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03.La Confraternita Del Pugnale Nero_PORPORA

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pulsare al ritmo frenetico del proprio cuore.<br />

Guardò in fondo agli occhi blu scuro di Bella mentre muoveva il<br />

palmo su e giù. Un piacere indescrivibile iniziò a fluire in tutto il suo<br />

corpo. Dio... sapere che lei lo guardava funzionava alla grande, anche<br />

se non avrebbe dovuto. Quando in passato altri lo avevano<br />

guardato...<br />

No, non doveva pensare al passato. Se si soffermava su quanto era<br />

accaduto un secolo prima, rischiava di lasciarsi sfuggire quel momento<br />

insieme a Bella. Con ferma determinazione scacciò i ricordi. Gli occhi<br />

di Bella... guardali. Tuffati dentro quegli occhi. Annega...<br />

Lo sguardo di Bella era così dolce, caldo, luminoso, lo avvolgeva<br />

come un abbraccio. Guardò le sue labbra. I suoi seni. Il suo ventre... Il<br />

desiderio che gli accendeva il sangue ebbe un'impennata, esplodendo<br />

in una tensione erotica che gli pervase ogni centimetro del corpo.<br />

Bella fece scorrere gli occhi verso il basso. Mentre lo guardava<br />

masturbarsi, si prese il labbro tra i denti. Le sue zanne erano due piccoli<br />

pugnali bianchi, e lui voleva sentirli ancora sulla propria pelle. Voleva<br />

che lei lo succhiasse ancora.<br />

«Bella...» gemette. Cazzo, quella cosa gli piaceva proprio tanto.<br />

Con un mugolio gutturale piegò una gamba muovendo la mano<br />

sempre più in fretta, concentrandosi sulla sommità del pene. Un<br />

istante dopo venne. Gridando, premette la testa contro il cuscino<br />

inarcando la schiena con forza. Fiotti caldi lo colpirono al petto e al<br />

ventre; i getti ritmici si protrassero ancora per qualche secondo prima<br />

di esaurirsi. Si fermò quando il glande divenne troppo sensibile per<br />

sopportare altri contatti.<br />

Con il fiato grosso e un gran senso di vertigine, si girò su un fianco<br />

e baciò Bella. Quando si staccò, gli occhi di lei mostravano con quanta<br />

chiarezza riuscisse a leggergli dentro. Sapeva di averlo aiutato ad<br />

arrivare alla fine di quella sua prima volta. Eppure non lo guardava<br />

con aria di compatimento, quasi non le importasse che fino a quel<br />

momento, come un perfetto idiota, non avesse sopportato l'idea di<br />

toccarsi.<br />

Zsadist aprì la bocca. «Io ti a...»<br />

Qualcuno bussò alla porta, interrompendo sul nascere la

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