03.La Confraternita Del Pugnale Nero_PORPORA
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«Mahmen? Lahni?» Silenzio. Si asciugò le lacrime. «Lahni?» Dov'erano i doggen? E sua madre? Sapeva che a quell'ora Rehv era fuori a fare qualunque cosa facesse di notte, quindi non si aspettava di vederlo. Ma gli altri erano sempre a casa. Si avvicinò allo scalone semicircolare e chiamò di nuovo. «Mahmen?» Salì al piano di sopra e corse nella stanza di sua madre. Il letto era sfatto, le lenzuola in disordine... Una cosa che i doggen non avrebbero mai consentito, in circostanze normali. Con un brutto presentimento si diresse in fondo al corridoio, fino alla stanza di Rehvenge. Anche il suo letto era per aria, le lenzuola di Frette e le montagne di coperte di pelliccia che lui usava sempre gettate in un angolo. C'era un disordine inusuale. La casa non era sicura, ecco perché Rehv aveva insistito per farla restare con la confraternita. Corse fuori in corridoio e giù dalle scale. Per smaterializzarsi doveva uscire in giardino, perché i muri della casa erano rinforzati da un'armatura interna di acciaio. Uscì come una furia dal portone principale... ma dove poteva andare? Non conosceva nemmeno l'indirizzo della casa sicura di suo fratello, ed era lì che Rehvenge aveva trasferito mahmen e i doggen. E non aveva intenzione di perdere tempo a telefonargli, non dentro casa. Non aveva altra scelta. Aveva il cuore infranto, aveva paura, era arrabbiata ed esausta e la prospettiva di tornare al quartier generale della confraternita la faceva stare ancora peggio. Ma non era il momento di fare la stupida. Chiuse gli occhi e svanì, per ricomparire subito dopo a casa dei fratelli. Zsadist se la sbrigò in fretta con la puttana. Poi si concentrò su Bella. Poiché nelle vene di Bella scorreva un po' del suo sangue, sentì che si stava materializzando da qualche parte, in direzione sudest. Triangolò la sua destinazione, localizzandola nell'area compresa tra Bellman Road e Thorne Avenue: un quartiere molto chic. Evidentemente era tornata a casa dei suoi.
Subito si mise in allerta. Quella telefonata di suo fratello gli suonava strana. Novanta su cento c'era sotto qualcosa. Altrimenti perché Rehvenge avrebbe preteso che Bella restasse con la confraternita dopo aver minacciato di colpirla con un provvedimento di sehclusion? Stava per andare a prenderla, quando sentì che si era spostata di nuovo. Questa volta era atterrata davanti al quartier generale della confraternita. E si era fermata lì. Grazie a Dio. Per il momento non doveva preoccuparsi della sua incolumità. D'un tratto la porta del club si aprì e Phury uscì con un'aria decisamente risoluta. «Hai fatto?» «Sì.» «Allora dovresti tornare a casa e aspettare di rimetterti in forze.» «Sono già in forze.» Più o meno. «Z...» Phury si interruppe di colpo e tutti e due voltarono la testa di scatto verso Trade Street. Tre uomini con i capelli bianchi e vestiti di nero stavano passando in fila indiana. I lesser guardavano fisso davanti a sé come se avessero individuato un bersaglio e si apprestassero ad accerchiarlo. Senza una parola, Z e Phury si lanciarono in una corsa silenziosa muovendosi leggeri sulla neve fresca. Quando sbucarono in Trade Street videro che i lesser non stavano puntando una preda, ma avevano un appuntamento con un gruppo di loro simili. E due di quei bastardi avevano i capelli castani. Z strinse nel palmo il pugnale senza mai perdere di vista i lesser con la testa scura. Beata Vergine del Fado, fa' che uno sia quello che sto cercando. «Aspetta, Z» sibilò Phury tirando fuori il cellulare. «Non ti muovere, chiamo rinforzi.» «Cosa ne dici di chiamarli...» replicò Z sfoderando il pugnale «mentre io faccio fuori quei figli di puttana?» Detto questo prese il largo, il pugnale basso sulla coscia perché la zona era ad alta esposizione, frequentata da un sacco di umani.
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Stava per andare a prenderla, quando sentì che si era spostata di<br />
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Grazie a Dio. Per il momento non doveva preoccuparsi della sua<br />
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D'un tratto la porta del club si aprì e Phury uscì con un'aria<br />
decisamente risoluta. «Hai fatto?»<br />
«Sì.»<br />
«Allora dovresti tornare a casa e aspettare di rimetterti in forze.»<br />
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Street videro che i lesser non stavano puntando una preda, ma<br />
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«Aspetta, Z» sibilò Phury tirando fuori il cellulare. «Non ti muovere,<br />
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