto?»<br />
Oh, cazzo. La sua voce era come il resto del suo corpo. Tremante.<br />
Debole.<br />
«Scappa... vai... via di...»<br />
«Al cuore, giusto? Altrimenti non muore. Zsadist, rispondimi!»<br />
Lui annuì, Bella tornò dal lesser e con una spinta del piede lo fece<br />
rotolare sulla schiena. I suoi occhi la fissavano e lei sapeva che negli<br />
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entrambe le mani, lo sollevò sopra la testa e poi lo calò con forza. La<br />
resistenza che la lama incontrò le fece venire da vomitare, ma lo<br />
schiocco soffocato e il lampo luminoso che seguirono segnarono la<br />
fine del lesser.<br />
Bella si lasciò andare all'indietro, cadendo a terra, ma non poteva<br />
permettersi di perdere tempo. Strappandosi via il cappotto e la felpa,<br />
corse da Zsadist. Gli avvolse la maglia intorno alla spalla, poi si sfilò la<br />
cintura e la strinse forte intorno alla fasciatura improvvisata.<br />
Per tutto il tempo Z tentò di ribellarsi, dicendole di scappare, di<br />
lasciarlo da solo con Phury.