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03.La Confraternita Del Pugnale Nero_PORPORA

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attraenti.<br />

Si tolse la giacca e si sciolse il nodo della cravatta. Aveva intenzione<br />

di offrirle il polso, ma adesso che lei gli stava di fronte la voleva<br />

attaccata al collo. Erano passati secoli dall'ultima volta che aveva<br />

permesso a una femmina di nutrirsi del suo sangue, ed era sorpreso da<br />

quanto quella prospettiva lo eccitasse.<br />

Slacciò i bottoni del colletto, poi tutti gli altri. Quindi, pregustando<br />

ciò che stava per accadere, si sfilò la camicia dai pantaloni e la<br />

spalancò.<br />

Marissa sgranò gli occhi alla vista del suo petto nudo e dei tatuaggi.<br />

«Non sapevo fossi marchiato» mormorò, la voce tremante come il<br />

resto del corpo.<br />

Lui si mise comodo, spalancando le braccia sullo schienale del<br />

divano e sollevando una gamba. «Vieni qui, Marissa. Prendi quello che<br />

ti serve.»<br />

Lei gli guardò il polso, coperto dal polsino alla francese.<br />

«No» disse lui. «Dalla gola. È così che ti voglio. Ti chiedo solo<br />

questo.»<br />

Vedendola esitare, capì che le voci che correvano su di lei erano<br />

vere. Nessun maschio l'aveva mai toccata. E la sua purezza era...<br />

qualcosa da rubare.<br />

Strinse gli occhi. Dentro di sé sentiva agitarsi il suo lato oscuro, una<br />

bestia prigioniera in una gabbia di medicinali. Cristo, forse non era<br />

stata una buona idea.<br />

Ma poi, a poco a poco, Marissa cominciò ad avvicinarsi strisciando<br />

sopra di lui, il suo odore così simile a quello dell'oceano. Socchiuse le<br />

palpebre per vederla in viso e capì che non voleva perdersi quel pasto,<br />

che voleva lasciarsi sfiorare dalle sensazioni. Con uno strappo alla<br />

regola riattivò il senso del tatto e attraverso quel canale iniziò a<br />

ricevere avidamente le informazioni inebrianti che penetravano oltre<br />

la coltre di nebbia della dopamina.<br />

Il raso dell'abito di Marissa, liscio sulla sua pelle; il calore del suo<br />

corpo che si mescolava al fuoco del proprio; il peso di lei che, per<br />

quanto trascurabile, gli gravava sulla spalla e... sì, il ginocchio che gli

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